Volevamo richiamare l'attenzione di tutti sui commenti che, come per il post di ieri, sono di un'interesse e di una consistenza tale, da poter essere equiparati a veri e propri contributi.
Vi invitiamo quindi a leggerli e, nello specifico, quelli di ieri di Murielle Wenger e di Andrea Franco
giovedì 28 giugno 2012
mercoledì 27 giugno 2012
SIMENON. LA MATURITA' DI MAIGRET... AMERICANA.
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| L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al
Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret
5) La maturità americana dei Maigret: 1947 - 1952
1947
- Nel dicembre di questo stesso 1947, Simenon sistemato in Arizona, scrive Maigret et son mort, dove per la prima
volta, dopo parecchio tempo, lo ritroviamo al lavoro nella sede della P.J., a
indagare nella propria cara città di Parigi. Come ha scritto Lacassin, la
lontananza favorisce la nostalgia dei ricordi, e Simenon nel suo soggiorno
americano, descrive meglio di sempre la città che il commissario conosce come
le sue tasche.
***
1948
– In maggio Simenon firma un contratto per l’adattamento hollywoodiano de La
tête d'un homme che uscirà nel
1950 con il titolo di The Man of the Eiffel Tower, con Charles Laughton
nel ruolo di Maigret. A settembre Simenon scrive La première enquête de
Maigret, che racconta gli inizi del personaggio come segretario di un
commissariato di quartiere.
***
1949 – In dicembre Simenon completa la stesura de L’amie
de M.me Maigret, romanzo in cui appare per la prima volta l’ispettore Lapointe,
un giovane zelante che diventerà presto il “cocco” di Maigret.
***
1950 - In settembre finisce Le mémoires de
Maigret, capolavoro di messa in scena, dove Simenon dà la parola al suo personaggio
per descrivere con humor il loro rapporto e con l’occasione a Maigret viene
fornito un passato, delle origini, che completano le informazioni sulla sua vita che solo in parte erano
state raccontate ne L’affaire Saint-Fiacre. Nello stesso anno viene
pubblicato la raccolta Maigret e les petits cochons sans queue, che inaugura un nuovo tipo di copertina: a
quelle realizzate con disegni a tempera, ne seguiranno poi una serie invece fotografiche
in bianco/nero dove il nome di Maigret è scritto con i colori dell’arcobaleno.
***
18 aprile 1952 – In occasione di un suo trionfale
viaggio in Europa, Simenon è accolto a Quai des Orfèvres, dove gli fanno
omaggio di un distintivo da commissario a nome Maigret. Nel giugno dello stesso
anno, ritornato negli Usa, scrive Le revolver de Maigret, romanzo dove
compare per la prima volta il personaggio del dottor Pardon (lui è la moglie
sono i soli amici dei coniugi Maigret). Il 10 ottobre esce il film Brelan
d’as, di cui una parte è ispirata al racconto Le témoignage de l’enfant
de choeur. Michel Simon interpreta il ruolo di Maigret. (Murielle Wenger)
martedì 26 giugno 2012
SIMENON. MAIGRET, SECONDA VERSIONE
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| L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al
Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret
4) Il ritorno di Maigret, ovvero la seconda versione - 1945 -1947
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| Simenon e Sven Nielsen di Presses de La Cité |
1945 – Alla fine della guerra Simenon lascia la
Vandea… e il suo editore (Gallimard). Nel settembre del 1944, ha
conosciuto un giovane imprenditore, Sven Nielsen, che ha appena fondato una nuova
casa editrice, les Presses de La Cité. Tra i due si stabilisce un’amicizia e
per suggellarla Simenon propone a Nielsen il manoscritto di un testo inedito,
quello di Pedigree, un’opera “matrice” che allora fu però pubblicata con il
titolo di Je me souviens. Ma l’autore offre ancora di più: Nielsen
diventerà il suo editore esclusivo in francese sia per i romans-durs che per i
Maigret. Infatti Simenon riprende il suo personaggio, prima in un racconto La
pipe de Maigret, scritto in maggio e poi in un romanzo Maigret se fâche, scritto in agosto, non lontano da Morsang, che
appare in anteprima nel 1946 nel quotidiano France
Soir, il nuovo giornale di Pierre Lazareff. In questo romanzo Maigret è
ancora in pensione, nella sua casetta di Meung-sur-Loire e bisognerà attender
qualche altro titolo per vederlo riprendere il suo posto al Quai des Orfévres.
***
1946
– Simenon, arrivato in America, si sistema in Canada, qui inizia il periodo di
quelli che vengono chiamati i “romanzi americani” prepara un nuovo Maigret, Maigret à New York perché, come è doveroso, il suo personaggio deve
anche lui, come il suo autore, prendere contatto con il Nuovo Mondo. In questo
stesso anno Simenon scriverà quattro racconti narrando le inchieste di Maigret
che usciranno nel 1947 nella raccolta Maigret
et l’inspecteur malgracieux. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta,
apparirà per la prima volta il personaggio dell’ispettore Lognon.
***
1947
– Il primo romanzo di Maigret uscito con Presses de La Cité è intitolato La pipe de Maigret e comprende oltre al
racconto omonimo, anche Maigret se fâche. La sovraccoperta del
volume, in edizione cartonata, è corredata da un disegno a tempera
e così sarà per i nove titoli seguenti. Infatti questa volta Simenon, a
fronte di una produzione letteraria continua, recupera definitivamente il suo
personaggio, senza abbandonarlo più sino alla fine. Non si potranno forse mai
sapere le ragioni profonde che hanno spinto l’autore a continuare a creare
delle avventure per il suo personaggio. Lo stesso Simenon affermava che
scriveva le inchieste di Maigret per “rilassarsi” tra un roman-dur e l’altro,
ma questa non può essere sufficiente come spiegazione… Infatti va notato che,
con il passare del tempo, la simpatia dell’autore per il personaggio va crescendo,
gli attribuisce molto di se stesso: i suoi gusti in fatto di cucina, la sua
capacità di gioire delle più piccole sensazioni: colori, odori, suoni e il
motto “comprendere e non giudicare”. Si ha l’impressione che Maigret
rappresenti solo un momento di “relax”, ma che Simenon l’utilizzi per trattare
degli argomenti che non è riuscito ad affrontare nei romans-durs, o che lo
faccia da altre angolazioni. (Murielle Wenger)
SIMENON. LO STRANO MAIGRET DI GALLIMARD
Continuano i "rendez-vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al
Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret
3) Maigret, l'intermezzo chez Gallimard
1936 - Dopo un giro del mondo compiuto nel 1935, Simenon ritorna in Francia. Inizia a scrivere numerosi romanzi che saranno pubblicati da Gallimard e, in ottobre, compone - per gioco? per nostalgia? - una serie di nove racconti centrati sulle nuove inchieste del suo commissario. Otto di questi appariranno nel giornale Paris-Soir-Dimanche tra l'ottobre 1936 e il gennaio 1937.
***
1938 - Simenon scrive una seconda serie di racconti su Maigret: gli sono stati commissionati dalla Società Parigina delle Edizioni, che li pubblcherà tra il 1938 e il 1939 nei fascicoli Police-Film e Police-Roman.
***
Dicembre 1939 - Scoppia la guerra... Simenon è sistemato con la famiglia in Vandea. Scrive parecchi romanzi e per la prima volta dopo cinque anni, riprende il suo commissario ne Les Cave du Majestic: ed è un ritorno quasi simbolico dal momento che si ritova ad indagare proprio in piazza degli Champs Elysèes, come era capitato in Pietr-Le-Letton
***
Gennaio 1940 - Simenon scrive La maison du juge, il primo incontro di Maigret con la regione della Vandea, dove è in esilio, come lo stesso Simenon che vi ha trovato rifugio.
***
1942 - Gallimard che conta su maggiori tirature, rispetto a quelle dei romans-durs, ottiene da Simenon di pubblicare una raccolta di inchieste del commissario, intitolata Maigret ritorna, che comprende Cécile est
morte, Les caves du Majestic e La maison du juge. Ritorna in libreria nel '44 con la raccolta Signè Picpus dove troviamo, oltre a quello che dà il nome al volume, anche i racconti L'inspecteur cadavre e Félicie est là. Nel primo di questi tre romanzi Maigret inizia a lavorare con il celebre medico legale dottor Paul, che era già apparso in due racconti La péniche aux
deux pendus e Monsieur Lundi. Gallimard, ottiene ancora nello spesso anno, il 1944, di pubblicare una raccolta di racconti pubblicati tra il 1936 e i 1938 intitolata Les nouvelles enquêtes de Maigret. Non ci saranno altri romanzi di Maigret pubblicati da Gallimard, perchè Simenon cambierà ben presto editore, come cambierà continente. (Murielle Wenger)
lunedì 25 giugno 2012
SIMENON. MAIGRET E IL SALTO DI QUALITA'
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| L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al
Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret
2) Maigret
e il salto di qualità 1931 – 1934
20
febbraio 1931 – Al cabaret La Boule
Blanche , a Montparnasse, ha luogo un evento inedito negli annali della
Parigi che conta: Simenon ha organizzato un Bal
Anthropométrique per festeggiare il debutto di Maigret con due romanzi M.Gallet décédé e Le Pendu de Saint-Pholien. Simenon rivoluziona, nel senso letterale
del termine: organizza un happening pubblicitario come non si era mai visto presenta
dei testi il cui stile, struttura e contenuto sono totalmente nuovi e i romanzi
presentano una veste editoriale del tutto originale, al posto della copertina
illustrata con disegni, i due volumi
ne sfoggiano una solo fotografica in bianco/nero.
***
Marzo
1931 - Simenon scrive Le chien jaune nel quale Maigret indaga,
a Concarneau, tipico luogo simenoniano che ritroveremo spesso nella sua opera,
e non soltanto nei Maigret. Questo è anche il romnazo che ha conosciuto il più
alto numero di traduzioni (37 lingue
censite a tutt’oggi). Qualche
tempo dopo Simenon terminerà la stesura di La tête d'un homme dove apparirà per la prima volta l’ispettore
Janvier.
***
Maggio 1931 – Simenon è di nuovo attraccato con il
suo Ostrogoth a Morsang. Questo luogo lo ispira decisamente e gli evoca
probabilmente anche qualche ricordo: vi scrive Un crime in Hollande,
romanzo in cui Maigret indaga a Delzfijl, la cittadina leggendaria in cui fu
concepito la figura del commissario Maigret.
***
***
***
Gennaio 1932 - Simenon, sistemato in una villa a Cap d'Antibes, scrive L'affaire
Saint-Fiacre, il primo romanzo in cui ci rivela le origini e i ricordi d'infanzia del commissario.
***
23 aprile 1932 - Al cinema, tratto da debutta La nuit du carrefour, la prima di
una lunga serie di adattamenti dei romanzi di Simenon e la prima
incarnazione sullo schermo del commissario, che avarà la faccia di
Pierre
Renoir.
***
Maggio 1932 - Simenon, alloggiato in una villa a i Marsilly, nei pressi de La
Rochelle, scrive Liberty-Bar, romanzo nel quale Maigret scopre
per la prima volta la seduzione, qualche volta un po' pericolosa,
della pigrizia mediterranea.
***
Aprile 1933 - Dopo un lungo periodo di viaggi, durante i quali Simenon attraversa prima
L'Europa e poi l'Africa, quando torna infine a Marsilly, scrive L'Ecluse no
1.
Per
questo romanzo, notiamo due cambiamenti: il primo riguarda la copertina
fotografica, che fà posto ad una illustrata, e in seguito nel testo viene detto esplicitamente che Maigret di lì ad una settimana andrà in pensione,
due indizi che dimostrano
come l'autore intenda separarsi suo personaggio, perchè ritiene di non
avere più bisogno di una figura che tenga il gioco, per scrivere i suoi
libri. Si sente pronto a lasciare la "semi-letteratura" per dedicarsi al
romanzo "tout court". Altro segnale: ad ottobre dello stesso
anno firma un contratto con Gaston Gallimard, la cui prestigiosa casa
editrice riveste un certo fascino per l'autore che si sente porteso verso
un avvenire letterario di tutt'altro livello.
***
19 gennaio 1934 – Nel quotidiano Le Jour
appare un articolo di Simenon intitolato Maigret reprend du service che
annuncia l’uscita in feuilleton di quella che Simenon crede essere l’ultima puntata
della serie e che intitola simbolicamente Maigret. In questo testo l’autore
scrive “ Ho giurato che sarebbe stata l’ultima volta!”. Manda infatti il
suo commissario in pensione e ci fà scoprire il protagonista nella sua casa in riva alla Loira, in
un luogo che però non è ancora definito. (Murielle Wenger)
domenica 24 giugno 2012
SIMENON. I "RENDEZ-VOUS" CON MAIGRET
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| L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
1)
Gli anni della preparazione: 1929 -1930
Settembre
1929 - A Delfzijl nei Paesi Bassi, quando la sua barca l’Ostrogoth è in riparazione, Simenon scrive un romanzo popolare, che
uscirà per Fayard con il titolo Train de
nuit, a firma Christian Brulls: in questo romanzo appare per la prima volta
un commissario di polizia che lavora alla Brigata Mobile di Masiglia e che si
chiama …Maigret. Ma non è certo il protagonista del romanzo.
***
Inverno
1929 - L’Ostrogoth sverna a Stavoren
(Paesi Bassi). Simenon scrive un romanzo che avrà per titolo La maison de l’inquiétude. Vi ritroviamo
il personaggio di Maigret che prende questa volta un maggior peso. Durante la
vicenda è sistemato nel suo ufficio a Quai des Orfèvres ed è proprio lui che
conduce l’inchiesta, nel suo modo particolare, dall’inizio alla fine del
romanzo. C’è già una moglie che lo aspetta nel loro appartamento di boulevard
Richard-Lenoir. Sottolineiamo che è in questo romanzo che Maigret ha a che fare
per la prima volta con il giudice Coméliau, il suo “nemico più vicino”.
Simenon
presenta il manoscritto a Fayard che lo rifiuta perché non ha una collana dove
poter inserire quel romanzo di un genere così nuovo. Il romanzo sarà pubblicato
prima in feuilleton, tra marzo e aprile 1930 nel quotidiano L’Oeuvre, prima di
uscire nel febbraio del 1932 per i tipi di Taillander, sotto lo pseudonimo di
Georges Sim.
***
Primavera
1930 – Sempre a bordo dell’Ostrogoth,
Simenon questa volta è fermo a Morsang-sur-Seine. E’ qui che scriverà il primo
romanzo “ufficiale” del corpus dei Maigret, Pietr-le
Letton. E’ possibile che questo testo sia stato steso in forma di bozza già
a Satvoren. Simenon propone il romanzo a Fayard, che, non ancora convinto, lo
fa uscire a puntate sul settimanale Ric et
Rac, da luglio a ottobre 1930. Il romanzo sarà pubblicato da Fayard solo
nel marzo del 1931. E sarà il
primo romanzo firmato con il suo vero nome. Qui si vede il commissario indagare per la prima volta in due
luoghi mitici per la saga maigrettiana: da una parte un grande palazzo degli
Champs Elysées, le Majestic; dall’altra il porto di Fécamp, primo confronto con
un certo tipo di ambiente e il primo incontro con il mare. E appare per la
prima volta anche l’ispettore Torrence che però viene ucciso “per sbaglio, al posto di qualcun altro”,
come si dirà più tardi. Il personaggio riapparirà soltanto nel ciclo Gallimard.
***
Estate
1930 - L’Ostrogoth è sempre ancorato
a Morsang. Simenon qui scrive M.Gallet
décédé e Le Charretier de la
Providence. Nel primo romanzo, appare per la prima volta il personaggio di
Moers, l’indispensabile “uomo del laboratorio”, il cui lavoro fornisce gli indizi
materiali che vanno a confermare le intuizioni del commissario. Nel secondo
romanzo, Maigret per la prima volta conduce un’inchiesta sui canali e sulle
“peniches” e inizia a lavorare insieme al “bravo Lucas” l’ispettore che aiuterà
il commissario durante tutta la sua carriera.
***
Inverno
1930 - A Beuzec-Conq (Finistére) Simenon completa Le pendu de Saint-Pholien. E’ la prima volta che Maigret lascia la
Francia per indagare all’estero: per la sua prima uscita il commissario è
portato dal suo autore nella sua città natale: Liegi. (Murielle Wenger)
sabato 23 giugno 2012
SIMENON E MAIGRET: SEI RENDEZ-VOUS DA NON PERDERE
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| L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
Permetteteci qualche minuto di vanità. Ma quella che ha preparato Murielle Wenger è un chicca, che a noi di Simenon-Simenon fà particolarmente piacere e che crediamo sarà di un certo interesse per tutti i maigrettiani, più o meno esperti. In queste sei apuntamenti, che iniziano da domani, e ci accompagneranno ogni giorno, ci saranno date, personaggi, coincidenze, piccoli retroscena che fungeranno da tessere di un puzzle e che contribuiranno a raffigurare Maigret e il suo ambiente.
Ci saranno elencati i debutti dei personaggi di contorno alle inchieste del commissario, la progressiva introduzione di luoghi emblematici, le varie fasi della carriera del funzionario di Quai des Orfèvres... insomma un'esplorazione ricca di dati che seguirà passo passo, attraverso gli anni e le date più significative, l'avventura di Maigret e di Simenon. Un'avventura durata quarant'anni, che ha un suo posto speciale nella letteratura mondiale, dove il giallo classico non è più tale e sfuma nel romanzo tout court, dove i temi e le problematiche trattate sono spesso quelle dei grandi interrogativi della vita e la cui formula narrativa ha in sè un magnetismo che deriva da quello che in tanti hanno un po' sbrigativamente (ma forse non poi così a torto) definito il "caso Simenon".
venerdì 22 giugno 2012
SIMENON. LA PRIMA INCHIESTA DI MAIGRET... MA L'ULTIMA?
Quando Simeon presentò alla Boule Blanche nel febbraio de 1931 la serie dei Maigret, lo fece con due titoli scritti in precedenza,
M. Gallet, décédé et Le pendu de Saint-Pholien (entrambe compilati nell'estate del 1930 a Morsang). In realtà il primo ad essere stato scritto era stato Pietr-Le-Letton, la cui stesura era stata completata a Delfzijl nel settembre del '29. Ma qui stiamo paralndo della compilazione letteraria delle inchieste del commissario. Infatti Simenon non rispetta una cronologia biografica precisa. Infatti nella prima inchiesta il nostro Maigret è già commissario ben installato a Quai des Orfèvres e nel pieno delle sue prerogative, titolare delle indagini, lavora con i suoi sottoposti. Non c'è notizia della sua carriera in polizia, fin da quando entrò come gendarme e faceva la ronda in bicicletta.
E quando nel 1933 Simenon pensò di aver chiuso con i primi diciannove romanzi scritti per Fayard, concluse la serie con un semplice Maigret, mandando il suo poliziotto in pensione a Meung-sur-Loire a fare il giardiniere.
La prima inchiesta di Maigret invece è esattamente il titolo di un libro scritto nel '48 che narra appunto un caso in cui Maigret non è ancora commissario, ma solo segretario del commissario del quartiere di Saint-Georges. Però è la prima inchiesta che conduce, e con successo, al punto che una nota di merito ne favorirà il trasferimento dal commissariato di quartiere all'ambìto Quai des Orfèvres. Certo con la cronologia non ci siamo, ma Simenon come altri giallisti (vedi Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes) cercano, dopo un po', di scrollarsi di dosso quel personaggio che riscuote talmente tanto successo da indentificare il proprio autore con l'eroe creato.
In effetti da Holmes, a Maigret, ma anche ad altri (pensiamo per esempio al Nero Wolfe di Rex Stout), invece poi seguono ineluttabilmente il proprio creatore fino alla sua scomparsa. Per Simenon fu decisamente diverso però. I suoi romans-durs riveleranno alla fine le sue capacità letterarie, convincendo anche i più scettici ed equagliando, anche in quantità, i Maigret.
L'ultima inchiesta di Maigret era sembrata quindi quella del '33, quando appunto la serie pareva conclusa. E invece l'ultima inchiesta (da un punto di vista di cronologia letteraria) fu Maigret et monsieur Charles, scritta nel '72, che per ironia della sorte, Simenon non immaginava certo fosse l'ultima ed infatti non è, come era stata la precedente, la conclusione di un ciclo. Simenon non sapeva che il suo état de romans sarebbe sparito da lì a qualche mese impedendogli di scrivere il roman-dur Victor.
E quando nel 1933 Simenon pensò di aver chiuso con i primi diciannove romanzi scritti per Fayard, concluse la serie con un semplice Maigret, mandando il suo poliziotto in pensione a Meung-sur-Loire a fare il giardiniere.
La prima inchiesta di Maigret invece è esattamente il titolo di un libro scritto nel '48 che narra appunto un caso in cui Maigret non è ancora commissario, ma solo segretario del commissario del quartiere di Saint-Georges. Però è la prima inchiesta che conduce, e con successo, al punto che una nota di merito ne favorirà il trasferimento dal commissariato di quartiere all'ambìto Quai des Orfèvres. Certo con la cronologia non ci siamo, ma Simenon come altri giallisti (vedi Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes) cercano, dopo un po', di scrollarsi di dosso quel personaggio che riscuote talmente tanto successo da indentificare il proprio autore con l'eroe creato.
In effetti da Holmes, a Maigret, ma anche ad altri (pensiamo per esempio al Nero Wolfe di Rex Stout), invece poi seguono ineluttabilmente il proprio creatore fino alla sua scomparsa. Per Simenon fu decisamente diverso però. I suoi romans-durs riveleranno alla fine le sue capacità letterarie, convincendo anche i più scettici ed equagliando, anche in quantità, i Maigret.
L'ultima inchiesta di Maigret era sembrata quindi quella del '33, quando appunto la serie pareva conclusa. E invece l'ultima inchiesta (da un punto di vista di cronologia letteraria) fu Maigret et monsieur Charles, scritta nel '72, che per ironia della sorte, Simenon non immaginava certo fosse l'ultima ed infatti non è, come era stata la precedente, la conclusione di un ciclo. Simenon non sapeva che il suo état de romans sarebbe sparito da lì a qualche mese impedendogli di scrivere il roman-dur Victor.
giovedì 21 giugno 2012
SIMENON E I RICORDI DEL NONNO "CHAPELIER"
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| Liegi nei primi anni del 1800, in fondo la cattedrale di St.Paul |
Di Lambert Simenon non si hanno notizie biografiche precise. Nato probabimete intorno al 1820 da una famiglia di fattori in un piccolo villaggio fiammingo. Già perchè sembra che il suo vero nome fosse Lambertus Siemonon. La prima notizia certa l'abbiamo al momento in cui va a denunciare la nascita di Chrétien Simenon, (il padre di Georges) il cui atto viene registrato nel febbraio del 1841. Risulta che allora Lambert risiedeva a Vliijtingen, un piccolo centro del Limburgo belga. Quindi è fiammingo. La sua gioventù è abbastanza movimentata come quella del nipote. Lascia infatti la fattoria di famiglia e inizia a girare l'Europa per diventare "cappellaio". I suoi spostamenti lo portano a Vienna, poi fino a Londra e anche in Italia. Una volta imparato il mestiere è "ouvrier en chapeaux de paille". Si sposa con una cucitrice belga e insieme avranno dodici figli. E, come avverrà poi per il nipote famoso, anche Lambert cambia più volte casa e città. E la famiglia si sobbarca almeno sette traslochi. Desiré, il padre di Georges dovrebbe essere il quinto o il sesto dei figli, ed é comunque nato a Liegi, al 29 di rue Saint-Séverin. Un'altro lato che affascinava Simenon, era l'incomprensibile linguaggio che parlava nonno Lambert: un misto di vallone fiammingo e dialetti. Era un uomo che si era fatto da solo, una di quelle persone che piavecevano a Georges. Parlava poco e confuso, non sapeva scrivere, ma era orgoglioso del suo lavoro di artigiano che sapeva il fatto suo. E capitava infatti che si rifiutasse di vendere i suoi cappelli a chi chiedeva modifiche o misure a suo avviso non adeguate. Era lui l'artigiano in "chapeax de paille", che aveva fatto esperienza nei cappelai di tutta Europa. Era lui l'esperto.
L'ammirazione per il nonno artigiano... e d'altronde proprio Georges non si definiva un artigiano della letteratura? Forse questa figura può essere stata non del tutto estranea all'interpetazione "nobile" della funzione dell'artigiano. Non sappiamo quando sia morto Lambert, ma di certo Georges lo ha conosciuto bene e raccontava del suo negozio con la tenda da sole di un bel rosso vivo, delle visite domenicali, delle teste di legno nel retrobottega dove si modellavano i cappelli e dove la paglia si ammorbidiva al vapore di recipienti di acqua bollente. Un'atmosfera che sembra tratta da certi romanzi di Simenon. Chissà che nell'ètat de roman non venissero fuori anche i ricordi più lontani e nascosti?
mercoledì 20 giugno 2012
SIMENON. I PICCOLI PIACERI DI UN EX-ROMANZIERE
"... una giornata nella quale si possono godere dieci piccoli piaceri, come quello di gustare la mattina una tazza di caffé, quello di passeggiare su un marciapiedi in un giorno con un po' di sole, con i rifessi e le ombre dei platani, io la chiamo una giornata felice....".
Sono le parole di un Simenon che ormai non scrive più, che ha smesso da tempo quella frenetica vita, tra il serrato ritmo di scrittura, gli impegni mondani, lo spostarsi di casa o addirittura di Paese e che vive in una tranquilla e modesta casetta, con un piccolo giardino in compagnia della sua amata Teresa. Gli rimangono i Dictées, che però lui considera quasi un gioco.
In un suo incontro con Francis Lacassin, ricorda che "... le grandi gioie sono come i grandi dolori, sono fatti di poche cose. Non rimangono. Ho goduto di grandi felicità, me e ricordo appena, ma mi ricordo delle mie piccole gioie. La vita è piena di piccole felicità; esse hanno un vantaggio, se ne può godere a tutte le età...".
E' di certo l'uomo che parla. L'uomo che ha vissuto una esistenza lunga e intensa, ricca di grandi soddisfazioni, ma anche di grandi dolori, sul piano professionale e su quello personale. E adesso, ultra settantenne (al momento dell'intervista), tutto gli sembra meno definito, i contorni di quelle emozioni sono sfumati e i ricordi velati dal tempo e dalla memoria. Questo succede a tutti, figuramoci ad un personaggio come Simenon.
E così si rifugia nei piccoli piaceri, che sono la consolazione di quella "piccola gente" che lui aveva così ben descritto nei suoi romanzi. Le attenzioni di Teresa, star seduto all'ombra del grande cedro de Libano che troneggia nel suo piccolo giardino, registrare per gioco (diceva lui stesso) quello che gli passava per la testa. Chi si aspettava dall'iperattivo Simenon questo tipo di atteggiamento?
Forse proprio lui stesso e in tempi, come si dice, davvero non sospetti.
In uno dei suoi romanzi L'homme à la cigarette (1930 - Tallandier), firmato ancora George Sim, appena ventisettenne scriveva: "... fuggire in fretta da un grande palazzo di Parigi, raggiungere la costa bretone e trovare un rifugio solo per sè, in pietra grigia, una semplice abitazione da pescatore, una barca, delle lenze, e pescare. Essere per la gente del paese uno come loro...".
Sono le parole di un Simenon che ormai non scrive più, che ha smesso da tempo quella frenetica vita, tra il serrato ritmo di scrittura, gli impegni mondani, lo spostarsi di casa o addirittura di Paese e che vive in una tranquilla e modesta casetta, con un piccolo giardino in compagnia della sua amata Teresa. Gli rimangono i Dictées, che però lui considera quasi un gioco.
In un suo incontro con Francis Lacassin, ricorda che "... le grandi gioie sono come i grandi dolori, sono fatti di poche cose. Non rimangono. Ho goduto di grandi felicità, me e ricordo appena, ma mi ricordo delle mie piccole gioie. La vita è piena di piccole felicità; esse hanno un vantaggio, se ne può godere a tutte le età...".
E' di certo l'uomo che parla. L'uomo che ha vissuto una esistenza lunga e intensa, ricca di grandi soddisfazioni, ma anche di grandi dolori, sul piano professionale e su quello personale. E adesso, ultra settantenne (al momento dell'intervista), tutto gli sembra meno definito, i contorni di quelle emozioni sono sfumati e i ricordi velati dal tempo e dalla memoria. Questo succede a tutti, figuramoci ad un personaggio come Simenon.
E così si rifugia nei piccoli piaceri, che sono la consolazione di quella "piccola gente" che lui aveva così ben descritto nei suoi romanzi. Le attenzioni di Teresa, star seduto all'ombra del grande cedro de Libano che troneggia nel suo piccolo giardino, registrare per gioco (diceva lui stesso) quello che gli passava per la testa. Chi si aspettava dall'iperattivo Simenon questo tipo di atteggiamento?
Forse proprio lui stesso e in tempi, come si dice, davvero non sospetti.
In uno dei suoi romanzi L'homme à la cigarette (1930 - Tallandier), firmato ancora George Sim, appena ventisettenne scriveva: "... fuggire in fretta da un grande palazzo di Parigi, raggiungere la costa bretone e trovare un rifugio solo per sè, in pietra grigia, una semplice abitazione da pescatore, una barca, delle lenze, e pescare. Essere per la gente del paese uno come loro...".
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