sabato 18 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/6: FELICIE EST LA'

Sesto enigma: Félicie est là - Alla fine del 1941, Simenon scrive una nuova inchiesta del commissario Maigret, che viene pubblicata sul quotidiano Paris-Soir, con il titolo Signé Picpus. Nel maggio del 1942 e nel marzo del 1943, Simenon termina rispettivamente due altri racconti Félicie est là e L'inspecteur Cadavre. Una raccolta di tre testi verrà quindi pubblicata da Gallimard nel gennaio 1944 con il titolo di uno dei racconti: Signé Picpus.
In questo volume L'inspecteur Cadavre è posizionato prima di Félicie est là che invece era stato redatto molto prima. Questa scelta editoriale potrebbe essere dovuta al fatto che si sono voluti sistemare due importanti personaggi femminili all'inizio e alla fine affinché potessero simbolicamente inquadrare la serie Gallimard? Da una parte Cècile, vittima che si ribella al suo persecutore e che suscita una certa pietà da parte del commissario Maigret. Dall'altra Félicie con la quale invece Maigret imbastisce una sorta di gioco che poi finirà per vincere. Due giovani donne così differenti e che rappresentano così bene il variegato mondo, anche femminile, in cui si muove il commissario.
Murielle Wenger

venerdì 17 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/5: CECILE EST MORTE


Quinto enigma: Cécile est morte - Dopo le insistenze di Gallimard, il nuovo editore con il quale Simenon ha firmato un primo contratto nel 1933, il romaziere finisce per riprendere in mano il suo personaggio, che qualche anno prima aveva deciso di abbandonare... Dopo un primo periodo in cui una serie di racconti di Maigret  apparvero sui giornali, Simenon decide di scrivere dei nuovi casi per il suo commissario. Così nel dicembre del 1939 finisce Les caves du Majestic, nel gennaio del 1940 scrive La maison du juge e nel dicembre dello stesso anno Cecile est morte. I tre titoli sono pubblicati in anteprima in vari giornali e, nell'ottbre de 1942, Gallimard decide di raccoglierli in un volume, simbolicamente intitolato Maigret revient…  
Ora si dà il caso che in questo volume il testo di Cecile est morte precede gli altri due. Ancora una volta, a cosa è dovuta questa scelta editoriale che non
rispetta l'ordine di pubblicazione? La spiegazione che si potrebbe fornire consiste nel fatto che l'inizio di questa inchiesta si presta bene a simboleggiare il ritorno del commissario: dopo otto anni di assenza dai libri, il nostro Maigret ritrova il suo ambiente, la sua casa, mentre si accende una pipa e assapora la prima nebbia autunnale... E poi va notata un'organizzazione del romanzo decisamente atipica - e unica in tutto il corpus delle opere di Maigret - in cui tutto il testo è diviso in tre parti, ognuna delle quali poi divisa in capitoli. Questa stranezza sembra fatta a bella posta per incuriosire il lettore...
Murielle Wenger

giovedì 16 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/4: LE PORT DES BRUMES

Quarto enigma / Le port des brumes - La fine del 1931 e l'inizio del 1932 hanno visto la regolare pubblicazione mensile dei titoli delle inchieste del commissario Maigret. Le date delle stesure e quelle delle pubblicazioni si succedono regolarmente, fino al marzo del 1932, con l'uscita di Chez les Flamands. Visto che la scrittura del titolo successivo, Le port des brumes è stata portata a termine nel febbraio 1932, ci si potreva attendere che fosse il titolo seguente della serie. E invece no. Il romanzo pubblicato successivamente è stato Le fou de Bergerac che esce nell'aprile del 1932, anche se è stato redatto in marzo. Le port des brumes uscirà solamente nel mese di maggio. Perchè questo ritardo? E perché questa inversione tra le due pubblicazioni?  Un'altro mistero che si aggiunge al dossier degli enigmi editoriali... 
Murielle Wenger

mercoledì 15 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/3 - LA TETE D'UN HOMME


Terzo enigma / La tête d'un homme - In seguito al successo dei primi Maigret, Simenon promette a Fayard di scriverne altri e gli annuncia addirittura un titolo, La tête d'un homme, senza sapere nemmeno quale sarebbe stato il soggetto! Persistono dei dubbi sulla data in cui fu scritto questo romanzo: potrebbe essere nel settembre del 1930 (secondo i ricordi della sua prima moglie Régine Simenon, detta Tigy), o anche nel febbraio del '31, quando Simenon alloggiava all'hotel Aiglon a Parigi. In tutti i casi questo romanzo è il quinto in ordine di redazione. Eppure sarà pubblicato come nono. Come abbiamo già ricordato, nell'aprile del '31 uscì Le chien jaune, scritto a marzo. A giugno apprave La nuit du carrefour scritto in aprile. A luglio venne pubblicato Un crime en Hollande scritto a maggio. In agosto fu la volta di Au rendez-vous des Terre-Neuvas, stesura terminata a luglio.
La tête d'un homme uscirà solamente a settembre. Perché questo ritardo piuttosto inconsueto nella serie Fayard? Perché questo romanzo non è stato pubblicato prima de Le chien jaune? Chi ha deciso questo ordine Fayard, al quale Simenon avrebbe potuto fornire altri manoscritti? Simenon stesso, che avrebbe conservato per una qualsiasi ragione
questo testo come un titolo di scorta? ( anche se questo non rentrava nelle sue abitudini)?
O ancora, per un altra ragione sconosciuta? Quali ipotesi si potrebbero avanzare? Un manoscritto "dimenticato" dall'autore all'indomani del successo del Bal Anthropométrique?
Va ad esempio notato lo strano caso per cui La tête d'un homme è l'unico romanzo della serie Fayard la cui stesura si è svolta a Parigi... Un elemento di risposta potrebbe essere costituito dal fatto che dopo il febbraio 1931 la pubblicazione dei nuovi romanzi di Maigret ha seguito una regolare cadenza mensile. Quindi dopo l'ultima edizione del mese di agosto, sarebbe stato normale pubblicarne uno a settembre, mese in cui Simenon è però impegnato nella scrittura de La danseuse du Gai-Moulin. Non l'avrebbe terminato in tempo per rispettare l'uscita mensile... e allora potrebbe essersi ricordato de La tête d'un homme? Certo tutto questo non spiega affatto "perché" questo titolo sia rimasto per tanto tempo nel limbo... Murielle Wenger

martedì 14 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/2: LE CHARRETIER DE LA PROVIDENCE


Secondo Mistero / Le charretier de la Providence - Le ultime ricerche effettuate da Michel Carly (un'altro simenonologo contemporaneo di grande levatura) hanno portato alla conclusione che questo romanzo sia stato scritto da Simenon nell'estate del 1930. Precisamente sull'Ostrogoth, l'imbarcazione del romanziere, attraccata ancora a Morsang, e quindi in definitiva nello stesso periodo in cui era stato portato a termine M. Gallet, décédé. Ora sembra accertato che Le pendu de Saint-Pholien sia stato scritto nell'autunno e quindi dopo i due titoli fin qui citati. E allora perchè Le charretier de la Providence non è stato scelto insieme a M. Gallet
décédé per lanciare la nuova serie? Chi è stato a preferire e scegliere per il Bal Anthropométrique Le pendu de Saint-Pholien? Fayard o Simenon? E per quale motivo? Era forse il titolo a dare "il brivido", aiutato da una fotografia accattivante, in cui si vede il corpo di un uomo in equilibrio su una guglia di una chiesa? Era forse questa la combinazione più adatta per involgiare il lettore ad acquistare il romanzo? Magari questo corpo "sospeso" costituiva una sorta di contrappeso con il corpo "steso" sulla copertina di M. Gallet, décédé 
Murielle Wenger

lunedì 13 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. 25 ANNI SENZA SIMENON. UNA BIOGRAFIA-TRIBUTO




1989-2014. Venticinque anni senza Georges Simenon. Ma venticinque anni in compagnia dei suoi romanzi, del suo Maigret, di tanti studi simenoniani e di diverse biografia a lui dedicate. In occasione di questo anniversario Maurizio Testa ha voluto rendere un tributo al romanziere con la biografia Maigret e il caso Simenon. Una biografia del tutto atipica e diversa da tutte quelle che sono state tradotte in italiano e redatte da illustri simenonologi. Una biografia costruita come un'inchiesta del celebre commissario, perchè un tributo a Simenon non può non essere un tributo anche a Maigret che, senza togliere nulla alla grandezza letteraria del suo creatore (è stato definito più volte uno dei più grandi romanzieri del '900), ha goduto una bella fetta di popolarità proprio grazie alle inchieste di Maigret. Si potrebbe dire che Simenon è riuscito nella quadratura del cerchio... unire la cultura alta e quella "cosiddetta" bassa.
Stimato e apprezzato dalla critica, e a un passo dall'essere candidato al premio Nobel per la letteratura, grazie a quegli impareggiabili romanzi che Simenon stesso chiamava les romans-durs. Famoso in tutto il mondo per la creazione di un detective che non ha pari nell'ambito della letteratura poliziesca. Ma sia i romanzi che i Maigret hanno una caratteristica in comune: la grande diffusione tra il pubblico di tutto il mondo. Che narrasse i tragici destini di individui segnati dalla sorte o le accattivanti inchieste del commissario di Quai des Orfèvres, Simenon sapeva tenere il suo pubblico incollato alla pagina. E parliamo di una platea di milioni di persone, di generazioni completamente diverse, di culture differenti. Con il risutato che "ogni Simenon" oggi non solo è considerato un classico, ma continua a dimostrarsi anche un long-seller. Infatti, e non solo in Italia, ogni uscita (o riedizione) di un suo titolo, corrisponde all'entrata in classifica dei libri più venduti. E si tratta di romanzi scritti a volte più di settant'anni fa'!
Nel suo piccolo, Maigret e il caso Simenon vuole ripercorre i fatti più salienti e interessanti della vita dello scrittore, usando il "metodo Maigret".
Chi infatti, potrebbe raccontare meglio la biografia di Simenon, se non il personaggio con cui lo scrittore ha convissuto per quasi quarant'anni? (Giorgio Muvi)

SIMENON SIMENON. I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/1 - PIETR LE LETTON

Pietr le Letton - Non c'è mai certezza in merito alla data e al luogo della stesura di questo primo Maigret ufficiale dell'intero corpus: ogni maigrettiano sa che c'è ancora un'incertezza tra la leggenda di una redazione a settembre 1929 a Delfzijl, una storia che Simenon stesso ha più volte accreditato e una stesura comunque tutt'al più parziale durante l'inverno 1929-1930 a Stavoren (è la versione accreditate da Francis Lacassin) e ancora la stesura in aprile e marzo del 1930 a bordo dell'Ostrogoth, attraccata a Morsang (è la versione emersa dalle ricerche di Pierre Deligny e Claude Menguy). Comunque sia, questo romanzo è notoriamente il primo scritto per la serie Fayard. Ma nonostante questo, sarà pubblicato solamente per quinto dall'editore. Perchè? Come si sa, il manoscritto di Pietr le letton proposto a Fayard fu da questo lungamente osteggiato. L'editore non credeva al successo di questo poliziotto atipico, ma alla fine finì per accettare la pubblicazione in feuilleton nell'autunno del 1930. A forza di insistere, Simenon ottenne di poter lanciare la nuova collana ma a due condizioni: l'autore avrebbe douto consgnare una serie di romanzi popolari (sui quali Fayard era sicuro di guadagnare...), ma anche alcuni manoscritti delle inchieste di Magret come scorta. Simenon accetta la sfida: sistemato in estate sulla sua imbarcazione a Mosang, inizia a scrivere completando Le charretier de la Providence e M. Gallet décédé. Poi in
autunno,in una villa di Beuzec-Conq presso Concarneau, finisce Le pendu de Saint-Pholien e tutti i romanzi popolari richiesti (al ritmo di 80 pagine al giorno, per undici gioni di lavoro!). A febbraio del 1931 avviene finalmente il lancio della serie durante il memorabile Bal Anthropomètrique con la presentazione di due titoli: M. Gallet décédé e Le pendu de Saint-Pholien. Sull'onda del successo a marzo esce Le charretier de la Providence e, in aprile, Le chien jaunePietr le letton sarà pubblicato solamente a maggio. Perché attendere la pubblicazione di altri quattro titoli? Perchè non fu lanciato subito con il Bal Anthropométrique?  Fayard voleva essere sicuro del successo e vedere se i romanzi pubblicati in marzo e aprile confermassero questo andamento positivo.
Pietr le letton é stato tirato fuori del cassetto solo per le insistenze di Simenon, affezionato al primo romanzo poliziesco firmato con il suo vero nome (la pubblicazione in feuilleton in effetti già non era stata firmata con il vecchio pseudonimo George Sim)? Murielle Wenger

domenica 12 gennaio 2014

SIMENON SIMENON PRESENTA: MAIGRET E I SETTE ENIGMI... EDITORIALI


Nella lunga collana delle inchieste del commissario Maigret, permangono alcuni misteri in merito alla pubblicazione di certi titoli. Confrontando le date di scrittura e quelle di pubblicazione dei romanzi, si pongno ad esempio degli interrogativi particolari. Questa è la ricerca che è stata realizzata dalla nostra cara Murielle Wenger. E, nonostante abbia consultato diversi documenti bibliografici a tale proposito, non sono emerse delle risposte certe. Allora Murielle ha congegnato delle ipotesi e queste risultano così intriganti che Simenon-Simenon ha deciso di dedicare a questi sette misteri uno speciale lungo tutta una settimana. Insomma l'argomento è così interessante che ogni giorno verrà presentato uno di questi enigma, ad iniziare da domani fino a domenica prossima. Murielle li sottoporrà alla vostra attenzione di esperti maigrettiani e noi auspichiamo che magari qualcuno possa aggiungere chiarimenti, risposte e indicazioni... Arrivederci quindi a domani con il primo dei misteri proposto da Murielle Wenger.

sabato 11 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. MA L'INCHIESTA NON E' AFFIDATA A MAIGRET?.../2

Si sono fatti vivi! Parliamo dell'appello che avevamo lanciato alla fine del post di ieri, per raggranellare qualche altra notizia in più sui quattro investigatori, molto poco conosciuti, che nella narrativa gialla simenoniana affiancano il commissario Maigret, G7 e L'Agence 0. Si sono fatti vivi i nostri migliori collaboratori, Murielle Wenger e Andrea Franco, che commentando il post su questi personaggi ci hanno fornito altre informazioni. Quindi, come al solito, quando lo meritano, togliamo quei testi dal limbo dei commenti  in cui blogspot li confina, e diamo loro la giusta visibilità nella sezione dedicata ai post. Ecco quindi i loro interventi.  

Murielle Wenger - Justin Duclos appare nei racconti La chanteuse de Pigalle e L'invalide à la tête de bois, nei quali si incontra anche l'ispettore Lapointe. Duclos è un poliziotto anziano, che ha passato quarant'anni nella Polizia Giudiziaria a capo della Brigata Speciale. Duclos é stato ferito da una pallottola che l'ha colpito gravemente e l'ha reso infermo. Passa quindi il suo tempo su una sedia a rotelle. In qualche modo è una sorta d'incrocio tra un Maigret in pensione e Robert Ironside (l'uomo di ferro) antelitteram...

Andrea Franco - Il piu interessante dei quattro è, forse, Joseph Leborgne che risolve i casi semplicemente leggendo gli articoli dei giornali (quanto siamo lontani da Maigret!). La narrazione è affidata a una terza persona, onnisciente, che ripercorre la sua collaborazione con Leborgne. Il tutto assomiglia molto ai racconti che hanno per protagonista G7. Inoltre è l'unico Duclos a parte) di cui si conosce la storia personale: la si può leggere nel tredicesimo e ultimo racconto La tabatière en or. In Italia il libro è stato intitolato  L'impareggiabile signor Leborgne (libera traduzione mondadoriana di "Les treize mystères"). Questo volume è molto quotato presso i collezionisti.

venerdì 10 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. MA L'INCHIESTA NON E' AFFIDATA A MAIGRET?...

Non conoscete le indagini di Joseph Leborgne? Davvero, non le avete mai lette?
E invece le inchieste del giudice Froget? Niente, nemmeno lui.... Almeno le avventure del dottor Jean Dollent? No? Ma non è possibile! E invece i casi di Justin Duclos?... Neanche quelli...?
Abbiamo scherzato, anche se c'è poco da scherzare. I quattro detective che abbiamo citato sono tutti nati dalla penna di Georges Simenon (o di Georges Sim), in anni diversi. Ma avete ragione a non consocerli, si tratta per o più di racconti di personaggi simenoniani, per così dire minori, spesso usciti prima su giornali (Détctive o Police-Roman), protagonisti talvolta di un paio di episodi, oppure mai tradotti in Italia, o non editati da Mondadori.
Dal quartetto abbiamo intenzionalmente escluso altri nomi legati ad investigatori simenoniani più conosciuti come Sancette/G7 o L'Agence O.
Andiamo quindi a scoprire le coordinate di questi quattro detective.
"Le inchieste di Josph Leborgne" furono scritte tra il 1928 e il '30 e pubblicate da Fayard, nel 1932, sotto il titolo di Les treize mystères. In Italia debuttò nel 1934 nei Gialli economici a cura della Mondadori.
"Il giudice Froget" invece compare nella raccolta Les treize coupables, scritta tra il '29 e il '30 e pubblicata anche questa come Georges Sim e da Fayard nel 1932 e anche questa tradotta per l'Italia nei Gialli economici della Mondadori, che però non pubblicò uno dei tredici racconti (La nuit du Port Marie).
"Le inchieste di Jean Dollent", detto anche "Le petit docteur", furono scritte nel 1938. Queste invece erano firmate come Georges Simenon e pubblicate nientemeno che da Gallimard nel 1941. Anche qui si tratta di tredici racconti  stavolta intitolati Le petit docteur. Di questi, solo dieci furono tradotti in italiano e pubblicati nel 1960 dal Club degli Editori.
Ultimo arriva Justine Duclos, protagonista di un paio di racconti, firmati ovviamente come Simenon, scritti in America nel 1952 a Shadow Rock Farm, poi pubblicati da Presses de La Cité addirittura postumi, nel 1991, come supplemento del 12° volume di Tout Simenon. In Italia non è mai arrivato.
Chi ha altre notizie del quartetto si faccia vivo!