lunedì 9 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. IL PENSIONANTE ESCE E SUBITO ENTRA IN CLASSIFICA


Bell'esordio dell'ultimo titolo di Simenon, uscito una decina di giorni fà, che conquista subito le classifiche. Parliamo ora di quelle pubblicati dai quotidiani. Sull'inserto TuttoLibri de La Stampa di sabato scorso Il pensionante esordisce al 3° posto della classifica della Narrativa Straniera (16° della Top Ten). Sempre nella sezione della letteratura straniera pubblicata su RCult de La Repubblica di ieri, il titolo simenoniano conquista la 9a posizione. Mentre invece nella classifica pubblicata da La Lettura, allegato al Corriere della Sera di ieri, Il pensionante arriva alla 13a posizione.
Buono anche il debutto sulle piattaforme di vendita di libri on-line. Nella Top 100 di Internet Book Shop troviamo il romanzo di Simenon al 6° posto. Mentre su Feltrinelli.it Il pensionante occupa la 9a posizione. Su MondadoriStore lo ritroviamo invece 29°.
L'ultimo Adelphi di Simenon si affaccia anche nelle classifiche di ebook, ad esempio, all'86°posto nella Top 100 di International Book Shop.

domenica 8 febbraio 2015

sabato 7 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. M.ME MAIGRET, TENTATIVI E BUONE INTENZIONI ANDATE... IN FUMO


Questa volta Murielle Wenger ci presenta una M.me Maigret impegnata in una vera "mission impossible"... far smettere di fumare il marito, o almeno diminuire le sue pipate. I migliori intenti della moglie e la buona volontà del commissario fin dove potranno arrivare? 
 
Maigret come forse lo vorrebbe M.me Maigret: più giovane e senza pipa? Maigret come vorrebbe lui stesso: mai senza pipa

"- Ciao, Francine? Allora Louise. Come va? ... Tuo marito ...? Alice e i piccoli? ... Ti ricordi che mi avevi parlato di quell'articolo a proposito del fumo? ... Si, tu poi sei riuscita a far smettere tuo marito, anche se, come mi hai detto, gli capita di fumare di nascosto ... Immagina che io ho voluto provare con Jules ... Come? ... Ma no, non ha funzionato ... devo dire anche per colpaa mia ... Ma adesso ti racconto come è andata. Ecco... "
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Tutto iniziò, una settimana prima, la domenica precedente. Maigret si era accomodato nella sua poltrona, un bicchiere di prunella in mano, e la moglie seduta su una sedia al tavolo, leggendo la metà del giornale che le aveva passato il marito. Il commissario sonnecchiava, e la pipa era penzoloni tra le labbra semichiuse e iniziava ad appoggiarsi sul petto. U
n'esclamazione di Madame Maigret lo fece sussultare.
- Hai visto? Le ultime statistiche sulla mortalità? Sembra che il tabacco sia diventato la principale causa di morte ...
Un brorbottìo provenne dalla poltrona. M.me Maigret si voltò e aggiunse:
- Sai, che Francine Pardon mi ha parlato di un articolo sui pericoli del fumo ...
- Lo so, brontolò Maigret, Pardon ne ha parlato anche a me ...
- Ci dovresti pensare seriamente.
Louise attese un po' e poi riprese.
- Potresti cercare di fare uno sforzo. Ad esempio, potresti iniziare a non fumare a letto... In primo luogo, perchè trovo sempre pezzetti di tabacco ovunque, anche sul materasso, e poi perchè prima o poi finirai per dar fuoco alle lenzuola ...
- Ho sempre fatto attenzione ...
- Lo so. Tuttavia, il tuo cuscino ha numerosi piccoli buchi che somiglia ad un tessuto bruciacchiato ...
Poi aveva parlato a lungo parlando della sua salute, del fatto che con il passare dell'età si è più deboli, tanto che alla fine il marito aveva dovuto arrendersi a quelle argomentazioni. Aveva tolto il posacenere dal comodino, si contentava di una sola fumata la mattina, tenendo la pipa a lungo tra i denti, anche una volta che il tabacco era completamente bruciato. Ne accendeva una seconda alle quattordici uscendo dalla Brasserie Dauphine (avrebbe preferito fumare prendendo il caffè, ma dal momento che le leggi ora vietavano di fumare negli edifici pubblici!...). E poi un'altra, a fine giornata una volta uscito dall'ufficio. In serata, si concedava la fumata finale, leggendo il giornale e guardando la tv (inoltre, questo lo rendeva ancora più scontroso, perché trasmettevano la pubblicità delle sigarette, che sembravano ancora più belle sul piccolo schermo, con quel cowboy virile, a cavallo, in grandi spazi aperti, che si accende una sigaretta con gioia, di fronte a un fuoco scoppiettante ...). Quattro fumate al giorno, era davvero poco ... ma probabilmente ancora troppo poco per "i signori di prevenzione"...
Il terzo giorno, i suoi ispettori alla PJ, camminavano in punta di piedi. Quella stessa mattina, il loro capo aveva discusso aspramente con Comeliau che gli aveva fatto una
nervosa telefonata su un certo furto di gioielli, e Maigret aveva attaccato il ricevitore, tirando giù tutti i santi, urlando così forte che lo si era sentito fin giù nel corridoio mentre Moers  stava passando, e il quale aveva chiesto a Joseph che cosa stava accadendo. Questi aveva risposto:
- Shh! Sta cercando di smettere di fumare.
Moers si era quindi avviato verso il suo laboratorio, scuotendo la testa con simpatia.
Venerdì sera, quando Maigret tornò a casa, la moglie vide che aveva uno strano aspetto.

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- Figurati, Francine -  continuava M.me Maigret al telefono - Jules si era ammalato. Una specie di influenza. Fin dall'inizio della settimana, era stato nervoso, irritabile. Durante i pasti, non era in grado di spiccicare una sola parola. Abbiamo anche litigato, cosa che non non ci succedeva da tanto tempo. S
abato sera non siamo neanche andati al cinema. La domenica gli ho proposto di fare una passaggiata a Montmartre, ma lui ha rifiutato, e abbiamo trascorso la giornata io a cucire e lui a leggere sulla sua sedia, un articolo sui criminali in una rivista inglese. A mezzogiorno, avevo preparato un arrosto e patate e ha appena toccato. Non ha neppure assaggiato il crème-caramel ...
La voce di Madame Maigret era rotta e tratteneva le lacrime.
M.me Pardon le chiese:
- E per il fumo?... almeno il tentativo di farlo fumare meno ha avuto successo?
- No, ed è per colpa mia ...
- Cioé?
- Questa mattina, di ritorno dal mercato, ho avuto una strana sensazione ... L'appartamento mi sembrava estraneo, era come se ci fosse qualcosa che non riuscivo a riconoscere. Ho inziato a pensare da che cosa potesse dipendere e finalmente ho capito...
- E che cos'era?
- L'odore! Io non riconoscevo più l'odore del nostro appartamento, e alla fine ho capito che quello che mancava era proprio l'odore di tabacco! Senza quell'aroma del fumo della pipa, era come se non fossimo a casa nostra!
- E allora, che cosa hai fatto?
- Beh ... "

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Lunedì sera, quando Maigret tornò a casa, trovò accanto al suo piatto, una bella scatola di legno intagliato. La aprì e scoprì una dozzina di confezioni di "tabac-gris"...

Murielle Wenger

giovedì 5 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. MA QUANTO BEVE MAIGRET?... QUANTO SIMENON ?

 Quello dell'alcol è stato un tema sensibile nella vita di Simenon e lo é stato anche per i protagonisti dei suoi romanzi, dove non di rado uno dei segnali più evidenti che un individuo aveva "passato la linea" era quello di diventare dedito all'alcol... o addirittura schiavo. E anche il suo personaggio più famoso ha spesso a che fare con l'alcol. Qualche critico più igienista o più politacally corret, ha avuto a che ridire sulle abitudini, di questo personaggio, per di più commissario di polizia, che beve in gran quantità e ad ogni ora del giorno, birra, vino, calvados, prunella...
"... Maigret è un alcolista. E' alcolista in modo decisamente accettabile, certamente, regge bene l'acol e non è mai ubriaco - dichiara in un'intervista  del 2011, lo scrittore e regista francese Jean-Philippe Toussaint -  D'altronde nel testo non si fa mai notare esplicitamente che è un alcolista (credo che Simenon non ne avesse nemmeno una vera consapevolezza)...".
Già anche Simenon aveva avuto problemi con l'alcol. Soprattutto quando era negli Stati Uniti, dove, a suo stesso dire, i cocktail e le occazioni per buttar giù un bicchiere erano davvero tante nella giornata. E in più c'era la propensione a bere della sua seconda moglie, Denyse. Ma qui il discorso si fà più complicato. Allora né Denyse, né tantomeno Simenon, erano degli alcolisti in senso patologico del termine. Lei però aveva una serie di problemi psichici che in seguito si sarebbero rivelati in tutta la loro gravità. Anche nel periodo americano, l'uso che lei faceva dei liquori era sicuramente legato a questi. Ma ad un certo punto, Simenon, e Denyse cercò di seguirlo, decise di smettere di bere, rendendosi conto che stava per varcare una soglia pericolosa. Lui ci riuscì, lei no. Anzi la sua dipendenza dall'alcol aumentò nel tempo.
Ma come diceva Jean-Philippe Toussaint, invece è il commissario che trangugia alcol di tutti i tipi "... inizia la giornata alle dieci di mattina con una birra, prende un aperitivo prima di pranzare, beve il vino a tavola, prende un liquore digestivo al termine di ogni pasto e finisce la giornata bevendo un armagnac o una prunella... aggiunge lo scrittore-regista - forse si tratta di una sorta di alcolismo leggero, tollerato negli anni '50. E poi, via, può darsi che tutto questo faccia parte del piacere della lettura: il lettore coglie così il lato dolce della vita, un tipo di edonismo che non è percepito come problematico o immorale...".
Forse potremmo definirlo alcolismo letterario. Un elemento che il processo di identificazione con il personaggio, rende  accettabile perchè immanente al personaggio, che per l'appunto è realistico, con le sue ombre e le sue luci, i suoi alti e i suoi bassi, proprio come succede quotidianamente a noi nelle nostre vite.

mercoledì 4 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. HENRY PRENDE LA PENNA E SCRIVE A... L'IMPERATORE GEORGES!

"Vi saluto cordialmente, sperando che ci regaliate ancora almeno un centinaio dei vostri romanzi così seducenti".
Questi sono i saluti finali di una lettera scritta nel '54 da Henry Miller a Georges Simenon. I due si erano conosciuti in occasione di un precedente viaggio in Europa. Miller non si sbagliava più di tanto in questa sua previsione-desiderio. Infatti la produzione Simenon dal 1954 in poi, compresi romanzi, Maigret, autobiografie, raccolte di racconti e dictées, ammonta ad oltre 95 titoli.
Henry Miller era un grandissimo ammiratore del romanziere e ne diverrà nel tempo anche un buon amico.
Le voci lo raccontano come un appassionato che andava a comprare un libro di Simenon appena veniva pubblicato e non poteva far a meno di iniziarlo a leggere mentre tornava a casa in... automobile! E infatti, si dice, che un giorno, a causa di questa abitudine, finisse per tamponare l'auto che lo precedeva. E mentre l'altro automobilista scendeva per accertare i danni, imprecando contro l'imperizia di Miller, questi usciva dalla macchina ancora con il libro in mano e iniziava a dire. "Ma non sapete che è uscito questo nuovo romanzo di Simenon.... è bellissimo...  dovete assolutamente leggerlo..." E via di questo tono.
A testimoniare la passione che nutriva per Simenon c'è anche il famoso appellativo che gli affibbiò: "l'imperatore della notte". Chiamato a darne spiegazione, Miller disse: "Ci sono milioni di persone che la sera vanno a letto e tengono sul loro comodino un libro di Simenon. Una volta sotto le coperte iniziano a leggere e, come per tutti, è una fatica smettere... si andrebbe avanti tutta la notte... e qualcuno lo fa... Ecco, io vedo Simenon come l'imperatore di tutti questi uomini che nel silenzio della notte, alla fioca luce di abat-jour, sono soggiogati dai suoi libri...".
Per tornare alla lettera, Miller si spertica ancora in lodi "...per noi americani che iniziamo a scoprire i vostri libri (grazie alle traduzioni) è come se una nuova stella si levasse all'orizzonte. Voi siete assolutamente unico tra gli autori che riscuotono un grande successo presso il grande pubblico. Con questa vostra essenzialità, non perdete nulla. Tutto è là, nelle vostre opere e soprattutto il senso d'umanità e di conoscenza della vita...".
Miller scrive ad un Simenon che appena un anno dopo lascerà gli Usa e tornerà nella sua Europa, stabilendosi in Svizzera. Ma i due si rivedranno ancora ogni volta che Miller verrà in Europa. E soprattutto si ritrovarono nella giuria del Festival di Cannes del 1960, Henry come giurato e Georges come presidente.

martedì 3 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. IN ITALIA SONO ANCORA TUTTI DA SCOPRIRE


Come abbiamo detto, siamo agli sgoccioli dei Maigret, anzi ne mancherebbe solo uno. Di romans-durs invece ce ne sono ancora diversi. Ma quello che non tutti ricordano è che ci sono ancora degli inediti per l'Italia, di cui non si sa se verranno mai pubblicati (se ad esempio rientrano nei diritti dell'Adelphi) Nell'elenco che segue, ho indicato per ogni titolo la data della stesura (non di rado vennero pubblicati anni dopo) e il luogo di ambientazione. In tutto si tratta di ben diciotto titoli.

La maison des sept jeune filles - 1937 (pubblicato nel '41)
Le cheval blanc - 1938 (Pouilly, Nevers)
Oncle Charles s'est enfermè - 1939 (Rouen Parigi)
Une vie comme neuve - 1951 Parigi  (flashback a Sancerre)
Strip Tease - 1957 - (Cannes)
Dimanche - 1958 - (entroterra nei dintorni di Cannes)
La Vieille  -1959 - (Parigi)
Le Veuf - 1959 - (Parigi)
La Porte -1961 (Parigi)
Les Autres -1961 (città francese non precisata)
Le Train de Venise - 1965 - (percorso del treno Venezia-Losanna-Parigi)
Le Confessional -1965 - (Nizza, Cannes)
La mort d'Auguste - 1966 - (Parigi)
La Main - 1968 - Connecticut (Stati Uniti)
Novembre 1969 - (banlieu parigina)
La disparition d'Odile - 1970 - (Losanna, Parigi)
La Cage de verre -1971-  (Parigi)
Les Innocents - 1972 - (Parigi, con riferimenti  a Caen)
Nel risultato di queste mie ricerche svettano, a mio avviso, alcuni capolavori come Le train de Venise o La cage de verre o anche Une vie comme neuve. 
Insomma ci saranno ancora delle sorprese da Simenon. E per noi appassionati è rassicurante pensare che abbimo ancora dei suoi scritti da scorprire...no?
Andrea Franco

lunedì 2 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. UNO SGUARDO ALLE PROSSIME RI-USCITE.

Un succinto memo per febbraio che sarà un mese ricco per gli appasionati di Simenon. Almeno stando alla programmazione, dovrebbe arrivare in libreria la versione economica di un roman-dur ne "Gli Adelphi": "Gli intrusi" (Les Inconnus dans la maison - 1939 - Gallimard), ma dovrebbe uscire anche la raccolta dei romanzi "I Maigret 8".
Certo si tratta di tutti titoli già usciti per Adelphi, ma come constatiamo quasi quotidianamente non sono pochi quelli che vanno scoprendo il romanziere e queste ristampe, come le
raccolte, possono rivelarsi assai gradite.
Ormai non più una sorpresa. Anche le riedizioni e le antologie sono infatti un'operazione editoriale appetibile.
Brasile, Olanda, Gran Bretagna, Olanda, Russia, Stati Uniti, sono alcuni dei paesi in cui, nel secondo mese dell'anno, ci saranno le uscite o le riedizioni dei romanzi o dei Maigret. Come già è noto non si tratta di un fenomeno italiano.E come ormai abbiamo detto fino alla noia, Simenon continua a piacere nel tempo e sotto tutte le latitudini.


domenica 1 febbraio 2015

sabato 31 gennaio 2015

SIMENON SIMENON. M.ME MAIGRET E IL CASO DEL... VINELLO IN PERICOLO.


Questa volta il racconto di Paolo Secondini ci mostra un Maigret ormai in pensione, nella sua casa di campagna intento in attività cui una volta, quando era nel vortice delle inchieste a Quai des Orfévres, probabilmente non avrebbe avuto nemmeno il tempo di immaginare. E poi questo Maigret è un po' cambiato. Forse gli anni che passano? Forse il fatto di fare una vita "come gli altri"? Sta di fatto che parla e parla anche con sua moglie... Addirittura non la chiama più M.me Maigret, ma con il suo nome, Louise... Una volta bastavano due sguardi e il commissario e M.me Maigret si capivano al volo. Qui invece parlano, anche di cose futili. Forse è come se l'ex-poliziotto volesse recuperare un lungo periodo dove ai due (o forse solo a lui?) bastava un gesto, un'occhiata un'espressione per comunicare... Scopritelo.
 
Meung-sur-Loire.
“…fu quella la prima volta che vidi in azione, con grande coraggio e senso del dovere, il giovane Lapointe. Capii che sarebbe diventato, per la sua determinazione, un bravo poliziotto, come d’altronde ce n’erano tanti nella mia squadra al Quai des…»
«Maigret!... Maigret!... Ti dispiace venire ad aiutarmi?... Da sola non ci riesco.»
La voce di Louise, sua moglie, lo raggiunse mentre aggiungeva un altro capitolo al libro di memorie che, chissà!, forse un giorno avrebbe finito e dato alle stampe.
Chiuse il grosso quaderno dalla copertina nera (per lui scrivere a macchina era un tormento), lo ripose nel cassetto della scrivania e si alzò dalla sedia. Fece qualche passo verso la porta del piccolo studio ma si fermò, tornò indietro, la fronte aggrottata.
«Che sbadato! Mi scordavo di te, esclamò scuotendo la testa. “Come potrei lasciarti sola?»
Prese la pipa dalla scrivania e, prima di metterla in bocca, fece sentire la sua voce:
 «Ma dove sei, signora Maigret? Si può sapere?»
«Sono qui,» rispose sua moglie. «Mi serve il tuo aiuto… Fa’ presto.»
«Ho capito, ho capito!... Se non mi dici con esattezza dove ti trovi, sarà molto difficile aiutarti.»
«Hai ragione, che stupida!... Sono quaggiù, Maigret… in cantina.»
«In cantina? Ma cosa ci fai?»
«Che ci faccio?!… Quello che dovrebbero fare i mariti, invece di perdere il tempo a scrivere le loro memorie.»
L’ex commissario della polizia giudiziaria si tolse la pipa di bocca.
«Diventi polemica ora, signora Maigret?»
«Ma no, no… Scusami! Non mi sono mai lamentata di nulla, lo sai, neanche quando ce n’era motivo…  Però, in questo momento, se non ti sbrighi…»
Lasciò la frase in sospeso e Maigret capì che era meglio affrettarsi.
Scese le scale che conducevano in cantina, e quando fu nell’ampio locale, rischiarato appena da una lampadina, scorse, vicino a un vecchio tavolo scuro, sua moglie, che stringeva un’enorme boccia di vino contro il petto.
«Presto, Maigret, non riesco più a sostenerla! Ho paura che possa sfuggirmi dalle mani. Sarebbe un bel guaio se mi cadesse per terra.»
«Sarebbe un bel guaio sì!» convenne l’ex commissario. «È il mio vinello preferito: l’ho fatto con tanta passione… con amore… Ma non potevi poggiarla sul tavolo?»
«Maigret, dovevi arrivare quaggiù per darmi un consiglio più che ovvio?»
Il marito la guardò stupito.
«E allora perché non lo hai fatto?»
«Si è rotto, per via dell’umidità, il cestello di vimini che la conteneva. Se la metto giù si rovescerà di sicuro.»
Maigret accorse, le tolse la boccia dalle mani.
«E già! Si rovescerebbe senz’altro e allora… addio vinello! Sarebbe un peccato, dopo tanto lavoro.»
«Ti preoccupi solo del vino, mentre di me, che ho le braccia indolenzite per sorreggere la boccia…»
«Scusami Louise! È vero! Di te non mi sono preoccupato… Devo dire che questo vinello mi ha frastornato, mi ha reso… Sai cosa?»
«Cosa?» chiese la signora Maigret massaggiandosi un braccio.
«Per farmi perdonare,» riprese il marito, «nel libro che sto scrivendo… sì, nel mio libro di memorie...  parlerò di te, di come mi sei stata di grande aiuto nella risoluzione di alcuni casi. È giusto che anche tu, mia cara Louise, abbia riconoscimenti per i tuoi meriti…»
«…che tu, mio caro Maigret, hai sempre deliberatamente taciuto… Scommetto che nel tuo libro, sinora, mi hai semplicemente ricordata per i piatti prelibati che ti ho sempre cucinato, e che tuttora cucino… Non è forse così? Confessa.»
«Be’, in fondo, è un merito anche questo,» sorrise Maigret, «e un ottimo spunto.»
«Uno spunto?... E quale?»
«Quello per scrivere un libro di memorie: Io, moglie fedele e ottima cuoca del commissario Maigret… Verrà fuori un capolavoro. Ne sono certo,» concluse divertito l’ex commissario.
«Sì,sì… prendimi in giro, adesso,» disse Louise, leggermente contrariata.
 Maigret non rispose, si chinò a baciare sua moglie con dolcezza.

Paolo Secondini

venerdì 30 gennaio 2015

SIMENON SIMENON. IL PENSIONANTE E LE SUE TRE VERSIONI CINEMATOGRAFICHE


Il giorno fatidico dovrebbe essere stato proprio ieri. Sì, Il Pensionante dovrebbe aver fatto il suo ingresso nelle librerie. Pubblicato da Gallimard nel '34, uscì in Francia con il titolo Le Locataire. Lo abbiamo presentato un paio di settimane fà sul post L'inquilino che viene da Istambul... e l'inquilino ieri è entrato appunto in libreria.
Ma questo inquilino diciamo "forzato" (infatti, come assassino, si deve nascondere in un pensionato di studenti per sfuggire alla polizia) è entrato anche nel cinema.
Prima della più famosa e conosciuta versione dovuta al regista Pierre Granier-Deferre, L'Étoile du Nord del 1982, con l'interpretazione di Simenon Signoret e Philippe Noiret, va ricordata un'altra versione, molto meno fortunata e la cui storia vale la pena essere raccontata.
Il titolo del film è Dernier Refuge del '47 la cui regia è dovuta a Marc Maurette con una produzione che vedeva come protagonisti Raymond Rouleau e Gisèle Pascal che però riprendeva un'altra precedente e sfortunata produzione, diretta da Jacques Costant, le cui riprese erano iniziate nel 1939 e che ben presto dovettero essere sospese per lo scoppio della seconda guerra mondiale. Ma poi la lavorazione riprese, sia pure in mezzo a mille difficoltà, e fu terminata nel '40. Ma invece non erano terminate le sventure. Infatti il film, che vedeva tra i protagonisti gli attori Mireille Balin e Georges Rigaud, ebbe i negativi distrutti durante un bombardamento.
La critica è unanime. La prima versione non è effettivamente giudicabile, la seconda non è degna di nota (citiamo solo per curiosità la partecipazione di Louis de Funès nel ruolo di un cameriere dei wagons-lit), la terza è invece quella giusta.
Tra l'altro siamo in presenza di un regista simenoniano che aveva già avuto a che fare con adattamenti dai romanzi dello scrittore come Le Chat nel '71, con la memorabile interpretazione di Jean Gabin e Simon Signoret, ma anche La veuve Couderec, sempre con l'impareggiabile Simon Signoret e un giovane Alain Delon e nel '73 Le Train con Jean Louis Tritignant e Romy Schneider, versione di Pierre Granier-Deferre che s'intitola L'Étoile du Nord perché prende il nome dal treno con cui nel film i due protagonisti (Noiret e ancora la Signoret) arrivano a Parigi.
Ancora una volta l'uscita di un romanzo di Simenon ci riporta al legame stretto che il cinema ha da sempre allacciato con le trame, le atmosfere e i personaggi 
creati dallo scrittore.