Dopo
aver ripercorso il susseguirsi dei racconti di Maigret fino al '38, (E per Maigret ricomincò dai racconti)
Murielle Wenger oggi continua a raccontarci quando e come furono scritti gli
altri, fino al 1950, e soprattuto la riscoperta del commissario, dopo l'abbandono da parte del suo creatore.

Nel 1939, sistemato a Nieul, Simenon scriverà due racconti che hanno come protagonista il commissario L'homme dans la rue e Vente à la bougie (che appaiono nel settimanale lyonese "Sept Jour" prima di essere pubblicati nel 1950 nella raccolta "Maigret et les petits cochons sans queue" - Presses de la Cité), il
primo narra un'indagine parigina, il secondo un'inchiesta in
provincia. Sarà stata per caso la scrittura di questi due racconti a far
tornare al romanziere il gusto per il suo personaggio? Non si può dire ma, sia quel che sia, a dicembre dello stesso 1939 ripartirà alla
grande con il suo protagonista, mettendolo in scena in sei nuovi romanzi,
che saranno pubblicati in due raccolte da Gallimard, contento di
approfittare di un tale manna in quei difficili anni di guerra...
Nell'inverno 1941-1942 nel bel mezzo della stesura di Pedigree,
Simenon scrive un altro racconto con il commissario, lo stupefacente
Menace de mort, rimasto inedito per molto tempo (apparso nel giornale "Révolution Nationale". Questo testo viene ritrovato negli anni '80, grazie alle ricerche assidue di Pierre
Deligny et Claude Menguy, e pubblicato nel 1992 nel 25° volume de l'edizione Tout Simenon edita da Omnibus). Questo
racconto è stupefacente perché ci mostra un Maigret estremamente
sensibile allo charme femminile, molto più di quanto ci avesse abituato, e che usa un vocabolario e degli atteggiamenti più rilassati del solito.
Nel giugno del 1945 ritrovando Parigi, dopo essere stato "consegnato" a Sables-d'Olonne, Simenon ritrova allo stesso tempo il suo personaggio, che rimette in attività nel racconto La pipe de Maigret dove
lo "strumento di riflessione" rappresentato dalla pipa del commissario, svolge un ruolo di primo piano. Questo racconto sarà pubblicato, insieme al
romanzo breve commissionato da Pierre Lazareff per il suo nuovo quotidiano "France Soir" Maigret se fâche, nel primo romanzo-Maigret della serie editata da Presses de la Cité.
Nel 1946 dopo aver scritto Tre chambres à Manhattan e Maigret à New York, che mostrano due punti di vista differenti sulla sua scoperta dell'America, Simenon redige tre racconti (Le
témoignage de l'enfant de chœur, Le client le plus obstiné du monde, Maigret et
l'inspecteur malgracieux). Poi, dopo la redazione di due romans-durs, ne scrive ancora un'altro (On ne tue pas les pauvres types). I quattro racconti vengono riuniti in una raccolta del 1947 che prende il nome da uno di essi: Maigret et l'inspecteur
malgracieux.
Cresciuto
nel ricordo, il personaggio di Maigret è a quel momento definitivamente
recuperato da Simenon che gli fa riprendere regolarmente la sua attività
a Quai des Orfèvres, e gli regala una carriera
ben più lunga di quanto mai avesse immaginato in casa Fayard... I
romanzi si susseguono regolarmente e nel 1950 il romanziere scrive un
ultimo lungo racconto, senza dubbio uno dei più bei testi con protagonista
il commissario, Un Noël de Maigret, dove la conduzione dell'indagine è solo un pretesto per raccontare i tratti più intimi del poliziotto.
Murielle Wenger