lunedì 9 maggio 2016
SIMENON SIMENON. A PHOTO FINISH FOR OUR LITTLE DOCTOR/DETECTIVE
Doctor Dollent and Inspector Lucas race to solve a murder case in Paris.
SIMENON SIMENON. UNE PHOTO-FINISH POUR NOTRE PETIT DOCTEUR/DETECTIVE
Le docteur Dollent et l'inspecteur Lucas en compétition pour résoudre une affaire de meurtre à Paris.
SIMENON SIMENON. UN FOTOFINISH PER I NOSTRO PICCOLO DOTTORE/DETECTIVE
Il dottor Dollent e l'ispettore Lucas in competizione per risolvere un caso di omicidio a Parigi
The 7th story in The Little Doctor collection, The Dutchman’s Luck, is a lark. Choosing to spend his vacation studying police methodology, young Dollent starts his lessons with “the humility of a schoolboy in front of his teacher” because his older mentor is none other than Chief Inspector Lucas at the quai d’Orfèvres in Paris.
Yes, Lucas did take over for Maigret (although the retired boss was not happy imagining a former associate sitting in his office and smoking one of his pipes), which adds an interesting twist to comparing Jean Dollent with Jules Maigret. We get to see our budding amateur working side by side with a seasoned pro even if the instructor-student relationship becomes an intense joust to outdo one another. Much like a cat playing with a mouse, a smiling, winking Lucas bats a frowning, squirming Dollent around.
Big shot Kees Van der Donck picks up lowly Lydia Nielsen, both recent arrivals from Belgium. The morning after their one-night stand in a hotel, he comes back for his missing wallet and finds her dead, head smashed in, fully dressed, on the unmade bed. According to Lucas, her handbag contained only some small change and her passport.
Granted full freedom to investigate but determined not to imitate the police, Dollent goes to work until Lucas, who could not have known his whereabouts, calls him back to the office. Mocking Dollent’s deductive abilities, Lucas feeds him a belated clue: Lydia’s handbag also held a corner torn from a menu with a number scribbled on its back.
A Belgian dish listed on the front sends Dollent cockily sneaking off to Brussels, only to find Lucas has already asked a Belgian police pal to help him when he arrives.
Despite resenting the way his condescending rival has treated him like a child, the Little Doctor pumps the policeman and learns the number he is tracking down identifies a rented room from which Van der Donck had recently sent a large trunk to Paris.
Smugly concluding he has solved the case, Dollent returns to Paris, where to his dismay Lucas greets him at the train station. Echoing Maigret in claiming he has no method, teasing Lucas informs grumpy Dollent that Lydia’s enraged boyfriend has shot Van der Donck, forcing him into a hospital. Both pretend they are going off to bed, Dollent heads for the hospital, but Lucas beats him there. Together, they discover the wounded patient has fled his sick bed.
Our detective’s vanity now drives him to risk all to come out on top. Despite accusations of forgery, theft, and murder leading to his arrest, jailing, and interrogation, complete with beer and ham sandwiches à la Maigret, Dollent triumphs. Happily, the amateur and pro join the same mutual admiration society.
David P Simmons
domenica 8 maggio 2016
SIMENON SIMENON. L'AGENCE O. IN CLASSIFICA C'E' UN UOMO NUDO
Al loro debutto in Italia, i racconti di Simenon entrano subito in classifica
SIMENON SIMENON. L'AGENCE O. A NAKED MAN IN THE STANDING
The stories of Simenon, at their Italian debut, immediately enter into the charts
SIMENON SIMENON. L'AGENCE O. UN HOMME NU DANS LE CLASSEMENT
Les nouvelles de Simenon, pour leurs débuts italiens, entrent immédiatement dans la liste des best-sellers
Recente uscita per l'Adelphi di un nuovo titolo della serie dei racconti dell'Agence O, con un volume che prende il nome da "L'uomo nudo" (L'homme tout nu - Gallimard 1943). Si tratta di una storia in cui un certo avvocato Duboin chiede aiuto all'Agenzia per recuperare dei documenti compromettenti. Questi non appartengono ad una persona qualsiasi, ma ad un alto esponente di una famiglia aristocratica inglese molto in vista. E' ovvio quindi che il recupero delle carte deve essere effettuato nella maniera più discreta e assolutamente senza coinvolgere la polizia.
Scritto da Simenon nel 1938 a La Rochelle, fu pubblicato per la prima prima volta sulla rivista Police-Roman nel '41.
Ora a poco tempo dal suo esordio in Italia, il titolo simenoniano, pur non essendo un Maigret e nemmeno un roman dur, trova ugualmente i suoi fans, tanto da scalare velocemente le classifiche dei libri più venduti. In quella stilata ieri da Nielsen Bookscan per l'inserto TuttoLibri del quotidiano La Stampa lo troviamo al 2° posto della sezione tascabili ( è edito nella collana Gli Adelphi a 7,50 euro). Mentre sull'inserto La Lettura del Corriere della Sera il titolo si conquista, al suo debutto, la 14a posizione nel settore "Narrativa Straniera".
Per le vendite sul web, troviamo il titolo simenoniano nella Top 100 di Internet Book Shop all'8° posto. Nei 100 più venduti di Feltrinelli.it "L'uomo nudo e altri racconti" si piazza subito nella 14° posizione. Invece risulta 71° nella classifica di Mondadori Store. Si affaccia anche nella classifica di iBUK, piazzandosi nel 29° posto.
Per quanto riguarda gli ebook (il titolo è disponibile anche in digitale) "L'uomo nudo e altri racconti" occupa il 19° posto della Top 100 di Internet Book Shop.
Come si vede anche senza la fama del celeberrimo commissario Maigret e senza l'aura che circonda i suoi romans durs, la scrittura di Simenon attira comunque lettori. Ed è la conferma di come il romanziere sappia ancor oggi incantare i suoi lettori, lo ricordiamo ancora un volta, anche con racconti scritti quasi ottant'anni fa'. Chi altri? (m.t.)
SIMENON SIMENON. L'AGENCE O. A NAKED MAN IN THE STANDING
The stories of Simenon, at their Italian debut, immediately enter into the charts
SIMENON SIMENON. L'AGENCE O. UN HOMME NU DANS LE CLASSEMENT
Les nouvelles de Simenon, pour leurs débuts italiens, entrent immédiatement dans la liste des best-sellers
Recente uscita per l'Adelphi di un nuovo titolo della serie dei racconti dell'Agence O, con un volume che prende il nome da "L'uomo nudo" (L'homme tout nu - Gallimard 1943). Si tratta di una storia in cui un certo avvocato Duboin chiede aiuto all'Agenzia per recuperare dei documenti compromettenti. Questi non appartengono ad una persona qualsiasi, ma ad un alto esponente di una famiglia aristocratica inglese molto in vista. E' ovvio quindi che il recupero delle carte deve essere effettuato nella maniera più discreta e assolutamente senza coinvolgere la polizia.
Scritto da Simenon nel 1938 a La Rochelle, fu pubblicato per la prima prima volta sulla rivista Police-Roman nel '41.
Ora a poco tempo dal suo esordio in Italia, il titolo simenoniano, pur non essendo un Maigret e nemmeno un roman dur, trova ugualmente i suoi fans, tanto da scalare velocemente le classifiche dei libri più venduti. In quella stilata ieri da Nielsen Bookscan per l'inserto TuttoLibri del quotidiano La Stampa lo troviamo al 2° posto della sezione tascabili ( è edito nella collana Gli Adelphi a 7,50 euro). Mentre sull'inserto La Lettura del Corriere della Sera il titolo si conquista, al suo debutto, la 14a posizione nel settore "Narrativa Straniera".
Per le vendite sul web, troviamo il titolo simenoniano nella Top 100 di Internet Book Shop all'8° posto. Nei 100 più venduti di Feltrinelli.it "L'uomo nudo e altri racconti" si piazza subito nella 14° posizione. Invece risulta 71° nella classifica di Mondadori Store. Si affaccia anche nella classifica di iBUK, piazzandosi nel 29° posto.
Per quanto riguarda gli ebook (il titolo è disponibile anche in digitale) "L'uomo nudo e altri racconti" occupa il 19° posto della Top 100 di Internet Book Shop.
Come si vede anche senza la fama del celeberrimo commissario Maigret e senza l'aura che circonda i suoi romans durs, la scrittura di Simenon attira comunque lettori. Ed è la conferma di come il romanziere sappia ancor oggi incantare i suoi lettori, lo ricordiamo ancora un volta, anche con racconti scritti quasi ottant'anni fa'. Chi altri? (m.t.)
sabato 7 maggio 2016
SIMENON-SIMENON: FELICIE, UN ENTRACTE AU BORD DE LA MER
Contexte de rédaction et anecdote autour du roman Félicie est là
SIMENON-SIMENON: FELICIE, UN INTERVALLO IN RIVA AL MARE
Contesto di redazione ed aneddoto intorno al romanzo Félicie est là
SIMENON-SIMENON: FELICIE, AN INTERMISSION BY THE SEA
Context of writing and anecdote around the novel Félicie est là
SIMENON-SIMENON: FELICIE, UN INTERVALLO IN RIVA AL MARE
Contesto di redazione ed aneddoto intorno al romanzo Félicie est là
SIMENON-SIMENON: FELICIE, AN INTERMISSION BY THE SEA
Context of writing and anecdote around the novel Félicie est là
1942.
Milieu de la guerre. France occupée. Simenon et sa famille habitent
depuis bientôt deux ans le château de Terre-Neuve, à Fontenay-le-Comte.
En décembre 1941, le romancier a terminé la première partie de Pedigree.
En ce début de 1942, les parents du petit Marc s'inquiètent pour la
santé de l'enfant, pour qui un séjour au bord de la mer serait
bénéfique. Mais, pour cela, il faut obtenir une autorisation de
circuler, un "laissez-passer" dont Simenon a aussi besoin, car il veut
se rendre à Paris, d'une part pour des contrats à signer, mais aussi
pour s'évader, car cet homme à l'éternel bougeotte supporte mal d'être
empêché dans ses déplacements… En avril, Simenon obtient enfin le
précieux sésame, et il se rend avec Tigy, Marc et Boule à La
Faute-sur-Mer, une commune de Vendée, sur les bords de l'Atlantique. La
famille s'installe dans une "toute petite villa, loin du village,
maigrement meublée mais entourée de dunes", comme la décrit Simenon dans
ses Mémoires intimes. Ils y resteront jusqu'au mois de mai, Simenon se
baignant dans l'eau encore froide, et allant voir avec son fils les
pêcheurs rentrer au port. Pendant cet "entracte de deux mois dans [leur]
vie de château" (ibid.), Marc reprend des couleurs, tandis que son père
continue d'écrire de nouvelles pages pour Pedigree, puis, au mois de
mai, il invente une nouvelle enquête pour son commissaire, qu'il avait
laissé de côté depuis près d'une année. Pour ces "retrouvailles", il
imagine une intrigue baignée de soleil printanier, dans un air léger qui
donne aussi son ton au récit, lors de cette savoureuse confrontation
entre Maigret et la jeune et entêtée Félicie. C'est un des romans les
plus enjoués de toute la série des Maigret, et peut-être faut-il y voir
comme un reflet des sentiments de Simenon, qui a ressenti cette escapade
au bord de la mer à la fois comme un délassement en dehors de la
rédaction difficile de Pedigree, mais aussi comme une nostalgie du
printemps parisien, si loin, bien loin des tracas de la guerre.
L'Histoire est là, en arrière-fond, mais aussi la petite histoire: en ce mois de mai, la maison de Nieul, leur "maison de grand-mère" qu'ils
avaient dû abandonner à cause de l'avancée de l'armée allemande, est
cambriolée, comme l'annoncent les journaux de l'époque: ainsi,
L'Ouest-Eclair du 25 mai publie une dépêche du correspondant local, qui
donne la liste des marchandises dérobées dans la cave: "50 bouteilles de
Haut Barsac, 70 bouteilles de Fleurie, 80 bouteilles de vin blanc de
Sancerre, de Pouilly et de Poitiers, quelques bouteilles de champagne
nature et de champagne Pommery, 16 bouteilles d'alcool de pays, 30
bouteilles de vin blanc de pays, 50 bouteilles de vin de Pouilly fumé… "
Quant au journal Paris-Soir du 26 mai, qui relaie l'information, et qui
indique que la police locale n'a pas pu retrouver les voleurs, il
conclut: "C'est le moment ou jamais pour Simenon de faire appel aux
lumières de son fils spirituel: le sympathique commissaire Maigret…"
Tigy se rend à Nieul pour récupérer ce qui peut l'être, avant que la
maison soit réquisitionnée, dépose le tout dans un garde-meuble à
Fontenay, et retourne à La Faute, pour y retrouver un Simenon alarmé: il
a entendu à la radio de la BBC l'annonce d'un possible débarquement sur
la côte Atlantique. On quitte à regret la villa, on retourne à
Fontenay: "dommage, écrit Tigy dans ses Souvenirs, Terre-Neuve, ce n'est
pas très gai". Le rêve, maintenant, ce serait de pouvoir rejoindre
Porquerolles, l'île bien-aimée. Par la faute de la guerre, ce sera
Saint-Mesmin…
Murielle Wenger
venerdì 6 maggio 2016
SIMENON SIMENON. IL NASO DI MAIGRET: IL FIUTO E L'ODORATO
Come Simenon conferisce una certa importanza al naso di Maigret
SIMENON SIMENON. THE NOSE OF MAIGRET: THE FLAIR AND THE SMELL
How Simenon gives a certain importance to the nose of Maigret
SIMENON SIMENON. LE NEZ DE MAIGRET: LE FLAIR ET L'ODORAT
Comment Simenon donne une certaine importance au nez de Maigret
SIMENON SIMENON. THE NOSE OF MAIGRET: THE FLAIR AND THE SMELL
How Simenon gives a certain importance to the nose of Maigret
SIMENON SIMENON. LE NEZ DE MAIGRET: LE FLAIR ET L'ODORAT
Comment Simenon donne une certaine importance au nez de Maigret
Non so se nella letteratura poliziesca ci siano altri esempi di investigatori per cui il naso sia così tanto importante. Perché in Maigret il naso non è solo il simbolo della propria capacità di fiutare indizi, situazioni, comportamenti, cosa utile, se non necessaria, alla soluzione del caso che ha per le mani, ma gli serve anche per apprezzare gli odori che vengono dalla natura, dalla città e soprattutto, nel suo caso specifico, quelli che provengono dalla cucina, dalla tavola o che serpeggiano fuori dalla porta di qualche brasserie o di certi bistrot.
E non si tratta di uno dei cinque sensi esclusivamente destinato alla sua caratteristica di buongustaio. Infatti con l'arrivo della primavera, o quando si avvicina la piogga, oppure mentre attarversa una strada con gli odori più vari che si incrociano fuori delle botteghe degli artigani, il naso di Maigret è un terminale attraverso il quale spesso il commmissario si bea e prova della sensazioni, che la penna di Simenon riesce a "far sentire" ai propri lettori.
Certo, anche il fiuto da poliziotto è un tratto molto distintivo del commissario simenoniano. Ricordiamo che il romanziere diceva spesso "Maigret non è intelligente, è intuitivo". E in quell'"intuitivo" c'è buona parte del fiuto. Da un certo punto di vista, d'altronde, il fiuto e l'intuizione per un poliziotto come Maigret sono un po' la stessa cosa. Sono per l'appunto due capacità istitntive, né pensate né volute. Captare un'odore o fiutare un'imbroglio sono doti innate. Direi che non se può fare a meno, dal momento che se ne è dotati.
E Maigret ne è dotato. E, a ben pensarci, nelle sue inchieste Simenon dà un posto di un certo rilievo al naso di Maigret.
Anche se il suo fiuto in un'indagine, lo sappiamo, non si attiva subito. E' come se si dovesse adattare all'odore di quel posto, di quelle persone, di quelle giornate. Poi quando riesce a percepirli distintamente, sa in quale direzione muoversi.
Certo, da questo punto di vista, durante l'inchiesta l'odorato può essere un impiccio per il fiuto. Una distrazione costituita magari dalla cucina del retro di una portineria, una pausa dovuta all'aroma di un bianco che spunta fuori da un bar, dai vari odori che escono dalla stessa brasserie Dauphine proprio sotto al suo ufficio di Quai des Orfèvres.
Ma c'è un'altro odore tipico maigrettiano. L'odore del tabacco fumato nella pipa.
Questa è una cosa di cui, chi non fuma la pipa, non si rende conto. Ma Simenon era un fumatore di pipa formidabile e lo sapeva bene.
Quando si fuma la pipa l'aroma del tabacco che brucia che si percepisce in bocca è del tutto diverso dall'aroma (qualcuno, tra i più salutisti, direbbe "puzza") che con l'odorato si sente nell'aria.
E quindi per chi fuma, il piacere è doppio e complementare. E quante volte il naso di Maigret ha percepito quell'aroma? Infinite, anche perché, a differenza degli altri odori, quello della pipa ha il potere di aumentare la concentrazione (modestamente succede anche a me). E Il naso del commissario nei momenti clou delle indagini è quasi sempre immerso in un aroma di tabacco. (m.t.)
giovedì 5 maggio 2016
SIMENON SIMENON. THE COUNTRY DOCTOR AND THE CITY COP
On how Little Doctor Dollent and Chief Inspector Maigret converge and diverge.
SIMENON SIMENON. LE MEDECIN DE CAMPAGNE ET LE FLIC DE VILLE
Convergences et divergences entre le petit Docteur Dollent et le Commissaire Maigret.
SIMENON SIMENON. I MEDICO DI CAMPAGNA E IL POLIZIOTTO DI CITTA'
Analogie e differenze tra il petit Docteur Dollent e il commissario Maigret
SIMENON SIMENON. LE MEDECIN DE CAMPAGNE ET LE FLIC DE VILLE
Convergences et divergences entre le petit Docteur Dollent et le Commissaire Maigret.
SIMENON SIMENON. I MEDICO DI CAMPAGNA E IL POLIZIOTTO DI CITTA'
Analogie e differenze tra il petit Docteur Dollent e il commissario Maigret
The
captain of a luxury liner begs our Little Doctor to solve a crime and
lets him name his own price. Even Anna, his ever-critical housekeeper,
respects this commission. One will enjoy how Simenon gives us his
version of a ‘locked room mystery’ in which a man is murdered aboard a
quarantined cruise ship no one can board or leave. Popaul, a wealthy
white commercial forester, has cruised from Africa to Bordeaux side by
side with Victor Hugo, a black employee from the lowest class. (The
chosen title Popaul and his Negro could have been Popaul and his Slave.
Racial denigration is prominent in this story.)
Ostentatious
Popaul throws a big party for all the passengers, only to suddenly rush
off to his stateroom. Minutes later, a steward finds him, shot in the
back, dead on the cabin floor, and Miss Ladilier, one of Popaul’s
admirers despite her father’s warnings, is standing beside the body, gun
in hand. Hugo is nowhere to be found. Once Dollent learns that Popaul
had left Africa for good and taken his fortune with him, he projects the
victim was guarding his wallet while his man was guarding the luggage.
The wallet is missing and the suitcases contain no riches, so who has
the money now? Our detective studies the passenger list and cockily
predicts a solution in 24 hours.
Apprehended on the mainland,
Hugo says he was in the cabin’s bathroom and came out to find his boss
dead. In a panic, he jumped through a porthole and swam ashore.
Believing this claim of innocence and deducing the lost wallet holds the
key to the case, Dollent digs deeper. Suspecting premeditated murder
rather than passionate manslaughter, the doctor/detective engineers a
scheme that lures the killer out.
Not only does this tale involve
more wrinkles and intrigues than the preceding seven cases in The
Little Doctor collection, but it also expands Little Doctor Dollent’s
character—inviting more comparisons with Chief Inspector Maigret. First
of all, although Dollent drinks alcohol throughout the case, he is
definitely not like Maigret since he specifically states: “I must say,
Captain, I never drink… …except during my investigations, for then there
is always one reason or another to swallow something.” Second, Dollent
enjoys sitting in the liner’s lap of luxury, schmoozing with high
society, sipping fine whiskey, smoking fancy cigars, and dining
first-class whereas
Maigret never was and would never be comfortable in similar settings.
Finally, the doctor/detective delights in the way he can gently and
subtly “juggle people’s destinies.” Does this sound like our well-known
“Mender of Destinies” or not?
David P Simmons
mercoledì 4 maggio 2016
SIMENON SIMENON. COME IL ROMANZIERE VIVEVA E DESCRIVEVA I BORGHESI
Il rapporto dello scrittore con lo stato sociale della borghesia
SIMENON SIMENON. HOW THE NOVELIST LIVED AND DESCRIBED THE BOURGEOIS
The writer's relationship with the social status of the bourgeoisie
SIMENON SIMENON. COMMENT LE ROMANCIER VÉCUT ET DECRIVIT LES BOURGEOIS
La relation de l'écrivain avec la position sociale de la bourgeoisie
La relation de l'écrivain avec la position sociale de la bourgeoisie
Simenon e la borghesia. Un rapporto controverso. Il suo modo di vedere questa classe sociale non era affatto benevolo. Da un parte arrivava a far suo il grido di Léon Blum che nel 1936 aveva urlato in parlamento "Borghesi, vi odio!". Dall'altra la sua frequentazione e la sua acuta osservazione gli fà affermare negli anni '60 "...credo proprio di odiarli. O meglio li odierei... dato che li posso vedere da vicino, se non sapessi che sono dei poveri uomini...".
Poveri uomini. Scatta ancora la famosa filosofia del "comprendere e non giudicare" che Simenon ha affidato al personaggio del commissario Maigret?
Quello del "borghese" è di fatto un status cui aspira chi è un gradino sotto. Già nella propria biografia il romanziere fa notare che la propia era una famiglia di povera gente che aspirava a diventare borghese. Già i cosidetti "colletti bianchi" erano più su, ad un passo dall'essere dei veri borghesi. I Simenon, e Georges in particolare, no, nonostante avessere mandato il loro primogenito a studiare prima da Les Petits Frères del Ecoles chrétiennes e poi da padri Gesuiti come scrive Simenon ne La main dans la main, un Dictè del 1976, "... in queste due situazioni, appartenevo alla minoranza dei poveri...".
Insomma nonostante gli sforzi della famiglia, e soprattutto della madre Henriette, quel gap sociale non veniva superato nemmeno frequentando le scuole dei borghesi.
Ma di questo il piccolo Georges non se ne faceva un cruccio. Anzi. La propria esperienza in quell'ambiente gli dette più di un motivo per non sopportarli. A iniziare da quello che predicavano gli insegnanti a finire dal comportamento dei propri compagni.
"... fin dall'adolescenza ho odiato la borghesia - spiega Simenon - che non è altro che la continuazione delle maniere, dei modi di vedere e di pensare di tempi che io consideravo ormai passati...".
E tutto questo non poteva non finire nella sua letteratura. Dove ci presenta diversi esempi di borghesi stretti, e spesso costretti, nelle loro tradizioni, nelle regole d'appartenenza a quello status, comportarsi come guidati da due binari oltre i quali non potevano andare e che non si azzardavano ad oltrepassare, osservati e quasi spiati dagli altri borghesi. Ma lo sguardo dello scrittore è sempre analitico e cerca sempre di spiegare il perché di certi comportamenti e di questa adesione a regole che lui considerava vecchie e passate.
Anche perchè pure Simenon, che nel '22 arrivò a Parigi poverissimo e tale rimase nei primi anni, iniziò la sua scalata sociale. E ci fu un periodo in cui lui stesso si sarebbe potuto definire un borghese. Forse nel momento di maggior successo nella letteratura popolare, quando lo status economico era sicuramente da borghese, ma... Ma certo non i suoi comportamenti, considerando, ad esempio, che frequentava una compagnia di artisti, grazie alla moglie Tigy allora pittrice, che tutto potevano essere definiti, ma non certo borghesi.
Poi arrivò il successo di Maigret. Simenon divenne se non proprio ricco, molto benestante, iniziò a girare per il mondo, la sua fama crebbe e a quel punto era ormai molto lontano dall'essere catalogato come borghese.
D'altronde in un'intervista a Paris Match nel '67, Simenon rimarcava, nonostante i suoi soldi e la sua fama, la sua apprtenenza alla povera gente, all'ambiente in cui era nato e cresciuto "...il primo principio che mi è stato inculcato é: chi non lavora non ha diritto al proprio pane quotidiano. Ho conservato lo spirito della povera gente, che io lo voglia o no. Quando sto senza lavorare, sento a mia insaputa, una sorta di colpevolezza che mi destabilizza..." (m.t.)
martedì 3 maggio 2016
SIMENON SIMENON: PORQUEROLLES, MON ILE DE REVE…
Comment Simenon a découvert Porquerolles, et comment elle habite sa vie et son oeuvre
SIMENON-SIMENON: PORQUEROLLES, L'ISOLA DEI MIEI SOGNI…
Come Simenon ha scoperto Porquerolles, e come la ritroviamo nella sua vita e nella sua opera
SIMENON-SIMENON: PORQUEROLLES, ISLAND OF MY DREAMS…
How Simenon discovered Porquerolles, and how the island lives in his life and work
Mai
1926. Simenon et Tigy écument Montparnasse. C'est l'époque de la
Coupole, des Ballets nègres et de Joséphine Baker, et Simenon vit dans
un "tourbillon", comme l'écrit Assouline dans sa biographie. Mais comme
de faire la fête toutes les nuits ne l'empêche pas d'écrire comme un
forcené, alimentant les collections de romans populaires, arrive ce qui
devait arriver: il tombe malade. Consulté, le médecin prescrit un séjour
à la campagne, loin de l'agitation frénétique de Paris. Tigy cherche un
lieu propice au repos de son Georges, comme elle le raconte dans ses
Souvenirs: "Nous sommes en mai. Où aller ? J'ouvre l'atlas, cette petite
île en face d'Hyères. Porquerolles. Description alléchante dans le
Larousse." Elle en parle à son mari, celui-ci court placer un texte chez
un éditeur, et revient avec de quoi se payer des vacances au sud. Et la
vente de plusieurs toiles de Tigy va permettre de prolonger le séjour…
"nous débarquons émerveillés par tant de soleil et de lumière […]. Notre
île est idéalement belle. Pour nous tout est découverte. Le maquis, les
pinèdes, les criques, les plages de sable blanc, les plantes odorantes,
le village coloré, la grande place étourdissante de chaleur concentrée,
le petit port où on va flâner." Et il n'y a pas que Tigy à avoir le
coup de foudre: Simenon tombe définitivement sous le charme de cette
île, sur laquelle il va revenir périodiquement, et qu'il utilisera comme
décor dans plusieurs romans.
Les Simenon s'installent d'abord au Grand Langoustier, dans deux pièces rustiques, mais les journées se passent surtout dehors, à la plage, à bronzer, à nager, à jouer aux boules, et à pêcher, car le romancier s'est découvert une passion pour la pêche. L'île sera toujours pour lui comme un refuge, un endroit où aller se ressourcer après les périodes de grande agitation, comme par exemple en 1934 après les remous de l'affaire Stavisky, ou en 1936 après une période très parisienne dans l'appartement du boulevard Richard-Wallace. Cette fois-ci, il loue une maison, les Tamaris, à laquelle est accolée une sorte de tour où il se réfugie pour écrire. Et quand il n'écrit pas, il pêche, naturellement, puis, avec les produits de sa pêche, confectionne de mémorables bouillabaisses… Rebelote en 1937 et 1938 ("Après quelques mois de Paris ou d'ailleurs, une simple bouffée chaude, une odeur d'eucalyptus ou de romarin créent chez moi le besoin
de me précipiter vers le sud" in Un homme comme un autre), puis arrivera la guerre, et l'impossibilité de se rendre sur l'île… Il n'y retournera jamais, sauf pour un très bref passage dans les années '50, mais le charme était rompu.
Désormais, l'île ne sera plus qu'un très beau souvenir, que l'éloignement transformera en "île de rêve", et que le romancier évoquera non seulement dans ses romans, mais aussi très souvent dans ses écrits autobiographiques. Ainsi dans Je me souviens, où il parle d'"une des plus belles îles de la Méditerranée, une plage de sable fin où l'on voit à dix mètres de profondeur à travers l'eau limpide"; ou dans la dictée Un homme comme un autre: "l'île de Porquerolles étendue au soleil, sa verdure sombre, quelques carrés blancs surmontés de rouge qui sont des maisons. […] La place était immense, en terre battue, en pente légère, entourée d'eucalyptus. Tout en haut, une petite église […] ressemblait à un jeu de cubes. […] Les maisons basses de la place sont roses ou bleu clair."
Outre le dépaysement et la langueur méridionale, c'est bien les couleurs de l'île qui ont fasciné Simenon, en vrai peintre impressionniste qu'il était à sa façon… Et s'il utilise cette île pour cadre de plusieurs nouvelles et romans, c'est probablement dans Mon ami Maigret que l'on retrouve le mieux cet émerveillement, qu'il transmet à son héros, et il faut relire le roman pour découvrir le feu d'artifice coloré et odorant qui en jaillit à chaque page, dans un éblouissement magnifié par l'éloignement (Simenon écrit
le roman alors qu'il est en Amérique), et la décantation des souvenirs…
Murielle Wenger
SIMENON-SIMENON: PORQUEROLLES, L'ISOLA DEI MIEI SOGNI…
Come Simenon ha scoperto Porquerolles, e come la ritroviamo nella sua vita e nella sua opera
SIMENON-SIMENON: PORQUEROLLES, ISLAND OF MY DREAMS…
How Simenon discovered Porquerolles, and how the island lives in his life and work

Les Simenon s'installent d'abord au Grand Langoustier, dans deux pièces rustiques, mais les journées se passent surtout dehors, à la plage, à bronzer, à nager, à jouer aux boules, et à pêcher, car le romancier s'est découvert une passion pour la pêche. L'île sera toujours pour lui comme un refuge, un endroit où aller se ressourcer après les périodes de grande agitation, comme par exemple en 1934 après les remous de l'affaire Stavisky, ou en 1936 après une période très parisienne dans l'appartement du boulevard Richard-Wallace. Cette fois-ci, il loue une maison, les Tamaris, à laquelle est accolée une sorte de tour où il se réfugie pour écrire. Et quand il n'écrit pas, il pêche, naturellement, puis, avec les produits de sa pêche, confectionne de mémorables bouillabaisses… Rebelote en 1937 et 1938 ("Après quelques mois de Paris ou d'ailleurs, une simple bouffée chaude, une odeur d'eucalyptus ou de romarin créent chez moi le besoin
de me précipiter vers le sud" in Un homme comme un autre), puis arrivera la guerre, et l'impossibilité de se rendre sur l'île… Il n'y retournera jamais, sauf pour un très bref passage dans les années '50, mais le charme était rompu.
Désormais, l'île ne sera plus qu'un très beau souvenir, que l'éloignement transformera en "île de rêve", et que le romancier évoquera non seulement dans ses romans, mais aussi très souvent dans ses écrits autobiographiques. Ainsi dans Je me souviens, où il parle d'"une des plus belles îles de la Méditerranée, une plage de sable fin où l'on voit à dix mètres de profondeur à travers l'eau limpide"; ou dans la dictée Un homme comme un autre: "l'île de Porquerolles étendue au soleil, sa verdure sombre, quelques carrés blancs surmontés de rouge qui sont des maisons. […] La place était immense, en terre battue, en pente légère, entourée d'eucalyptus. Tout en haut, une petite église […] ressemblait à un jeu de cubes. […] Les maisons basses de la place sont roses ou bleu clair."
Outre le dépaysement et la langueur méridionale, c'est bien les couleurs de l'île qui ont fasciné Simenon, en vrai peintre impressionniste qu'il était à sa façon… Et s'il utilise cette île pour cadre de plusieurs nouvelles et romans, c'est probablement dans Mon ami Maigret que l'on retrouve le mieux cet émerveillement, qu'il transmet à son héros, et il faut relire le roman pour découvrir le feu d'artifice coloré et odorant qui en jaillit à chaque page, dans un éblouissement magnifié par l'éloignement (Simenon écrit
le roman alors qu'il est en Amérique), et la décantation des souvenirs…
Murielle Wenger
lunedì 2 maggio 2016
SIMENON SIMENON. "MY FRIEND MAIGRET" COMES OUT ON MAY 5
Some details about the next Penguin translation for Anglophones.
SIMENON SIMENON. "MON AMI MAIGRET" EN ANGLAIS ARRIVE LE 5 MAI
Des détails sur la prochaine traduction de Penguin pour les anglophones.
SIMENON SIMENON. "MY FRIEND MAIGRET" ARRIVA IL 5 MAGGIO
Anticipazioni sulla prossima uscita in inglese della Penguin per i lettori anglofoni
SIMENON SIMENON. "MON AMI MAIGRET" EN ANGLAIS ARRIVE LE 5 MAI
Des détails sur la prochaine traduction de Penguin pour les anglophones.
SIMENON SIMENON. "MY FRIEND MAIGRET" ARRIVA IL 5 MAGGIO
Anticipazioni sulla prossima uscita in inglese della Penguin per i lettori anglofoni
My
Friend Maigret, Penguin’s English translation of Simenon’s Mon ami
Maigret, will be available through Amazon in the UK as of May 5, 2016.
One can buy this 31st in the Penguin series and 58th in Simenon’s order
of publication as both a paperback and a Kindle Edition. An audio format
is not yet visible on the horizon.
Notably, a preorder option
exists now, so one does not have to ‘wait’ until the 5th of May to get
onboard. The preorder prices are £7.99 and £4.99 respectively. The
opportunity
for delivery to the USA will appeal to some because paperback and
Kindle editions will not be available there until December 27, 2016.
Such a purchase adds $4.24 for the book and $5.65 for the delivery and a
transatlantic trip of 7 to 10 days.
A projection for Anglophones
on the book’s availability from other Amazon sources throughout the
world follows in alphabetical order:
May 5, 2016: Australia
Kindle; Brazil Kindle; Germany Kindle; India Kindle; Italy Paperback and
Kindle; Mexico Kindle; Netherlands Kindle; Spain Kindle.
December 27, 2016: Canada Paperback and Kindle; France Paperback; Germany Paperback; Japan Kindle; Mexico Paperback.
Note: China is an unknown.
Mon
ami Maigret originally appeared in 1949, but an English translation did
not appear until 1956 as My Friend Maigret. It’s translator then was
Nigel Ryan, and now the translator is Shaun Whiteside. Be aware that the
ISBN-13 for the newer edition is 978-0241206393.
I enjoyed the
original version of the story for several reasons beyond the usual ones:
Maigret operates on a scenic Mediterranean island. Porquerolles is a
big switch from cold, foggy, and rainy Paris. An English colleague,
Inspector Pyke from Scotland Yard, joins him in the investigation.
Simenon gives one the chance to compare two policemen and two cultures.
David P Simmons
domenica 1 maggio 2016
SIMENON SIMENON. LEGGERE OGGI ROMANZI DI QUASI UN SECOLO FA'
Romanzi che non risentono del tempo
SIMENON SIMENON. LIRE AUJOURD'HUI DES ROMANS QUI ONT ETE ECRITS IL Y A PRES D'UN SIECLE
Des romans qui résistent à l'épreuve du temps
SIMENON SIMENON. READ TODAY NOVELS THAT WERE WRITTEN ALMOST A CENTURY AGO
Novels that stand the test of time
Leggere Simenon oggi. C’è
tanta gente che lo legge ancora. E
non solo in Francia, ma anche in
Italia, in Usa, in Inghilterra. Continuano in vari paesi le collezioni, la
pubblicazione di titoli e non solo dei Maigret, ma anche dei romans durs. E
sono titoli che spesso entrano nella classifica dei libri più venduti. Insomma che effetto fa leggere
oggi romanzi scritti 70/ 80 anni fa’?
Chi scrive ha
una immediata sensazione di contemporaneità quando si trova a leggere un
romanzo simenoniano, anche se di quasi un secolo fa’. Certo non vi trovo fax,
computer, cellulari, internet, aerei di linea, eppure non si avverte una
distanza così notevole. I personaggi anche se vivono in una realtà che non è
quella dei nostri tempi, sono simili a noi, vivono situazioni che nella sostanza
anche noi lettori degli anni duemila, proviamo e viviamo.
Questo è il punto. Aldilà
delle ambientazioni, delle contestualizzazioni temporali, la struttura dei
personaggi, i loro problemi, le relazioni interpersonali, le loro vicende sono
ancora attuali.
Insomma non si respira aria del
secolo scorso. Man mano che ci si inoltre nella lettura del romanzo, anche
grazie alla sua scrittura semplice, leggera, veloce, l’attualità della sua
narrativa viene subito a galla e ci coinvolge come se l'avesse scritto qualche anno fa’.
Questa è una personale
opinione. Ed è fondata sulla
sensazione che la struttura, l’ossatura della narrativa simenoniana è davvero
universale. Si basa su sentimenti, motivazioni, problematiche che sono comuni a
persone di culture e di generazioni
a volte molto lontane tra loro. Come diceva lo stesso Simenon, è il
frutto della ricerca dell’Uomo Nudo, quell’essere senza le sovrastrutture sociali, storiche, religiose, che alla fine fa emergere
invece quelle strutture , quelle pulsioni, quei destini che sono
sempre validi, sempre fruibili, sempre attuali.
E' fin troppo facile
consigliare, per credere a quanto detto sopra, di leggere i romanzi di Simenon.
Ma per dare un piccolo aiuto presentiamo una succinta rassegna della
scrittura del romanziere… (m.t.)
L’ambiente
"Tutta la città a
quell’ora, era così, una scatola su cui improvvisamente ricadeva un coperchio e
dentro la quale le persone, non più grandi di formiche si agitavano nel vuoto..."
(I fantasmi del cappellaio – 1949)
"Un vicolo cieco buio, di
appena un metro di larghezza, separava la conceria dal resto della strada. Il
primo lampione a gas acceso - la
città era piena di lampioni contorti o spezzati – era lontano, alla fermata del
tram..." (La neve era sporca -1951)
"Con il passare degli
anni le pareti, dipinte in finto marmo, avevano assunto quel colore scuro delle vecchie pipe di schiuma..." (Il
primogenito dei Ferchaux – 1945)
Le Donne
Odile… portava un
grembiule nero trovato in un armadio
e, sopra le calze di lana nera, un paio di calzerotti rossi.L Le fiamme
le accendevano nei capelli dei riflessi più fulvi … (La Maria del porto - 1938)
Ha caldo, sebbene fosse
quasi nuda: E’ la prima volta che fa una cosa del genere. Si è tolta il vestito
per rammendarlo e non ne ha infilato un altro… Prova un’altra sensazione
strana, quasi erotica, quella delle
gocce di sudore che, a intervalli più o meno regolari, si aprono un passaggio
attraverso la pelle… ( La finestra dei Rouet – 1945)
Gli uomini
Beveva, fumava il sigaro a
piccole boccate , assomigliava sempre più – così pareva a Kees – a quei diavoli
gotici che ornano il portale di certe chiese e dai quali è meglio allontanare lo sguardo dei bambini (L’uomo che guardava
passare i treni – 1938)
Alain era spaventato.
Teneva lo sguardo fisso su di lei e avrebbe pagato qualsiasi cifra pur di farla
stare zitta. Eppure continuava ad ascoltarla. Qualcosa lo tratteneva in quella
camera , di fronte a quella ragazza , sua sorella, che, per rimanere su di
giri, di tanto in tanto beveva a canna un sorso di cognac (Il destino dei Malou
- 1947)
La natura
Più in là il mare. Solo
mare, per venti giorni di navigazione a tutto vapore che ci volevano prima di
rivedere la costa francese! (Colpo di luna - 1933)
sabato 30 aprile 2016
SIMENON-SIMENON: 1923-1924: UNE ANNEE CHEZ "MONSIEUR LE MARQUIS"
Simenon secrétaire du marquis de Tracy – de la matière pour plusieurs romans
SIMENON-SIMENON: 1923-1924: ONE YEAR WITH "MONSIEUR LE MARQUIS"
Simenon works as the Marquis of Tracy’s secretary – some material for several novels
SIMENON-SIMENON: 1923-1924: UN ANNO DA "MONSIEUR LE MARQUIS"
Simenon segretario del marchese di Tracy - una materia per parecchi romanzi
En
décembre 1932, en arrivant à Paris, le "petit Sim" a trouvé une place
comme garçon de courses à la Ligue des chefs de section et des soldats
combattants, présidée par Binet-Valmer. Bien sûr, Simenon pense déjà à
passer à une étape suivante, mais, en attendant mieux… Un matin du
printemps 1923, en arrivant au bureau de la Ligue, il est prié de se
rendre auprès de Binet-Valmer, qui lui demande s'il a déjà entendu
parler du marquis de Tracy: "C'est un homme extrêmement riche,
extrêmement influent, qui appartient à la plus haute noblesse de
France.", lui explique-t-il, "Il cherche un secrétaire. Je lui ai parlé
de vous." Simenon, qui réfléchissait déjà à quitter la Ligue pour
essayer de vivre de sa plume, en publiant des contes dans les journaux,
accepte tout de même de se rendre chez le marquis. Celui-ci lui offre
quinze cents francs par mois, selon ce que le romancier raconte dans ses
souvenirs (Dictée Un homme comme un autre), et le futur secrétaire sera
logé et nourri lorsqu'il se rendra avec lui dans ses différents
châteaux. Car le marquis de Tracy va emmener son nouveau secrétaire lors
de ses déplacements, et c'est ainsi que Simenon va découvrir une
nouvelle facette de la "France profonde", celle de l'aristocratie qui
vit sur ses terres.
De ces séjours, Simenon gardera bien des images, qu'il réutilisera par la suite dans ses romans, et tout particulièrement dans les Maigret, puisque c'est d'après le château de Paray-le-Frésil qu'il imaginera le château de Saint-Fiacre, et c'est sur le régisseur de ce château, Pierre Tardivon, qu'il modèlera l'image du père de Maigret. Mais il en gardera aussi l'impression qu'il existe une nette différence entre les parvenus qui se sont acheté un nom, nouveaux riches qui jouent aux hobereaux de province, et les membres de la "véritable" aristocratie, héritière d'un long passé, où la transmission du patrimoine terrien prime sur bien d'autres choses… Et si lui-même prétend ne pas en avoir été influencé (" J'ai beaucoup appris, J'ai beaucoup vu. J'ai rencontré beaucoup de gens appartenant à un monde que je ne connaissais pas. Mais rien de tout cela n'est entré réellement dans ma peau.", écrit-il encore dans Un homme comme un autre), il n'en a pas moins transmis à son héros de commissaire "plébéien" une sorte de considération pour ce monde aristocratique, dont on retrouve la trace dans plusieurs romans: d'abord, bien entendu, dans L'affaire Saint-Fiacre, où Maigret évoque la figure idéalisée de "Madame la Comtesse", figure pour laquelle, malgré les vicissitudes, il garde un certain respect, puisqu'on va la retrouver au fil des récits, jusqu'à un roman aussi tardif que Maigret et les vieillards, dans lequel Maigret fait un rêve où la comtesse lui vient en aide. Mais dès les premiers romans écrits par Simenon, on trouve cette mise en avant de l'opposition entre les aristocrates "de souche" et les nouveaux riches, puisque dans Monsieur Gallet, décédé déjà, on trouve le personnage du "faux" Emile Gallet, qui a vendu son nom pour un plat de lentilles… La charge contre les parvenus se retrouve dans plusieurs romans, comme dans Maigret a peur, La première enquête de Maigret, ou Maigret et le corps sans tête.
Et si Simenon a su si bien décrire cette aristocratie de province, nouvelle ou ancienne, nul doute que son séjour chez le marquis lui aura été fort utile pour emmagasiner matière et images d'un monde inconnu jusque-là au petit journaliste fraîchement débarqué de sa Liège natale…
Murielle Wenger
SIMENON-SIMENON: 1923-1924: ONE YEAR WITH "MONSIEUR LE MARQUIS"
Simenon works as the Marquis of Tracy’s secretary – some material for several novels
SIMENON-SIMENON: 1923-1924: UN ANNO DA "MONSIEUR LE MARQUIS"
Simenon segretario del marchese di Tracy - una materia per parecchi romanzi

De ces séjours, Simenon gardera bien des images, qu'il réutilisera par la suite dans ses romans, et tout particulièrement dans les Maigret, puisque c'est d'après le château de Paray-le-Frésil qu'il imaginera le château de Saint-Fiacre, et c'est sur le régisseur de ce château, Pierre Tardivon, qu'il modèlera l'image du père de Maigret. Mais il en gardera aussi l'impression qu'il existe une nette différence entre les parvenus qui se sont acheté un nom, nouveaux riches qui jouent aux hobereaux de province, et les membres de la "véritable" aristocratie, héritière d'un long passé, où la transmission du patrimoine terrien prime sur bien d'autres choses… Et si lui-même prétend ne pas en avoir été influencé (" J'ai beaucoup appris, J'ai beaucoup vu. J'ai rencontré beaucoup de gens appartenant à un monde que je ne connaissais pas. Mais rien de tout cela n'est entré réellement dans ma peau.", écrit-il encore dans Un homme comme un autre), il n'en a pas moins transmis à son héros de commissaire "plébéien" une sorte de considération pour ce monde aristocratique, dont on retrouve la trace dans plusieurs romans: d'abord, bien entendu, dans L'affaire Saint-Fiacre, où Maigret évoque la figure idéalisée de "Madame la Comtesse", figure pour laquelle, malgré les vicissitudes, il garde un certain respect, puisqu'on va la retrouver au fil des récits, jusqu'à un roman aussi tardif que Maigret et les vieillards, dans lequel Maigret fait un rêve où la comtesse lui vient en aide. Mais dès les premiers romans écrits par Simenon, on trouve cette mise en avant de l'opposition entre les aristocrates "de souche" et les nouveaux riches, puisque dans Monsieur Gallet, décédé déjà, on trouve le personnage du "faux" Emile Gallet, qui a vendu son nom pour un plat de lentilles… La charge contre les parvenus se retrouve dans plusieurs romans, comme dans Maigret a peur, La première enquête de Maigret, ou Maigret et le corps sans tête.
Et si Simenon a su si bien décrire cette aristocratie de province, nouvelle ou ancienne, nul doute que son séjour chez le marquis lui aura été fort utile pour emmagasiner matière et images d'un monde inconnu jusque-là au petit journaliste fraîchement débarqué de sa Liège natale…
Murielle Wenger
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