martedì 21 maggio 2013

SIMENON. SOLUZIONE DEL GIOCO DEI CAPITOLI


Ecco, con un po' di ritardo sul previsto, le risposte esatte al secondo gioco dei nomi di capitoli che ci ha proposto sabato scorso la nostra Murielle Wenger.
Come al solito, confrontate le vostre risposte con queste e, se le avete indovinate tutte, siete automaticamente... "arruolati" tra gli attachés del Bureau Simenon-Simenon!
 

• Dove Maigret mangia la torta di riso durante l'ascolto di un pianoforte:
Chez les Flamands: la torta di riso di Anna Peeters

• Dove Maigret Breton parla di marinai, prima di farsi colpire e legare:
Le port des brumes: Maigret si fa colpire dal Grand-Louis e dai suoi complici

• Dove Maigret bere whisky in compagnia di un gigante mite e rosso:
Maigret à New York: vedi il sogno di Maigret, che trasforma il capitano O'Brien in un gigante rosso

• Dove gli amici di Albert Maigret raccontano perché hanno portato Nine al cinema:
Maigret et son mort: la frase non é del tutto corretta: infatti gli amici di Albert vanno a cercare Nina al cinema per portarla in campagna, per proteggerla dalla banda dei cecoslovacchi

• Dove Maigret scopre il fascino di un'isola soleggiata del Mediterraneo:
Mon ami Maigret: Porquerolles, evedentemente…

• Dove la signora Maigret è alla ricerca di un cappello bianco:
L'amie de Madame Maigret: il cappello bianco di Gloria

• Dove Maigret ricorda che Lapointe si chiama Albert:
Maigret au Picratt's: Albert Lapointe s è innamorato di Arlette, la strip-teaseuse del Picratt's

• Dove Maigret mangia un pollo a mezzo lutto alla tavola del castello:
L'affaire Saint-Fiacre e la scena della cena

• Dove Maigret scopre un canarino da Miss Gibon:
Maigret et l'homme du banc: la camera di Thouret nella casa di Mariette Gibon

• Dove Maigret si ricorda del gusto dei biscotti della sua infanzia:
Maigret et les témoins récalcitrants: "Questo gli rinfrescava dei ricordi che riguardavano la sua infanzia campagnola  […] C'erano dei piccoli biscotti Lachaume e i wafer Lachaume, che avevano in fondo lo stesso sapore  un po' cartaceo"

• Dove Maigret chiede se si può uccidere qualcuno con un pennello:
Maigret et le client du samedi: Maigret riflette sul crimine che Planchon gli racconta  di aver preparato nei minimi dettagli: "Non doveva possedere un revolver […] Gli uomni del suo tipo, la maggioparte della gente che fà un lavoro manuale ha la tendenza ad utilizzare uno dei propri arnesi più familiari. Quale strumento per un pittore …Non potè fare a meno di ridere da solo pensando al penello

• Dove Maigret fa cercare a Janvier l’abbonato zoppo del Parigi-Bordeaux:
L'amico d'infanzia di Maigret: lo zoppo, Victor Lamotte, è uno degli amanti di Joséphine Papet

• Dove Brigadiere Colson compra due costolette, mentre Manuel si sbarazza di un tappeto:
Maigret et l'indicateur: il brigadiere Colson ripara la Puce, e Manuel Mori si sbarazza del tappeto macchiato di sangue dove è caduto Maurice Marcia

• Dove Maigret trova una lettera di Leon in una scatola di conchiglie:
Le chien jaune: Maigret nella scatola dei ricordi di Emma trova una lettera di Léon, che le annuncia che ha acquistato un battello

• Dove Maigret lascia che il corniciaio uccida l’amante della moglie:
Maigret aux Assises: Gaston Meurant ottiene da suo fratello un revolver e l'indirizzo di Pierrot, l'amante della sua moglie. Maigret, che fa pedinare Meurant, è al corrente, purtuttavia lascia il corniciaio agire e uccidere Pierrot

• Dove Olga racconta a Maigret come la signora Wilton riceve il suo amante:
Maigret et le voleur paresseux: Maigret interroga la prostituta Olga, vicina di camera di Cuendet, che ha osservato l'andi-rivieni nell'hôtel particolare dei Wilton

• Dove Maigret conosce come il professore ha salvato il figlio della custode:
Maigret se trompe: Il professor Gouin ha gurrito il figlio della custode, Mme Cornet, che gli serba una tale riconsocenza da non aiutare Maigret nella sua inchiesta

• Dove si avvera che l'uomo con le spalle larghe abbia trasportato il tronco del corpo:
La danseuse du Gai-Moulin: Maigret, "l'uomo dalle larghe spalle venuto in  incognito al Gai-Moulin, ha transportato il tronco del cadavere di Graphopoulos e l'ha deposto sul bordo della Mosa

• Dove Maigret ammira il corpetto rosa confetto della grossa Lea:
Maigret et le clochard: la grossa Léa é la clocharde che Maigret interroga sul bordo della Senna, nei pressi del "domicilio" di Keller

• Dove il cugino Monfils scopre il segreto di Juliette:
Cécile est morte: Monfils ha scoperto, in un cornice di una fotografia che lui ha regalato a Juliette Boynet, una lettera compromettente di Dandurand

lunedì 20 maggio 2013

SIMENON. DA NON PERDERE.... PINTER, MAIGRET E NON SOLO!


Ci scusiamo con i nostri lettori per aver intercettato solo ora questa notizia. Si tratta di una esposizione delle meravigliose opere di Ferenc Pintér che è iniziata a Milano tre giorni fa' e andrà avanti fino all'8 giugno. Insomma avete una ventina di giorni per non farvi scappare questa staordinaria mostra alla Galleria Arnaldo Pavesi. 
Ovviamente per i nostri appassionati lettori, di grande interesse saranno le grandissime copertine che Pinter creò per le inchieste del commissario simenoniano nel periodo Mondadori. Delle copertine che, se da un lato partivano dai lineamenti del Maigret televisivo italiano interpretato da Gino Cervi, dall'altra sconfinavano in un pituttura essenziale, con tratti e macchie di colore che identificavano, scene, oggetti, particolari.
Pinter non aveva bisogno di molti tratti. Qualche segno, dei colori, e le atmosfere, che il lettore avrebbe ritrovato nelle pagine del libro, erano perfettamente anticipate sulle sue copertine. Noi di "Simenon-Simenon" siamo particolarmente sensibili alla creatività di questo artista e più volte gli abbiamo dedicato post e gallerie. Vi segnaliamo, se ve li foste persi, Simenon, Pinter...l'essenzialità passa per Maigret, oppure in occasione di un'altra esposizione Le copertine "quadri" di Pintér esposti a Torino, e ancora Simenon. Maigret raccontato da Pintér e infine la galleria delle sue copertine maigrettiane 

Non solo, ma come sa chi ci segue assiduamente, ci siamo addirittura permessi più volte di utilizzare le sue immagini per i nostri post e per delle rielaborazioni grafiche. E' un omaggio che abbiamo voluto rendere al grande artista scomparso da poco più di cinque anni.
Confessiamo che a noi succede un po' quello che succedeva a Simenon con Jean Gabin... e scusate il paragone! Il romanziere diceva che, dopo avere visto il Maigret interpretato sul grande schermo dall'attore francese, ogni volta che iniziava a scrivere una nuova inchiesta del commissario aveva davanti la faccia di Gabin. E noi, quando pensiamo a Maigret, ben prima della faccia di Cervi, ci passano davanti agli occhi le innumerevoli copertine d Pintér. A riprova della forza evocativa dell'opera dell'artista, oltre al fascino della prospettiva, dei piccoli particolari, delle ombre e della luci, di quei tratti a volte così essenziali ma talmente significativi da raccontare da soli una storia.
Ovviamente l'opera di Pintér non si esaurisce solo in Maigret, e nella mostra milanese saranno esposte altre copertine di vari autori oltre ad altre opere.
Dopo quello che abbiamo scritto, credo che sia inutile ripetere l'invito a non perdere questa esposizione che sarà aperta al pubblico dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.

 
*Galleria Arnaldo Pavesi - Via Guido d'Arezzo, 17 - 20145 Milano
  Telefono: 02 87398953
  Email: info@pavesicontemporart.com

domenica 19 maggio 2013

SIMENON. LA LOCANDA E' ANCORA APERTA... SULLE CLASSIFICHE

Forse quste saranno le ultime note sulle posizioni de "La Locande degli annegati", nelle classifiche de libri più venduti. Il titolo ha ceduto qualche posizione. Ma tiene in altre. Vedremo... Intanto questa settimana, secondo l'inserto di sabato TuttoLibri de La Stampa, il titolo di Simenon occupa la seconda posizione nella sezione dei "Tascabili". Invece sull'allegato La Lettura del Corriere della Sera di oggi, lo ritroviamo al 13° posto del settore "Narrativa straniera". Per quanto riguarda le vendite tramite internet, lo troviamo sulla piattaforma I.B.S piazzato nella decima posizione. Invece su Feltrinelli.it l'ultima raccolta dei racconti di Maigret si trova al 5° posto. Concludiamo questa sintetica rassegna segnalando ancora l'ultimo Maigret al secondo posto nella vendita on-line di Rizzoli.it

sabato 18 maggio 2013

SIMENON. ANCORA UN GIOCO CON I CAPITOLI DI MAIGRET

"Come… Simenon" Questo è il titolo del gioco che in questo weekend ci propone la nostra affezionata attachée Murielle. Un'altro rompicapo con i titoli dei capitoli... un altro gioco per i "maigrettiani di ferro"!
 

 
• "Dove il ricordo di un bicchiere di birra fresca gioca un ruolo importante e dove Maigret scopre un inquilino di mademoiselle Clément in un luogo inaspettato".
• "Dove si vede la Grande Perche farsi prendere in giro e dove  Maigret si decide infine a cambiare avversario".

Voi conoscete sicuramente questi due titoli di capitoli (il primo é quello del 3° di Maigret en meublé, il secondo  è il capitolo 8 di Maigret et la Grande Perche) nei quali si evidenzia l’abilità di Simenon a riassumere in una frase, e con un certo umorismo, il tema del capitolo così presentato. Ricordiamo che anche altri autori hanno utilizzato questa formula, a cominciare da Alexandre Dumas (eh, sì… proprio l’autore che era sul comodino di Maigret): per esempio un capitolo di Vent’anni dopo è intitolato «Dove si dimostra che se Porthos è scontento della propria situazione, Mousqueton è molto soddifatto della propria ».
Oggi vi invito a partecipare ad un piccolo gioco che mi è stato ispirato da questa tipologia di titoli di capitoli. Qui di seguito si trovano venti frasi formate con lo stesso principio, che potrebbero essere dei titoli di capitoli. Lo scopo del gioco è evidentemente quello di indovinare a quale romanzo corrispondono. Buon divertimento ! (Murielle Wenger)

• Dove Maigret mangia la torta di riso durante l'ascolto di un pianoforte

• Dove Maigret Breton parla di marinai, prima di farsi colpire e legare

• Dove Maigret bere whisky in compagnia di un gigante mite e rosso

• Dove gli amici di Albert Maigret raccontano perché hanno portato Nine al cinema

• Dove Maigret scopre il fascino di un'isola soleggiata del Mediterraneo

• Dove la signora Maigret è alla ricerca di un cappello bianco

• Dove Maigret ricorda che Lapointe si chiama Albert

• Dove Maigret mangia un pollo a mezzo lutto alla tavola del castello

• Dove Maigret scopre un canarino da Miss Gibon

• Dove Maigret si ricorda del gusto dei biscotti della sua infanzia

• Dove Maigret chiede se si può uccidere qualcuno con un pennello

• Dove Maigret fa cercare a Janvier l’abbonato zoppo del Parigi-Bordeaux

• Dove Brigadiere Colson compra due costolette, mentre Manuel si sbarazza di un tappeto

• Dove Maigret trova una lettera di Leon in una scatola di conchiglie

• Dove Maigret lascia che il corniciaio uccida l’amante della moglie

• Dove Olga racconta a Maigret come la signora Wilton riceve il suo amante

• Dove Maigret conosce come il professore ha salvato il figlio della custode

• Dove si avvera che l'uomo con le spalle larghe abbia trasportato il tronco del corpo

• Dove Maigret ammira il corpetto rosa confetto della grossa Lea

• Dove il cugino Monfils scopre il segreto di Juliette

venerdì 17 maggio 2013

SIMENON. DUE DONNE IMPORTANTI ESCONO DI SCENA INSIEME

Henriette Liberge, detta Boule
L'altroieri abbiamo parlato della coincidenza della nascita a maggio di due attori storici che interpretarono il commissario Maigret: Jean Gabin e Gino Cervi. Oggi invece parliamo di due donne che furono molto importanti nella vita e nell'opera di Simenon. Si tratta di Henriette Liberge detta Boule, la sua storica femme de chambre e la sua maitresse di una vita. L'altra è M.me Joyce Aitken, la mitica segretaria svizzera che fece funzionare per anni il secretariat Simenon, che gestiva vecchi contratti, rinnovi, royalty, accordi con nuovi editori o produttori cinematografici e che gestiva un patrimonio di non poco conto.
Quello che accomuna queste due figure, da una parte è la coincidenza della loro scomparsa. Morirono entrambe nel 1995, quindi sei anni dopo Simenon. Dall'altra furono le gelose custodi dei suoi segreti personali l'una e professionali l'altra.
La Boule conobbe i Georges e Tigy alla fine degli anni '20. Era figlia di pescatori della costa normanna dove i coniugi erano in vacanza da amici. Loro stavano cercando qualcuno che si facesse carico della gestione della casa. Lei non vedeva l'ora di lasciare quel posto. L'idea poi di poter andare a Parigi le sembrava un sogno. E così a nemmeno vent'anni entrò senza indugio al servizio dei Simenon. Fu la sua amante quotidiana, anzi come dichiarò lei stessa "... eravamo uguali lui ed io: degli animali. Ma non pensate male. Ci siamo amati molto...lui era molto umano. Quello che caratterizzava i nostri rapporti era l'umanità...". A riprova, c'erano numerose lettere che soprattutto "mon petit monsieur joli", come lo chiamava lei, le scriveva. E non erano solo lettere d'amore, ma contenevano anche segreti che Boule non volle mai rivelare, tanto che prima di morire pretese che fossero tutte bruciate.
M.me Joyce Aitken
Madame Joyce Aitken, entrò nella gestione degli affari Simenon nel 1952, bureau Simenon quando ormai la secnda moglie Denyse, a causa della propria condizione mentale, non era più in grado di svolgere le attività come faeva in America. Aitken era invece giovane, in gamba, plurilingue e fidata. Spesso si trovò anche a fronteggiare la stampa e mantenne sempre un riserbo professionale che Simenon apprezzò molto. Negli ultimi anni della sua vita, quando lui non scriveva più e viveva a Losanna con Teresa, la sua ultima compagna, nella casetta rosa non lontano dal lago, l'Aitken madava avanti da sola l'intera mole dei affari dello scrittore, il quale le telefonava di quando in quando, fidandosi completamente di lei. Al punto che lei gli fu d'aiuto anche nella penosa vicenda del suicidio della figlia. E, quando lui si accinse ormai quasi ottantenne, e non certo in buona salute, a scrivere il monumentale Mémoires intimes, aveva lasciato detto che se gli fosse capitato qualcosa, a lei e a Teresa era demadato il compito di terminare quell'opera autobiografica.

Insomma due figure fondamentali nel mondo simenoniano, che ancora una volta gira intorno alle donne.

giovedì 16 maggio 2013

SIMENON QUANDO SCRIVE PER PAURA...

"...mi sono fermato perché mi sono reso conto che questo romanzo non lo scrivevo per bisogno, ma per dispetto, per provare a me stesso che ero in grado di scrivere quattro romanzi all'anno... Scrivevo per paura. E la prova consiste nel fatto che avevo scelto un soggetto facile, azione, dialoghi personaggi netti..."
Così scriveva Simenon nel suo autobiografico Quand j'étais vieux (1970 - Presses de La Cité) e il romanzo cui fa riferimento è Le Train che uscì nel '61.
Ma perchè lo scrittore afferma che scriveva per paura? L'idea di scrivere un romanzo del genere  risale a molto tempo prima, all'epoca in cui pubblicava ancora per Gallimard, cioè vent'anni prima.
A quell'epoca scriveva a Gaston, il patron della casa editrice "... sono settimane che sono tentato dall'idea di un grande romanzo : "La Gare"... una vicenda che ho vissuto intensamente, la guerra, tutta la guerra vista dalla banchina di una stazione, i treni, le truppe, i rifugiati, i civili... Una materia terribile e magnifica che mi fà un po' paura. Volevo far passare un po' di tempo, ma non riesco a pensare ad altro, così un giorno o l'altro dovrò cedere a questo bisogno...".
Insomma questa idea lo stimolava, ma in qualche modo gli incuteva un certo timore, era una sorta di tormento per Simenon che, se da una parte non si decideva a iniziarlo, dall'altra non riusciva a toglierselo dalla mente per lungo periodo... per vent'anni! E ne scrisse anche al suo successivo editore, Sven Nielsen, raccontandgli che il materiale c'era, ma era lui che in quegli anni, come Commisario per i rifugiati dal Belgio, decideva destinazioni, organizzava l'accoglienza, dirigeva le operazioni. Ma doveva trovare il taglio giusto e il suo timore, avendo vissuto molto intensamente quella esperienza, era di avere troppa carne da mettere al fuoco.
Le Train è un romanzo che parla delle vicende di un profugo strappato dalle proprie radici e dall'affetto della propria moglie incinta, mentre si trova sul treno che li porterà a La Rochelle. Si ritrova così solo, ma libero e incontra sulla sua strada un'altra fuoriuscita, una cecoslovacca, con la quale avrà una relazione. Ma sarà una storia di breve durata, in quanto riesce a sapere dov'é la moglie e va a raggiungerla, insieme alla sua amante che lo accompagnerà fino alla porta dell'abitazione. Qualche anno dopo la profuga cecoslovacca, insieme ad un militare inglese, si rifarà viva e chiedendo rifugio, in quanto perseguitati dalla Gestapo. Il protagonista tentenna e la sua ex-amante capisce che ormai ha la sua famiglia, un figlio e non vuole mettere a repentaglio tutto. Qualche mese dopo sulle liste dei fucilati dalle S.S. usciranno i nomi dei due fuggiaschi.
"... un uomo banale, a cui non capita quasi nulla e si lascia sballottare dalla corrente...." Così Simenon  descrisse in poche parole il protagonista de Le Train.