mercoledì 15 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. SI INIZIANO A VEDERE I SEGNALI DI FUMO DELLA PIPA DI MAIGRET...

 Siamo alle prime avvisaglie. La sospirata pipa di Maigret, intesa come la raccolta di racconti che porterà questo nome, dovrebbe uscire tra poco più di una decina di giorni (qualcuno azzarda al data di fine mese).
Una pipa surriscldata da tanta attesa. La immaginiamo tra i denti di Maigret che scalpita da aprile. Sette mesi dopo l'ultima raccolta. Questo significa che la prossima (che potrebbe essere anche l'ultima) dobbiamo aspettarcela per aprile/maggio 2015? Oppure, visto che tra i racconti c'è anche Un Natale di Maigret, che è quasi un romanzo breve,  questo potremmo vedercelo proporre come strenna natalizia?
Abbiamo visto che a fare previsioni si sbaglia sempre. Gustiamoci quindi questi tre racconti.
La pipe de Maigret che dà il titolo alla raccolta, è un racconto scritto nel '45 a Parigi, prima della partenza per l'America, ma pubblicato poi nel 1947.
L'inchiesta inizia con una denuncia che una vedova, M.me Leroy, va a fare nell'ufficio del commissario al Quai des Orfèvres. La donna che ha un'aria triste e sconsolata, si è portata dietro il figlio adolescente, Joseph. Racconta a Maigret di un intrusione in casa sua, avvenuta o in sua assenza o durante la notte, mentre lei e il figlio dormivano. Ma nessun furto o altro reato è stato commesso. Chi ha interesse a introdursi nella casa di quella vedova e per fare cosa? Maigret avrà il suo bel da fare per risolvere l'enigma.
Altro racconto è la testimonianza del chierichetto ("Le Témoignage de l'enfant de chœur "scritto nel '46 e pubblicato anch'esso nel '47), dove tutto comincia con la testimonianza di un bambino che dice di aver assistito ad un crimine, la mattina presto mentre andava a servire messa. Il commissario si indentifica con lui, perchè si ricorda di sè stesso, alla stessa età del ragazzo, quando pure lui si svegliava presto per andare a fare il chierichetto. Ma riscontri a quello che il ragazzo racconta non ce ne sono. Sta mentendo o qualcuno riesce a nascondere molto bene il reato? Insomma il ragazzo è credibile oppure no? O forse dice la verità, ma non fino in fondo...
L'ultimo racconto s'intitola Maigret e l'ispettore scontroso ("Maigret et l'Inspecteur malgracieux" sempre pubblicato nel 1947), dove s'indaga sulla morte di un commerciante di gioielli: omicidio o suicidio? Il caso ricorda un'altro di qualche tempo prima. Maigret affida il caso all'ispettore Lognon, soprannominato dai colleghi "il lamentoso" o "lo scontroso". Un uomo sempre pieno di problemi, con la moglie spesso malata... insomma uno di quelli di cui si dice che i guai se li tiri dietro, ma tutto sommato un buon poliziotto. Le analogie con il caso precendente non sono poche nè casuali, e Maigret, senza darlo a vedere a Lognon, sarà quello che terrà le briglia dell'inchiesta fino alla soluzione.

martedì 14 ottobre 2014

SIMENON SIMENON, 1923-1931 GLI ANNI DELLA SCRITTURA... AD OGNI COSTO...

 Sappiamo che nel cosiddetto periodo della "letteratura alimentare", il giovane Simenon, scriveva su commissione. Sosteneva lui stesso "come un artigiano, come mi ordinassero un tavolo... una sedia... un comodino...". Aggiungeremmo noi: quanto grande? Quanto lungo? Di che colore? Con quale legno?...
Ed era esattamente così. Gli editori gli indicavano il genere, quali protagonisti e personaggi dovevano esserci, il tipo di finale a seconda del genere, la lunghezza... insomma tutto in modo che rispondessero il più possibile ai gusti in voga tra il pubblico di questa letteratura popolare. E ovviamente fissavano il tempo entro cui il racconto, o il romanzo breve (più raramente un romanzo lungo) doveva essere consegnato. Periodo che, per quanto breve fosse, non riusciva mai a mettere in crisi Simenon.
Come abbiamo già detto, tra questi generi, i più richiesti erano quelli scollacciati, umoristici, licenziosi, satirici, erotici... scegliete voi il termine che vi piace di più. Danielle Bajomée (autrice della biografia "Simenon une myhtologie di XX siècle" - 2003, e presidente del "Centro Studi Simenon", presso l'Università di Liegi) ne elenca addirittura un quindicina nel suo saggio "Flirt, abbracci e sospiri", apparso sul Chaier de L'Erne: Simenon (2013). In questo studio piuttosto approfondito sugli exploit letterari del primo Simenon quello che ci ha colpito è stata una tabella in cui fà un sorta di censimento di questi racconti, divisi per anno e per le testate che li pubblicarono: Frou-Frou, Le Sourire, Sans Gêne, Paris-Flirt, Le Rire, Mon Flirt, L'Humour, Gens qui rient, Paris Soir, Miousic, Le Merle blanc, Paris-Plasir e le Merle Rose.
Tra il'23 e il '31 quello che pubblicò il maggior numero di tali racconti fu Frou-Frou: 589, di cui l'anno record fu il 1926 con ben 153 titoli.
Paris-Soir, un quotidiano serio, ne conta invece solo quattro, nel 1924.
L'anno più prolifico per questo genere di racconti risulta essere il '26, con 278 titoli, ma anche l'anno precedente non era andato molto lontano con 270 racconti.
Il Simenon  tra i 20 e i 28 anni non si faceva scrupoli di pubblicare qualsiasi cosa? Beh, sappiamo che era consapevole che in quel periodo di apprendistato avrebbe dovuto adattarsi a soddifare ogni tipo di richiesta, ma non doveva essere granché gratificato se affermava, come riporta al stessa Bajomée, "... avevo bisogno, per tenere la testa alta, di ripetermi che Balzac e qualche altro avevano iniziato nello stesso modo...".

lunedì 13 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. E ADESSO DOPO GRASSET VI PROPONIAMO ANCHE... LE COMMISSAIRE GROSSET


Qualche giorno fa' in un post del nostro illustratore Gianfcarlo Malagutti avevamo presentato la parodia italiana di Maigret, pubblicata dal Il Monello negli anni '60: Il commissario Grasset.
Tra i nostri collaboratori vennero fuori altre parodie, versioni a fumetti e pastiches vari, tra cui anche il nome di una serie belga, questa volta scritta non a fumetti, il cui protagonista è il Commissaire Grosset. In una nota il nostro specialista, Andrea Franco, ci ha informato che si tratta di una serie di tre titoli e precisamente:
• Grosset et le spatiandre percé (Les enquêtes du commissaire Grosset - 1)
Grosset et le Monstre des Ardennes (Les enquêtes du commissaire Grosset - 2)
Grosset dans la chambre close (Les enquêtes du commissaire Grosset - 3)

Questo personaggio è dovuto alla penna di Alain le Bussy, uno scrittore anche lui belga, anche lui nato a Liegi, ma una buona quarantina d'anni dopo Simenon. E per di più ha frequentato lo stesso collegio di Saint Servais dove il piccolo Georges andò a scuola e dove era compagno proprio del padre di le Bussy.
Qui riproduciamo le copertine di due dei libri citati del commissario Grosset, che furono pubblicati dalle Edizioni Robert Demeyer all'inizio degli anni 2000.

domenica 12 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. INCONTRI DI ICONE... B.B. E SIM

Bellezza e talento. Bravura e charme. Lei 24 anni lui 55.
Una attrice simbolo della gioventù libera e della sensualità liberata. Uno scrittore senza confini, con già allora centina di milioni copie vendute in tutto il mondo.
Bri Bri (come la chiamavano da bambina) e Sim (come lui si firmava da giovane).
L'occasione? L'ennesimo film tratto da un romanzo di Simenon. Siamo nel 1958, quando uscì appunto En cas de malheur, diretto da Claude Autant-Lara e interpretato dalla Bardot a fianco di Jean Gabin, amico di Simenon e interprete di una decina di film tratti dai romanzi dello scrittore.
Cosa starà pensando Georges al momento dello scatto? Deve essere stato un'incontro non certo... dimenticabile... Ma d'altronde lui non era più il giovanotto che a poco più di vent'anni aveva incontrato un'altra bomba del sesso: Josephine Baker. Adesso era il famoso romanziere, sposato per la seconda volta, con tre figli e un'immagine cui teneva non poco.
Come sarebbe stata una storia tra i due? A lui certo non mancava il fascino e l'esperienza per essere un verosimile oggetto delle attenzioni di B.B. una ribelle che già a sedici anni aveva sposato il ventiquattrenne regista Roger Vadim e che all'epoca delle riprese del film aveva una storia con l'attore italiano Raf Vallone allora poco più che quarantenne.  A lei davvero non difettavano i motivi per far girare la testa anche ad uno navigat come Simenon. Ma... Ma, no... non c'è traccia alcuna di una loro relazione... E però...  se la Bardot rientrasse tra la indecifrabile galassia delle famose diecimila donne di Simenon? Pioveranno smentite come non mai...

sabato 11 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. MODIANO: IL NOBEL CUI PIACE IL ROMANZIERE SIMENON

Ne parlano tutti. Si tratta dell'ambitissimo Nobel per la letteratura assegnato pochi giorni fa' a Patrick Modiano, romanziere francese di origini italiane. Gli vogliamo qui renedere omaggio, non solo per il suo valore letterario, ma anche per il suo impegno nel descrivere e nell'analizzare il terribile periodo dell'occupazione dei nazisti, con implicazioni familiari davvero non facili (il padre ebbe all'epoca traffici loschi e relazioni con i tedeschi). Ma qui vogliamo parlare del romanziere che è un efficace testimone della sua epoca ma anche uno scrittore che scava nella psicologia e nella memoria collettiva e individuale. Non per niente uno dei suoi romanzi s'intitola Un Pedigree, proprio in omaggio all'autobiografico Pedigree di Simenon. Già, perché come capita non di rado tra letterati e intellettuali, Modiano è un ammiratore di Simenon "... ho letto molto Simenon. Questa precisione (quella della sua scrittura n.d.r) mi aiuta ad esprimere delle cose delle atmosfere in cui tutto si diluisce..." ha affermato in un intervista a Pierre Maury.
E in occasione della morte del padre di Maigret scriveva su Le Figaro "... da qualche anno il passaporto di Georges Simenon riportava la seguente dicitura - senza professione -. Simenon in precedenza aveva tenuto particolarmente a che ci fosse scritto - romanziere -. Non - uomo di lettere -  né - scrittore -. Ma - romanziere -. E' stato senza dubbio l'ultimo ad incarnare quel tipo d'uomo che si chiama romanziere, così diverso dai poeti, dai saggisti e dagli uomini di lettere...".
Ma c'è di più. Uno che conosce molto bene Simenon, Pierre Assouline, nel 2007 scrisse che "...se Georges Simenon ha un erede di lingua francese, questo è sicuramente Modiano - salvo credere che Simenon sia stato un autore di romanzi polizieschi, ma chi lo crede ancora? -  L'uno e l'altro esaminano degli elenchi ed ebbri di nomi, assaporano il gusto di allinearne un certo numero come fossero una cornice del loro prossimo romanzo, felici di sottomettersi alla magia dei patronimi e confidando nella loro capacità di rovesciare l'ordine delle cose; l'uno e l'altro possiedono la genialità di evocare tutto un mondo, con una economia di mezzi che spingerebbe al suicidio tanti dei nostri romanzieri invischiati delle chiacchiere dei loro eroi...".
Modiano è stato insignito del Nobel. Simenon no. Ci è andato vicino un paio di volte. E lui che non amava medaglie, nomination e riconoscimenti, il Nobel era l'unico premio che avrebbe voluto.
Congratulazioni a Patrick Modiano.

venerdì 10 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. MAIGRET: IMITAZIONI, PARODIE, CARICATURE...



E' probabilmente tipico dei grandi personaggi suscitare la voglia di imitarli, replicarli sia in un rispettoso pastiche, che in un'irriverente caricatura... E Simenon non scappa certo a questa regola e tanto meno il suo simbolo - sto parlando del commissario Maigret - non può non suscitare nei suoi appassionati ammiratori il desiderio di inventare delle sue nuove avventure... Se ci sono degli scrittori in erba - e io modestamente mi metto tra loro -  che hanno pubblicato qualche "imitazione" di buona qualità con l'intento di omaggiare il grande romaziere, ce ne sono altri che hanno pubblicato alcuni testi in varie contesti.
Per trovare qualche informazione a tale proposito ho cercato nella mia biblioteca simenoniana, trovando essenzialmente tre fonti:
Pour copie conforme - Bibliografie des pastiches, caricatures e parodies de Simenon - Claude Menguy - Chaiers Simenon n°8 - 1994
• Le nombreuses vies de Maigret - Jacques Badou - edizione Les moutons électriques - 2007
• Simenon Pastiches - Paul Aron in Chaier de L'Herne - 2013 
Ho scelto in queste tre fonti alcuni elementi che trattano di Maigret, e per chi volesse approfondire il tema, rinvio ai testi suddetti. E spero inoltre che altri simenoniani e maigrettofili possano arricchire queste informazioni...
Nell'ottobre  del 1934 Yves Gandon scrisse  La page arrachée … à la "Guinguette à deux sous" (si può leggere cercando in Google Books, "Usage de Faux" di Pierre Benoît).
Nel dicembre del 1964 il grande chef Robert Courtine pubblica un pastiche, Le Réveillon de Maigret, in Cuisine et vins de France . Lo stesso autore scrive nel 1984 Maigret au Fouquet's che si può leggere sul sito di Steve Trussel (http://www.trussel.com/maig/fouquetf.htm).
Maggio 1968, stavolta si tratta di un italiano che pubblica L'affare Simenon - ovvero le contro-imprese del commissario Maigret. Una parodia poliziesca dell'attuale serie televisiva, che apparve sul quotidiano di Palermo, L'Ora.
Julyan Simons ha scritto nel 1981 About Maigret and the Stolen papers, che è possibile leggere anch'esso sul sito di Steve Trussel (http://www.trussel.com/maig/stolen.htm).
Lo scrittore belga René Henoumont ha pubblicato tra il 1985 e il 1991 diverse inchieste del commissario Fluet.
L'autore di romanzi polizieschi Thomas Narcejac (autore dell'ottimo studio "Le Cas Simenon") ha scritto nel 1946 L'avant-dernière enquête de Maigret.
Nel 2007 Pierre Veys e Christophe Alvès hanno pubblicato delle strips Malgret e l'affaire Saint-Pouacre, di cui potete trovare qualche disegno  su questo sito
http://www.actuabd.com/Malgret-et-l-affaire-Saint-Pouacre-par-Veys-et-Alves-Robert-Laffont.html



Murielle Wenger

giovedì 9 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. BLUE ROOM IN FEST... OVVERO "LA CHAMBRE BLEUE" SU TUTTI GLI SCHERMI


Il film tratto dal romanzo di Simenon La chambre bleue, diretto e interpretato da Mathieu Amalric, dopo essere stato presentato allo scorso Festival di Cannes, ha iniziato a girare per altre manifestazioni cinematografiche. Ma è soprattutto dopo l'estate che va, per così dire, rimbalzando tra diversi festival in verie parti del mondo.
Vediamo un po' tra queste partecipazioni già passate e quelle in arrivo. Il 21 settembre è stato proiettato al 62° Festival San Sebastian. Dalla penisola iberica, passato l'Atlantico, sempre a fine settembre, il 29, è sbarcato a New York per l'importante "prima" americana in occasione del 52° New York Film Festival. Altro spsotamento intercontinentale ed ecco che pochi giorni fà, il 5 ottobre, è stato invece proiettato al 14° Beirut International Film Festival. Dal Medio-Oriente si torna in Europa dove il 15 ottobre sarà presente al London Film Festival, nella sezione "Love". Salta invece l'immminente Festival internazionale del film di Roma, ma intanto si prepara ad un'altra prestigiosa passerella americana a fine gennaio 2015, quella del Sundance Film Festival a Park City nell' Utah.
Come si vede, l'accoppiata Simenon-Amalric va forte anche nei festival cinematografici. Ci dispiace che a Roma non sia presente, ma soprattutto che non ci siano previsioni per la distribuzione della pellicola nel nostro paese.
Dovremo aspettare che esca il solito dvd e ordinarlo magari con Amazon?

mercoledì 8 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. MAIGRET, ADIEU O... AU REVOIR?


Gli appassionati per ora rimangono a secco. Le voci che annunciavano l'uscita del prossimo Maigret nella prima decina di ottobre, si sono rivelate infondate. E tutti che l'aspettavano sono rimasti delusi. E noi con loro, visto che avevamo avuto da varie fonti questa data, confortati anche dalle informazioni del nostro sempre aggiornato Andrea Franco. Già, infatti ad oggi La pipa di Maigret non risulta in uscita a breve, ma nemmeno inserito nelle anteprime.
Ci sarebbe da dire, come il nostro illustratore Giancarlo Malagutti, nella sua vignetta faceva dire a Maigret, "Signora Maigret, prova a fare uno squillo all'Adelphi...è da marzo che non usciamo!".
Già da marzo... o aprile? Beh...sei o sette mesi che differenza fà? Mezzo anno a digiuno, se non contiamo le raccolte di romanzi. Ma come abbiamo già detto, questo potrebbe essere il penultimo Maigret. Forse il terzultimo visto che uno dei racconti rimasti è piuttosto lungo e potrebbe addirittura far volume a sé.
E' come sapere che un nostro caro amico, che ci ha accompagnato per anni, adesso se va... é il guaio dei seriali. Di quelli ben fatti. Ti fanno entrare in un ambiente, ti fanno conoscere i personaggi i protagonisti, riescono a farti sentire uno di loro. Quando ognuno di noi apre le pagine di un nuovo Maigret gli pare di aprire la propria porta di casa e ritrovarsi... chez soi. Ma poi ad un certo punto anche i seriali finiscono ed è un po' come trovarsi senza casa...
Chi ha un bel po' di capelli bianchi (e noi ce li abbiamo) si ricorda di un altro distacco. Quando finì l'avventura del Simenon della Mondadori. Ma lì le cose andarono diversamente. L'editore di Segrate non aveva pubblicato nè l'intera  serie dei romanzi, e nemmeno tutto dei Maigret. Ma era già in atto il passaggio ad Adelphi che aveva iniziato a pubblicare i romans-durs e addirittura, per un periodo, sia Adelphi che Mondadori pubblicarono entrambe i Maigret, il primo iniziando dai titoli dell'esordio, l'altro partendo a ritroso dall'ultimo per più di una decina di titoli. Poi tutto passò nelle mani di Adelphi.
Invece adesso sappiamo che ci sono ancora molti romanzi da pubblicare, mentre Maigret è stato "spremuto" tutto e mancano solo alcuni racconti.  E non si sa se Adlphi abbia o non i diritti per ricominciare dal primo... Potremmo ritrovarci tra qualche anno che i Maigret non si trovino più... e allora tutti a cercare su  Ebay o sui siti di mercatini on-line di libri usati... Come succedeva anni fa', ma allora si andava a spulciare sulle bancarelle dei vecchi libri, o da qualche rigattiere. Ma anche allora di Simenon non se ne trovavano. Perchè? Semplice, chi ce l'aveva se li teneva stretti... e i pochi in circolazione sparivano subito. Non vediamo perchè non dovrebbe erssere ancora così...
Insomma quando, con il contagocce saranno finiti i Maigret dovremo dirgli adieu o potrebbe bastare un au revoir?

martedì 7 ottobre 2014

SIMENON SIMENON. SIGNORE E SIGNORI, ECCO A VOI... IL COMMISSARIO "GRASSET"!

Il commissario Grasset
Esiste un metodo, una formula, una prova del nove per quantificare il successo? Sì, come ben sanno i politici, ai quali si può imputare ogni nefandezza ma non l'incapacità di fiutare ciò che da popolarità: un'imitazione e/o parodia è il segno tangibile del successo. Quando nel 1965 la Rai iniziò a trasmettere i telefilm, o gli sceneggiati come venivano chiamati, del commissario Maigret - interpretati da Gino Cervi - poteva un settimanale popolare, talmente popolare da vendere centinaia di migliaia di copie ogni settimana, sottrarsi a farne l'imitazione-parodia? No! Il successo della serie tv era tale - oggi nemmeno le partite della nazionale ai mondiali eguagliano i milioni di telespettatori del Maigret/Cervi - che avrebbe assicurato un sicuro riscontro di pubblico. Questo settimanale era Il Monello (chiamato "Monello Jet" in quel periodo) iniziò  a pubblicare - con il numero 19 del 18 maggio 1965 - una parodia comico-avventurosa del commissario Maigret qui chiamato, certo non con un gran sforzo di fantasia, "Commissario Grasset". Nelle sue avventure - 9 tavole, autoconclusive - il nostro commissario, pacioso e bon vivant, con l'immancabile pipa in bocca risolveva piccoli casi dal taglio umoristico. Grasset, sia nel testo, ad aopera di vari scrittori quali, Saccarello, Mancuso e Grecchi, che nel disegno è tratteggiato su una fisionomia riconducibile al Maigret interpretato da Cervi, indice di una lettura non superficiale anche dei romanzi. Il fumetto si concede una disgressione sulla figura della moglie la "Signora Grasset" qui è molto più attiva, dinamica e loquace di M.me Maigret e con una silhouette più "robusta".  Forse pagando pegno allo stereotipo della donna nel fumetto, almeno all'epoca, che voleva  fidanzate e amanti belle e longilinee e le mogli robuste e in più prevaricanti. Nei casi polizieschi disegnati venivano - di volta in volta - coinvolti personaggi dello sport e dello spettacolo, allora popolari, quali i Beatles, Brigitte Bardot - protagonista dell'avventura che pubblichiamo - e anche molti italiani, cantanti e attori, come ad esempio Ciccio e Franco. Pregevole realizzazione dovuta nei disegni al quel talento che era Ferdinado Corbella, capace di passare per tutti i generi. In Grasset mescolava, con notevole anticipo su tempi, vignette al tratto e vignette a colori a tempera nelle sequenze con i protagonisti reali donando un taglio più realistico alle tavole, capaci così di catturare anche il lettore meno avvezzo al liguaggio del fumetto. Oggi il personaggio è un po' dimenticato ma all'epoca godette sicuramente un buon seguito visto che venne pubblicato, a settimane alterne, per un totale di 30 avventure fino al numero 24 del 14 giugno 1966. Ebbe anche l'onore di parecchie copertine.  Cosa simpatica sarebbe farne un albo raccolta e/o riprenderlo in nuove e attualizzate avventure.

Giancarlo Malagutti

lunedì 6 ottobre 2014

SIMENON SIMENON...MA ALFRED E GEORGES CI RACCONTANO LA STESSA STORIA?


Ieri su uno dei blog de La Repubblica, viene riportata la famosa e ormai po' trita storiella di Alfred Hitchcock che avrebbe telefonato a Simenon, dal momento che aveva in mente di trarre un film da un suo romanzo. Al telefono la segretaria gli risponde che non sarà possibile passarglielo perchè il romanziere sta scrivendo e non può essere disturbato. Imperturbabile Hitchcock risponde che aspetterà al telefono dal momento che già sa che l'attesa sarà breve.
Ancora una storiella che ha trovato il suo successo nel fatto che mette a nudo particolari caratteristiche di due uomini eccezionali: la rapidità di scrittura di Simenon e l'imperturbabilità di Hitchcock anche nei confronti delle cose più terrificanti o noiose.
Ma se andiamo ad esaminare la vita e l'opera dei due, i punti di contatto non sono poi così rari, anzi... Facciamo allora una rapida e sommaria carrellata.
Intanto stiamo parlando di due contemporanei, Simenon nasce quattro anni dopo Hitchcock, il regista muore sei anni prima dello scrittore. Come il belga di Liegi, Simenon, avrà successo in Francia, sir Alfred nasce ed inizia a lavorare a Londra, ma poi si trasferirà negli Stati Uniti dove esploderà la sua carriera e la sua popolarità. Entrambe persero il padre molto presto, Hitchcock a 15 anni, Simenon a 17. Ma aldilà delle coincidenze biografiche, un aspetto importante che li contraddistingue entrambe è la capacità di realizzare delle opere che sono stimate dalla critica (anche se con un certo ritardo per entrambe), ma che godono di un notevole successo presso il grande pubblico. E mentre nel '29 Hitchcock (a trent'anni) arrivava alla piena popolarità con Blackmail, nel '31 Simenon (a ventott'anni anni) otteneva il suo primo grande successo con la serie dei Maigret.
Un'altra costante importante nei film e nei romanzi dei due è il caso. E' comune ai due la narrazione di storie dove una vita tranquilla viene sconvolta da un elemento accidentale, elemento che possiamo chiamare caso implacabile oppure destino ineluttabile, ma che indefinitiva sono la stessa cosa.
Ed nfatti entrambe scrivevano storie non certo consolatorie, ed entrambe si rivolgevano all'uomo comune, spettatore o lettore che fosse, e il personaggio della vicenda era anche lui un uomo comune. Analogo processo di identificazione, quindi, sia nei film di Hitchcock che nei romanzi di Simenon.
E ancora, il sottilissimo confine che separa in Hitchcock il bene dal male, la normalità dalla follia, è in qualche modo l'altra faccia della medaglia della convinzione simenoniana per cui "occorre comprendere piuttosto che giudicare". Insomma per tutti e due quello che appare non è quasi mai la verità e dietro agli individui si nascondono storie e avvenimenti che vanno conosciuti e soprattutto compresi.
Di conseguenza anche l'analisi psicologica dell'uomo (e quindi anche dei personaggi delle loro opere) è un'altro interesse forte che lega i due. Patologica o normale, la psiche umana è quindi uno degli elementi primari sia del regista sia del romanziere, attorno alla quale si sviluppa una parte fondamentale delle rispettive opere.
In ultimo, sia pur nella loro differenza, la capacità e del regista e dello scrittore di creare un'atmosfera assolutamente originale, che non è solo uno sfondo della vicenda, ma un elemento sinergico con la storia. Stiamo parlando di quelle atmosfere che rendono immediatamente ricoconoscibile un film di Hichcock e un romanzo di Simenon, due pilastri della narrazione del '900, che ancora oggi sono punti di riferimento imprescindibili.