martedì 7 aprile 2015

SIMENON SIMENON. SAPETE COSA FANNO AD APRILE MAIGRET E SIMENON?

Come ogni mese ecco un'analisi della nostra Murielle, che prende in esame gli eventi più rilevanti della biografia di Simenon e della sua bibliografia. Così come vengono passati in rassegna i momenti significativi della serie delle inchieste del commissrio Maigret. Alla fine dell'anno tutte queste date messe insieme ci daranno un panoramica completa della vita e dell'opera simenoniana.

 


Georges Simenon

- Aprile 1921: Simenon scrive Jehan Pinaguet
- Aprile 1931: Simenon scrive i racconti Treize minutes e La nuit du carrefour
- 21 Aprile 1932: première del film La nuit du carrefour
- Aprile 1933: Simenon scrive L'écluse no 1
- Aprile 1934: Simenon scrive L'évadé
- 19 Aprile 1939: nascita di Marc Simenon, figlio di Georges et Régine (Tigy)
- 1 Aprile 1944: Simenon completa La fuite de M. Monde
- Aprile 1947: Simenon scrive Le passager clandestin
- 2 Aprile 1950: esce il film The Man of the Eiffel Tower
- 18 Aprile 1952: donorificenza ufficiale a Simenon al 36 Quai des Orfèvres, con la consegna della medaglia da commissario no 0000 a nome Maigret, e rievocazione  del "Bal anthropométrique" del 1931.
- Aprile 1955: Simenon scrive La boule noire
- Aprile 1956: Simenon scrive le petit homme d'Arkhangelsk
- 26 Aprile 1962: Simenon inizia Maigret et le clochard
- Aprile 1967: Simenon copie un tour tra le università e i centri culturali italiani su invito del suo editore italiano Arnoldo Mondadori
- Aprile 1968: Simenon scrive La main
- Aprile 1969: Simenon scrive Maigret et le tueur
- 30 Aprile 1971: uscita al cinema di Le chat, con Jean Gabin e Simone Signoret
- Aprile 1974: Simenon detta Lettre à ma mère
- Aprile 1988: Promo congresso internazionale organizzato da Centre d'études Georges Simenon dell'Università di Liegi.



Commissario Maigret
Siamo al 15 aprile del 1913, è l'una e venticinque di notte, al commissariato del quartiere Saint-Georges.  Davanti ad una scrivania nera, il segretario del commissario sta per cambiare la sua carriera in polizia. Di tanto in tanto si alza per andare ad attizzare la stufa di ghisa che scoppietta. All'improvviso si apre una porta: un giovane uomo biondo, occhi blu e colorito roseo, entra bruscamente nella stanza, affermando di essere stato testimone di un omicidio. Maigret non sa ancora che sta per iniziare quella che sarà la sua prima inchiesta...

Il lunedi 5 aprile, Maigret. Con un tempo piovoso e freddo, si reca alla chiusa di Dizy, dove è stato rivenuto il cadavere di una giovane donna, nella scuderia del Café de la Marine. E' l'inizio dell'inchiesta ne Le charretier de la Providence.

In un bel mattino primaverile di metà aprile, Maigret cammina in un campo "... dove il grano comnicava a picchiettare la terra di un verde pallido". C'era il sole, gli uccelli cinguettavano, ma il commmissario é là soprattutto per svelare il mistero de  La nuit du carrefour

Quando il bel tempo di aprile è già arrivato a Parigi, Maigret, a Fontenay-le-Comte, è impantanato in burrasca di pioggia. E' la storia del fuoco omicida e Maigret a peur

Sono le dieci di un mattino di aprile: Maigret  in piedi sul bordo del marciapiede, gli occhi pieni di sole e le orecchie piene di rumore, è intento a cercare di capire la topografia ne L'écluse n° 1: una rumorosa concentrazione di chiatte e di camion,il tutto ricoperto dalla polvere bianca del cemento...

E' aprile, sulle rive della Loira. Maigret, che trascorre con maggiore e minore convinzione e ore della pensione, sta per fare la sua solita partita a carte con Ceux du Grand Café, in una tranquilla serata delle provincia francese, al ritmo degli aperitivi all'anice che non lascia prevedere il dramma che ben presto si scatenerà...

Murielle Wenger

venerdì 3 aprile 2015

SIMENON SIMENON. DENTRO L'UOVO DI PASQUA IL... NATALE DI MAIGRET!


Prima si era detto, vederete che l'ultima raccolta dei racconti di Maigret uscirà il primo aprile... e, sapendo che il titolo era  Il Natale di Maigret, si pensava ad un pesce d'aprile. E il libro infatti non è uscito. Adesso a un paio di giorni da Pasqua la raccolta è stata inserita tra le anteprime e quindi non a Pasqua, ma ucirà nei giorni successivi, presumibilmente verso la metà del mese.
Questa uscita non é una come le altre. E' infatti l'ultimo titolo maigrettiano che sarà editato per ora dall'Adelphi. Per chi ha letto tutti i romanzi e i racconti della serie non è certo una buona notizia. Perché è noto che un seriale, e un seriale del livello dei Maigret, porta assuefazione. E i maigrettofili più incalliti non si rassegneranno tanto facilmente... ma tant'è. E certo non li conforterà la notizia,  (non ancora ufficiale) che l'Adelphi pubblicherà le opere poliziesche di Simenon non-Maigret, quelle antecedenti e contemporanee ai primi Maigret, tanto per intenderci.
Insomma dopo l'epoca Mondadori, per il commissario simenoniano va concludendosi anche quella di Adelphi. La domanda è: ci saranno delle ristampe dei titoli che non si trovano più? In parte questo già avviene con la collana "I Maigret"  ormai all'ottava uscita, che raccolgie in ognuno cinque titoli delle inchieste del commissario. E poi esistendo gli ebook tecnicamente, almeno quelli non dovrebbero esaurirsi mai. Il problema è se Adelphi ha i diritti per continuare a ripubblicare, magari nel giro di qualche anno, i titoli magrettiani ricominciando dal primo. I diritti letterari non sono più in mano di John e Pierre Simenon, i figli dello scrittore che hanno conservato i dritti per le opere non letterarie (con la Simenon TM). Le opere letterarie dovrebbero adesso essere proprietà della inglese Peters Fraser & Dunlop.
Comunque godimoci quest'ultima raccolta che oltre a Un Natale di Maigret, conterrà Non si uccidono così i poveri diavoli e Il cliente più ostinato del mondo.
Ma avremo il tempo per parlarne più diffusamente nei prossimi giorni.

giovedì 2 aprile 2015

SIMENON SIMENON. L'ANTEPRIMA DE "LA CHAMBRE BLEUE"

Dall'8 al 19 aprile prossimi, l'Institut Français in Italia, organizza a Roma la 5a edizione di Rendez-vous, l'appuntamento con il nuovo cinema francese. Citiamo l'iniziativa perchè (oltre ad essere interessante di per sè) offrirà ai romani la possibilità di vedere per la prima volta in Italia la riduzione cinematografica dell'ultimo film tratto da un romanzo di Simenon: "La chambre bleue". Un adattamento con la regia e con l'interpretazione di Mathieu Amalric che con questo film ha esordito al festival di Cannes dell'anno scorso e che poi ha fatto il giro dei festival cinematografici di mezzo mondo, di qua e di là dell'Atlantico.
La manifestazione nella sede romana (ma toccherà anche Bologna, Torino, Napoli, Lecce, Palermo) avrà luogo in varie location, ma chi volesse assistere a questa proiezione dovrà segnarsi questo appuntamento: venerdì 10 aprile alle 19.30 alla Sala Michel Piccoli a Villa Medici. Vi consigliamo vivamente di segnarvelo anche perché sarà presente il regista/attore Amalric che, dopo il film, avrà un incontro con il pubblico (moderato da Federico Pontiggia).
Nelle altre tappe del tour di Rendez-vous non ci sarà né l'attore, né la proiezione del suo film, che ricordiamo, a tutt'oggi non ha una distribuzione prevista per il nostro paese.
Per chi volesse maggiori informazione può consultare il programma completo alla pagina del sito dell'Istituto Francese dedicata a Rendez-vous

mercoledì 1 aprile 2015

SIMENON SIMENON. MAIGRET: PESCA INFRUTTUOSA DEL PRIMO APRILE, MA IL PESCE PIU' BUONO LO PESCHERA'...

Quando Maigret quella mattina decise di andare a pescare, portò con sé un sandwich e qualche bottiglia di birra. Si sistemò in riva al fiume e sfoderò la sua canna da pesca. Dopo ore di attesa, nessun pesce aveva abboccato. Deluso apri il suo paniere, bevve una birra, poi, siccome aveva fame, prese il sandwich. Gli veniva l'acquolina in bocca al pensiere del buon paté che doveva imbottirlo e affondò i denti nel pane dorato. Ma quale sorpresa! Nel sandwich c'erano soltanto una foglia d'insalata e una fettina di formaggio! Maigret stava per gettare la carta che ricopriva il sandwich, quando vide che c'era scritto un messaggio: "Maigret, ti ho preparato una bella trota al forno. Vieni subito a mangiarla!"

Murielle Wenger

martedì 31 marzo 2015

SIMENON SIMENON. LE PICCOLE GIOIE DI UN GRANDE COMMISSARIO

"... Maigret è il guardiano del piacere che con poca spesa si prova rincasando quando è cattivo tempo, oppure sedendosi al tavolo di un bistrò, una sera umida, per bere una birra o un calvados. La felicità consiste nel sentire il tepore sciogliersi nel sangue, nell'osservare la moglie che si mette i bigodini senza paura d'imbruttirsi, libertà che presume affetti sicuri...."
Sono le parole di Arrigo Benedetti famoso giornalista e scrittore che nel '67 tratteggiava un ritratto di Simenon per il Corriere della Sera intitolato "Il mistero Simenon".
A nostro avviso in queste poche righe Benedetti riesce a cogliere l'essenza del personaggio simenoniano che, se non possiamo definire parco e morigerato (fuma come un turco, mangia a crepapelle e soprattutto beve a più non posso e ogni occasione é buona...), possiamo dire che vive nel mondo delle piccole cose. Un Commissario Capo Divisionale della Polizia Giudiziaria parigina, con le sue conoscenze, le sue entrature anche nella Parigi che conta e la notorietà procuratagli dalla stampa (che spesso e volentieri lo mette in prima pagina) potrebbe tranquillamente essere un personaggio pubblico che fa parte del bel mondo della capitale. Potrebbe permettersi un appartamento più lussuoso e in quartiere più alla moda del suo borghese e senza pretese appartamento in boulevard Richard Lenoir. Lui e la moglie, senza figli, potrebbero concedersi una vita mondana, viaggi, macchine lussuose... e invece. Invece Maigret non ha nemmeno la patente. Va a piedi o prende l'autobus (quando motivi di servizio non lo obbligano a servirsi delle auto nere della polizia o dei taxi), magari i vecchi bus con la piattaforma esterna che gli regalano il piccolo piacere di fumare in viaggio, l'aria in faccia, osservando la città. E sono piccoli ma irrinunciabili piaceri anche le pause nel suo ufficio, magari d'inverno facendo fuori i sandwich e sorseggiando con gusto la birra che arrivano espressi da sotto... dalla Brasseire Dauphine. E quando carica la stufa di ghisa nel suo ufficio riempiendola di carbone? Anche quello è un rituale cui non rinuncerebbe per nulla al mondo e un'operazione che non delegherebbe mai ad un subalterno.
E poi la sera a casa con il giornale sulle gambe, la pipa accesa tra i denti, un bicchierino di prunella a portata di mano diventa il ritratto più che della felicità, di una intensa e palcida serenità che è nient'altro che il combinato di vari piccoli piaceri che il commissario apprezza e assapora lentamente fino in fondo.
Basso profilo?... forse, ma non è esattamente questo il comportamento del commissario é più un modo di essere spontaneo che nasce dal suo carattere, na tenedenza ad attenuare, a minimizzare, a moderare. Non frequenterebbe mai il bel mondo parigino, (come ad esempio Simenon ha sempre evitato la frequentazione dell' ambiente dei letterati). Maigret, patente a parte, non si comprerebbe mai un automobile americana. E infatti quando i coniugi Maigret si motorizzano, lo fanno con un'utilitaria francese, guidata dalla signora. Una moglie tutt'altro che glamour, diremmo invece sotto tono, ma decisa sotto la sua morbida arrendevolezza coniugale.
Cinema di quartiere e film western. Andare al cinema non è un evento mondano, il commissario non si fà invitare alle prime dove ci sono attori, attrici, gente che conta. Andare al cinema è piuttosto un'appendice pomeridiana della passeggiata domenicale con la moglie e il piacere è quello di assopirsi davanti agli inseguimenti degli indiani e i duelli con la pistola negli affollati saloon. Ma il piacere nel piacere è quello di mentire alla moglie, la quale, una volta usciti, gli chiede con sorriso malizioso se il film gli sia piaciuto, senza far cenno alla sua pennichella nel buio della sala. Lui gli risponde, sapendo che lei sa e M.me Maigret sa che il marito sa...è un innocente gioco delle parti che tutti e due recitano consapevolmente, perchè si divertono anche così.
E' un trionfo del buon gusto, della riscoperta delle piccole cose che la vita ci regala tutti i giorni e che rischiamo di perderci? E' la vittoria di quelle gioie che fanno di una vita semplice un vita che merita di essere vissuta?
Anche durante le inchieste il commissario si prende le sue pause, in una piccola brasserie assaggiando un sandwich, seduto sulla panchina fuorimano in un parco a godersi un pipata, a bere un calvados sulla terrasse di un café...
Un grande commissario, una incomparabile figura letteraria, attanta a quelle gioie che non tutti riescono a percepire.
Simenon lo ha costruito così perchè così sarebbe voluto essere lui stesso? Un uomo come gli altri? Un uomo che si confonde nella folla dei suoi simili? Certamente così non fù. Almeno fino al 1975 quando senza più famiglia, non più romanziere (aveva smesso di scrivere nel '72) insieme alla sua compagna Teresa, lasciò la principesca enorme villa d'Epalinges per un anonimo appartamento all'ottavo piano di un palazzone popolare e poi per la piccola casa rosa di rue de Figuiers, lasciandosi dietro auto lussuose, quadri preziosi, mobili pregiati, vestiti da sera, portandosi solo le sue pipe... abbandonando addiritura i suoi libri. Da allora anche lui, inizò la vita dell'uomo qualsiasi, forse ripercorrendo le strade e i comportamenti che per anni aveva immaginato per il suo eroe/alterego? 

lunedì 30 marzo 2015

SIMENON SIMENON. MAIGRET E GLI ALTRI DETECTIVE DI SIMENON: FACCIAMO IL PUNTO

Abbiamo parlato spesso di racconti polizieschi ante Maigret, oppure degli altri eroi detective che Simenon mise in scena nei suoi romanzi ed anche dei romanzi in cui Maigret appare, ma non è ancora il Maigret "ufficiale", quello che poi leggeremo nella  serie completa, partita nel febbraio del 1931. Avendo avuto più d'una richiesta per quanto riguarda questo argomento e avendolo tratto più volte negli oltre quattro anni di vita di Simenon-Simenon, abbiamo deciso di rinviarvi ad alcuni dei post che hanno come oggetto proprio questo tema. Buona lettura

SIMENON. SANCETTE L'ANTI MAIGRET O L'ANTE MAIGRET?

SIMENON. I "BRACCI DESTRI" DI MAIGRET, PRIMA DI MAIGRET

SIMENON. MAIGRET PRIMA DI MAIGRET… A MARSIGLIA

SIMENON SIMENON. MA L'INCHIESTA NON E' AFFIDATA A MAIGRET?...

MA QUESTO DETECTIVE NON SOMIGLIA A MAIGRET?

domenica 29 marzo 2015

sabato 28 marzo 2015

SIMENON SIMENON. NON ESISTE UN TERZO SIMENON... (MA NEMMENO UN SECONDO!)


Oggi sul quotidiano milanese Il Giornale, un paginone dedicato a Simenon a firma Daniele Abbiati, titolo dell'articolo Indagine (editoriale) sui detective dimenticati di Georges Simenon. L'articolo che annuncia senza ufficialità la notizia che l'Adelphi continuerà a pubblicare Simenon, una volta finiti i Maigret (ultimo titolo la raccolta "Un natale di Maigret" che uscirà a metà aprile), parla dei detective Sancette, G7, L'agenzia "O"... insomma della produzione poliziesca ante-Maigret. Ma per dare en passant questa notizia, si inoltra in una teoria di un "terzo Simenon". E' quello che a suo avviso verrebbe dopo il romanziere, dopo l'estensore delle indagini del commissario Maigret. Introduce l'argomento parlando de "Le bouton del col" il primo e incompiuto giallo scritto da un giovane Simenon ancora a Liegi, su cui Simenon-Simenon ha publicato un post il 12 marzo, e poi prosegue "...Eppure il terzo Simenon nasce proprio lì. Il Simenon stretto parente di quello di romanzi magistrali come Il piccolo libraio di Archangelsk , Cargo , In caso di disgrazia , L'uomo che guardava passare i treni e decine e decine di altri, e di quello targato Maigret...".
Non crediamo che esita un primo Simenon quello dei romanzi popolari, un secondo l'inventore del commissario Maigret e infine quello dei romans-durs.
Sono delle divisioni espresse dall'autore, per marcare la differenza tra il primo periodo di apprendistato, quello della letteratura su ordinazione, il secondo periodo (i Maigret) in cui per la prima iniziò a firmare con il suo nome e infine il romanziere tout court, in cui raggiunge il traguardo tanto agognato.
Questa partizione, ripresa da molti e talvolta anche da noi, è però una convenzione, una scorciatoia per intendersi velocemente di cosa si sta parlando. Ma in realtà siamo convinti, che ci sia un solo Simenon. La sua è un'evoluzione dove questi tre periodi si fondono, a volte si confondono e che danno origine ad un continuum che a nostro avviso non si può dividere in tre. Nel periodo "Maigret" ritroviamo, soprattutto all'inizio una serie di tratti che affondano le loro radici nelle numerose produzioni poliziesche precedenti, ma più si va avanti, sia nella scrittura che nei temi trattati, le indagni del commissario si avvicinano sempre più ai romans-durs (anche a detta dello stesso Simenon). Il livello sale e l'intrigo poliziesco perde di importanza a favore del'indagine psicologica e dell'osservazione dell'uomo nella sua essenza, proprio come succede nei romanzi "letterari". E così come nei romanzi troviamo spesso un atmosfera noir, a volte un delitto, che non è centrale, ma fà parte del meccanismo narrativo... Insomma forse sarebbe stato meglio che Abbiati, avesse approfondito le voci che girano da qualche tempo sul dopo-Maigret di Adelphi. Come è noto ci sono diversi romanzi in cui compare non solo Maigret, ma addirittura qualche personaggio che troveremo nella serie... lo stesso Maigret, ma non porprio come sarà quello definitivo, e anche Lucas, Janvier... E poi alcuni di questi polizieschi ante-Maigret sono stati scritti contemporaneamente ai primi Maigret... Insomma come si fà a parlare di un terzo Simenon?  

venerdì 27 marzo 2015

SIMENON SIMENON. LA PARIGI E LA PROVINCIA DI SIMENON SONO ANCHE QUELLE DI PIERO CHIARA?


"... andare a Parigi a quell' epoca era come darsi a un mestiere, a una professione, a un corso di studi. Vivere in quella gran città voleva dire imparare, capire, fiutare il vento...". Questo lo scriveva nel 1978 lo scrittore italiano Piero Chiara nel suo romanzo Il cappotto di astrakan. Ci è capitato in mano questo libro, che avevamo letto una trentina d'anni fa' e, rileggendolo, ci sono apparse alcune liaison con Simenon. Mettiamo subito i punti sulle "i". Chiara non è Simenon. Né meglio né peggio, è un altro romanziere. Ma Il cappotto di astrakan, che è ambientato in gran parte a Parigi, ci ha riportato alle descrizioni tratteggiate da Simenon di una città spesso protagonista dei suoi romanzi. Le vie, le brasserie, i bistrot, la gente. 
Quello descritto da Chiara in questo romanzo é lo sguardo di un giovane provinciale italiano in una Parigi degli anni '50, un po' stupefatto e un po' speranzoso di trovarvi "...  il terreno favorevole alla nuova vita… il bandolo di un avvio e magari… la fortuna...". Nel romanzo c'è anche un piccolo giallo animato da passioni che s'incrociano e dalle sorprese del destino, ma che non costituisce il fulcro della narrazione, anche se conferisce ritmo e vivacità alla trama.
Va detto che quello di Chiara è di solito uno sguardo disincantato e volte divertito, con i suoi personaggi balordi, fannulloni, perdigiorno... che sono coinvolti dai casi della vita, ma casi quasi mai tragici o non così cupi come per i "predestinati" di Simenon.
Però in questo libro di Chiara si avverte, più che in altri, l'amarezza, la solitudine, la mano del destino e non pensare a Simenon diventa difficile. Anche perché i personaggi degli altri libri di Piero Chiara abitano una provincia che a ben vedere non è così lontana da quella descritta da Simenon, una provincia che diventa un luogo dello spirito e una quinta delle piccolezze e del destino di tutti gli uomini che vivono quelle realtà.
In un articolo del 2003, sul Corriere della Sera, Donata Righetti scrivendo de Il cappotto di astrakan,  affermava che "... la cena in una locanda ha gli aromi di un Simenon..".
Ed è vero, quella di Simenon è notoriamente una scrittura attenta alle piccole cose della vita quotidiana, e così è pure quella di Chiara.
Ma tra i due scrittori ci sono degli altri punti di contatto. Curiosamente come per Simenon, anche se in misura minore, pure la produzione romanzesca di Chiara è stata spunto per numerosi film, con oltre una decina di adattamenti cinematografici.
E poi la Svizzera, che per Simenon è stata la sua residenza per oltre qurant'anni, e che invece per Chiara, che era di Luino un paesino sul Lago Maggiore a pochi chilometri dalla frontiera elvetica, costituisce un paese presente sia nella sua vita (lì fuggì dal fascismo durante la seconda guerra mondiale), sia nelle storie dei suoi libri, come una presenza viva e familiare.
Ma queste sono solo nostre personali suggestioni, più volte affiorate durante la lettura di questo piacevole romanzo di Piero Chiara.