sabato 28 marzo 2015

SIMENON SIMENON. NON ESISTE UN TERZO SIMENON... (MA NEMMENO UN SECONDO!)


Oggi sul quotidiano milanese Il Giornale, un paginone dedicato a Simenon a firma Daniele Abbiati, titolo dell'articolo Indagine (editoriale) sui detective dimenticati di Georges Simenon. L'articolo che annuncia senza ufficialità la notizia che l'Adelphi continuerà a pubblicare Simenon, una volta finiti i Maigret (ultimo titolo la raccolta "Un natale di Maigret" che uscirà a metà aprile), parla dei detective Sancette, G7, L'agenzia "O"... insomma della produzione poliziesca ante-Maigret. Ma per dare en passant questa notizia, si inoltra in una teoria di un "terzo Simenon". E' quello che a suo avviso verrebbe dopo il romanziere, dopo l'estensore delle indagini del commissario Maigret. Introduce l'argomento parlando de "Le bouton del col" il primo e incompiuto giallo scritto da un giovane Simenon ancora a Liegi, su cui Simenon-Simenon ha publicato un post il 12 marzo, e poi prosegue "...Eppure il terzo Simenon nasce proprio lì. Il Simenon stretto parente di quello di romanzi magistrali come Il piccolo libraio di Archangelsk , Cargo , In caso di disgrazia , L'uomo che guardava passare i treni e decine e decine di altri, e di quello targato Maigret...".
Non crediamo che esita un primo Simenon quello dei romanzi popolari, un secondo l'inventore del commissario Maigret e infine quello dei romans-durs.
Sono delle divisioni espresse dall'autore, per marcare la differenza tra il primo periodo di apprendistato, quello della letteratura su ordinazione, il secondo periodo (i Maigret) in cui per la prima iniziò a firmare con il suo nome e infine il romanziere tout court, in cui raggiunge il traguardo tanto agognato.
Questa partizione, ripresa da molti e talvolta anche da noi, è però una convenzione, una scorciatoia per intendersi velocemente di cosa si sta parlando. Ma in realtà siamo convinti, che ci sia un solo Simenon. La sua è un'evoluzione dove questi tre periodi si fondono, a volte si confondono e che danno origine ad un continuum che a nostro avviso non si può dividere in tre. Nel periodo "Maigret" ritroviamo, soprattutto all'inizio una serie di tratti che affondano le loro radici nelle numerose produzioni poliziesche precedenti, ma più si va avanti, sia nella scrittura che nei temi trattati, le indagni del commissario si avvicinano sempre più ai romans-durs (anche a detta dello stesso Simenon). Il livello sale e l'intrigo poliziesco perde di importanza a favore del'indagine psicologica e dell'osservazione dell'uomo nella sua essenza, proprio come succede nei romanzi "letterari". E così come nei romanzi troviamo spesso un atmosfera noir, a volte un delitto, che non è centrale, ma fà parte del meccanismo narrativo... Insomma forse sarebbe stato meglio che Abbiati, avesse approfondito le voci che girano da qualche tempo sul dopo-Maigret di Adelphi. Come è noto ci sono diversi romanzi in cui compare non solo Maigret, ma addirittura qualche personaggio che troveremo nella serie... lo stesso Maigret, ma non porprio come sarà quello definitivo, e anche Lucas, Janvier... E poi alcuni di questi polizieschi ante-Maigret sono stati scritti contemporaneamente ai primi Maigret... Insomma come si fà a parlare di un terzo Simenon?  

1 commento:

  1. in effetti la presenza in alcuni roman zi e racconti scritti dopo che l epopea di maigret erà già iniziata(vedi lucas e torrence)è un punto fermo che ci fa presupporre che la produzione simenoniana sia un corpus unico

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