domenica 3 luglio 2016

SIMENON SIMENON. TERESA L'ULTIMA COMPAGNA VISTA ATTRAVERSO "LES DICTEES"


Considerazioni, riflessioni e immagini di Teresa Sburelin, tratte da uno dei vari Dictées
SIMENON SIMENON. TERESA, LA DERNIERE COMPAGNE, VUE A TRAVERS LES DICTEES
Remarques, réflexions et images de Teresa Sburelin, empruntées aux textes des Dictées
SIMENON SIMENON. TERESA, HIS LAST COMPANION, AS SEEN IN “LES DICTEES”
Remarks, thoughts and images of Teresa Sburelin, borrowed from “Les Dictées”

Sappiamo che a partire dalla metà degli anni ’60 inizia un periodo di una dozzina d’anni che per Simenon significa il definitivo allontanamento da Denyse dalla famiglia, il progressivo abbandono dei figli della grande villa di Epalinges, il suo trasferimento a Losanna, l’ultima fase letteraria come romanziere. In questo contesto inizia il suo rapporto con Teresa Sburelin.
Teresa era italiana ed era entrata in casa Simenon come femme de chambre, consigliata a Denyse dalla moglie di Arnoldo Mondadori, editore simenoniano in Italia.
La storia tra Georges e Teresa iniziò in un modo classico per il romanziere: sesso.  Tra i due ben ventitre anni di differenza. Poi quel sesso si trasformò negli anni qualcosa d'altro. Complici forse anche altri fattori. L'età più matura di Simenon, il decennio dai sessant'anni ai settanta (e un sessantenne di allora non era come uno d'oggi), la solitudine (i figli, tranne il piccolo Pierre-Nicholas, erano tutti via), un progressivo distacco dalla vita mondana e sociale anno per anno.
Quando nell'ottobre del '72 i due abbandonarono Epalinges (prima di andare nella piccola casa rosa di rue des Figuiers, quella con l'enorme cedro del Libano in giardino) si trasferirono in un piccolo appartamento all'ottavo piano di un grosso condominio alla periferia di Losanna. Fu uno stacco forte. A Epalinges rimasero tutti i libri, anche i suoi, automobili di lusso, quadri che valevano una fortuna, mobilio pregiato. Tutto per trasferirsi in un dozzinale appartamento. Come mai? Simenon sembra aver perso progressivamente interesse per la letteratura (non scrive più) per i rapporti sociali (non viaggia più), per quella vita  sfarzosa che conduce va negli anni precedenti (cancellata ogni mondanità). Il suo universo è il piccolo mondo della vita quotidiana, gli acciacchi della vecchiaia, i numerosi ricordi, ma soprattutto Teresa. Questa donna è stata a lungo vicino a Simenon (28 anni) e ricopriva dal ruolo di compagna a quello di badante (soprattutto negli ultimi anni) e possiamo dire che Simenon ne era via via più dipendente.
Molti hanno detto e scritto che era la compagna che più si avvicinava al suo sogno di moglie: madame Maigret. Altri hanno scritto che, in un'insicurezza sempre maggiore , Teresa rappresentava l'àncora umana cui lo scrittore si attaccava. Era il suo filtro con la realtà esterna. Era la mamma sollecita e dolce che non aveva avuto... Insomma su Teresa sono state espressi parecchi giudizi, ma noi oggi vogliamo tratteggiarne un sintetico ritratto attraverso gli occhi di Simenon, attraverso le parole che lui stesso scriveva negli anni '70 sui Dictées. Per la precisione il settimo della serie A l'abri de notre arbre "Stiamo vivendo, Teresa ed io,comodamente, armoniosamente e soprattutto con tutta calma il nostro ultimo dell'anno di questo 1975... abbiam mangiato cme gli altri giorni
e ci siamo coricati alle nove e mezza come sempre... Stasera alle nove e mezza  nel momento d'addormentarci ci siamo mormorati - Buon anno Teresa... - Buon anno Georges..."
E' una vita morigerata, vissuta con ritmi calmi in cui neanche le tradizionali feste  riescono a cambiare le abitudini. Simenon è molto cambiato e Teresa si adatta alla sua scelta di essenzialità e minimalista più o meno consapevole.
"... insomma Teresa ed io conduciamo la stessa vita, quasi minuto per minuto, e questo non ci crea nessuna tristezza, al contrario.Piuttosto un sentimento di intimità, di fiducia l'un l'altro nella vita...".  
Una delle attività quotidiane che la coppia svolge sono le passeggiate, anche piuttosto lunghe... ma Simenon senza Teresa l'avrebbe fatte e con tale regolarità?
"... alla fine ho capito il modo vaudoise di ordinare dei piccoli bicchieri di  vino bianco, molto leggero, e mi sono quasi abituato alla dose nazionale di consumazione: ordinae un tre  preciso, perchè qui le caraffe sono graduate , come pure i bicchieri. Un tre preciso è giusto per due persone. Questo fà  il nostro caso, per Teresa e per me,  signfica  un bicchiere pieno più un quarto. questo ci permette di farci due o tre bistrot ( qui li chiamano "pintes"). Siccome facciamo quotidianamente delle lunghe camminate,  a volte molto lunghe,  questo ci consente delle soste  in cui abbiamo qualche minuto per far riposare le nostre gambe..."
Passeggiate. Un modo semplice di passare il tempo, di vedere le persone il paesaggio, di fare queste soste ristoratrici per la gola e per i muscoli. Un Simenon molto lontano  dai suoi ruggenti anni '60 quando la sua popolarità lo portava addirittura a Cannes a fare il presidente della giuria del Festival del Cinema.
E invece  ora si parla di ospedali e cliniche... malato lui, malata lei.
"... Teresa m' accompagnava passava i giorni e le notti con me  e mi circondava di premurose attenzioni, che non si sarebbero potute chiedere ad un'infermiera. Stavolta è Teresa malata... sono restato con lei ed ho cercato di renferle le giornate meno tristi...".
Insomma una reciproca attenzione, una mutua assistenza  anche se tra i due la differenza d'età non è poca, e questo è l'unico cruccio del Simenon ultrasettantenne: vorrebbe una Teresa ancora più matura. "...se ho un rimpianto è che Teresa non abbia cinque o dieci anni di più, in altre parole, che noi sia in un'età più prossima alla mia... Ma è una considerazione che sparisce così come è nata. Infatti mai, da quando è iniziata la nostra vita in comune, la questione dell'età siè mai posta tra noi, né nei rapporti quotidiani, né in quelli sessuali. Al contrario la nostra armonia non ha smesso di regnare e va aumentando con gli anni, invece di diminuire....".
Insomma l'attacamento e la considerazione che Simenon nutre per Teresa è fuori di dubbio e nel giorno del suo cinquantesimo compleanno scrive:
"...oggi vorrei sussurrare all'orecchio di mia figlia, solo per noi due, che a ventitre anni lei è meno giovane, sia nel cuore che nell'anima, di Teresa...".
E Marie-Jo era la figlia per la quale Simenon stravedeva.(m.t.)

SIMENON SIMENON DOMENICA - SIMENON SIMENON DIMANCHE - SIMENON SIMENON ON SUNDAY



"Maigret avait son coin, près de la fenêtre, d'où il apercevait la Seine et les bateaux qui passaient." A la Brasserie Dauphine, dans Maigret et l'indicateur

"Maigret had his place, near the window, whence he could see the Seine and the boats passing by." At the Brasserie Dauphine, in Maigret and the informer

"Maigret aveva il suo posto, vicino alla finestra, da dove vedeva la Seine e le barche che passavano." Alla Brasserie Dauphine, in Maigret e l'informatore

sabato 2 luglio 2016

SIMENON SIMENON. A LA DECOUVERTE DE LA P.J.

Questions à propos de la première visite de Simenon au Quai des Orfèvres 

SIMENON SIMENON. ALLA SCORPERTA DELLA POLIZIA GUIDIZARIA 
Domande a proposito della prima visita di Simenon al Quai des Orfèvres 
SIMENON SIMENON. ON A TOUR OF THE DEPARTMENT OF CRIMINAL INVESTIGATION  
Questions about Simenon's first Quai des Orfèvres visit 

En 1933, l'éditeur Ferenczi, à qui Simenon a fourni un grand nombre de romans populaires, décide de créer un journal illustré intitulé Police et Reportage. Dans chaque numéro, on trouve un grand reportage, un roman policier, et des faits divers illustrés de photographies. Le reportage du premier numéro, qui sort le 27 avril, est signé d'un certain Georges Caraman, et s'intitule L'Afrique qu'on dit mystérieuse. Derrière ce pseudonyme se cache en réalité Simenon, et on va retrouver Georges Caraman au fil des numéros suivants: le 25 mai, c'est Les grands palaces européens, le 22 juin Police judiciaire, et le 24 août Cargaisons humaines. Simenon avait encore en réserve deux autres reportages, Pays du froid et Les gangsters du Bosphore, qui ne parurent ni l'un ni l'autre, car le journal avait cessé d'exister en automne 1933. Tous ces textes ont été édités par Omnibus en 2001 dans le recueil Mes apprentissages 
Dans Police judiciaire, Simenon emmène le lecteur à la découverte des locaux du Quai des Orfèvres. Après avoir traversé la "grande cour pavée", on visite le service des garnis, puis on prend "le grand escalier à rampe de fer qui conduit au premier étage". Le "corridor immense avec des portes des deux côtés" conduit à une "grande antichambre carrée. Avec sa banquette de velours rouge et l'huissier dans une cage vitrée. Autour, chaque porte est ornée d'un nom de commissaire." Simenon nous fait ensuite pénétrer dans le bureau du directeur de la P.J., à l'heure du rapport, puis dans les bureaux des autres commissaires, histoire de suivre par-ci par-là un bout d'interrogatoire. Ensuite il nous emmène, par des "escaliers dérobés, étroits et raides", dans les locaux de l'Identité judiciaire, puis aux Sommiers. Suit une longue explication sur le mécanisme d'une enquête, et Simenon finit son article en rendant hommage aux policiers, qui "n'essayent pas de ressembler à des héros de roman", et qui font "leur métier en toute conscience". 
Tout cela vous rappelle peut-être quelque chose ? Ce n'est pas un hasard, bien sûr, car toutes ces descriptions, Simenon va s'en servir pour rendre plus vraisemblables les enquêtes de son héros à la pipe…  
Après la parution des premiers Maigret, Xavier Guichard, alors directeur de la P.J., prend contact avec Simenon pour lui dire qu'il trouve ses romans intéressants, mais bourrés d'inexactitudes, et il propose de lui faire visiter la P.J. et rencontrer les hommes qui y travaillent. Cette visite au Quai des Orfèvres a été relevée par les biographes de Simenon, mais on ne trouve pas d'information sur la date exacte où elle a eu lieu. Et pour cause: lorsque Simenon en parle dans ses interviews, il n'est jamais très précis: par exemple, à Roger Stéphane qui l'interroge en 1963, il dit: "Quand j'ai écrit les six ou sept premiers Maigret – je ne vous garantis pas le chiffre exact – je n'avais jamais mis les pieds à la P.J. […] Paraissent les premiers Maigret et un jour je reçois une lettre […] de Xavier Guichard […] qui m'a demandé d'aller le voir." En 1957, sur les ondes de la radio suisse, c'est à Roger Nordmann qu'il confie: "Lorsque j'ai écrit les deux premiers Maigret […] je n'avais jamais mis les pieds à la Police judiciaire; [après la parution des deux livres] j'ai eu la curiosité d'aller voir […] je me suis rendu compte […] qu'il y avait beaucoup d'erreurs dans mes deux premiers romans, et ce n'est qu'à ce moment-là que j'ai vu la P.J. pour de bon" et d'évoquer alors Xavier Guichard qui lui a montré "tous les rouages, [lui] a présenté le commissaire Guillaume" et c'est comme ça, ajoute-t-il, "que j'ai appris la réalité après en avoir déjà écrit plusieurs. Les Maigret étaient déjà parus quand j'ai commencé seulement à voir la réalité".  
Ces indications – plutôt vagues – nous montrent que cette visite peut avoir eu lieu au plus tôt en 1931, mais comme on sait que pendant cette année-là Simenon a surtout passé du temps à écrire ses romans, on peut se demander s'il a vraiment eu l'occasion de se rendre à la P.J…. En 1932, Simenon navigue entre le sud de la France et la Charente, dans la première partie de l'année, puis de juin à août il accomplit son périple africain, avant de passer l'automne à Marsilly. A-t-il pu visiter la P.J. cette année-là ? Plusieurs auteurs pensent que c'est en 1933 qu'il faut faire remonter cette découverte du Quai des Orfèvres. Or, si le reportage est paru en juin, la visite est nécessairement antérieure. Simenon a-il eu le temps pour "caser" cette visite entre son tour d'Europe en février et son départ pour la Turquie en mai ?  
Le doute demeure donc, et les seuls indices qu'on peut relever sont ceux qu'on trouve à la lecture des Maigret: on remarque qu'effectivement, les descriptions des locaux de la P.J. sont fort sommaires dans les romans de la cuvée Fayard, et les quelques détails qu'on y trouve peuvent correspondre à ceux que le romancier pouvait avoir lus dans des comptes-rendus de journaux, voire puisés dans ses souvenirs de journaliste à Liège, lorsqu'il allait collecter les faits divers dans les locaux de la Sûreté locale… Par contre, il est à remarquer que la description des locaux de la P.J. parisienne se fait beaucoup plus précise dans le dernier roman de la série Fayard, Maigret, qui a été écrit probablement en février 1934, donc postérieurement, dans tous les cas, au reportage paru dans Police et Reportage 

Murielle Wenger

venerdì 1 luglio 2016

SIMENON SIMENON. LE CALDE VACANZE DI MAIGRET A SABLES D'OLONNE


Un romanzo adatto alla voglia di vacanze di questo periodo... Ma una vacanza "complicata" per il commissario...

SIMENON SIMENON. LA CHALEUR DES VACANCES POUR MAIGRET AUX SABLES-D'OLONNE
Un roman approprié au désir de vacances de cette période…. Mais des vacances compliquées pour le commissaire…

 SIMENON SIMENON. VACATION HEAT FOR MAIGRET IN SABLES-D’ORLONNE
A novel suited to desired vacations for this period…. But a complicated vacation for the inspector…

Ci siamo. Luglio è iniziato e, come un riflesso condizionato, il profumo delle vacanze torna, come ogni anno, a stuzzicarci.  C'è ancora da lavorare, ma il caldo ormai è arrivato... i primi weekend al mare o in montagna non sono altro che degli aperitivi che ci stimolano quella fame di ferie che ogni anno ci assale in questo periodo.
Anche per Maigret è così. Le vacanze le sogna tutto l'anno, sotto la pressione del lavoro, immerso nella nebbia o coperto di neve. Anche il commissario, che non è certo un fanatico del mare, dei bagni e dell'abbronzatura, vagheggia il pigro passare delle ore, rifrerscandosi di tanto in tanto la gola con un bianco ben freddo, in giornate scandite da colazioni, sonnellini pomeridiani, aperitivi, una distratta lettura dei giornali, pranzi e cene nel ristorante preferito e lunghe passeggiate dopo cena, con l'aria ormai più fresca, gustandosi l'ultima pipata della giornata.
Ma questo è quello che pensa d'inverno nel suo ufficio, con la stufa a carbone che diventa incandescente, in mezzo alle carte del caso di turno, tra telefonate, interrogatori e discussioni con il giudice Comeliau.
Ma poi le vacanze arrivano e non sono proprio così. Un po' perché durante i giorni di ferie Maigret deve cambiare le sue abitudini, gli orari, deve cercare di riempire una giornata che se a Quai des Orfèvres sembra non bastare mai, nella località di vacanza si dilata al punto che non riesce a riempirla come è abituato a fare. Poi c'è lo zampino di Simenon che sembra godere, ridendosela sotto i baffi, a far sì che dovunque Maigret arrivi succeda un crimine, un omicidio, una sparizione, tutte cose comunque che in qualche modo finiscono per coinvolgerlo.
Oggi abbiamo in mente Les vacances de Maigret (scritto a Tucson in Arizona, nel '47), titolo che come nessun altro si attaglia a questo periodo dell'anno.
E' agosto e Maigret decide con la propria signora di passare qualche giorno a Sables d'Olonne ma, dopo nemmeno tre giorni, che sono arrivati lei si ammala. E' appendicite, sentenziano i medici, operazione d'urgenza e poi una convalescenza in clinica per almeno una settimana.
Vacanze rovinate? Sì e no. Quello che si prospettava un periodo di vuoto totale, (solo mezz'ora al giorno gli era concessa per vistare la convalescente madame Maigret) viene ben presto riempito da ciò che verrà scatenato da un bigliettino pervenutogli in clinica, una breve missiva in cui qualcuno lo pregava di andare a visitare la malata del letto numero 15. Il commissario non aveva preso molto sul serio quella richiesta e soprattutto aveva pensato che, se gli facevano vedere la propria moglie solo mezz'ora al giorno, figurarsi se gli avrebbero permesso di andare dalla malata che occupava quel letto senza nessun motivo serio, se non un anonimo pezzo di carta. 
E invece la paziente del letto numero 15, ricoverata per una trauma cranico a seguito di un incidente automobilistico, il giorno dopo muore. Il forzato e annoiato riposo di Maigret è il miglior combustibile per accendere la sua curiosità, soprattutto nei confronti di un certo medico, il dottor Bellamy, congnato della giovane deceduta e conducente della vettura su cui la sventurata si trovava ed era stata ferita mortalmente. 
Fatalità oppure omicidio? 
Questa sfida intriga Maigret che, incapace di star con le mani in mano, si fa pian piano assorbire dall'indagine, benché quella località non sia di sua giurisdizione e alla faccia delle sue fantasticherie invernali sulle vacanze.
E il tutto avviene in clima un caldo che spesso lo intorpidiva, tra una visita a sua moglie (che intanto migliorava giorno dopo giorno) e un passo avanti in quell'indagine che si svolgeva lontano da Quai des Orfèvres, con modalità del tutto irrituali, tra omicidi, suicidi e la gelosia a fare da fil-rouge di tutta la vicenda. (m.t.)

giovedì 30 giugno 2016

SIMENON SIMENON. POE AND SIMENON / DUPIN AND MAIGRET

On wondering if Jules Maigret and Auguste Dupin are alike

SIMENON SIMENON. POE ET SIMENON / DUPIN ET MAIGRET
Questionnement sur les similarités entre Jules Maigret et Auguste Dupin
SIMENON SIMENON. POE E SIMENON / DUPIN E MAIGRET
Riflessioni sui punti in comune tra jules Maigret e Auguste Dupin

Detective C. Auguste Dupin originally appeared in Edgar Allan Poe’s The Murders in the Rue Morgue (1841). Putting aside the question of whether he is the first detective to ever appear in a fictional story and where the tale fits into the chain of locked door murder mysteries, reading the story does reveal some interesting similarities and differences between Dupin and Maigret. Projecting that the former may be less familiar than the latter, here are some of the similarities:

1) Dupin is a Frenchman. The narrator emphasizes a deep interest in “that candor which a Frenchman indulges….”
2) He displays compassion for criminals. Dupin reassures the accessory to the horrific Rue Morgue murders: “My friend… …I pledge… …we intend you no injury.”
3) He likes to prove the falsely accused are innocent. “It was only after the announcement that Le Bon had been imprisoned” that he pursues the case.
4) He shuns the limelight. “It had been many years since Dupin had ceased to know or be known in Paris.”
5) He goes into trances when analyzing crimes: “I have already spoken of his abstract manner… …His eyes, vacant in expression, regarded only the wall.”
And here are some of the differences:
1) Dupin is not a professional detective. Independently moneyed, he “managed, by means of a rigorous economy, to procure the necessaries of life, without troubling himself about its superfluities.”
2) He is of a high social class. “This young gentleman was of an excellent―indeed of an illustrious family.”
3) He is an eccentric recluse. Basically anti-social, “he ceased to bestir himself in the world.”
4) He is an intellectual. “Books, indeed, were his sole luxuries.”
5) He is brilliant. His “peculiar analytic ability” includes reading minds, recognizing details, correlating information, and then presenting deductions that demand close attention to follow his thinking.
Curiously, while comparing and contrasting process like this, it becomes apparent that the way these two detectives approach crime solution is, at once, similar and different. The method involves some blending:
1) Both draw on observation, reason, and intuition in common.
2) The initial step in detection is observing. They employ this equally.
3) Poe credits Dupin with utilizing “ratiocination” and Simenon quotes Maigret with insisting “I never think.”
4) Each use both extensively, but Dupin relies more on reason and Maigret counts more on intuition.
5) In the end, by mixing unequal portions of reason and intuition, each puts himself inside the criminal’s mind to achieve success.

David P Simmons

mercoledì 29 giugno 2016

SIMENON SIMENON. VIAGGIANDO SUL POLARLYS STA PER ARRIVARE UN NUOVO ROMANZO


La casa editrice Adelphi sta per pubblicare in Italia il romanzo "Il passeggero del Polarlys"


SIMENON SIMENON. VOYAGEANT SUR LE POLARLYS, UN NOUVEAU ROMAN EST SUR LE POINT D'ARRIVER 
Les éditions Adelphi vont publier en Italie le roman "Le passager du Polarlys" 
SIMENON SIMENON. TRAVELING ON THE POLARYS, A NEW NOVEL IS ABOUT TO COME OUT Adelphi is going to publish the novel "The Mystery of the Polarlys
Uscito per i tipi di Fayard nel '32, Il passeggero del Polarlys è uno dei primi romans durs di Simenon. Se proprio vogliamo cavillare, dopo Le Relais d'Alsace del '31, è il secondo. Siamo in pieno boom dei Maigret, ma lo scrittore ha iniziato già a dedicarsi alla tanto agognata letteratura tout court. Una piccola curiosità, prima del suo titolo definitivo  per un certo periodo, nella stesura, il romanzo avrebbe dovuto chiamarsi Quai 17
Simenon qui ci propone un noir di grande effetto. Un vicenda in cui il destino esercita la sua sferzante pressione. Tanto che nelle prime tre righe del primo capitolo lo cita esplicitamente, questa volta chiamandolo, come fa la gente di mare, le Hasard. E il primo capitolo dell'edizione Fayard s'intitolava Le mauvais oeil (l'occhio cattivo) che conferma l'aria cupa e drammatica in cui si svilupperà il romanzo. E infatti siamo su una nave, Il Polarlys appunto, dove Il capitano Petersen non solo è sicuro che a bordo vi sia l'assassino di una giovane parigina, ma che si ritrova a bordo il cadavere di Von Stenberg, funzionario di polizia, che evidentemente si era imbarcato sul Polarlys proprio sulle tracce dell'omicida.
All'atmosfera nera che si respira a bordo della nave non è estranea la presenza di Katia Storm, una giovane bellissima e nevrotica, personaggio inquietante, del tutto fuori contesto con la sua classe e la sua personalità su quel tipo d'imbarcazione partita dal porto di Amburgo, destinazione Norvegia. E il capitano non vede di buon occhio l'ex vagabondo chiamato a sostituire il carbonaio malato e non è contento nemmeno di quel ragazzino che l'accademia navale gli ha inviato come terzo ufficiale di bordo.
Un viaggio iniziato sotto i peggiori auspici, già prima di scoprire che uno dei passeggeri non è a bordo... scomparso. Ci sono i suoi bagagli... l'uomo ha fatto un brutta fine come il poliziotto, oppure non è nemmeno salito a bordo?
Come si vede già dall'inizio gli elementi per un noir ci sono tutti e, nel prosieguo della vicenda, anche la donna bionda incarnerà il ruolo di un sorta di dark lady...
In Italia Il passaggero del Polarlys era stato pubblicato per l'ultima volta ben cinqaunta anni fa', nella raccolta Mondadori Romanzi polizieschi e di guerra (la prima traduzione è del '34). Adesso c'è solo da aspettare qalche giorno prima di vederlo in libreria. (m.t.)

martedì 28 giugno 2016

SIMENON SIMENON. LES LANGUES DE SIMENON/1 STATISTIQUES

Les traductions de l'œuvre de Simenon selon les statistiques de l'Unesco


SIMENON SIMENON. LE LINGUE DI SIMENON/1 – STATISTICHE
Le traduzioni dell'opera di Simenon secondo le statistiche del'Unesco 
SIMENON SIMENON. THE LANGUAGES OF SIMENON/1 – STATISTICS
The translations of Simenon's works according to the statistics from UNESCO 
"Je suis heureux quand j'apprends qu'on me lit, dans le désert asiatique, sous des tentes entourées de chameaux, comme à Pékin ou dans n'importe quelle petite république de l'Amérique du Sud." (Simenon, dans la dictée "De la cave au grenier")
Dans l'avalanche de chiffres qu'on cite périodiquement à propos de Simenon, revient souvent la mention du nombre impressionnant de langues dans lesquelles il a été traduit. Il n'y a pas de chiffre officiellement établi, mais on évoque en général une cinquantaine de langues. La source la plus souvent référencée est celle de l'Unesco.
En 1932, l'Institut International de coopération intellectuelle, issu de la Société des Nations, décida d'établir un répertoire des traductions publiées dans différentes langues. Le premier fascicule de ce répertoire, baptisé Index translationum, sortit au mois de juillet, et il contenait la liste des traductions parues en allemand, espagnol, anglais, français et italien. On trouvait, parmi les auteurs les plus traduits, surtout des anglophones (Edgar Wallace, Jack London, Shakespeare, Somerset Maugham), mais aussi Goethe, Balzac, Alexandre Dumas, Victor Hugo, Homère, Virgile, la Bible et Lénine… Une année plus tard, l'Index élargissait ses recherches à d'autres langues: danois, hongrois, norvégien, polonais, suédois, tchèque et russe (et en 1936 roumain), Parmi les auteurs les plus traduits en 1933, on retrouvait un peu les mêmes qu'en 1932, avec en tête Edgar Wallace. Le premier auteur francophone était Dumas, et pour la première fois apparaissait le nom de Simenon, talonné par Agatha Christie et Victor Hugo. En 1946, L'Index fut repris par l'Unesco, qui en publiait, bon an mal an, plus ou moins régulièrement un fascicule. On trouve ces fascicules archivés dans les bibliothèques nationales, et, depuis 1979, l'Index a été numérisé et il est consultable en ligne: http://www.unesco.org/xtrans/bsstatlist.aspx?lg=1.
Au cours des années, Simenon s'est retrouvé régulièrement dans le "peloton de tête" de cet Index, parmi les vingt auteurs les plus traduits, et souvent dans les trois premiers auteurs francophones. En 1957, par exemple, Jules Verne a connu 121 traductions, Simenon 67 et Dumas 60, alors que Agatha Christie en a eu 76; en 1968, Simenon (124 traductions) s'est classé en 4ème position, juste derrière Jules Verne (133) et Shakespeare (134), le premier rang étant occupé, depuis des années, par les écrits de Lénine… Simenon est resté régulièrement dans les premiers rangs, avec un nombre de traductions qui dépassaient toujours la centaine, même s'il s'y ajoutait, selon les années, d'autres noms: Marx ou Enid Blyton, tandis qu'Agatha Christie "trustait" souvent les plus hautes marches du podium…
Depuis les années 2000, Simenon est toujours dans le "top 20": en 2004 il était au le 18e rang, le premier étant occupé par les traductions des livres issus des œuvres de Walt Disney, le deuxième par Agatha Christie, le troisième par la Bible, le quatrième par Jules Verne, le cinquième par Lénine, puis pour les suivants Enid Blyton, Barbara Cartland, Shakespeare, Andersen, Danielle Steel, les frères Grimm, Stephen King et Dumas. Au 20e rang, on trouvait Conan Doyle, juste avant René Goscinny. Cette configuration est restée stable par la suite, avec parfois des rocades, ou des auteurs qui regagnaient quelques rangs (Mark Twain ou Dostoïevski). Simenon est arrivé en 17e position en 2013, un rang qu'il occupe toujours aujourd'hui, restant le troisième auteur de langue française le plus traduit, après Jules Verne et Alexandre Dumas, et c'est d'autant plus remarquable qu'il n'y a aucun autre auteur francophone du 20e siècle (à part Goscinny et son indémodable Astérix…) dans le "top 50"… Si les chiffres ne disent pas tout, ils sont cependant un bon indice sur "l'universalité" de l'auteur…
Comme on peut s'en douter, l'œuvre simenonienne est connue dans le monde d'abord par les romans Maigret, dont nous évoquerons les premières traductions la semaine prochaine, dans la deuxième partie de ce billet. 

Murielle Wenger

lunedì 27 giugno 2016

SIMENON SIMENON. “MAIGRET AND THE OLD LADY: INSPECTOR MAIGRET COMES OUT ON JULY 7

Some details about the next Penguin translation for Anglophones.

SIMENON SIMENON. “MAIGRET ET LA VIEILLE DAME” EN ANGLAIS ARRIVE LE 7 JUILLET
Des détails sur la prochaine traduction de Penguin pour les anglophones. 
SIMENON SIMENON. "MAIGRET E LA VECCHIA SIGNORA" ESCE  IN INGLESE IL 7 LUGLIO
Alcuni dettagli sulla prossima traduzione della Penguin per i lettori anglofoni

Maigret and the Old Lady, Penguin’s English translation of Simenon’s Maigret et la vieille dame will be available through Amazon in the UK as of July 7, 2016. Both paperback and Kindle editions are expected. (An audio version from Audible.com is not yet visible on the horizon.) Preorder options already exist, so one does not have to ‘wait’ to get onboard. The preorder prices are £7.99 and £4.99 respectively. The opportunity for delivery to the USA will appeal to some because paperback and Kindle editions from Amazon.com will not be available until February 28, 2017. Taking the UK option adds a cost of $10.15 and a transatlantic trip of 7 to 10 days to get the book in hand.
A projection on the book’s availability to Anglophones from other Amazon sources throughout the world follows in alphabetical order:
July 7, 2016: Australia Kindle; Brazil Kindle; France Kindle; Germany paperback and Kindle; India Kindle; Japan Kindle; Italy paperback and Kindle; Mexico Kindle; Netherlands Kindle; Spain Kindle.
February 28, 2017: Canada paperback and Kindle; France paperback; Japan paperback. Note: China unknown.
Maigret et la vieille dame originally appeared in 1949, but the English translation (Maigret and the Old Lady) did not appear until 1958. Its translator was Robert Brain then, and now the translator is Roz Schwartz. Be aware the ISBN-13 for this new edition is 978-0241206829.
This work is the 60th in Simenon’s original order of publication and the 33rd in Penguin’s modern series of translations. I enjoyed the book for the way murder, robbery, poisoning, and shooting unfold in a complicated society at a simple seaside village. Indeed, Maigret shows himself to be a complex character even as the by-the-sea setting evokes pleasant memories.

David P Simmons