venerdì 12 aprile 2013

SIMENON... VIA MAIGRET... MAIGRET... VIA CERVI


Per la classe che aveva l'età per rimanere davanti alla televisione anche dopo il famoso Carosello, Maigret era uno degli sceneggiati (oggi leggi "fiction") che i genitori permettevano di vedere. Niente azioni violente, niente sesso (anche se con la Rai anni '60 era un rischio inesistente), lo stesso dicasi per le parolacce. I buoni (i poliziotti di Quai des Orfèvres) da una parte e i cattivi dall'altra... Insomma bollino verde, come si direbbe oggi, e via libera anche per i bambini.. se pur accanto ai genitori.
E molti di quella classe hanno scoperto questo commissario parigino, che aveva  la faccia di quel famoso Gino Cervi, attore che dal '55 in coppia con il popolare collega Fernandel aveva spopolato sul grande schermo con la produzione italo-francese della serie Don Camillo e l'onorevole Peppone, trasposizione cinematografica dei libri di Giovannino Guareschi.
Comunque, la Parigi ricostruita negli studi, questo commissario burbero con la pipa sempre in bocca, i suoi ispettori, le storie un po' strane per essere dei polizieschi, avevano una certa presa anche sui ragazzini di dieci anni o poco più. Per molti di quella generazione, come dicevamo, fu quello il primo contatto con Simenon. Era il dicembre del '64 quando la serie debuttò sulla Rai. E fu un boom non solo televisivo (con picchi di oltre diciotto milioni di telespettatori), ma anche per i libri delle inchieste di Maigret, che in Italia erano pubblicati già dai primi anni 1930. Tutto ciò fece da traino e conferì maggior visibilità anche al suo autore e quindi ai suoi romanzi definiti sbrigativamente non-Maigret.
La tappa successiva (partiamo dalla nostra esperienza, ma anche da quelle raccontateci da molti appassionati simenoniani e maigrettiani) si colloca tra i venti e i trent'anni, quando nell'ambito di un'attrazione della letteratura gialla sui lettori più giovani, si scopre, o si riscopre questo personaggio assolutamente sui generis, che non cattura per l'azione o il meccanismo giallo, ma per una serie di elementi che in un primo momento non si mettono a fuoco, anche se la sensazione di leggere un giallo davvero diverso dagli altri è nettissima. Poi pian piano, catturati dalla serialità delle inchieste e dal personaggio assai ben costruito, si inizia a percepire una scrittura estremamente raffinata, sebbene semplice e alcune volte addiritturna scarna. Uno stile senza fronzoli, senza tanti aggettivi. Frasi brevi, molti dialoghi e una capacità di fare entrare il lettore nelle diverse atmosfere che di volta in volta lo scrittore crea. Una scrittura moderna che conserva attuali quelle inchieste.
La consapevoleza della bravura dello scrittore, crea una curiosità sull'autore e fa poi scoprire, dai 25/30 anni in poi, che esiste un'altra grande produzione di Simenon: i romanzi. E' la scoperta dell'universo di un letterato del '900 che oltre a riscuotere un grande successo di pubblico in tutto il mondo, viene man mano rivalutato dalla critica e arriva alle soglie del 2000 con il carisma di un classico... Classico sì, ma di quelli sempreverdi, dove dal linguaggio ai temi trattati si rivela sempre attuale e accattivante, tanto da trovarsi molto spesso nella classifica dei libri più venduti.
Per le generazioni successive (parlando sempre l'Italia) le cose furono diverse. Le ultime puntate del Simenon-Cervi televisivo andarono in onda nel settembre de '72. L'altra novità fu il cambiamento di editore. Dalla Mondadori che lo pubblicò per oltre cinquant'anni, con molta attenzione finchè a reggere le redine fu Arnoldo Mondadori. Poi l'attenzione calò, la casa editrice milanese ad un certo punto ristampava solo i Maigret, lasciando intradotti, moltissimi titoli dei romanzi. E la mano passò ad Adelphi, soprattutto a metà degli anni ottanta considerata casa editrice sofisticata e cult nel panorama editoriale italiano.
Dal 1973 al 1985 passano una adozzina d'anni, dove Simenon rimane un po' in ombra. La scarsa attenzione di Mondadori, qualche rara replica dei vecchi sceneggiati, abbinamenti editoriali con i quotidiani sia di libri (quasi sempre Maigret) che di video-cassette (e poi dvd) dei vecchi sceneggiati con Cervi. E' il momento della ricerca delle vecchie edizioni Mondadori. Ma i pezzi più rari entrano subito nel giro del collezonismo, costi proibitivi. Quelli più reperibili all'epoca sono gli Oscar. In pochi anni i Simenon spariscono anche dai bamchetti dei libri usati.
Ma la vera ripartenza di Simenon in Italia avviene con il passaggio ad Adelphi, prima con i romanzi e poi con i Maigret. Il romanziere riprende quota, torna sulle pagine culturali dei giornali, c'è un risveglio dell'interesse, torna nelle classifiche, i Maigret vengono pubblicati con successo anche in formato ebook. Questa è la situazione che trovano le nuove generazioni che possono fruire delle opere di Simenon anche su tablet o ereader.

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