lunedì 30 settembre 2013

SIMENON. L'AVVENTURA AMERICANA INZIA ON THE ROAD

Ieri il quotidiano La Repubblica ha dedicato un ampio spazio a Simenon e più precisamente a quel libro, De phoques aux cocotiers, aux serpent a sonnette, rieditato in Francia in edizione economica per Le livre de poche. Titolo della pagina d'apertura del supplmento La Domenica "Simenon on the road". Si tratta del libro che avevamo presentato anche qui a Simenon-Simenon un paio di settimane fa' con il titolo Simenon reporter on the road made in Usa. Come dicevamo, grande apertura della copertina de La Domenica, poi a seguire altre due pagine, con una decina di foto del periodo americano, poi un testo della giornalista Anais Ginori e un brano di questo diario di viaggio firmato Georges Simenon.
Molto interesse, quindi per Simenon da aprte del maggior quotidiano italiano (molti diranno che no, il maggior quotidiano italiano é il "Corriere della Sera", ma è una querelle vecchia che non ci interessa sviscerare in questa sede). Ma tanto spazio perché? Non perchè sia uscito un libro, o meglio per ora è edito solo in Francia e disponibile quindi in francese. Perciò non un interesse letterario, ma più sul personaggio e sulla sua esperienza americana.
Il famoso viaggio di circa 5000 chilometri, inizia a metà settembre 1946. Questo vuol dire, nemmeno un anno dal suo sbarco a New York, a metà ottobre del 1945. Nel novembre del '45 va a vivere a Saint-Marguerite-du-Lac nel Quebec (Canada francese), nell'estate del '46 trasloca a Saint-Andrews, sempre in Canada. A settembre parte per questo tour on the road su una vecchia Chevrolet.
Abbiamo fatto questa scrupolosa cronologia, per dimostrare che questo viaggio era la prima vera esperienza di vita di Simenon negli Stati Uniti, non da turista. E il resoconto venne scritto di getto, quasi come un diario di viaggio, pubblicato quasi giornalmente su France-Soir (per la precisione il 5, 6, 7, 8, 10, 14, 15, 17, 20 e 22 novembre 1946), quindi a viaggio appena concluso.
Per questo motivo, invitiamo a prendere con le molle le osservazioni e i giudizi espressi dal romanziere e che la Ginori mette in evidenza, come l'individualismo, la tolleranza, la diffidenza verso lo stato, gli americani come uomini senza incubi, una società dove ognuno ha il diritto di pensare altrimenti...
Si tratta di giudizi di un uomo che è letteralmente "scappato" dalla Francia, e
che vede l'America come una chimera, come libertà, con un profilo tutto in positivo e dove regna un'illimitata fiducia verso il futuro. Non scordiamo del periodio di paura da cui proveniva che l'aveva visto tribolare in Francia con un'accusa di collabrazionisamo tra capo e collo e di contro il senso di liberazione e l'impressione di rinascere quando riuscì a mettere un oceano tra il Vecchio e il Nuovo Mondo.
Sarebbe interessante confrontare le dichiarazioni che troviamo in questo reportage e il giudizio sull'America e gli americani che Simenon darà invece nel 1954 alla vigilia della sua (nuova) fuga in Europa (temi come il puritanesimo, il razzismo, il maccartismo...). Sono, questi ultimi, giudizi vissuti e meditati dopo dieci anni di vita statunitense e non quelli di un viaggiatore alle prime scoperte.
Potrebbe essere un buon argomento per un prossimo post...

1 commento:

  1. la curiosità è che nelle date indicate nel post france soir pubblicò solo 10 dei 19 articoli scritti da simenon,bisognerà attendere un ventennio per poterli leggere tutti nella raccolta tutte le opere di simenon proposti da gilbert sigaux e poi un altro ventennio per vedereli raccolti nella popolare collana 10 18 raccolti da francis lacassin.il titolo scelto fu l amerique en auto(il libro è una raccolta di una parte dei reportages di simenon e si intitola à la recherche de l homme nu)

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