sabato 16 novembre 2019

SIMENON SIMENON "REPORTER". VERSO IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI FEDERICO FELLINI

Resta da stabilire chi dei due amici abbia copiato l’altro. Perché non è possibile una coincidenza così precisa, e specialmente fra due artisti legati da tanta intimità




Articolo 21/Glossario Fellini - 15/11/2019 - Gianfranco Angelucci - Il grande Simenon, ha scritto in un romanzo la triste storia dell’ictus di Fellini, ma con trentuno anni di anticipo. Un enigma che mi piacerebbe sciogliere, benché non sarà facile e mi spiego. Racconta Fellini:“C’è stato un periodo della mia infanzia in cui, all’improvviso, visualizzavo il corrispondente cromatico dei suoni: un bue muggiva nella stalla di mia nonna? ed io vedevo un enorme tappetone bruno-rossastro che fluttuava a mezz’aria davanti a me: si avvicinava, si restringeva, diventava una striscia sottile che andava a infilarsi nel mio orecchio destro. Tre rintocchi del campanile? Ed ecco tre dischi d’argento staccarsi lassù dall’interno della campana, e raggiungere fibrillanti le mie sopracciglia, sparendo nell’interno della testa.”Mi è capitato più volte di ascoltare dalla sua viva voce, con minime varianti, questo stesso ricordo pubblicato nel volumetto di Laterza “Intervista sul cinema” (1983). Federico riferiva che da bambino, a Gambettola, seduto al sole con la schiena appoggiata al muro della casa colonica della nonna Franzscheina, il suono delle campane lo raggiungeva solcando l’aria in forma di tanti anelli argentei e scintillanti....>>>

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