sabato 11 aprile 2020

SIMENON SIMENON. 1920 UN GIORNALISTA NON SOLO "GAZZETTE"

Nel 1920, il giovane Simenon entrava a"La Gazette de Liège". Ma il già vulcanico Georges, trovava il modo di collaborare anche per altri giornali...

SIMENON SIMENON. 1920, UN JOURNALISTE PAS SEULEMENT À LA "GAZETTE"
En 1920, le jeune Simenon entrait à "La Gazette de Liège". Mais le déjà volcanique Georges trouvait le moyen de collaborer aussi à d'autres journaux...
SIMENON SIMENON. 1920, A JOURNALIST NOT ONLY AT THE "GAZETTE"
In 1920, young Simenon entered the "Gazette de Liège". But the already volcanic Georges found a way to collaborate for other newspapers too ...




Storie di un secolo fa. Simenon era appena diciassettenne e, a causa della malattia del padre che non era più in grado di lavorare, dovette abbandonare gli studi e cercarsi un lavoro per dare un'aiuto in famiglia.
Dopo infauste esperienze in una pasticceria e in una libreria, riuscì a farsi assumere come redattore nel quotidiano più importante di Liegi. La sua predisposizione alla scrittura del  e il suo entusiasmo lo misero sotto l'ala protettiva del direttore Demarteau e la sua carriera in redazione fu molto veloce soprattutto in relazione alla sua giovane età. Ma al reporter in erba evidentemente non bastava. Infatti non tutti si ricordano o sanno che la sua firma infatti la ritroviamo in un settimanale "Noss Pèron" cui il giovane Simenon aveva iniziato in quell'anno a collaborare. on si tratta solo di articoli, ma anche di racconti. Si tratta di un periodico qualificato, e un po' simbolo di Liegi (la sua testata fa infatti riferimento al monumento dedicato alla libertà della città).
Non ci sono tracce, ma solo testimonianze che Simenon scrivesse anche per "Nanesse" un giornale popolare e molto connotato quasi come giornale passatempo. Il fatto che il nostro non firmasse, potrebbe essere imputato al fatto che a "La Gazette" giornale conservatore, serioso, vicino alle posizione ecclesiastiche, non avrebbe permesso che un suo redattore scrivesse per una pubblicazione così "sgangherata".
Quello che qui ci interessa è sottolineare come la iperattività del romanziere che si manifestava, e non solo nella scrittura ma anche in altri ambiti della sua vita, già si evidenziava fin d'allora. Non si era accontentato di lavorare così giovane nel quotidiano più importante della città, ma si era andato a cercare di scrivere altrove, anche senza firmare. 
Certo questo evidenzia la relazione stretta che già esisteva tra Georges e la scrittura. Un rapporto, come dimostreranno gli anni successivi, che era connaturato, diremmo quasi inevitabile attento alla qualità dei propri romans durs, ma anche alla popolarità del suo commissario Maigret che gli procurava vendite e visibilità che poi portavano indirettamente dei vantaggi anche ai romanzi.
Quello che è sorprendente è scoprire come nelle varie tappe della sua vita, Simenon abbia scritto in tutti i modi possibile, quasi divorato da una insaziabile pulsione a raccontare, a tenere un rapporto con il suo pubblico, che si trattasse di racconti popolari, articoli, reportage di viaggi, romanzi brevi, polizieschi e, alla fine, anche riflessioni registrate su registratore. Chi altro? (m.t.) 

2 commenti:

  1. Nanesse era una pubblicazione che presto si rivelà essere una maniera di ricattare diverse personalità:simenon fece durare la sua collaborazione molto poco e si dissociò manifestatamente dagli intenti di quel periodico

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  2. era diretta da hyacinte danse,di cui si parla in i tre delitti dei miei amici e del quale simenon tornerà a parlare in età matura.(in termini non propriamente entusiastici,per usare un eufemismo)

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