Pur nella notevole diversità, i due scrittori mostrano alcuni punti in comune come pure i loro personaggi più famosi
SIMENON SIMENON. LE CARRÉ ET SIMENON: GEORGES SMILEY ET LE COMMISSAIRE MAIGRET
Malgré la diversité remarquable, les deux écrivains montrent quelques points communs ainsi que leurs personnages les plus célèbres
Circa una settimana fa', se ne andava John Le Carré uno dei più letti scrittori del '900, narratore del mondo dello spionaggio, mondo da cui proveniva (entrò dopo una breve carriera diplomatica nei famosi servizi segreti di sua maestà l'MI6). Grande conoscitore di quel mondo quindi, lo descrisse da dentro, creando un personaggio seriale, Georges Smiley che é l'antitesi degli agenti segreti di grande successo come il famosissimo James Bond di Ian Fleming.
Aldilà del giusto tributo alla scomparsa circa una settimana fa', di uno scrittore di grande talento, vogliamo parlare di Le Carré perché il suo Smiley ci fa un po' pensare al commissario di Simenon.
Un agente segreto un po' tarchiato, che non é particolarmente agile né atletico e di origini modeste, probabilmente operaie. Questo personaggio creato da Le Carré si distingue per un low-profile un po' come Maigret. E un impacciato, non organizzato nella vita privata... Insomma il profilo di Smiley tutto farebbe pensare tranne che potesse essere una spia dell'MI6.
E, come il commissario simenoniano, l'agente segreto di Le Carré è un personaggio reale, con pregi e difetti, che lo allontana molto dallo stereotipo della spia tutta azione ed eroismi. Insomma lo scrittore inglese agli albori degli anni '60 ebbe il coraggio di andare controcorrente, come ai primi degli anni '30 aveva caparbiamente fatto Simenon con la serie di Maigret.
Un'altro tratto in comune dei due scrittori è il loro appeal per il mondo cinematografico. Anche dai romanzi di Le Carré sono stati tratte una decina di pellicole e una serie televisiva.
Ora si dirà che non si può confrontare Simenon e la sua sterminata opera letteraria e Le Carré, e non è certo nostra intenzione. Ma ci sono alcuni punti significativi, come abbiamo visto, legano lo scrittore britannico a quello belga, ad esempio nella scrittura di entrambe ritroviamo un'attenzione particolare ai dialoghi.
E sia Le Carré, come d'altronde anche Simenon era stato ritenuto da più parti degno di essere premiato con il Nobel, ma purtroppo mai arrivato. E ci piace chiudere questo rapido confronto, con la parole di Fabrizio Quadranti, svizzero, patron della manifestazione "Tutti i colori del giallo": "..."Nel momento del trapasso le definizioni si sprecano. Dal mio punto di vista, e senza alcun intento nazionalistico, se un Nobel è mancato a qualcuno, allora è mancato a Dürremmat, se si parla di noir e di gialli, o a Simenon, scrittori per i quali, d’altra parte, il riconoscimento della grandezza ha necessitato di tempi molti lunghi. Chissà che non succeda anche con le Carré, che in tanti non conoscono..." .
Ma come capita per tutti gli scrittori molto amati, anche se la morte di Le Carré ha lasciato un grande vuoto, i loro libri e i loro personaggi non muoiono mai. Come ha ampiamente dimostrato Simenon con i suoi romanzi e con il suo commissario che alla vigilia del centesimo anno è più vivo che mai.
Ma il "fa" con l'apostrofo è un vezzo?
RispondiEliminaCome si evince chiaramente https://cbo01.net/anime-cartoon/ dai film, se si vuole cambiare il mondo, si dovrebbe almeno cercare di non mangiare troppo a letto, tanto per cominciare.
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