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L'llustrazione è di Ferenc Pintér |
Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al
Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret
4) Il ritorno di Maigret, ovvero la seconda versione - 1945 -1947
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Simenon e Sven Nielsen di Presses de La Cité |
1945 – Alla fine della guerra Simenon lascia la
Vandea… e il suo editore (Gallimard). Nel settembre del 1944, ha
conosciuto un giovane imprenditore, Sven Nielsen, che ha appena fondato una nuova
casa editrice, les Presses de La Cité. Tra i due si stabilisce un’amicizia e
per suggellarla Simenon propone a Nielsen il manoscritto di un testo inedito,
quello di Pedigree, un’opera “matrice” che allora fu però pubblicata con il
titolo di Je me souviens. Ma l’autore offre ancora di più: Nielsen
diventerà il suo editore esclusivo in francese sia per i romans-durs che per i
Maigret. Infatti Simenon riprende il suo personaggio, prima in un racconto La
pipe de Maigret, scritto in maggio e poi in un romanzo Maigret se fâche, scritto in agosto, non lontano da Morsang, che
appare in anteprima nel 1946 nel quotidiano France
Soir, il nuovo giornale di Pierre Lazareff. In questo romanzo Maigret è
ancora in pensione, nella sua casetta di Meung-sur-Loire e bisognerà attender
qualche altro titolo per vederlo riprendere il suo posto al Quai des Orfévres.
***
1946
– Simenon, arrivato in America, si sistema in Canada, qui inizia il periodo di
quelli che vengono chiamati i “romanzi americani” prepara un nuovo Maigret, Maigret à New York perché, come è doveroso, il suo personaggio deve
anche lui, come il suo autore, prendere contatto con il Nuovo Mondo. In questo
stesso anno Simenon scriverà quattro racconti narrando le inchieste di Maigret
che usciranno nel 1947 nella raccolta Maigret
et l’inspecteur malgracieux. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta,
apparirà per la prima volta il personaggio dell’ispettore Lognon.
***
1947
– Il primo romanzo di Maigret uscito con Presses de La Cité è intitolato La pipe de Maigret e comprende oltre al
racconto omonimo, anche Maigret se fâche. La sovraccoperta del
volume, in edizione cartonata, è corredata da un disegno a tempera
e così sarà per i nove titoli seguenti. Infatti questa volta Simenon, a
fronte di una produzione letteraria continua, recupera definitivamente il suo
personaggio, senza abbandonarlo più sino alla fine. Non si potranno forse mai
sapere le ragioni profonde che hanno spinto l’autore a continuare a creare
delle avventure per il suo personaggio. Lo stesso Simenon affermava che
scriveva le inchieste di Maigret per “rilassarsi” tra un roman-dur e l’altro,
ma questa non può essere sufficiente come spiegazione… Infatti va notato che,
con il passare del tempo, la simpatia dell’autore per il personaggio va crescendo,
gli attribuisce molto di se stesso: i suoi gusti in fatto di cucina, la sua
capacità di gioire delle più piccole sensazioni: colori, odori, suoni e il
motto “comprendere e non giudicare”. Si ha l’impressione che Maigret
rappresenti solo un momento di “relax”, ma che Simenon l’utilizzi per trattare
degli argomenti che non è riuscito ad affrontare nei romans-durs, o che lo
faccia da altre angolazioni. (Murielle Wenger)