martedì 26 giugno 2012

SIMENON. LO STRANO MAIGRET DI GALLIMARD


Continuano i "rendez-vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret



3) Maigret, l'intermezzo chez Gallimard

1936 Dopo un giro del mondo compiuto nel 1935, Simenon ritorna in Francia. Inizia a scrivere numerosi romanzi che saranno pubblicati da Gallimard e, in ottobre, compone - per gioco? per nostalgia? - una serie di nove racconti centrati sulle nuove inchieste del suo commissario. Otto di questi appariranno nel giornale Paris-Soir-Dimanche tra l'ottobre 1936 e il gennaio 1937.

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1938 - Simenon scrive una seconda serie di racconti  su Maigret: gli sono stati commissionati dalla Società Parigina delle Edizioni, che li pubblcherà tra il 1938 e il 1939 nei fascicoli Police-Film e Police-Roman.

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Dicembre 1939 -  Scoppia la guerra... Simenon è sistemato con la famiglia in Vandea. Scrive parecchi romanzi e per la prima volta dopo cinque anni, riprende il suo commissario ne Les Cave du Majestic: ed è un ritorno quasi simbolico dal momento che si ritova ad indagare proprio in piazza degli Champs Elysèes, come era capitato in Pietr-Le-Letton

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Gennaio 1940 - Simenon scrive La maison du juge, il primo incontro di Maigret con la regione della Vandea, dove è in esilio, come lo stesso Simenon che vi ha trovato rifugio.

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1942 - Gallimard che conta su maggiori tirature, rispetto a quelle dei romans-durs, ottiene da Simenon di pubblicare una raccolta di inchieste del commissario, intitolata Maigret ritorna, che comprende Cécile est morte, Les caves du Majestic e La maison du juge. Ritorna in libreria nel '44 con la raccolta Signè Picpus dove troviamo, oltre a quello che dà il nome al volume, anche i racconti L'inspecteur cadavre e Félicie est là. Nel primo di questi tre romanzi Maigret inizia a lavorare con il celebre medico legale dottor Paul, che era già apparso in due racconti La péniche aux deux pendus e Monsieur Lundi.  Gallimard, ottiene ancora nello spesso anno, il 1944, di pubblicare una raccolta di racconti pubblicati tra il 1936 e i 1938 intitolata Les nouvelles enquêtes de Maigret. Non  ci saranno altri romanzi di Maigret pubblicati da Gallimard, perchè Simenon cambierà ben presto editore, come cambierà continente. (Murielle Wenger)

lunedì 25 giugno 2012

SIMENON. MAIGRET E IL SALTO DI QUALITA'

L'llustrazione è di Ferenc Pintér
Continuano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret




2) Maigret e il salto di qualità 1931 – 1934

20 febbraio 1931 – Al cabaret La Boule Blanche , a Montparnasse, ha luogo un evento inedito negli annali della Parigi che conta: Simenon ha organizzato un Bal Anthropométrique per festeggiare il debutto di Maigret con due romanzi M.Gallet décédé e Le Pendu de Saint-Pholien. Simenon rivoluziona, nel senso letterale del termine: organizza un happening pubblicitario come non si era mai visto presenta dei testi il cui stile, struttura e contenuto sono totalmente nuovi e i romanzi presentano una veste editoriale del tutto originale, al posto della copertina illustrata con disegni, i due volumi  ne sfoggiano una solo fotografica in bianco/nero.

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Marzo 1931 -  Simenon scrive Le chien jaune nel quale Maigret indaga, a Concarneau, tipico luogo simenoniano che ritroveremo spesso nella sua opera, e non soltanto nei Maigret. Questo è anche il romnazo che ha conosciuto il più alto numero di traduzioni (37 lingue censite a tutt’oggi).  Qualche tempo dopo Simenon terminerà la stesura di La tête d'un homme dove apparirà per la prima volta l’ispettore Janvier.

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Maggio 1931 – Simenon è di nuovo attraccato con il suo Ostrogoth a Morsang. Questo luogo lo ispira decisamente e gli evoca probabilmente anche qualche ricordo: vi scrive Un crime in Hollande, romanzo in cui Maigret indaga a Delzfijl, la cittadina leggendaria in cui fu concepito la figura del commissario Maigret.


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Gennaio 1932 - Simenon, sistemato in una villa a Cap d'Antibes, scrive L'affaire Saint-Fiacre, il primo romanzo in cui ci rivela le origini e i ricordi d'infanzia del commissario. 

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23 aprile 1932 - Al cinema, tratto da debutta La nuit du carrefour, la prima di una lunga serie di adattamenti dei romanzi di Simenon e la prima incarnazione  sullo schermo del commissario, che avarà la faccia di Pierre Renoir.
  
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Maggio 1932 - Simenon, alloggiato in una villa a i Marsilly, nei pressi de La Rochelle, scrive Liberty-Bar, romanzo nel quale Maigret scopre per la prima volta la seduzione, qualche volta un po' pericolosa, della pigrizia mediterranea.

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Aprile 1933 - Dopo un lungo periodo di viaggi, durante i quali Simenon attraversa prima L'Europa e poi l'Africa, quando torna infine a Marsilly, scrive L'Ecluse no 1.
Per questo romanzo, notiamo due cambiamenti: il primo riguarda la copertina fotografica, che fà posto ad una illustrata, e in seguito nel testo viene detto esplicitamente che Maigret di lì ad una settimana andrà in pensione, due indizi che dimostrano come l'autore intenda separarsi suo personaggio, perchè ritiene di non avere più bisogno di una figura che tenga il gioco, per scrivere i suoi libri. Si sente pronto a lasciare la "semi-letteratura" per dedicarsi al romanzo "tout court". Altro segnale: ad ottobre dello stesso anno firma un contratto con Gaston Gallimard, la cui prestigiosa casa editrice riveste un certo fascino per l'autore che si sente porteso verso un avvenire letterario di tutt'altro livello.

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19 gennaio 1934 – Nel quotidiano Le Jour appare un articolo di Simenon intitolato Maigret reprend du service che annuncia l’uscita in feuilleton di quella che Simenon crede essere l’ultima puntata della serie e che intitola simbolicamente Maigret. In questo testo l’autore scrive “ Ho giurato che sarebbe stata l’ultima volta!”. Manda infatti il suo commissario in pensione e ci fà scoprire il protagonista  nella sua casa in riva alla Loira, in un luogo che però non è ancora definito. (Murielle Wenger)

domenica 24 giugno 2012

SIMENON. I "RENDEZ-VOUS" CON MAIGRET


L'llustrazione è di Ferenc Pintér
Iniziano i "rendez vous" con Maigret e Simenon, della nostra attachèe al Bureau-Simenon, Murielle Wenger, esperta ed assidua firma per Maigret su Trussel.com e autrice dell'autorevole Les enquetes du commissaire Maigret



 1) Gli anni della preparazione: 1929 -1930

Settembre 1929 - A Delfzijl nei Paesi Bassi, quando la sua barca l’Ostrogoth è in riparazione, Simenon scrive un romanzo popolare, che uscirà per Fayard con il titolo Train de nuit, a firma Christian Brulls: in questo romanzo appare per la prima volta un commissario di polizia che lavora alla Brigata Mobile di Masiglia e che si chiama …Maigret. Ma non è certo il protagonista del romanzo.

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Inverno 1929 - L’Ostrogoth sverna a Stavoren (Paesi Bassi). Simenon scrive un romanzo che avrà per titolo La maison de l’inquiétude. Vi ritroviamo il personaggio di Maigret che prende questa volta un maggior peso. Durante la vicenda è sistemato nel suo ufficio a Quai des Orfèvres ed è proprio lui che conduce l’inchiesta, nel suo modo particolare, dall’inizio alla fine del romanzo. C’è già una moglie che lo aspetta nel loro appartamento di boulevard Richard-Lenoir. Sottolineiamo che è in questo romanzo che Maigret ha a che fare per la prima volta con il giudice Coméliau, il suo “nemico più vicino”.
Simenon presenta il manoscritto a Fayard che lo rifiuta perché non ha una collana dove poter inserire quel romanzo di un genere così nuovo. Il romanzo sarà pubblicato prima in feuilleton, tra marzo e aprile 1930 nel quotidiano L’Oeuvre, prima di uscire nel febbraio del 1932 per i tipi di Taillander, sotto lo pseudonimo di Georges Sim.

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Primavera 1930 – Sempre a bordo dell’Ostrogoth, Simenon questa volta è fermo a Morsang-sur-Seine. E’ qui che scriverà il primo romanzo “ufficiale” del corpus dei Maigret, Pietr-le Letton. E’ possibile che questo testo sia stato steso in forma di bozza già a Satvoren. Simenon propone il romanzo a Fayard, che, non ancora convinto, lo fa uscire a puntate sul settimanale Ric et Rac, da luglio a ottobre 1930. Il romanzo sarà pubblicato da Fayard solo nel marzo del 1931.  E sarà il primo romanzo firmato con il suo vero nome. Qui si vede il commissario  indagare per la prima volta in due luoghi mitici per la saga maigrettiana: da una parte un grande palazzo degli Champs Elysées, le Majestic; dall’altra il porto di Fécamp, primo confronto con un certo tipo di ambiente e il primo incontro con il mare. E appare per la prima volta anche l’ispettore Torrence che però viene ucciso  “per sbaglio, al posto di qualcun altro”, come si dirà più tardi. Il personaggio riapparirà soltanto nel ciclo Gallimard.
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Estate 1930 - L’Ostrogoth è sempre ancorato a Morsang. Simenon qui scrive M.Gallet décédé e Le Charretier de la Providence. Nel primo romanzo, appare per la prima volta il personaggio di Moers, l’indispensabile “uomo del laboratorio”, il cui lavoro fornisce gli indizi materiali che vanno a confermare le intuizioni del commissario. Nel secondo romanzo, Maigret per la prima volta conduce un’inchiesta sui canali e sulle “peniches” e inizia a lavorare insieme al “bravo Lucas” l’ispettore che aiuterà il commissario durante tutta la sua carriera.

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Inverno 1930 - A Beuzec-Conq (Finistére) Simenon completa Le pendu de Saint-Pholien. E’ la prima volta che Maigret lascia la Francia per indagare all’estero: per la sua prima uscita il commissario è portato dal suo autore nella sua città natale: Liegi. (Murielle Wenger)

sabato 23 giugno 2012

SIMENON E MAIGRET: SEI RENDEZ-VOUS DA NON PERDERE

L'llustrazione è di Ferenc Pintér
Abbiamo l'onore di ospitare per i prossimi sei giorni altrettanti appuntamenti con Maigret, a cura della nostra attachèe al Bureau-Simenon, Murielle Wenger. Sarà una carrellata delle prime volte, dei debutti e degli inizi della carriera del commissario Maigret, un quadro generale interessante per chi lo conosce meno, ma con delle sorpese anche per i lettori più esperti.

Permetteteci qualche minuto di vanità. Ma quella che ha preparato Murielle Wenger è un chicca, che a noi di Simenon-Simenon fà particolarmente piacere e che crediamo sarà di un certo interesse per tutti i maigrettiani, più o meno esperti. In queste sei apuntamenti, che iniziano da domani, e ci accompagneranno ogni giorno, ci saranno date, personaggi, coincidenze, piccoli retroscena che fungeranno da tessere di un puzzle e che contribuiranno a raffigurare Maigret e il suo ambiente.
Ci saranno elencati i debutti dei personaggi di contorno alle inchieste del commissario, la progressiva introduzione di luoghi emblematici, le varie fasi della carriera del funzionario di Quai des Orfèvres... insomma un'esplorazione ricca di dati che seguirà passo passo, attraverso gli anni e le date più significative, l'avventura di Maigret e di Simenon. Un'avventura durata quarant'anni, che ha un suo posto speciale nella letteratura mondiale, dove il giallo classico non è più tale e sfuma nel romanzo tout court, dove i temi e le problematiche trattate sono spesso quelle dei grandi interrogativi della vita e la cui formula narrativa ha in sè un magnetismo che deriva da quello che in tanti hanno un po' sbrigativamente (ma forse non poi così a torto) definito il "caso Simenon".

venerdì 22 giugno 2012

SIMENON. LA PRIMA INCHIESTA DI MAIGRET... MA L'ULTIMA?

Quando Simeon presentò alla Boule Blanche nel febbraio de 1931 la serie dei Maigret, lo fece con due titoli scritti in precedenza, M. Gallet, décédé et Le pendu de Saint-Pholien (entrambe compilati nell'estate del 1930 a Morsang). In realtà il primo ad essere stato scritto era stato Pietr-Le-Letton, la cui stesura era stata completata a Delfzijl nel settembre del '29. Ma qui stiamo paralndo della compilazione letteraria delle inchieste del commissario. Infatti Simenon non rispetta una cronologia biografica precisa. Infatti nella prima inchiesta il nostro Maigret è già commissario ben installato a Quai des Orfèvres e nel pieno delle sue prerogative, titolare delle indagini, lavora con i suoi sottoposti. Non c'è notizia della sua carriera in polizia, fin da quando entrò come gendarme e faceva la ronda in bicicletta.
E quando nel 1933 Simenon pensò di aver chiuso con i primi diciannove romanzi scritti per Fayard, concluse la serie con un semplice Maigret, mandando il suo poliziotto in pensione a Meung-sur-Loire a fare il giardiniere.
La prima inchiesta di Maigret invece è esattamente il titolo di un libro scritto nel '48 che narra appunto un caso in cui Maigret non è ancora commissario, ma solo segretario del commissario del quartiere di Saint-Georges. Però è la prima inchiesta che conduce, e con successo, al punto che una nota di merito ne favorirà il trasferimento dal commissariato di quartiere all'ambìto Quai des Orfèvres. Certo con la cronologia non ci siamo, ma Simenon come altri giallisti (vedi Arthur Conan Doyle con Sherlock Holmes) cercano, dopo un po', di scrollarsi di dosso quel personaggio che riscuote talmente tanto successo da indentificare il proprio autore con l'eroe creato.
In effetti da Holmes, a Maigret, ma anche ad altri (pensiamo per esempio al Nero Wolfe di Rex Stout), invece poi seguono ineluttabilmente il proprio creatore fino alla sua scomparsa. Per Simenon fu decisamente diverso però. I suoi romans-durs riveleranno alla fine le sue capacità letterarie, convincendo anche i più scettici ed equagliando, anche in quantità, i Maigret.
L'ultima inchiesta di Maigret era sembrata quindi quella del '33, quando appunto la serie pareva conclusa. E invece l'ultima inchiesta (da un punto di vista di cronologia letteraria) fu Maigret et monsieur Charles, scritta nel '72, che per ironia della sorte, Simenon non immaginava certo fosse l'ultima ed infatti non è, come era stata la precedente, la conclusione di un ciclo. Simenon non sapeva che il suo état de romans sarebbe sparito da lì a qualche mese impedendogli di scrivere il roman-dur Victor.

giovedì 21 giugno 2012

SIMENON E I RICORDI DEL NONNO "CHAPELIER"

 Liegi nei primi anni del 1800, in fondo la cattedrale di St.Paul
Alto, capelli bianchi, portamento eretto nonostante gli ottant'anni, poche parole e un'aria serena di chi è tranquillo, sicuro di aver fatto nella sua vita il proprio dovere. Questo é il ricordo che il piccolo Simenon aveva del nonno. Un figura affascinante per il nipote come affascinante era il suo negozio a Liegi in rue Puits-en-Sock.
Di Lambert Simenon non si hanno notizie biografiche precise. Nato probabimete intorno al 1820 da una famiglia di fattori in un piccolo villaggio fiammingo. Già perchè sembra che il suo vero nome fosse Lambertus Siemonon. La prima notizia certa l'abbiamo al momento in cui va a denunciare la nascita di Chrétien Simenon, (il padre di Georges) il cui atto viene registrato nel febbraio del 1841. Risulta che allora Lambert risiedeva a Vliijtingen, un piccolo centro del Limburgo belga. Quindi è fiammingo. La sua gioventù è abbastanza movimentata come quella del nipote. Lascia infatti la fattoria di famiglia e inizia a girare l'Europa per diventare "cappellaio". I suoi spostamenti lo portano a Vienna, poi fino a Londra e anche in Italia. Una volta imparato il mestiere è "ouvrier en chapeaux de paille". Si sposa con una cucitrice belga e insieme avranno dodici figli. E, come avverrà poi per il nipote famoso, anche Lambert cambia più volte casa e città. E la famiglia si sobbarca almeno sette traslochi. Desiré, il padre di Georges dovrebbe essere il quinto o il sesto dei figli, ed é comunque nato a Liegi, al 29 di rue Saint-Séverin. Un'altro lato che affascinava Simenon, era l'incomprensibile linguaggio che parlava nonno Lambert: un misto di vallone fiammingo e dialetti. Era un uomo che si era fatto da solo, una di quelle persone che piavecevano a Georges. Parlava poco e confuso, non sapeva scrivere, ma era orgoglioso del suo lavoro di artigiano che sapeva il fatto suo. E capitava infatti che si rifiutasse di vendere i suoi cappelli a chi chiedeva modifiche o misure a suo avviso non adeguate. Era lui l'artigiano in "chapeax de paille", che aveva fatto esperienza nei cappelai di tutta Europa. Era lui l'esperto.
L'ammirazione per il nonno artigiano... e d'altronde proprio Georges non si definiva un artigiano della letteratura? Forse questa figura può essere stata non del tutto estranea all'interpetazione "nobile" della funzione dell'artigiano. Non sappiamo quando sia morto Lambert, ma di certo Georges lo ha conosciuto bene e raccontava del suo negozio con la tenda da sole di un bel rosso vivo, delle visite domenicali, delle teste di legno nel retrobottega dove si modellavano i cappelli e dove la paglia si ammorbidiva al vapore di recipienti di acqua bollente. Un'atmosfera che sembra tratta da certi romanzi di Simenon. Chissà che nell'ètat de roman non venissero fuori anche i ricordi più lontani e nascosti?

mercoledì 20 giugno 2012

SIMENON. I PICCOLI PIACERI DI UN EX-ROMANZIERE

"... una giornata nella quale si possono godere dieci piccoli piaceri, come quello di gustare la mattina una tazza di caffé, quello di passeggiare su un marciapiedi in un giorno con un po' di sole, con i rifessi e le ombre dei platani, io la chiamo una giornata felice....".
Sono le parole di un Simenon che ormai non scrive più, che ha smesso da tempo quella frenetica vita, tra il serrato ritmo di scrittura, gli impegni mondani, lo spostarsi di casa o addirittura di Paese e che vive in una tranquilla e modesta casetta, con un piccolo giardino in compagnia della sua amata Teresa. Gli rimangono i Dictées, che però lui considera quasi un gioco.
In un suo incontro con Francis Lacassin, ricorda che "... le grandi gioie sono come i grandi dolori, sono fatti di poche cose. Non rimangono. Ho goduto di grandi felicità, me e ricordo appena, ma mi ricordo delle mie piccole gioie. La vita è piena di piccole felicità; esse hanno un vantaggio, se ne può godere a tutte le età...".
E' di certo l'uomo che parla. L'uomo che ha vissuto una esistenza lunga e intensa, ricca di grandi soddisfazioni, ma anche di grandi dolori, sul piano professionale e su quello personale. E adesso, ultra settantenne (al momento dell'intervista), tutto gli sembra meno definito, i contorni di quelle emozioni sono sfumati e i ricordi velati dal tempo e dalla memoria. Questo succede a tutti, figuramoci ad un personaggio come Simenon.
E così si rifugia nei piccoli piaceri, che sono la consolazione di quella "piccola  gente" che lui aveva così ben descritto nei suoi romanzi. Le attenzioni di Teresa, star seduto all'ombra del grande cedro de Libano che troneggia nel suo piccolo giardino, registrare per gioco (diceva lui stesso) quello che gli passava per la testa. Chi si aspettava dall'iperattivo Simenon questo tipo di atteggiamento?
Forse proprio lui stesso e in tempi, come si dice, davvero non sospetti.
In uno dei suoi romanzi L'homme à la cigarette (1930 - Tallandier), firmato ancora George Sim, appena ventisettenne scriveva: "... fuggire in fretta da un grande palazzo di Parigi, raggiungere la costa bretone e trovare un rifugio solo per sè, in pietra grigia, una semplice abitazione da pescatore, una barca, delle lenze, e pescare. Essere per la gente del paese uno come loro...".  

martedì 19 giugno 2012

SIMENON. LA... CHIUSA DEL MISTERO

Questo è uno spezzone di una decina di minuti della puntata de "La Chiusa", l'ultima che il 12 maggio Rai 5 ha trasmesso, per poi interrompere la serie che sarebbe dovuta durare fino a giugno. Dopo una risposta su non ben precisati problemi sui diritti per la messa in onda, il silenzio. Nessun'altra informazione, nessuna comunicazione ufficiale della Rai, nessun avvertimento sulla pagina sito di Rai 5 dedicata alla serie del commissario simenoniano. Mettiamo on-line il filmato da You Tube (caricato da NextBlog in data 06/12/2009), come una sorta di promemoria per i funzionari Rai che dovrebbero fornire una spiegazione del perchè questa interruzione dura così a lungo e del mistero su tutta la vicenda. 

 

lunedì 18 giugno 2012

SIMENON: ECCO I RACCONTI ANCORA NON PUBBLICATI DA ADELPHI

Un post di Andrea Franco, uno dei nostri più assidui attachés, si riallaccia a quello di ieri con interessanti informazioni. Chi volesse collaborare al Bureau scriva a simenon.simenon@temateam.com

Roma - dal nostro attachè Andrea Franco - ll post di ieri accennava ai racconti che mancano da pubblicare da Adelphi, dicendo che sono un trentina. Per l'esattezza sono 28 racconti, e questi elencati di seguito i loro titoli:
L'affaire du boulevard Beaumarchais 
• La péniche aux deux pendus  
• La fenêtre ouverte 
• Peine de mort 
• Les larmes de bougie
• Rue Pigalle 
• Monsieur Lundi 
• Une erreur de Maigret 
• Jeumont, 51 minutes d'arrêt ! 
• Mademoiselle Berthe et son amant 
• Tempête sur la Manche 
• Le notaire de Châteauneuf
• L'Etoile du Nord
• L'auberge aux noyés
• Stan le Tueur
• La vieille dame de Bayeux
• L'amoureux de Madame Maigret
• L'improbable Monsieur Owen
• Ceux du Grand Café
Questi racconti furono scritti nel luglio del 1938 a La Rochelle e apparvero alcuni con il titolo Le nuove inchieste di Maigret, prima tra il '38 e il 39 sotto forma di fascicoli da collezione in Police-Film e Police-Roman e alcuni vennero raccolti in un volume di Gallimard che fu pubblicato nel 1944.
• Le témoignage de l'enfant de choeur
• Le client le plus obstiné du monde
• Maigret et l'inspecteur Malgracieux
• On ne tue pas les pauvres types
 Pubblicati in Maigret et l'inspecteur Malchanceux (diventato poi Maigret e l'inspecteur Malgracieux)  nel maggio del '46 da Presses de La Cité.
La pipe de Maigret  (pubblicato insieme a Maigret se fache nel '47 sempre da Presses de La Cité
• L'homme dans la rue 
• Vente à la bougie • Menaces de mort  (o Sous peine del mort)
Questi tre li ritroviamo in Les Petits Cochons sans queue del 1950 da Presses de La Cité
•  Un Noël de Maigret (pubblicato con altri due racconti non Maigret ) nel 1951 ancora da Presses de La Cité
Insomma, chi avesse letto tutte, ma poprio tutte le inchieste del commissario Maigret sappia che vi sono ancora molti racconti del commissario da gustarsi!

domenica 17 giugno 2012

SIMENON. E’ FINITO MAIGRET? I SUOI ROMANZI SI, MA I RACCONTI NO.



Simenon secondo Pericoli
In occasione dell'uscita dell'ultima inchiesta del commissario Maigret, e in attesa della pubblicazione della trentina di racconti che mancano, il quotidiano La Repubblica ha dedicato un ritratto di Maigret a firma di Carlo Lucarelli. Ecco qui di seguito alcune considerazioni di Simenon-Simenon.




 
Il primo Maigret italiano settembre '32
Bell’articolo su Maigret, bello il paginone centrale dell’R Cult domenicale de La Repubblica. Bello il disegno di Tullio Pericoli e bella firma, quella di Carlo Lucarelli, (firma frequente del quotidiano), così famoso presso il pubblico letterario appassionato di gialli e, non dimentichiamolo, così famoso anche per quello televisivo (e famoso addirittura anche per essere protagonista, sotto il nome di Cornelio, addirittura di una “graphic novel”…)
Proprio perché abbiamo conosciuto Carlo, e per quelle due o tre cose che abbiamo imparato su Maigret e Simenon, vorremmo sommessamente metter qualche puntino, sulle “i”, di quelli appena accennati, ma che, come dire, fanno più definito e completo il tutto.
Intanto sì, belle le citate copertine Mondadori di Maigret, ma Carlo non ha ricordato quelle delle prime edizioni italiane, quelle fotografiche, in bianco/nero, tali e quali alle francesi edite allora da Fayard. Le prime copertine mai apparse con le fotografie “al vivo” (siamo nel 1931), concepite e realizzate, secondo le affermazioni di Simenon, proprio da lui stesso.
L'ultimo Maigret pubblicato in italia, 2012
In un altro punto Lucarelli si chiede se “… a Maigret piacciano o meno i romanzi di Simenon…”.
Beh… andrebbe fatta una distinzione. Gli interessi culturali di Maigret certo non lo avrebbero avvicinato ai romans-durs come li chiamava lo scrittore. Per quanto riguarda le inchieste del commissario non possiamo dire che gli piacessero o meno. E a tale proposito non dobbiamo scordare che Simenon ci descrive più volte la scena di una M.me Louise Maigret che, avvertendo lo scalpiccio sulle scale del marito che sta rientrando, si affretta a nascondere non solo i quotidiani che spesso in prima pagina parlano delle inchieste del famoso commissario del 36, Quai ds Orfévres, ma anche i libri di quel Sim che insisteva a scrivere quelle storie (…tutta roba assolutamente inventata…) su di lui. E Maigret non voleva che la moglie leggesse quelle cose. Maigret era infastidito dalla pubblicità che i giornali facevano sulle sue inchieste vere, figuriamoci da quella che veniva da quei “romanzetti” completamente inventati!
E’ forse un riflesso del famoso “pudore” dei Simenon sulla creatura dello scrittore?  
Già, perché, se non si possono fare semplicistici paralleli tra autore e personaggio (“Maigret non è un uomo intelligente. E’ un intuitivo…” asseriva il romanziere), occorre pur tener conto che affermava ”…è uno dei rari, se non il solo personaggio che abbia creato, che abbia dei punti in comune con me…”.  E senza volerci qui addentrare troppo nei paralleli, quanto sono simili i metodi che Maigret utilizza per le proprie indagini e quelli che seguiva Simenon per creare i propri romanzi?