Torniamo sulle affinità artistiche di Simeon e Fellini e sulle loro analoghe sensibilità nel riguardi dei loro processi creativi e della libertà che la loro fantasia doveva avere. Certo per Fellini si tratta di ricostruire una realtà nuova, la realtà del suo set, delle sue storie, un mondo completo in cui rifugiarsi e dare sfogo alle sue fantasie creative. Simenon aveva un approccio diverso, ma partiva dallo stesso bisogno di libertà, di essere completamente slegato dal mondo che lo circondava e, una volta in état de romans, poter entrare in un nuovo "io", vivere in una dimensione diversa e spesso molto lontana dalla sua, ma sempre e comunque legata alla realtà dei suoi ricordi. Non è un mistero che la prodigiosa memoria del romanziere era una base insostutibile per le sue composizioni. Ogni viaggio, ogni esperienza, ogni rapporto umano veniva incasellato nella sua mente per venire a galla al momento oppurtuno e costituire la base su cui innestare la sua storia.
Su questo aiuto della memoria anche Fellini contava molto, dal momento che affermava che "... la memoria è il solo vero capitale del cineasta...".
Se ne parla in un saggio di Paul Cosquer ripreso qualche giorno fa' da Agora Vox, un media on-line francese, in cui si mette a fuoco l'immagine del grande regista italiano, ma dove emerge ancora una volta lo speciale legame che legava il cineasta al romanziere.
Ad esempio l'affermazione che Fellini non abbia mai smesso di raccontare sè stesso nelle sue opere cinematografiche, non può far pensare a tutte le caratteristiche autobiografiche che saltano all'occhio nei romanzi più diversi di Simenon, da Trois chambres à Manhattan a Pedigree.
E questo loro idem-sentire, ma anche questa grande ammirazione di uno per l'altro non si esauriscono nel famoso carteggio ("Carissimo Simenon, Mon cher Fellini" 1977 - Diogenes Verlag -Zurich), ma lo ritroviamo nella vita stessa. Quando nel 1960, a Cannes. Simenon presidente della giuria del Festival Internazionale del Cinema, fece vincere la Palma d'Ora a La dolce vita. E ancora, quando ancora lo stesso Simenon spinse e incoraggiò il regista nella realizzazione del tormentato Casanova... e Fellini, d'altra parte, rassicurava Simenon sull'importanza di quel subconscio che per tutti è due era una realtà con cui convivere quotidianamente, un calderone da cui trarre ispirazione, un qualcosa che si intrecciava concretamente con le loro vite come ad altri non succedeva e in un modo che ad altri era difficile comprendere.
sabato 7 dicembre 2013
venerdì 6 dicembre 2013
SIMENON SIMENON - MAIGRET E IL CASO SIMENON
"Maigret e il caso Simenon"
di Maurizio Testa
Robin Edizioni - Roma
14.00 euro
ISBN 978-886740-284-7
• In vendita nelle migliori librerie
• Per informazioni rivolgersi a
http://www.robinedizioni.it/
robinedizioni@robinedizioni.it
•Per contatti con l'autore scrivere a
simenon.simenon@temateam.com
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SIMENON SIMENON. VEDREMO IN APRILE "LA CHAMBRE BLEUE" DI AMALRIC ?
Sulla lavorazione dell'adattamento per il cinema de La Chambre bleue, ci tiene informati il quotidiano francese Courrier de l'Ouest che qualche giorno fa' raccontava come una quarantina di figuranti avessero "invaso" per tre giorni il tribunale di Bauge (dipartimento Maine-et-Loire) per uno dei ciak del film che Mathieu Amalric sta girando da luglio e che dovrebbe uscire nelle sale francesi nel prossimo mese di aprile.
Della trasposizione sul grande schermo di questo romanzo, finito di scrivere da Simenon nel giugno del 1963, proprio alla vigilia del suo trasferimento dal castello di Echandens alla famosa villa di Epalinges che lui stesso aveva progettato, avevamo già parlato nell'aprile scorso. Era stato in occasione della conferenza stampa di presentazione in cui lo stesso Amalric, regista e protagonista della pellicola, aveva affermato di voler produrre il film in tempi assai rapidi, un po' come velocemente Simenon scriveva i suoi romanzi. Anche se un libro è molto diverso da un film, sembra che le intenzioni di Amalric siano state confermate, visto che tra l'inizio della lavorazione e l'uscita nelle sale, se tutto va bene, dovrebbe passare un solo anno. Un po' un record per le produzioni cinematografiche, diciamo quasi un ritmo da fiction televisiva.
E non siamo soli ad aspettare il risultato dell'attore-regista. L'aver preso l'impegno di portare sullo schermo un romanzo così impegnativo come La chambre bleue non è cosa da poco, riuscire a farlo in così breve tempo è ancor più arduo.
Della trasposizione sul grande schermo di questo romanzo, finito di scrivere da Simenon nel giugno del 1963, proprio alla vigilia del suo trasferimento dal castello di Echandens alla famosa villa di Epalinges che lui stesso aveva progettato, avevamo già parlato nell'aprile scorso. Era stato in occasione della conferenza stampa di presentazione in cui lo stesso Amalric, regista e protagonista della pellicola, aveva affermato di voler produrre il film in tempi assai rapidi, un po' come velocemente Simenon scriveva i suoi romanzi. Anche se un libro è molto diverso da un film, sembra che le intenzioni di Amalric siano state confermate, visto che tra l'inizio della lavorazione e l'uscita nelle sale, se tutto va bene, dovrebbe passare un solo anno. Un po' un record per le produzioni cinematografiche, diciamo quasi un ritmo da fiction televisiva.
E non siamo soli ad aspettare il risultato dell'attore-regista. L'aver preso l'impegno di portare sullo schermo un romanzo così impegnativo come La chambre bleue non è cosa da poco, riuscire a farlo in così breve tempo è ancor più arduo.
giovedì 5 dicembre 2013
SIMENON. NOVITA' IN LIBRERIA NEL 100° ANNIVERSARIO DELLA PRIMA INCHIESTA DI MAIGRET
L'unica biografia italiana del
romanziere Georges Simenon, raccontata attraverso un'inchiesta del
commissario Maigret che indaga così sul proprio creatore
• 100 anni dalla prima inchiesta di Maigret, allora non ancora
commissario, ma segreterario del commissario del quartiere
Saint-Georges, e non ancora nel suo ufficio di Quai des Orfèvres (v. La premiére Enquête de Maigret - Presses de La Cité 1949)
- • 110 anni dalla nascita di Georges Simenon
• 100 anni di attività di Quai des Orfèvres come sede della Polizia Giudiziaria di Parigi
Quale migliore congiuntura di anniversari dell'anno 2013 per riproporre quindi, in una versione aggiornata e arricchita, Maigret e il caso Simenon a vent'anni dalla sua prima scrittura? (altro anniversario...) A tutt'oggi è ancora l'unica biografia italiana che, in un'immaginaria inchiesta del commissario Maigret, ripercorre la vita del grande romanziere e torna alla fine di quest'anno proprio per raccontare vita, vicende e particolari dell'incredibile vita di uno dei più inimitabili romanzieri del '900.
Insomma ecco ancora in pista la più "maigrettiana" biografia di Simenon e la più "simenoniana" delle inchieste di Maigret.
• MAIGRET E IL CASO SIMENON - Maurizio Testa - Robin Edizioni -Roma - novembre 2013
mercoledì 4 dicembre 2013
SIMENON. SENTIRLO RACCONTATO E' UN'ALTRA COSA... PROVARE PER CREDERE
Il piacere della lettura... certo. Ma vogliamo mettere il piacere dell'ascolto? Si sa che in Italia non c'è l'abitudine a mettersi in poltrona (o a letto) ed ascoltare la voce di qualche attore che ci legge un romanzo del nostro autore preferito. Eppure, pur non dando gli stessi piaceri della lettura, ascoltare può metterci in una dimensione diversa, forse al limite più aperta e disponibile nei confronti di ciò che ci viene narrato. Questo è ovviamente soggettivo, ma se ci pensate bene, è un po' la replica di quello che accadeva quando eravamo bambini e qualcuno ci leggeva le fiabe. Man mano che uno dei genitori, una zia o una nonna pronunciavano quelle parole, nella nostra mente si formavano immagini, volti, paesaggi... ci salivano nell'animo sensazioni, paure, stupore, allegria... eravamo immersi in un mondo in cui entravamo soprattutto grazie alla bravura di chi leggeva.
Parliamo oggi di audiolibri perche la Emons ne ha prodotto e pubblicato a fine novembre due con dei titoli simenoniani classici: Il porto delle nebbie e L’impiccato di Saint Pholien. La voce scelta è quella di Giuseppe Battiston, attore di teatro e di cinema, pluripremiato, con una voce densa e profonda (ascoltare qui per credere). Il programma della Emons è allettante: pubblicare quattro titoli maigrettiani all'anno per quattro anni. E non solo il dvd, ma ovviamente disponibili anche in formato mp3. A completare l'appetibilità di questa proposta ci sono le copertine realizzate con i fantastici ed indimenticabili disegni di Ferenc Pinter, davvero un motivo in più per apprezzare di nuovo le splendide illustrazione di quello che ormai sapete essere il nostro artista preferito.
Intanto volete tutti i titoli della serie? Eccoli:
• Pietro il lettone
• Il cane giallo
• Maigret
• Il crocevia delle tre vedove
• La ballerina del Gai-Moulin
• Il defunto signor Gallet
• La balera da due soldi
• L’ombra cinese
• Le vacanze di Maigret
• Il caso Saint-Fiacre
• I sotterranei del Majestic
• Un delitto in Olanda
• Una testa in gioco
• Maigret a New York
Ma questa degli audiolibri non è una relatà solo italiana. Per quanto riguarda Simenon ad esempio anche in Francia la società Audiolib ha ultimamente pubblicato tre titoli L'affaire Saint-Fiacre, Le Chien jaune e La Morte de Belle tutti letti da Francois Marthouret. Del primo potrete sentire un estratto o un riassunto in questa pagina. Ma non si tratta che delle ultime novità, infatti se andata a questa pagina di Amazon troverete adirittura una sessantina di titoli simenoniani tra Maigret e romans-durs.
Insomma il piacere dell'ascolto è una delle frontiere che va oltrepassata, accantonando pregiudizi e distinguo.
Parliamo oggi di audiolibri perche la Emons ne ha prodotto e pubblicato a fine novembre due con dei titoli simenoniani classici: Il porto delle nebbie e L’impiccato di Saint Pholien. La voce scelta è quella di Giuseppe Battiston, attore di teatro e di cinema, pluripremiato, con una voce densa e profonda (ascoltare qui per credere). Il programma della Emons è allettante: pubblicare quattro titoli maigrettiani all'anno per quattro anni. E non solo il dvd, ma ovviamente disponibili anche in formato mp3. A completare l'appetibilità di questa proposta ci sono le copertine realizzate con i fantastici ed indimenticabili disegni di Ferenc Pinter, davvero un motivo in più per apprezzare di nuovo le splendide illustrazione di quello che ormai sapete essere il nostro artista preferito.
Intanto volete tutti i titoli della serie? Eccoli:
• Pietro il lettone
• Il cane giallo
• Maigret
• Il crocevia delle tre vedove
• La ballerina del Gai-Moulin
• Il defunto signor Gallet
• La balera da due soldi
• L’ombra cinese
• Le vacanze di Maigret
• Il caso Saint-Fiacre
• I sotterranei del Majestic
• Un delitto in Olanda
• Una testa in gioco
• Maigret a New York
Ma questa degli audiolibri non è una relatà solo italiana. Per quanto riguarda Simenon ad esempio anche in Francia la società Audiolib ha ultimamente pubblicato tre titoli L'affaire Saint-Fiacre, Le Chien jaune e La Morte de Belle tutti letti da Francois Marthouret. Del primo potrete sentire un estratto o un riassunto in questa pagina. Ma non si tratta che delle ultime novità, infatti se andata a questa pagina di Amazon troverete adirittura una sessantina di titoli simenoniani tra Maigret e romans-durs.
Insomma il piacere dell'ascolto è una delle frontiere che va oltrepassata, accantonando pregiudizi e distinguo.
SIMENON SIMENON IS BACK!
Siamo tornati. L'assenza di un mese è un avvenimento assolutamente eccezionale, anzi unico per i tre anni di vita di Simenon-Simenon. Ma altrettanto eccezionali sono stati i motivi, di varia natura, che lo hanno determinato. Ci dispiace per i lettori, che non hanno potuto seguire la consueta rassegna quotidiana di post, le daily-news, la rassegna stampa e gli interessanti interventi dei nostri collaboratori. Ma non sempre le cose vanno nella direzione che vorremmo e anzi alcune volte intralciano anche seriamente proprio le attività e le passioni cui teniamo di più.
Ciò detto, questo mese ci ha almeno regalato un dato positivo. Nonostante Simenon-Simenon fosse fermo dal 4 novembre, l'afflusso delle visite non è calato come si sarebbe potuto temere. Dopo un blocco di trenta giorni abbiamo infatti rilevato che le visite erano diminuite di circa il 10%. Qui si apre un ventaglio di interrogativi molto ampio. Come mai un così contenuto calo? Chi sono stati quelli che in questo mese ci hanno fatto visita? Possiamo pensare che qualcuno dei visitatori abituali di tanto in tanto sia tornato a dare un'occhiata per vedere se per caso fossero ripresi gli aggiornamenti. Ma dopo le prime cinque/sei volte riteniamo che anche i più affezionati debbano aver rinunciato. Quello che possiamo ipotizzare allora è che una serie di visitatori, i quali non conoscevano il nostro blog o che per lo meno lo frequentavano in modo molto saltuario, abbiano trovato interesse negli oltre mille post che in questi tre anni abbiamo realizzato. Più o meno consapevolmente avremmo cioè costituito un insieme di informazioni che, aldilà del loro aggiornamento quotidiano, iniziano ad avere un motivo d'interesse in sè e per sè. Dicevamo di quelli che non ci conoscevano o che perlomeno non frequentavano le nostre pagine. Va premesso che Simenon-Simenon ha raggiunto e tenuto un'ottima inidicizzazione sui motori di ricerca e quindi la sua reperibilità non è venuta meno. Questo può aver fatto scoprire ad appassionati di Simenon e/o di Maigret il nostro blog, i quali lo hanno cominciato a frequentare, tenendo quindi alto il numero delle visite.
Ma queste sono tutte supposizioni. Di sicuro c'è che adesso siamo tornati in pista... spargete la notizia e non mancate, torneremo ad incontrarci tutti i giorni.... Simenon-Simenon is back!
lunedì 4 novembre 2013
SIMENON. LA BUONA STELLA DI MAIGRET
Ancora una settimana (siamo ormai alla quarta) di permanenza nelle classifiche per l'ultima raccolta di racconti di Maigret. L'Assassinio all'Etoile du Nord si fa quindi largo nella top ten dei "Tascabili" pubblicata sabato dall'inserto TuttoLibri de La Stampa, guadagnandosi il 2° posto. Ieri invece su Cult de La Repubblica la classifica, sempre riservata ai "Tascabili", vedeva il titolo attestarsi nella 5a posizione. Discesa invece nella classifica della "Narrativa straniera", pubblicata dall'allegato La Lettura del Corriere della Sera, della raccolta di racconti maigrettiani, dal 9° al 13° posto.
Sulle piattoforme dei titoli venduti sul web, citiamo Internet Book Shop, dove troviamo la raccolta di Simenon al 14° posto della sua Top 100. Lo troviamo nella 17a piazza su 100 nella classifica della Feltrinelli.it. E' solo 71° invece nella Top 100 di Amazon.
Per quanto riguarda gli ebook, il titolo in questione si piazza al 14° posto sui 100 in classifica nella Fetrinelli.it.
Sulle piattoforme dei titoli venduti sul web, citiamo Internet Book Shop, dove troviamo la raccolta di Simenon al 14° posto della sua Top 100. Lo troviamo nella 17a piazza su 100 nella classifica della Feltrinelli.it. E' solo 71° invece nella Top 100 di Amazon.
Per quanto riguarda gli ebook, il titolo in questione si piazza al 14° posto sui 100 in classifica nella Fetrinelli.it.
domenica 3 novembre 2013
SIMENON-SIMENON REPLAY. COME TI COSTRUISCO UN PERSONAGGIO
Pensate
ad una di quelle inchieste che iniziano con un povero diavolo, che
passa una notte d'interrogatorio nell'ufficio di Maigret. Il commissario
è famoso per la sua aria sorniona mentre sbuffa cortine di fumo dalla
sua pipa, per i suoi lunghi silenzi, quando ravviva il fuoco della
stufa o beve lentamente una birra ordinata alla brasserie Dauphine. Ma
sono note anche le sue sfuriate improvvise, quelle che in un uomo calmo e
tranquillo fanno sempre più effetto. Ecco, sì, immaginate i due faccia a
faccia. Questo povero diavolo che magari si è rovinato per una donna,
che ha passato, come diceva Simenon, la linea e, per esempio, da piccolo
impiegato onesto e modesto era divenuto un ladro e magari, inesperto
com'era, ha combinato il "pasticcio" e così per puro caso c'è scappato
il morto. Sappiamo bene che Maigret, e Simenon dietro di lui, non è
affatto appagato di provare che quel poveraccio sia il colpevole. Lui
vuole capire il perchè... perchè è stato attratto da quella donna,
perchè ha trascurato la moglie, perchè da mite passacarte si è messo in
testa di fare un colpo, neanche fosse un gangster incallito. E ora se lo
vede lì, seduto davanti a sè, con gli occhi persi, come fosse rientrato
in sé stesso. Come se alla fine avesse preso coscienza di tutto quello
che aveva combinato e.... E il personaggio si costruisce da solo, così
almeno ci spiega Simenon ne Il romancier (1945) "...I miei personaggi, se sono verosimili, hanno una loro logica contro la quale la mia logica di autore non può nulla..." E ancora. "D'altronde
se inizio con dei personaggi inverosimili, me ne accorgo
automaticamente. Non credo che, se i miei personaggi fossero falsi
potrebbero andar avanti fino alla fine del romanzo... - spiegava Simenon nella famosa intervista a Médicine et hygiène (1968) - E' una cosa che mi ha sempre incuriosito e intrigato...".
Questa costante di creare dei personaggi "veri" e che poi seguano una sorte che lo scrittore può solo assecondare, è un concetto che Simenon ha espresso più volte. Ma chi sono per Simenon i personaggi veri? Gli uomini e le donne qualsiasi che vanno dritti alle conseguenze estreme dei loro gesti e delle loro scelte di vita. Ma é la gente semplice, gente del popolo, quella che non ha maschere e pesanti convenzioni sociali dei ricchi borghesi, dei facoltosi uomini d'affari o dei nobili più o meno decaduti. "...Ecco perché nella gran parte dei casi scelgo delle persone di origine modesta e di intelligenza media - dichiarava lo scrittore in un'intervista del '70 - Queste vivono molto più liberamente i sentimenti, le emozioni proprio per quello che sono... Credo che non più del 10% dei miei libri raccontino di ambienti socialmente elevati. Ci ho pensato molto verso il 1930-1940. In quel periodo non troverete né ministri, né presidenti, né presidenti di consigli d'amministrazione, né banchieri. Questo è successo in seguito, ma è stato voluto...".
E poi c'è il famoso declic simenoniano, cioé un qualsiasi avvenimento o un incidente, anche di trascurabile importanza, che cambia vite tranquille, a volte monotone, così all'improvviso. "Può trattarsi di qualsiasi cosa che succede al mio protagonista, una lettera che non aspettava e che sconvolge la routine della vita alla quale si era rassegnato" (intervista ad A. Parinaud - 1955)
Questa costante di creare dei personaggi "veri" e che poi seguano una sorte che lo scrittore può solo assecondare, è un concetto che Simenon ha espresso più volte. Ma chi sono per Simenon i personaggi veri? Gli uomini e le donne qualsiasi che vanno dritti alle conseguenze estreme dei loro gesti e delle loro scelte di vita. Ma é la gente semplice, gente del popolo, quella che non ha maschere e pesanti convenzioni sociali dei ricchi borghesi, dei facoltosi uomini d'affari o dei nobili più o meno decaduti. "...Ecco perché nella gran parte dei casi scelgo delle persone di origine modesta e di intelligenza media - dichiarava lo scrittore in un'intervista del '70 - Queste vivono molto più liberamente i sentimenti, le emozioni proprio per quello che sono... Credo che non più del 10% dei miei libri raccontino di ambienti socialmente elevati. Ci ho pensato molto verso il 1930-1940. In quel periodo non troverete né ministri, né presidenti, né presidenti di consigli d'amministrazione, né banchieri. Questo è successo in seguito, ma è stato voluto...".
E poi c'è il famoso declic simenoniano, cioé un qualsiasi avvenimento o un incidente, anche di trascurabile importanza, che cambia vite tranquille, a volte monotone, così all'improvviso. "Può trattarsi di qualsiasi cosa che succede al mio protagonista, una lettera che non aspettava e che sconvolge la routine della vita alla quale si era rassegnato" (intervista ad A. Parinaud - 1955)
sabato 2 novembre 2013
SIMENON-SIMENON REPLAY. FUGA DALLA FRANCIA... VISTA DA GEORGES E VISTA DA TIGY
Mémoires intimes e Souvenir. Due libri di ricordi, di due
individui coniugi per oltre venticinque anni. Il primo é dello scrittore
e pubblicato nell'81, qualche anno prima di morire. Il secondo della
sua prima moglie, Régine Renchon detta Tigy, in un diario rimesso
insieme da una nipote di Simenon (Diane figlia di Marc) per Gallimard nel 2004.
Entrambe diari, entrambe rivolti al figlio Marc, come per raccontargli le vicende prima che il tempo le sbiadisse, poi cancellandole. Più momumentale e ricco di fatti, vicende, ricordi il primo, quasi delle impressioni e riflessioni più personali, ordinate per anno, il secondo, più agile, svelto e asciutto.
Abbiamo voluto cogliere dai due libri un momento fondamentale per la famiglia Simenon (allora, Georges, Tigy e il figlio Marc), cioè la precipitosa partenza dalla Francia nel '45, soprattutto dietro la spinta del dossier che il CNL francese sembrava avesse aperto sullo scrittore, per collaborazione con i tedeschi. A quei tempi non era roba su cui scherzare e, lo scrittore trascinò in fretta e furia moglie e figlio, prima per qualche mese a Londra e poi tutti imbarcati su un cargo che solcando l'Atlantico li portò a New York.
"...Aspettiamo siamo sulla lista. Che lista si tratti non so dirti. Ci raccomandano di non allontanarci dall'albergo: da un momento all'altro può arrivare l'ordine di dirigerci a Southampton, dopo esserci precipitati a prendere i biglietti di una compagnia di navigazione... - scrive Simenon rivolgendosi al figlio Marc - Finalmente arriva la telefonata. Ho avvertito Tigy e sono corso a mettermi in fila davanti ad uno sportello della Cunard Line....Presento invano i miei documenti, quello non mi degna di uno sguardo, beve il te a piccoli sorsi golosi e sgranocchia i biscotti. Passa un'eternità, e io sono sui carboni ardenti, E se perdiamo la nave?...".
"... Noi non ci imbarchiamo solo per l'America, ma per un nuovo periodo della nostra esistenza - è Tigy che appunta nel suo Souvenir, dedicato al figlio Marc descrivendo la situazione tra lei e Georges - Si sarebbe potuto fare il punto, spiegarci. Spiegare cosa? semplicemente perché ci siamo allontanati pericolosamente uno dall'altro, per un apparente indipendenza e per molte piccole cose. La guerra, elemento destabilizzante, è in parte responsabile di questa mancanza di comprensione?... il battello per Newhaven... ho quasi l'impressione di un esilio, e in tutti i casi la sensazione di abbandonare tutto quello che è stato solido e immutabile..."
Appena arrivati in America Georges incontrerà Denyse, colpo di fulmine per un amante focosa che diverrà prima la sua segreteria particolare e poi la sua seconda moglie. Tigy aveva visto giusto un'altro periodo, un'altra vita per lei per Georges e per Marc.
Entrambe diari, entrambe rivolti al figlio Marc, come per raccontargli le vicende prima che il tempo le sbiadisse, poi cancellandole. Più momumentale e ricco di fatti, vicende, ricordi il primo, quasi delle impressioni e riflessioni più personali, ordinate per anno, il secondo, più agile, svelto e asciutto.
Abbiamo voluto cogliere dai due libri un momento fondamentale per la famiglia Simenon (allora, Georges, Tigy e il figlio Marc), cioè la precipitosa partenza dalla Francia nel '45, soprattutto dietro la spinta del dossier che il CNL francese sembrava avesse aperto sullo scrittore, per collaborazione con i tedeschi. A quei tempi non era roba su cui scherzare e, lo scrittore trascinò in fretta e furia moglie e figlio, prima per qualche mese a Londra e poi tutti imbarcati su un cargo che solcando l'Atlantico li portò a New York.
"...Aspettiamo siamo sulla lista. Che lista si tratti non so dirti. Ci raccomandano di non allontanarci dall'albergo: da un momento all'altro può arrivare l'ordine di dirigerci a Southampton, dopo esserci precipitati a prendere i biglietti di una compagnia di navigazione... - scrive Simenon rivolgendosi al figlio Marc - Finalmente arriva la telefonata. Ho avvertito Tigy e sono corso a mettermi in fila davanti ad uno sportello della Cunard Line....Presento invano i miei documenti, quello non mi degna di uno sguardo, beve il te a piccoli sorsi golosi e sgranocchia i biscotti. Passa un'eternità, e io sono sui carboni ardenti, E se perdiamo la nave?...".
"... Noi non ci imbarchiamo solo per l'America, ma per un nuovo periodo della nostra esistenza - è Tigy che appunta nel suo Souvenir, dedicato al figlio Marc descrivendo la situazione tra lei e Georges - Si sarebbe potuto fare il punto, spiegarci. Spiegare cosa? semplicemente perché ci siamo allontanati pericolosamente uno dall'altro, per un apparente indipendenza e per molte piccole cose. La guerra, elemento destabilizzante, è in parte responsabile di questa mancanza di comprensione?... il battello per Newhaven... ho quasi l'impressione di un esilio, e in tutti i casi la sensazione di abbandonare tutto quello che è stato solido e immutabile..."
Appena arrivati in America Georges incontrerà Denyse, colpo di fulmine per un amante focosa che diverrà prima la sua segreteria particolare e poi la sua seconda moglie. Tigy aveva visto giusto un'altro periodo, un'altra vita per lei per Georges e per Marc.
venerdì 1 novembre 2013
SIMENON-SIMENON REPLAY. MA CHE TIPO DI ROMANZO?
Abbiamo sempre parlato, in relazione a Simenon, di romanzo popolare, di quello semi-letterario e poi dei romans romans, o romans durs.
In realtà la critica ha fatto delle analisi più approfondite e ha per
esempioteorizzato dell'appartenenza di Simenon alla schiera degli
scrittori realisti. Etichetta che invece lui rifiutava.
"...dicono che sia un scrittore realista. E' assolutamente falso.
perché se io fossi realista, scriverei esattamente le cose così come
sono - spiega Simenon in un'intervista dell'82 - Invece occore deformarle per conferire loro una maggior verità...". E così confermava nel suo Les trois Crimes de mes amis (1938): "... Impossibile raccontare delle verità con ordine e con chiarezza: sembrebbero meno verosimili che un romanzo...".Insomma la convinzione di Simenon era che non si dovesse sottilizzare tra schemi e definizioni come il roman-crise o il roman-chronique, che lui pure aveva utilizzato. Il romanzo era il romanzo, una forma d'espressione congeniale al suo periodo storico come la tragedia lo era stata per altri tempi.
E non bisogna scordare che per il nostro scrivere romanzi non era certo un mestiere (o lo era stato quando ancora sfornava romanzi popolari) e neppure una professione. Il romanzo era qualcosa di ineludibile, che si rivelava come una necessità insopprimibile, un bisogno impellente.
"Non posso vivere senza romanzo. Ciò mi disequilibra. Anche fisicamente, E soprattutto mi lascia una scoraggiante sensazione di vuoto e di inutilità...E la gente che pensa che io scriva per guadagnarmi la vita! - scriveva Simenon a Gide - Ogni volta che ho provato a riposarmi, ho rischiato la nevrastenia. Anche solo un Maigret mi calma..."
E d'altronde questo approccio istintuale al romanzo lo poneva in condizione di non soddisfare le aspettative di chi, la critica soprattutto, da lui attendeva un cosiddetto roman-chronique Ma, anche se Simenon avesse voluto, non avrebbe potuto. Anche perchè considerava il roman-chronique come un romanzo di costume, cosa che non lo interessava affatto.
Era tanto preso dal suo modo istintivo e spontaneo di scrittura (quante volte aveva dichiarato che quando iniziava a scrivere un romanzo non sapeva come sarebbe finito?) che addirittura i Maigret, i quali erano letteratura seriale e quindi con delle regole ben precise, avevano iniziato a somigliare sempre più a romans durs. E di questo ne era perfettamente consapevole."...Negli ultimi venti anni i Maigret si sono avvicinati sempre più ai miei romans-romans - dichiarava Simenon in un'intervista a Bernard Pivot.
Tra tutte queste forme e tipi di romanzi non poteva mancare quello picaresco, una fantasia insoddisfatta che girò a lungo nella testa di Simenon.
" ...scrivere un romanzo picaresco, un lungo racconto senza testa né coda, con delle pause come fosse una passeggiata, con personaggi che appaiono e spariscono senza motivo, con delle storie in secondo piano che chiamano altre storie. Ma penso che non ne sarei capace..." (Quand j'étais vieux -1960)
"Una cosa è certa: non sono quello che si dice un romanziere moralista, come ce ne sono molti; sono piuttosto un romanziere obettivo" (Dictèes - 1970).
Insomma romanziere obiettivo, ma non realista, a stare alle sue dichiarazioni, l'immagine che aveva di sé stesso era quella del romanziere puro. E poi più d'una volta Simenon tirava in ballo l'assenza dell'intelligenza nel processo creativo.
"Un romaziere non è necessariamente un uomo intelligente ...esiste quello che io chiamo romanziere puro. L'uomo che costruisce i romanzi come altri scolpiscono la pietra o dipingono dei quadri, il romanziere che consciamente, o più spesso inconsciamente, assorbe le esperienze umane, le interiorizza fin quando non è costretto a tirarle fuori perchè diventano emozioni ecessive per un sol uomo. E allora perché vorreste che quest'uomo fosse intelligente? Spesso penso che lo spirito d'analisi gli faccia difetto, parlo sempre di analisi cosciente e ragionata..."(Le romancier -1945)
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