mercoledì 15 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/3 - LA TETE D'UN HOMME


Terzo enigma / La tête d'un homme - In seguito al successo dei primi Maigret, Simenon promette a Fayard di scriverne altri e gli annuncia addirittura un titolo, La tête d'un homme, senza sapere nemmeno quale sarebbe stato il soggetto! Persistono dei dubbi sulla data in cui fu scritto questo romanzo: potrebbe essere nel settembre del 1930 (secondo i ricordi della sua prima moglie Régine Simenon, detta Tigy), o anche nel febbraio del '31, quando Simenon alloggiava all'hotel Aiglon a Parigi. In tutti i casi questo romanzo è il quinto in ordine di redazione. Eppure sarà pubblicato come nono. Come abbiamo già ricordato, nell'aprile del '31 uscì Le chien jaune, scritto a marzo. A giugno apprave La nuit du carrefour scritto in aprile. A luglio venne pubblicato Un crime en Hollande scritto a maggio. In agosto fu la volta di Au rendez-vous des Terre-Neuvas, stesura terminata a luglio.
La tête d'un homme uscirà solamente a settembre. Perché questo ritardo piuttosto inconsueto nella serie Fayard? Perché questo romanzo non è stato pubblicato prima de Le chien jaune? Chi ha deciso questo ordine Fayard, al quale Simenon avrebbe potuto fornire altri manoscritti? Simenon stesso, che avrebbe conservato per una qualsiasi ragione
questo testo come un titolo di scorta? ( anche se questo non rentrava nelle sue abitudini)?
O ancora, per un altra ragione sconosciuta? Quali ipotesi si potrebbero avanzare? Un manoscritto "dimenticato" dall'autore all'indomani del successo del Bal Anthropométrique?
Va ad esempio notato lo strano caso per cui La tête d'un homme è l'unico romanzo della serie Fayard la cui stesura si è svolta a Parigi... Un elemento di risposta potrebbe essere costituito dal fatto che dopo il febbraio 1931 la pubblicazione dei nuovi romanzi di Maigret ha seguito una regolare cadenza mensile. Quindi dopo l'ultima edizione del mese di agosto, sarebbe stato normale pubblicarne uno a settembre, mese in cui Simenon è però impegnato nella scrittura de La danseuse du Gai-Moulin. Non l'avrebbe terminato in tempo per rispettare l'uscita mensile... e allora potrebbe essersi ricordato de La tête d'un homme? Certo tutto questo non spiega affatto "perché" questo titolo sia rimasto per tanto tempo nel limbo... Murielle Wenger

martedì 14 gennaio 2014

SIMENON SIMENON: I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/2: LE CHARRETIER DE LA PROVIDENCE


Secondo Mistero / Le charretier de la Providence - Le ultime ricerche effettuate da Michel Carly (un'altro simenonologo contemporaneo di grande levatura) hanno portato alla conclusione che questo romanzo sia stato scritto da Simenon nell'estate del 1930. Precisamente sull'Ostrogoth, l'imbarcazione del romanziere, attraccata ancora a Morsang, e quindi in definitiva nello stesso periodo in cui era stato portato a termine M. Gallet, décédé. Ora sembra accertato che Le pendu de Saint-Pholien sia stato scritto nell'autunno e quindi dopo i due titoli fin qui citati. E allora perchè Le charretier de la Providence non è stato scelto insieme a M. Gallet
décédé per lanciare la nuova serie? Chi è stato a preferire e scegliere per il Bal Anthropométrique Le pendu de Saint-Pholien? Fayard o Simenon? E per quale motivo? Era forse il titolo a dare "il brivido", aiutato da una fotografia accattivante, in cui si vede il corpo di un uomo in equilibrio su una guglia di una chiesa? Era forse questa la combinazione più adatta per involgiare il lettore ad acquistare il romanzo? Magari questo corpo "sospeso" costituiva una sorta di contrappeso con il corpo "steso" sulla copertina di M. Gallet, décédé 
Murielle Wenger

lunedì 13 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. 25 ANNI SENZA SIMENON. UNA BIOGRAFIA-TRIBUTO




1989-2014. Venticinque anni senza Georges Simenon. Ma venticinque anni in compagnia dei suoi romanzi, del suo Maigret, di tanti studi simenoniani e di diverse biografia a lui dedicate. In occasione di questo anniversario Maurizio Testa ha voluto rendere un tributo al romanziere con la biografia Maigret e il caso Simenon. Una biografia del tutto atipica e diversa da tutte quelle che sono state tradotte in italiano e redatte da illustri simenonologi. Una biografia costruita come un'inchiesta del celebre commissario, perchè un tributo a Simenon non può non essere un tributo anche a Maigret che, senza togliere nulla alla grandezza letteraria del suo creatore (è stato definito più volte uno dei più grandi romanzieri del '900), ha goduto una bella fetta di popolarità proprio grazie alle inchieste di Maigret. Si potrebbe dire che Simenon è riuscito nella quadratura del cerchio... unire la cultura alta e quella "cosiddetta" bassa.
Stimato e apprezzato dalla critica, e a un passo dall'essere candidato al premio Nobel per la letteratura, grazie a quegli impareggiabili romanzi che Simenon stesso chiamava les romans-durs. Famoso in tutto il mondo per la creazione di un detective che non ha pari nell'ambito della letteratura poliziesca. Ma sia i romanzi che i Maigret hanno una caratteristica in comune: la grande diffusione tra il pubblico di tutto il mondo. Che narrasse i tragici destini di individui segnati dalla sorte o le accattivanti inchieste del commissario di Quai des Orfèvres, Simenon sapeva tenere il suo pubblico incollato alla pagina. E parliamo di una platea di milioni di persone, di generazioni completamente diverse, di culture differenti. Con il risutato che "ogni Simenon" oggi non solo è considerato un classico, ma continua a dimostrarsi anche un long-seller. Infatti, e non solo in Italia, ogni uscita (o riedizione) di un suo titolo, corrisponde all'entrata in classifica dei libri più venduti. E si tratta di romanzi scritti a volte più di settant'anni fa'!
Nel suo piccolo, Maigret e il caso Simenon vuole ripercorre i fatti più salienti e interessanti della vita dello scrittore, usando il "metodo Maigret".
Chi infatti, potrebbe raccontare meglio la biografia di Simenon, se non il personaggio con cui lo scrittore ha convissuto per quasi quarant'anni? (Giorgio Muvi)

SIMENON SIMENON. I SETTE ENIGMI DI MAIGRET/1 - PIETR LE LETTON

Pietr le Letton - Non c'è mai certezza in merito alla data e al luogo della stesura di questo primo Maigret ufficiale dell'intero corpus: ogni maigrettiano sa che c'è ancora un'incertezza tra la leggenda di una redazione a settembre 1929 a Delfzijl, una storia che Simenon stesso ha più volte accreditato e una stesura comunque tutt'al più parziale durante l'inverno 1929-1930 a Stavoren (è la versione accreditate da Francis Lacassin) e ancora la stesura in aprile e marzo del 1930 a bordo dell'Ostrogoth, attraccata a Morsang (è la versione emersa dalle ricerche di Pierre Deligny e Claude Menguy). Comunque sia, questo romanzo è notoriamente il primo scritto per la serie Fayard. Ma nonostante questo, sarà pubblicato solamente per quinto dall'editore. Perchè? Come si sa, il manoscritto di Pietr le letton proposto a Fayard fu da questo lungamente osteggiato. L'editore non credeva al successo di questo poliziotto atipico, ma alla fine finì per accettare la pubblicazione in feuilleton nell'autunno del 1930. A forza di insistere, Simenon ottenne di poter lanciare la nuova collana ma a due condizioni: l'autore avrebbe douto consgnare una serie di romanzi popolari (sui quali Fayard era sicuro di guadagnare...), ma anche alcuni manoscritti delle inchieste di Magret come scorta. Simenon accetta la sfida: sistemato in estate sulla sua imbarcazione a Mosang, inizia a scrivere completando Le charretier de la Providence e M. Gallet décédé. Poi in
autunno,in una villa di Beuzec-Conq presso Concarneau, finisce Le pendu de Saint-Pholien e tutti i romanzi popolari richiesti (al ritmo di 80 pagine al giorno, per undici gioni di lavoro!). A febbraio del 1931 avviene finalmente il lancio della serie durante il memorabile Bal Anthropomètrique con la presentazione di due titoli: M. Gallet décédé e Le pendu de Saint-Pholien. Sull'onda del successo a marzo esce Le charretier de la Providence e, in aprile, Le chien jaunePietr le letton sarà pubblicato solamente a maggio. Perché attendere la pubblicazione di altri quattro titoli? Perchè non fu lanciato subito con il Bal Anthropométrique?  Fayard voleva essere sicuro del successo e vedere se i romanzi pubblicati in marzo e aprile confermassero questo andamento positivo.
Pietr le letton é stato tirato fuori del cassetto solo per le insistenze di Simenon, affezionato al primo romanzo poliziesco firmato con il suo vero nome (la pubblicazione in feuilleton in effetti già non era stata firmata con il vecchio pseudonimo George Sim)? Murielle Wenger

domenica 12 gennaio 2014

SIMENON SIMENON PRESENTA: MAIGRET E I SETTE ENIGMI... EDITORIALI


Nella lunga collana delle inchieste del commissario Maigret, permangono alcuni misteri in merito alla pubblicazione di certi titoli. Confrontando le date di scrittura e quelle di pubblicazione dei romanzi, si pongno ad esempio degli interrogativi particolari. Questa è la ricerca che è stata realizzata dalla nostra cara Murielle Wenger. E, nonostante abbia consultato diversi documenti bibliografici a tale proposito, non sono emerse delle risposte certe. Allora Murielle ha congegnato delle ipotesi e queste risultano così intriganti che Simenon-Simenon ha deciso di dedicare a questi sette misteri uno speciale lungo tutta una settimana. Insomma l'argomento è così interessante che ogni giorno verrà presentato uno di questi enigma, ad iniziare da domani fino a domenica prossima. Murielle li sottoporrà alla vostra attenzione di esperti maigrettiani e noi auspichiamo che magari qualcuno possa aggiungere chiarimenti, risposte e indicazioni... Arrivederci quindi a domani con il primo dei misteri proposto da Murielle Wenger.

sabato 11 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. MA L'INCHIESTA NON E' AFFIDATA A MAIGRET?.../2

Si sono fatti vivi! Parliamo dell'appello che avevamo lanciato alla fine del post di ieri, per raggranellare qualche altra notizia in più sui quattro investigatori, molto poco conosciuti, che nella narrativa gialla simenoniana affiancano il commissario Maigret, G7 e L'Agence 0. Si sono fatti vivi i nostri migliori collaboratori, Murielle Wenger e Andrea Franco, che commentando il post su questi personaggi ci hanno fornito altre informazioni. Quindi, come al solito, quando lo meritano, togliamo quei testi dal limbo dei commenti  in cui blogspot li confina, e diamo loro la giusta visibilità nella sezione dedicata ai post. Ecco quindi i loro interventi.  

Murielle Wenger - Justin Duclos appare nei racconti La chanteuse de Pigalle e L'invalide à la tête de bois, nei quali si incontra anche l'ispettore Lapointe. Duclos è un poliziotto anziano, che ha passato quarant'anni nella Polizia Giudiziaria a capo della Brigata Speciale. Duclos é stato ferito da una pallottola che l'ha colpito gravemente e l'ha reso infermo. Passa quindi il suo tempo su una sedia a rotelle. In qualche modo è una sorta d'incrocio tra un Maigret in pensione e Robert Ironside (l'uomo di ferro) antelitteram...

Andrea Franco - Il piu interessante dei quattro è, forse, Joseph Leborgne che risolve i casi semplicemente leggendo gli articoli dei giornali (quanto siamo lontani da Maigret!). La narrazione è affidata a una terza persona, onnisciente, che ripercorre la sua collaborazione con Leborgne. Il tutto assomiglia molto ai racconti che hanno per protagonista G7. Inoltre è l'unico Duclos a parte) di cui si conosce la storia personale: la si può leggere nel tredicesimo e ultimo racconto La tabatière en or. In Italia il libro è stato intitolato  L'impareggiabile signor Leborgne (libera traduzione mondadoriana di "Les treize mystères"). Questo volume è molto quotato presso i collezionisti.

venerdì 10 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. MA L'INCHIESTA NON E' AFFIDATA A MAIGRET?...

Non conoscete le indagini di Joseph Leborgne? Davvero, non le avete mai lette?
E invece le inchieste del giudice Froget? Niente, nemmeno lui.... Almeno le avventure del dottor Jean Dollent? No? Ma non è possibile! E invece i casi di Justin Duclos?... Neanche quelli...?
Abbiamo scherzato, anche se c'è poco da scherzare. I quattro detective che abbiamo citato sono tutti nati dalla penna di Georges Simenon (o di Georges Sim), in anni diversi. Ma avete ragione a non consocerli, si tratta per o più di racconti di personaggi simenoniani, per così dire minori, spesso usciti prima su giornali (Détctive o Police-Roman), protagonisti talvolta di un paio di episodi, oppure mai tradotti in Italia, o non editati da Mondadori.
Dal quartetto abbiamo intenzionalmente escluso altri nomi legati ad investigatori simenoniani più conosciuti come Sancette/G7 o L'Agence O.
Andiamo quindi a scoprire le coordinate di questi quattro detective.
"Le inchieste di Josph Leborgne" furono scritte tra il 1928 e il '30 e pubblicate da Fayard, nel 1932, sotto il titolo di Les treize mystères. In Italia debuttò nel 1934 nei Gialli economici a cura della Mondadori.
"Il giudice Froget" invece compare nella raccolta Les treize coupables, scritta tra il '29 e il '30 e pubblicata anche questa come Georges Sim e da Fayard nel 1932 e anche questa tradotta per l'Italia nei Gialli economici della Mondadori, che però non pubblicò uno dei tredici racconti (La nuit du Port Marie).
"Le inchieste di Jean Dollent", detto anche "Le petit docteur", furono scritte nel 1938. Queste invece erano firmate come Georges Simenon e pubblicate nientemeno che da Gallimard nel 1941. Anche qui si tratta di tredici racconti  stavolta intitolati Le petit docteur. Di questi, solo dieci furono tradotti in italiano e pubblicati nel 1960 dal Club degli Editori.
Ultimo arriva Justine Duclos, protagonista di un paio di racconti, firmati ovviamente come Simenon, scritti in America nel 1952 a Shadow Rock Farm, poi pubblicati da Presses de La Cité addirittura postumi, nel 1991, come supplemento del 12° volume di Tout Simenon. In Italia non è mai arrivato.
Chi ha altre notizie del quartetto si faccia vivo!

giovedì 9 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. CINQUE ANNI... INCREDIBILI

Georges Simenon negli anni '30
I primi anni '30 possono essere definiti il periodo d'oro di Simenon. Infatti dal 1931 al 1935 si susseguono una serie di avvenimenti che se da un parte segneranno inedelebilmente il corso della sua vita, dall'altra saranno delle tappe non certo dimenticabili della sua storia personale e professionale.
A febbraio del 1931 con il famoso Bal Anthropométrique alla Boule Blanche lancia il personaggio di Maigret che lui allora considerava una parentesi tra la letteratura popolare su commissione che aveva prodotto fino ad allora e i romans-durs cui si riprometteva di dedicarsi per il resto della sua vita. Una parentesi di diciannove titoli di Maigret, come recitava il contratto che con tanta fatica era riuscito a strappare al suo editore del momento, Fayard. Una specie di semi-letteratura, un ponte che, secondo lui, doveva servirgli anche a scrollarsi di dosso quella fama di scrittore-industriale che riusciva a produrre fino ad ottanta pagine in un giorno. Ma allora non sapeva, ma nemmeno l'immaginava, che il suo commissario l'avrebbe accompagnato per tutta la sua vita di romanziere fino al 1972, quando il suo ultimo libro di narrativa sarebbe stato appunto un Maigret.
Bal Anthropométrique alla Boule Blanche

Ma ritorniamo agli anni '30.
Nell'aprile del 1932 lascia definitivamente Parigi e la sua casa di Place des Vosges per Marsilly, un borgo nei pressi di La Rochelle. E' un momento importante. Perchè da allora in poi, Simenon non abiterà più nelle grandi città e  sceglierà sempre, per le sue residenze, piccole città o situazione di campagna. Tranne brevi periodi e per motivi specifici, si terrà lontano da Parigi e poi, nei dieci anni americani, da metropoli come Ottawa, New York, Los Angeles, San Francisco. E anche al suo ritorno in Europa, deciso di stabilirsi in Svizzera, eviterà accuratamente Ginevra o Zurigo. Solo nella vecchiaia (a settant'anni) opterà per Losanna, che certo non può essere considerata una grande città.
Ancora primi degli anni '30.
Tessera da giornalista di Simenon
Nel giugno del 1933 riesce ad intervistare Lev Trotsky, in fuga dall'Urss e dai sicari di Stalin, in quell'anno rifugiato in una delle isolette che pullalano nello stretto del Bosforo, davanti ad Instanbul. Questo è, come si dice, uno scoop giornalistico che mette a segno per Paris-Soir. Simenon anche se non ne ha quasi mai fatto parola, non disdegnava di rituffarsi nel mondo del giornalismo, che forse gli era rimasto un po' nel cuore sin dai tempi di quando, adolescente, era già redattore de La Gazette de Liège, esperienza che troncò nel dicembre del '22 per trasferirsi a Parigi e tentare, appena dicannovenne, l'avvventura della letteratura. Ma l'anno dopo non dette certo una gran prova di reporter. Questa volta si mise a seguire l'affaire Stavisky sempre per Paris-Soir. Era un scandalo finanziario, di corruzione politica, con tanto di morto, appunto il truffatore Serge Alexandre Stavisky, di orgine russa, oscura figura attorno cui giravano politici , finanzieri e avventurieri vari. Qui Simenon dette la dimostrazione che un conto è scrivere gialli e un'altro è svolgere delle indagini vere e proprie. Si diceva che Paris Soir avesse ingaggiato Maigret, ma alla fine il Simenon-detective collezionò una serie di brutte figure, dimostrando di aver seguito piste sbagliate, di aver sospettato di chi non aveva nulla a che fare con quel caso e di aver elaborato teorie che non avevano nessun riscontro reale. Da quel momento Simenon s'allontanò dai quotidiani, se non per qualche rescoconto di viaggi e, diventato un personaggio, per farsi intervistare.
Gaston Gallimard
Ottobre 1934. Altro passo decisivo, soprattutto per l'immagine e la staturaEditions Gallimard. Non era da tutti scrivere per patron Gaston Gallimard, ma lì con lui c'erano tutti gli scrittori che contavano, francesi e non. Nonostante il prestigio che quell'editore gli conferiva, la permanenza di Simenon in quel gotha letterario durò circa una decina d'anni (una quarantina di titoli tra i romans-durs e i Maigret).
letteraria di Simenon. Grazie al'intermediazione di Andrè Gide, suo grande ammiratore, lo scrittore fà il suo ingresso nella più prestigiosa casa editrice di Francia, le
Georges Simenon in Africa
Tra il 1932  e il 1935 vanno anche ricordati numerosi viaggi. Il lungo raid in Africa nel '32. Nel 1933 invece attraversò l'Europa. Nel '34 compì il peripo del Mediterraneo a bordo di una goletta. Nel 1935 è la volta del giro del mondo: New York, Panama, America del Sud, isole Galapagos, Tahiti, Nuova Zelanda, Australia e India.
In questi anni trovò il modo di scrivere una cinquantina di titoli, tra cui una quindicina di Maigret, una trentina di romans-durs, e cinque/sei raccolte di racconti vari.
La vitalità del giovane Simenon in questo straordinario quinquennio (dai ventotto ai trentadue anni) era al massimo. Uno spaccato del suo modo di affrontare la scrittura e la vita che sarebbe rimasta una sua cifra inconfondibile.
E di certo qualche cosa ci sarà scappata...

mercoledì 8 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. LE SORPRESE DI UNA "SOIREE SIMENON" VI ASPETTANO SU... ARTE


D'accordo ci mancano ancora sessantaquattro giorni, più di due mesi. Ma un evento così va messo in calendario, con tutti i promemoria del caso e ogni precauzione per non perderlo.
Stiamo parlando di una serata che il canale ARTE (visibile in Italia tramite satellite sul digitale free, ma anche sulle piattaforme "Hotbird" e "Astra") dedicherà domenica 23 febbraio al grande romanziere.
Quella domenica, quindi, tutti sintonizzati sul canale cuturale, franco-tedesco per questa Serata Simenon che avrà inizio alle 20.45 con la proiezione del film di Bertrand Tavernier L'horologer de Saint-Paul (1974 - con Philippe Noiret, 100 minuti) ispirato al romanzo simenoniano L'horologer d'Everton (Presses de La Cité - 1954). Dopo questo succulento antipasto preparatevi al pezzo forte della serata. Alle 22.25 andrà infatti in onda un'inedito documentario, Le Siècle de Georges Simenon, realizzato da Pierre Assouline. Come è noto, Assouline, è uno dei più accreditati se non il più accreditato, biografo simenoniano. Tra le sue opere dedicate al romanziere ricordiamo l'insuperata Simenon Biographie (Julliard -1992) e l'originale e geniale Autodictionnaire Simenon (Omnibus - 2009).
Questa volta lo studioso simenoniano ci propone un documetario che attraverso materiale d'archivio, foto, filmati, fa raccontare a Simenon il proprio secolo, una sorta di reportage in cui lo stesso scrittore narra di sé. E tra il materale utilizzato ci saranno documenti e testimonianze del tutto indite. Insomma, ancora una volta Assouline piazza la sua stoccata maestra nell'approfondire e divulgare la vita e l'opera di Georges Simenon.
Come vedete, la serata è da non perdere. Abbiamo voluto dare subito notizia di questa serata, ma all'estero se ne parla già da tempo come un evento davvero particolare. 
Ovviamente, ci torneremo su in prossimità della messa in onda, per un doveroso promemoria.

martedì 7 gennaio 2014

SIMENON SIMENON. SI RIPARTE CON IL 2014, UN ANNO "G&G - MEMORIAL"

2014. Ci siamo arrivati. Per il mondo è putroppo sempre un anno di guerre, di emergenze umanitarie e ambientali, per l'Italia ancora un anno difficile per tutti anche se i portavoce della macro-economia si sforzano di spiegare che la ripresa è alle porte (quali?). Nel nostro piccolo, Simenon-Simenon si appresta ad affrontare un anno di grandi appuntamenti. Infatti nei prossimi dodici mesi cadono due anniversari abbastanza importanti per noi. Infatti il 4 settembre di 25 anni fa', veniva a mancare Georges Simenon a Losanna nella sua casetta rosa al 12 di rue de Figuiers.
Ma il 3 gennaio del 1974 moriva a Roma anche il famoso attore Gino Cervi, per alcune generazioni di italiani, l'interprete televisivo per eccellenza del simenoniano commissario Maigret. Di più. Fu proprio quella serie di grandissimo successo a dare nuovo slancio alle vendite delle inchieste del comissario, e di conseguenza anche ai romanzi di Simenon nel nostro Paese.
Ci sarà modo di tornare con iniziative e interventi particolari su questi anniversari che intanto abbiamo voluto segnalare nel primo post dell'anno.
Buon inizio d'anno quindi a tutti i nostri lettori con cui riprenderemo ora il nostro appuntamento quotidiano.