mercoledì 9 aprile 2014

SIMENON SIMENON. ROMA: L'ADDIO DE "IL MESSAGGERO"

Altro quotidiano. Sempre 
del 7 settembre 1989. 
Ancora un omaggio 
alla scomparsa di Georges Simenon. 
Questa volta viene da Roma 
e dal quotidiano storico 
della capitale "Il Messaggero".
Un'altra pagina della cultura 
dedicata a ripercorrere la vita 
e a rinvedire le icone dello scrittore 
a iniziare ovviamente da Maigret. 


E si parte dalle tre foto che campeggiano su tutta la pagina. Simenon e due grandi attori interpreti, uno cinematografico e francese, l'altro televisivo e italiano, del famosissimo commissario uscito dalla penna del romanziere: Jean Gabin e Gino Cervi.
Tutti e tre con la pipa ben stretta tra i denti, tanto per iniziare dalle icone.
Bello a nostro giudizio il titolo dell'articolo centrale di Giampaolo Rugarli: Storie di anime in pena. Fà un po' a pugni con l'occhiello in cui Simenon viene definito "...grande scrittore. Non solo di gialli". Ma forse si voleva intendere che la grandissima fama era venuta dai Maigret ad uno scrittore che era già allora considerato un classico del '900. Ma di questo si parla e della "semplicità" di Simenon, della sua scelta del genere giallo, che non era e non è un genere letterario di serie B. "...in quattro parole cattura un'immagine o un'emozione - scrive Rugarli di Simenon - e alla fantasia del lettore arriva immancabilmente un'onda d'urto che mette in movimento altre onde. Quella che una volta si chiamava realà romanzesca acquista la consistenza dell'ectoplasma e prende a galleggiare verso l'epilogo atteso con ansia divorante...". A sinistra, due colonne a firma Renato Minore che parano dell'opera dello scrittore andando dalla letteratura alla cinematografia, dal grande schermo a quello piccolo, per tornare quindi alle pagine dei suoi libri.
A destra, invece, una colonna dedicata al Simenon fonte inesauribile per gli adattamenti cinematografici (oltre 60 film dalle sue opere). In basso conclude un box con un'anticipzione di un incipit di un suo romanzo (Hotel del ritorno alla natura) che Adelphi avrebbe pubblicato da lì a poco. 

martedì 8 aprile 2014

SIMENON SIMENON. STASERA IN TV, MA NON E' MAIGRET, E' IL ROMANZIERE SU IRIS

Già, stavolta Simenon sulla tv, ma Maigret non c'entra. O non c'entra direttamente. Siamo infatti sul canale digitale IRIS che nella seconda serata di oggi, 8 aprile, dove Georges Simenon sarà il protagonista di una puntata di Storie del Cinema, una trasmissione di Tatti Sanguineti. Si parlerà del suo metodo di scrittura, della sua visione del romanzo e soprattutto della "fotogenia" dei suoi romanzi che sono finiti sul grande schermo, oltre 60 e l'ultimo ancora in lavorazione La chambre bleue di Mathieu Amalric, che potrebbe arrivare addirittura sulla passerela del prossimo Festival di Cannes. Ma non di solo cinema è fatta la trasposizione dell'opera simenoniana... pensiamo ai Maigret! E inevitabile quindi che si parlerà anche del grande Maigret cinematografico francese, Jean Gabin e del nostro inarrivabile Maigret televisivo Gino Cervi.

SIMENON SIMENON. FERÉNC PINTER, "STAR" A DRAWING MASTER

Un'altra occasione da non perdere assolutamente. Si tratta della possibilità di vedere delle autentiche tavole illustrate del "nostro" grande Ferénc Pinter.
Ormai credo che non ci sia lettore che non conosca la nostra sconfinata ammirazione per questo disegnatore che per tanto tempo ha legato i sui disegni alle inchieste del commissario Maigret e che stavolta sarà la star del Drawing Master - grandi disegnatori in mostra che si terrà a Perugia dal 19 aprile al 2 giugno prossimi, al Museo Palazzo della Penna (ovviamente!).
Di Pinter abbiamo parlato già molte volte su Simenon-Simenon, in occasione di tutte le altre esposizioni che si sono svolte. Ma se a qualcuno fosse sfuggito, vi rimandiamo al post Maigret "raccontato" da Pinter e non solo... per sapere quacosa in più su questo fantastico disegnatore.
E questa volta, con la Pasqua vicino e la posizione centralissima di Perugia, visitarla è quasi un obbligo.
Oltre a Pinter anche altri disegnatori di cui saranno esposte le opere, Biffignandi, Mastrantuono, Nicouline, Vergoni...
Questo di oggi è solo un pre-allarme. Ovviamente in prossimità dell'inaugurazione della mostra ci torneremo su con un post maggiormente dettagliato e come promemoria, per non far dimenticare a nessuno l'evento.


lunedì 7 aprile 2014

SIMENON SIMENON. REAZIONARIO O RIVOLUZIONARIO... PARLIAMONE...


Sulla collocazione politica di Simenon ci sono state poche discussioni, anche perchè lui stesso aveva dichiarato più volte la sua avversione per i politici e la sua indifferenza per la politica.
Ciononstante qualche dibattito si è avuto. Anche per causa nostra. E ne siamo doppiamente felici. Prima di tutto perché avendone parlato qui su Simenon-Simenon  abbiamo suscitato delle reazioni, nei post e per mail, anche se per la verità un po' generiche, con semplici dichiarazioni di schieramento in un senso o nell'altro.
In secondo luogo c'è una contestazione, giunta ieri, più analitica e riferentesi ad un post (pensate!) che abbiamo pubblicato nel dicembre del 2012. Questo è l'altro motivo di soddisfazione. I nostri lettori vanno a scartabellare anche tra i post vecchissimi.
Il post in questione é Simenon era ancora più a sinistra dei comunisti. Il suo contenuto ha dato motivo ad un "Anonimo" (ci dispiace un po' per l'anonimato...) di contestarci titolo e contenuto. Ma ecco quello che afferma:
"Simenon non si fece mai "tirare per la giacchetta" e non si volle mischiare con la politica, che evidentemente considerava volubile e contingente. Sarebbe il caso di non cercare forzate interpretazioni del suo pensiero, estrapolando singole frasi... Del resto, uno dei vizi di una certa "sinistra" è proprio quello di cercare, a turno, di ascrivere alla propria fazione ogni personaggio noto che torni comodo. Operazioni alquanto misere, e che possono funzionare solo con i defunti, che non possono smentire".
Ricordiamo innanzitutto che era un post non certo breve, oltre 4000 battute (per i non addetti ai lavori, diciamo due fogli e mezzo dattiloscritti). Le affermazioni di Simenon non erano brevi frasi, ma citazioni di brani interi tratti dalle interviste fatte da Françis Lacassin, uno dei simenonologi francesi più autorevoli. Non abbiamo composto un puzzle con tasselli di due/tre parole per dargli un  determinato significato. Non abbiamo estrapolato frasi da un contesto, ma riportato brani che dessero un'idea quanto più chiara di quello che Simenon andava dicendo.
Estrapolato? Sì, un'estrapolazione l'abbiamo fatta ed é il titolo, che riprende, alla lettera, le prime parole di una risposta di Simenon ad una domanda di Lacassin.
D'altronde gentile signor "Anonimo", non abbiamo certo dato a questo blog una connotazione politica (che senso avrebbe in un lavoro, che ormai dura quotidianamente da oltre tre anni, per cercare di capire e far capire il più possibile di questo scrittore, iscriverlo ad un partito o ad un'ideologia?). Detto questo, però anche le affermazione e le idee sulla politica che Simenon ha espresso le abbiamo raccontate e le racconteremo tutte, perché, piaccia o non piaccia, fanno parte integrante del personaggio e non possono essere ignorate.
In conclusione, non abbiamo condotto un'operazione alquanto misera, ma una semplice attività d'informazione e sopprattutto non abbiamo approfittato di un...defunto!
Ma vogliamo concludere con un paio di domande per il signor "Anonimo".
Da cosa altro desume (o da quali fonti é stato informato) che noi facciamo parte di una certa sinistra?
Ci spiega in che modo tornerebbe comodo e/o utile, a noi di Simenon-Simenon,  ascrivere il romanziere alle nostre presunte posizioni, ammesso che fossero quelle cui lei fà riferimento, cioè quelle di certa sinistra?
Il dibattito è quindi aperto alle opinioni di tutti i lettori e, ovviamente, a qualsiasi replica del signor "Anonimo".

giovedì 3 aprile 2014

SIMENON SIMENON. E' ORA: ABBATTETE IL "MOSTRO"

In alto, la veduta aerea della villa - A destra, ai tempi d'oro -  A sinistra, gli anni dell'abbandono

Il "mostro" d'Epalinges muore. "Mostro" è l'appellativo poco carino che i più malevoli avevano affibbiato a quel grande edificio che Simenenon aveva fatto erigere nei pressi di Losanna, proprio sulle colline che la circondano. In vita sua era la prima casa che si faceva appositamente costrurire. E per di più l'aveva progettata lui stesso, con tutta una serie di accorgimenti, dispositivi e soluzioni  (compresa una piscina coperta) per soddisfare al meglio le esigenze sue e di ognuno dei vari membri della famiglia, ma... ma non tenendo conto dei canoni estetici, almeno all'esterno. Il risultato?. Un enorme caseggiato bianco, che alcuni dicevano somigliasse ad una clinica, altri ad una sorta di fabbrica, altri a un caseificio... insomma i giudizi negativi si sprecavano, ssoprattutto da parte dei vicini. La casa era tutta bianca, molto grande, tanto spazio verde intorno, un grande cortile/garage, ma evidentemente l'occhio di Simenon non aveva il senso dello stile, quello architettonico (vedi il post La villa bunker di Epalinges).
Ora è arrivato il momento della fine. L'edificio sarà abbattuto. La voce era già circolata e ne avevamo dato conto in un post del novembre del 2012 Addio al mostro di Epalinges? , ma adesso è il quotidiano belga La Libre che specifica che il consiglio comunale ha approvato l'abbattimento e la conseguente lottizzazione: dodici piccoli fabbricati di tre piani l'uno per in totale di circa settanta appartamenti al posto dell'ingombrante e roai abbandonata abitazione dello scrittore.
Il periodo di Epalinges non fu tra i migliori per Simenon, segnato dal distacco definitivo dalla seconda moglie Denyse, dall progressivo partire dei figli, ormai grandi, ognuno per la sua strada, dalla morte della madre Henriette, e soprattutto dalla fine della sua attività di romanziere, stroncata dalla vicenda del romanzo Victor che non riuscì mai nemmeno ad iniziare.
Con la demolizione, scomparirà uno dei luoghi simbolo della vita dello scrittore, si dirà il più brutto, ma comunque un tassello che svanirà e di cui conserveremo solo qualche testimonianza fotografica e televisiva.

mercoledì 2 aprile 2014

SIMENON SIMENON. MAIGRET E' SOLO?... HOLMES E POIROT, NO?


Se Sherlock Holmes ha il suo Watson e Hercule Poirot il suo Hastings, chi è il confidente di Maigret?
Per rispondre a questa domanda bisogna iniziare ad esaminare quale ruolo giocano Watson o Hastings nei confronti di Holmes o Poirot. Questi personaggi-spalla di questi eroi svolgono in effetti diversi compiti: innanzitutto quello di confidenti, che permettono al protagonista di sfogarsi/confidarsi, di pensare ad alta voce, di fare ad esempio una brillante dimostrazione della loro incredibile capacità deduttiva e di opporsi in questo al confidente (è in particolare il caso di Hastings e Poirot) che è spesso arenato su una falsa pista, cosa che gli permette in seguito di esprimere la sua amirazione per la brillentezza del detective... Ma il confidente è anche un amico, una stretta relazione che il detective si tiene ben stretta, lui che, come Holmes o Poirot, é scapolo, che non ha un intimo nucleo familiare dove esprimersi. Il confidente è inoltre colui che racconta le inchieste condotte dal suo amico detective. Insomma è il cantore del suo eroe.
E Maigret in tutto questo? Lui ha il suo confidente, il suo amico, il suo cantore?
In realtà si potrebbe dire che abbia più fortuna dei suoi predecessori, perchè Simenon l'ha dotato di una rete di relazioni più importante. I differenti ruoli che assume il confidente che sia Watson o Hastings, sono suddivisi, nella serie dei Maigret, tra vari personaggi che assumono essi stessi quei defferenti ruoli.
Maigret ha un confidente? In realtà bisognerebbe porre la domanda in un altro modo: Maigret si confida, racconta il cammino del suo ragionamento? Di primo acchitto si potrebbe rispondere di no: si sa che gli ripugna ragionare sul suo "metodo" o spiegare in che modo condurrà l'inchiesta. Allora non si sfoga mai? Questo non è altrettanto vero: se non si esibisce in grandi dimostrazioni razionali, gli succede di esprimere qualche considerazione, di parlare delle difficoltà dell'inchesta, ma per questo ha anche lui i propri confidenti: di volta in volta i suoi ispettori, il dottor Pardon e, soprattutto M.me Maigret.
I confidenti di Maigret coincidono con le sue relazioni speciali che il commmissario intrattiene: un amico medico, come il dottor Pardon, con cui può parlare di pazienti e di malattie, i suoi "ragazzi", che sono i suoi ispettori e prima di tutti sua moglie. Già, perché Maigret è sposato e questa relazione coniugale lo pone subito in un altro contesto : Holmes e Poirot sono dei solitari, la cui singolarità e l'eccezionalità non possono essere divise, mentre Maigret vive nel quotidiano e nell'ordinario... per quanto attiene almeno alle sue relazioni sociali, ed è comunque un personaggio fuori dagli schemi sotto diversi punti di vista...
Maigret ha il suo cantore? Nessun problema, è Simenn stesso che assume questo ruolo. Si percepisce tra gli altri autori una certa distanza di fronte ai loro personaggi (vedi ad esempio Agatha Christie e il suo sguardo spesso ironico che rivolge ad Hercul Poirot). Invece in Simenon si può osservare un'evoluzione con il passare degli anni: all'inizio l'autore ha creato un personaggio che ha voluto banale, ma al tempo stesso eccezionale nella statura e nel fisico. E' il Maigret degli inizi, un personaggio sulla quarantina descritto da un giovane scrittore nemmeno trentenne che lo vede massiccio, enorme, "pachidermico", un po' ingenuo e talvolta guardato con uno sguardo divertito. Poi, passando il tempo, Simenon si avvicina sempre più al suo personaggio, alla distanza degli inizi, si sostituisce una relazione più stretta, in cui l'autore mette sempre più sè stesso nella sua creatura alla quale conferisce i suoi gusti, il suo modo di vedere la vita... E in questo è certamente il cantore del suo personaggio e non ha bisogno d'inventare un dottor Watson, perchè si fà carico lui stesso di raccontare gli exploit del commissario per più di 40 anni...
Infine, Maigret ha il suo ammiratore, qualcuno che non si stanca mai si scoprire e di stupirsi della personalità eccezionale del personaggio? La risposta è presto trovata: questo ammiratore è il lettore. E se ciascuno dei nostri lettori fosse lo Watson o l'Hastings di Maigret? E se, dopotutto, il miglior amico di Maigret fosse il lettore...?
Murielle Wenger

martedì 1 aprile 2014

SIMENON SIMENON. "LIBE": MONSIEUR GEORGES HA GIRATO L'ULTIMA PAGINA

Continuiamo gli appuntamenti per 
il 25° dalla scomparsa di Simenon. 
Questa volta vi presentiamo un'altro 
quotidiano francese, "Liberation", 
giornale decisamente di sinistra,
che quel 7 settembre 1989 
dedicò nel suo inserto,
"Le Chaier Livre de Liberation du Jeudi",
ben cinque intere pagine 
alla scomparsa del romanziere,
aprendo con una copertina completamente fotografica.



Le Roman de Simenon Il box d'apertura dell'inserto titola così, ricordando che, al di là delle cifre e delle sue performance, Georges Simenon é stato soprattutto uno "scrittore moderno". Seguono cinque pagine davvero complete nell'illustrare l'uomo e lo scrittore, ma dando spazio al commissario Maigret che non era solo letteratura polizesca, ma qualcosa di più, una sorta di ponte tra la narrativa popolare e la letteratura dei romans-romans. "Maigret l'antieroe - nei sommari all'interno - Originale, marginale, ma efficace. Lento, massiccio, fedele..." aggettivi per un personaggio di levatura mondiale E si riportano le parole del Presidente francese François Mitterand "...Simenon ci lascia un'opera che è divenuta un patrimonio colettivo dell'umanità...".  Lo scrittore Leo Malet "...Era un genio... spero che abbia degli onori adeguati al suo talento..:". Il regista  Bertrand  Tavernier "... uno scrittore molto profondo, che ha regalato dei capolavori al cinema francese..." Il ministro della Cultura Jack Lang "...scompare un grande uomo, ma molto semplice...".  Bernard Pivot, giornalista "...il suo genio era quello di saper restituire sul foglio bianco quello che aveva osservato nella vita..."


Scrivevano a Liberation "Il suo metodo: Taglio, taglio, taglio... Sognava  il romanzo puro, senza psicologismi, senza aggettivi né avverbi. Non amava che le mots-matière...".
Tracciano il profilo di Maigret, quello del giornalista Simenon che va alla polizia giudiziaria per imparare come si conduce un'inchiesta, raccontano le straordinarie capacità dello scrittore di cogliere dai piccoli dettagli all'essenza della vita di tutti i giorni e di metterli entrambe nella sua letteratura. Quella stessa vita quegli stessi piccoli dettagli che i suoi lettori riconoscevano come il proprio quotidiano. E poi Simenon, ma anche Maigret, e il cinema, un legame con alti e bassi, ma che non faceva che confermare come le sue storie fossero sofisticate, ma pur sempre storie per tutti.  E ancora "I numeri e le cifre", un gioco facile con Simenon che ha scritto tanto, ma ha anche venduto tanto, in tanti paesi e in moltissime lingue. E poi il cappello, la pipa, gli occhiali di Simenon, dettagli diventati icone, come testimoniano le sue fotografie, divenute altrettante icone.

lunedì 31 marzo 2014

SIMENON SIMENON: FORSE NON TUTTI SANNO CHE...




Il commissario Maigret • Proseguono su LA7 gli episodi delle inchieste del eroe simenoniano, fiction francese, con Bruno Crémer, sabato 29 hanno seguito 523.000 spettatori (share 2.11%) il 1° e 434.000 (share 2.88%) il 2°.


Pierre Simenon • Il figlio del romanziere, Pierre Simenon, sarà uno dei componenti della giuria de Le Festival du film policier belga che aprirà le porte della sua ottava edizione il 24 aprile, nei cinema Palace di Liegi.


Racconti di Maigret Domani 1° aprile dovrebbe essere nelle librerie la prossima raccolta di racconti delle inchieste de commissario Maigret. Questa é la notizia. Almeno che Adelphi non abbia approfittato della data per uno scherzo...


Simenon in Brasile • L'opera di Simenon sarà ristampata, da maggio, con oltre 300 titoli, per i tipi della Companhia das Letras. Al lancio presente il figlio dello scrittore, John, e sia a San Paolo che a Porto Alegre, parlerà del padre.


Ombre cinesi in Russia • Ai primi di aprile in Russia uscirà il romanzo della serie Maigret, L'ombra cinese. Sulla copertina campeggia un drago minaccioso e l'unica parole scritta non in caratteri cirillici é in alto a sinistra: Maigret.


Niente Festival Simenon • Quest'anno il tradizionale Festival di Sables-d'Olonnes non avrà luogo, pur essendo il 25° dalla scomparsa dello scrittore. La crisi economica non ha risparmiato neanche l'omaggio della Vandea a Simenon.


Cena Simenon a Londra • In occasione dell'edizione delle opere di Simenon, la casa editrice (anglo)americana Penguin organizza ogni mese una cena esclusiva, con solo una dozzina d'invitati, alla presenza del figlio John.

SIMENON SIMENON. ISTRUTTORIA SUPPLEMENTARE SUI RACCONTI DI MAIGRET

• I commenti in evidenza • Sui racconti  di Maigret, sia Murielle Wenger che Andrea Franco ci hanno fornito, nei loro commenti, ulteriori dettagli e curiosità che qui riportiamo e che scavano sul mondo degli scritti brevi di Simenon (che, come vedremo, talvolta però non sono così brevi).


Andrea Franco - Se parliamo di racconti pubblicati, mancano ancora quelli scritti nel periodo nordamericano. Per lo più datano metà anni '40, e, a differenza di quelli pubblicati finora, la loro compilazione veniva alternata con la stesura dei romanzi. Questi racconti sono decisamente più lunghi di quelli sinora editi da Adelphi. I loro titoli sono qui elencati in rigoroso ordine cronologico, come sono finora usciti:
La Pipe de Maigret
Témoignage de l’enfant de chœur

Le client plus obstiné du monde
Maigret et l’inspecteur malgracieux
On ne tue pas les pauvres types
Un Noel de Maigret


Murielle Wenger - Per completare le informazioni di Andrea, ecco quello che scriveva Pierre Deligny, nella prefazione del libro de Claude Manguy De Georges Sim a Simenon - Bibliographie, pubblicato da Omnibus nel 2004:
"...  Un giorno qualsiasi - era la fine degli anni '80 - qualcuno mi segnala che nella biblioteca dell'Assemblea nazionale, consultando la collezione del settimanale "Révolution National", datato ultima guerra, si é imbattutto con suo grande stupore in un racconto firmato Simenon: un Maigret sconosciuto a tutti!...Purtroppo, non ha annotato le coordinate precise della data. No sia mai! Mi precipito alla Biblioteca nazionale (...) domando di consultare la collezione completa di "Révolution National" non ancora trasferita su microfilm e catalogata. Attacco velocemente e dopo un po' scopro infine il famoso racconto misterioso, pubblicato nelle colonne dei numeri dal 21 al 28, dall'8 marzo al 12 aprile del 1942! Ottengo delle fotocopie... ed è così che "Menaces de mort" ha potuto, dopo cinquant'anni dalla sua unica pubblicazione, essere infine editato in volume, nel tomo 25 di "Tout Simenon" (agosto 1992)".
Davvero mi piacerebbe sapere chi  è stato quel "qualcuno", questo anonimo simenoniano  che ha permesso a Pierre Deligny di ritrovare questo racconto... in tutti i casi, grazie da tutti i maigrettofili, perchè questo racconto, dal tono inconsueto, ci fornisce una visione un po' diversa di Maigret... un Maigret meno insensibile, rispetto al solito, allo charme femminile... leggetelo, perchè ne vale davvero la pena...
Per i racconti invece preciso che La pipe de Maigret è l'ultimo racconto delle inchieste del commissario scritto in Francia (giugno 1945), prima dell'ultimo racconto non-Maigret (Le bateau d'Emile - luglio '45), e prima dell'ultimo romanzo Maigret se fâche che è anche l'ultimo roman-dur scritto da Simenon prima della sua partenza per l'America. I quattro racconti seguenti, menzionati da Andrea, sono stati scritti nel 1946, i primi tre nel Québec, un'altro a Nouveau-Brunswic e Un Noël de Maigret è stato redatto nel 1950 in California. Quest'ultimo racconto, che è il più lungo di tutti, ha richiesto molto più tempo degli altri, a Simenon sono infatti occorsi ben quattro giorni per venirne a capo....

... e infatti un Noël de Maigret è stato spesso considerato tra i romanzi proprio per la sua lunghezza che si colloca a metà strada tra questi e i racconti. Andrea Franco

domenica 30 marzo 2014

SIMENON SIMENON. MA CHE EFFETTO FA' GEORGES AGLI SCRITTORI


Facile. E' tutto sommato semplice quantificare l'effetto che le opere di Simenon hanno fatto e continuano a fare tutt'oggi sui suoi lettori. Bastano le cifre dei libri venduti (stimate a tutt'oggi 700 milioni in tutto il mondo), il numero di lingue in cui è stato tradotto (oltre cinquanta), la quantità delle riedizioni e la loro presenza nelle classifiche dei libri più venduti in molti paesi.
Ma questo lo saprete già, l'abbiamo detto in vari modi già altre volte. Ma oggi quello che ci interessa è l'effetto che Simenon faceva sui suoi colleghi romanzieri e letterati. E per fare qualche esempio che lo dimostri, oggi vogliamo qui raccogliere le parole di alcuni tra quelle che ci sembrano le più significative.
Abbiamo più volte citato Henry Miller che scrive al suo preferito.
"Per noi Americani che vi stiamo scoprendo grazie alle traduzioni siete come una nuova stella che si è levata all'orizzonte. Voi siete assolutamente unico tra gli autori che conoscono un grande successo di pubblico... C'è una tenerezza in voi che non trovo spesso tra gli scrittori francesi. Sarà il vostro lato belga?"
La celebrata Anaïs Nin dichiara disarmata
"E' il mio romanziere preferito. Le storie sono sempre valide e l'analisi dei caratteri rivela sottigliezze straordinarie... il migliore degli scrittori realisti, migliore anche di Zola o di Balzac..."
Thornton Wilder non sa trattenere il suo entusiasmo
"... i suoi libri mi hanno talmente entusiasmato che li ho regalati a tutti i miei invitati. Condividere un simile piacere m ha procurato una gioia indicibile. Il dono di saper raccontare é ciò di più raro che esiste in questo secolo. Lei lo possiede sulla punta delle dita...".
André Gide è stato uno dei primi ad acorgersi del suo valore
"...Voi passate per essere un autore popolare, mentre voi non vi indirizzate assolutamente al grande pubblico. I soggetti stessi dei vostri libri, l'insieme dei problemi psicologici  che sollevate... tutto si rivolge ai più sofisticati...".
Uno dei romanzieri americani tra i più ammirati di Simenon, Dashiell Hammett, spiega perché lo ammirava:
"... Perché é intelligente. Per certi versi mi fà pensare a Edgard Allan Poe...".