lunedì 7 aprile 2014
SIMENON SIMENON. REAZIONARIO O RIVOLUZIONARIO... PARLIAMONE...
Sulla collocazione politica di Simenon ci sono state poche discussioni, anche perchè lui stesso aveva dichiarato più volte la sua avversione per i politici e la sua indifferenza per la politica.
Ciononstante qualche dibattito si è avuto. Anche per causa nostra. E ne siamo doppiamente felici. Prima di tutto perché avendone parlato qui su Simenon-Simenon abbiamo suscitato delle reazioni, nei post e per mail, anche se per la verità un po' generiche, con semplici dichiarazioni di schieramento in un senso o nell'altro.
In secondo luogo c'è una contestazione, giunta ieri, più analitica e riferentesi ad un post (pensate!) che abbiamo pubblicato nel dicembre del 2012. Questo è l'altro motivo di soddisfazione. I nostri lettori vanno a scartabellare anche tra i post vecchissimi.
Il post in questione é Simenon era ancora più a sinistra dei comunisti. Il suo contenuto ha dato motivo ad un "Anonimo" (ci dispiace un po' per l'anonimato...) di contestarci titolo e contenuto. Ma ecco quello che afferma:
"Simenon non si fece mai "tirare per la giacchetta" e non si volle mischiare con la politica, che evidentemente considerava volubile e contingente. Sarebbe il caso di non cercare forzate interpretazioni del suo pensiero, estrapolando singole frasi... Del resto, uno dei vizi di una certa "sinistra" è proprio quello di cercare, a turno, di ascrivere alla propria fazione ogni personaggio noto che torni comodo. Operazioni alquanto misere, e che possono funzionare solo con i defunti, che non possono smentire".
Ricordiamo innanzitutto che era un post non certo breve, oltre 4000 battute (per i non addetti ai lavori, diciamo due fogli e mezzo dattiloscritti). Le affermazioni di Simenon non erano brevi frasi, ma citazioni di brani interi tratti dalle interviste fatte da Françis Lacassin, uno dei simenonologi francesi più autorevoli. Non abbiamo composto un puzzle con tasselli di due/tre parole per dargli un determinato significato. Non abbiamo estrapolato frasi da un contesto, ma riportato brani che dessero un'idea quanto più chiara di quello che Simenon andava dicendo.
Estrapolato? Sì, un'estrapolazione l'abbiamo fatta ed é il titolo, che riprende, alla lettera, le prime parole di una risposta di Simenon ad una domanda di Lacassin.
D'altronde gentile signor "Anonimo", non abbiamo certo dato a questo blog una connotazione politica (che senso avrebbe in un lavoro, che ormai dura quotidianamente da oltre tre anni, per cercare di capire e far capire il più possibile di questo scrittore, iscriverlo ad un partito o ad un'ideologia?). Detto questo, però anche le affermazione e le idee sulla politica che Simenon ha espresso le abbiamo raccontate e le racconteremo tutte, perché, piaccia o non piaccia, fanno parte integrante del personaggio e non possono essere ignorate.
In conclusione, non abbiamo condotto un'operazione alquanto misera, ma una semplice attività d'informazione e sopprattutto non abbiamo approfittato di un...defunto!
Ma vogliamo concludere con un paio di domande per il signor "Anonimo".
Da cosa altro desume (o da quali fonti é stato informato) che noi facciamo parte di una certa sinistra?
Ci spiega in che modo tornerebbe comodo e/o utile, a noi di Simenon-Simenon, ascrivere il romanziere alle nostre presunte posizioni, ammesso che fossero quelle cui lei fà riferimento, cioè quelle di certa sinistra?
Il dibattito è quindi aperto alle opinioni di tutti i lettori e, ovviamente, a qualsiasi replica del signor "Anonimo".
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