No. Non é il protagonista di un film horror e nemmeno il suo titolo. E' semplicemente Simenon. O meglio quello che lo scrittore diceva di sé "... ho voluto vivere, costi quel che costi, tutte le vite possibili...". Da qui il concetto di collezione di individui, di contatti, ma soprattutto di esperienze, perchè sosteneva che non basta osservare, occorre vivere in prima persona ambienti, situazioni, frequentare e avere contatti umani.
Ed è quello che, con il suo continuo spostarsi da un capo all'altro del mondo, Simenon faceva quando non scriveva (ma spesso non smetteva nemmeno in viaggio) e, se ci pensate bene, è quello che fà fare anche a Maigret. Il commissario si trova a frequentare nelle sue inchieste, stimati borghesi e poveri diavoli, persone per bene e deliquenti per necessità. Non sempre si tratta di ambienti e persone che gli sono familiari e non di rado deve affrontare delle situazioni in cui non si ritrova " ...Quando si trovava improvvisamente faccia a faccia con un ambiente nuovo, con gente di cui non sapeva nulla - spiega Simenon - sembrava che aspirasse meccanicamente la vita che aveva intorno a sé al fine di esserne imbevuto come una spugna...".
In effetti già altre volte abbiamo incontrato queste corrispondenze tra i metodi di Simenon di scrivere e quello di Maigret d'indagare. Daltronde si tratta di una proiezione del metodo che lo scrittore utilizzava nei suoi romanzi sul modo di indagare del commissario. Addirittura potremmo persino dire, che aldilà della trama di ogni singolo romanzo, quello di Simenon seguiva un modo "poliziesco" d'indagine durante la preparazione dei suoi scritti. L'elemento da cui traeva ispirazione e attorno cui girava per giorni, potrebbe essere l'analogo dell'indizio cui il commissario cerca di dare un senso L'appuntarsi nomi, luoghi, rapporti tra i personaggi, dsulle buste gialle prima di inziare a scrivere, corrisponde alla fase in cui Maigret si documenta sulla vittima, sui sospettati, sui testimoni prima di cominciare l'inchiesta. E non ultimo, il non sapere dove il romanzo e i suoi personaggi l'avrebbero portato, somiglia molto all'incertezza dell'investigatore che all'inizio ha davanti a sé un notevole ventaglio di eventualità.
Ma questo non significa che Maigret sia Simenon. Lo scrittore si definiva addirittura un ladro di storie e di vite. S'infilava nella pelle di qualcuno, ma di solito era un personaggio o una tipologia di persona che conosceva molto bene per averlo frequentato e, nei suoi viaggi, faceva una vera e propria scorta di scenari, di personaggi, di situazioni. E più si conosce la sua vita e più si capiscono i protagonisti delle sue storie, gli ambienti, le mentalità... E Simenon Simenon cerca proprio di riuscire in questo: far conoscere di più l'uomo il personaggio, il padre, il marito, l'amante... in modo che quando leggerete il prossimo titolo di Simenon abbiate qualche strumento in più per capire il perché di certe scelte e le motivazioni di certe conclusioni.
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