martedì 4 ottobre 2011

SIMENON. SOSTIENE MAIGRET

"...se fosse stato ancora più disordinato nel suo vestire, lo si sarebbe potuto prendere per un vagabondo... Non era verosimie che avesse colpito un giovanotto con sette coltellate e che poi fosse scappato. L'assassino non era venuto in macchina nel quartiere, era quasi certo.Era più probabile che avesse preso la metropolitana alla stazione Votaire, vicinissima al luogo dell'aggressione..."
E' quanto sostiene Maigret circa a metà dell'inchiesta da poco in libreria Maigret e l'assassino di rue Popincourt, sì proprio la stessa annunciata a luglio con il titolo Maigret e l'assassino e poi mai pubblicata, e visto che parliamo di titoli vari vogliamo qui ricordare anche la versione Oscar Mondadori del 1970 che s'intitolava Maigret e il capellone imprudente! Ancoriamoci quindi saldamente al titolo dell'opera originale Maigret et le tueur scritto ad Epalinges nell'aprile del '69.
Il morto accoltellato cui accenna Maigret era Antoinre Bataille, un giovane di circa vent'anni, con una giacca di pelle, capelli lunghi trovato bocconi sul marciapiedi e la schiena trafitta da numerosi fendenti.
La classica inchiesta del commissario avrà un epilogo molto inconsueto, che avrà le  caratteristiche più della seduta psichiatrica che del'interrogatorio, e che infatti, invece di svolgersi al Quai des Orfévres, avrà luogo nel salotto a casa di Maigret.
Appena uscito in libreria, Maigret e l'assassino di rue Popincourt già si affaccia nella top ten delle classifiche. Lo troviamo nella sezione Narrativa Straniera, pubblicata da Il Corriere della Sera il 29 settembre che lo dava già all'ottavo posto.

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