lunedì 24 ottobre 2011

SIMENON VOLTA L'ULTIMA PAGINA

Giovedì 7 settembre 1989. La notizia è che Georges Simenon é morto. Le agenzie hanno battuto la notizia il giorno prima. In ritardo. Teresa, la sua compagna, ha fatto appena in tempo a far cremare il corpo dell'ottantaseienne romanziere (che si è spento nella notte di lunedì 4) e a spargere le sue ceneri nella loro casa di rue des Figuiers, lì dove Simemeon aveva disperso quelle della figlia Marie-Jo, morta suicida una decina d'anni prima. Erano le volontà del suo Georges: non far sapere nulla a nessuno, nemmeno ai figli, non prima di essersi ricongiunto con la terra de suo giardino, all'ombra del suo amato grande cedro del Libano.
Solo La Suisse, riesce ad anticipare la notizia, grazie alla soffiata di un impiegato dell'ospedale. Gli altri giornali, francesi, belgi, e di tutto il mondo escono con la notizia il giorno 7. Alcuni fanno titoli a più colonne in prima pagina, altri organizzano speciali con interviste, commenti, ricordi. Il titolo che abbiamo dato a questo post é quello che pubblicò Liberation, ma il tenore era lo stesso anche per quelli degli altri giornali, delle radio e delle televisioni.
E in quel frangente, soprattutto in Francia ci furono molti commenti di intellettuali, politici, registi, scrittori.
L'allora capo dell'Eliseo, Francois Mitterand, volle sugellare la statura mondiale dello scrittore "...alla confluenze di diverse culture, Georges Simenon ci lascia un'opera che è divenuta patrimonio collettivo dell'umanità...". E il suo ministro della cultura Jack Lang ne sottolineò l'aspetto umano "...é un grande uomo, molto semplice, che scompare...".
Il famoso scrittore di noir Leo Malet non nascose la sua ammirazione: "...era un genio, sia per l'immensa produzione che per l'interessa suscitato dai suoi libri. Spero che gli sia tributato un omaggio pari al suo talento...".
Il regista Jean Dellanoy che aveva portato sul grande schermo diversi film tratti dai romanzi di Simenon dichiarò "... l'amavo moltissimo. Perdiamo un grande autore. Io lessi cinquanta Maigret quando ne scelsi due con Jean Gabin nel ruolo del commissario Maigret...". Il famoso giornalista culturale , Bernard Pivot, ribadì la statura letteraria di Simenon "...è stato un divoratore di vita. Il suo genio consisteva nel trasporre sul foglio bianco quello che aveva osservato durante la sua vita. Non è stato il più grande scrittore, ma uno dei più grandi...".
Altro cineasta che si era cimentato con i film dai romanzi simenoniani Bertrand Tavernier "...uno scrittore straordinario, molto profondo che ha donato dei capolavori al cinema francese...".
Dal 4 ottobre 1989 si creò di fatto un grande vuoto per lettori, scrittori, registi, intellettuali e per la cultura tutta.

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