lunedì 3 settembre 2012

SIMENON: UN 3 SETTEMBRE 1966 A DELZFIJL


Dalla nostra attachée Murielle Wenger, riceviamo la rievocazione di una cerimonia che si svolse in Olanada per commemorare Maigret. Murielle ha scelto per noi un brano da "Mémoires intimes"


"Alla fine del mese devo andare ad Amsterdam e poi a Delfzijl per assistere con almeno quaranta dei miei editori, giunti da ogni parte, all'inaugurazione della statua di Maigret eretta nel luogo dove scrissi il primo romanzo della serie, Pietr-Le-Letton...
Giornalisti, fotografi mi aspettavano insieme ad Abs Bruna il (mio) editore olandese. Mi hanno condotto in una piccola sala dell'aeroporto, messa a nostra disposizione, e ho risposto al meglio alle domande intanto che gli apparecchi fotografici mitragliavano e i loro flash mi abbagliavano di continuo.
Sono una buona quarantina gli editori che sono venuti, alcuni degli amici che ritorvo con vero piacere, altri che non ho mai nemmeno visto. Il vecchio Arnoldo Mondadori è accompagnato da sua moglie e ci abbracciamo. Helen Wolff,  vecchia amica, mia editor presso Harcourt Brace a New York, ha attraversato l'Atlantico in tutta fretta e Hamish Hamilton è arrivato da Londra con la sua adorabile moglie. Ovviamente Sven e Lolette Nielsen sono della partita... Rincontro Berard de Fallois e ancora altri, e dopo l'aperitivo..., andiamo a vestirci per una cena di gala... I Bulgari, apprendo con stupore sono venuti in quattro.
La grande cena ha inizio e la mia vicina é la signora Mondadori. Discorsi. Io ne faccio uno improvvisato, perchè non sono stato mai capace di "scrivere" un discorso. Faccio un saluto particolare ad Arnoldo Mondadori, il mio editore più anziano, infatti pubblica i miei libri sin dal 1925, fin dai tempi dei romanzi popolari e perché l'Itlalia è il paese in cui non ho mai cambiato editore. In Francia ne ho avuti tre. Negli Stati Uniti quattro o cinque, in Olanda solo uno, Abs Bruna, che ha iniziato con i primi Maigret...
Adesso si balla... Al vino segue lo champagne, poi i liquori e i visi si coloriscono...
La mattina... ci siamo imbarcati per non so quale posto dove abbiamo trovato giornalisti e fotografi. Nella coppia Mondadori, lui preferisce visitare La Haye che non conosce. Arnoldo è il più anziano, ma si dimostra il più attivo e il più curioso.
Cena, sempre in ghingheri, cioè in tenuta da sera, in un castello storico dei dintorni, ma dopo qualche intervista sia nel nostro salone che al piano terra. L'indomani mattina un treno speciale, ornato da bandiere di diverse nazioni, ci porta verso Delzfijl attraverso i boschi di pini della Drehnte, poi la Frise attraversata dai canali. Le autorità municipali ci aspettano. Ci imbarchiamo in un bellissimo battello che naviga verso l'estuario, scortato da diversi velieri. Buffet freddo a bordo. I fotografi mi mitragliano....
Ritorno a Delzfijl. La porta della città è addobbata. Ci portano in un vecchio canale che conosco bene, ancora ingombro di legni galleggianti. Della folla sulle banchine. Delle case che riconosco. Un prato che prima non c'era, uno zoccolo di pietra, una statua la cui altezza mi sorprende, avvolta in un tela bianca.
Cinque degli attori  che hanno interpretato il ruolo di Maigret sono presenti, anche il mio amico Rupert Davies che è il solo fino a quel momento ad aver impersonato il commissario in cinquantadue film.
Fanfare. Autorità municipali. Discorsi...Un stuolo di fotografi. Degli operatori televisivi. Mi danno in mano una corda e mi dicono di tirare per scoprire la statua.
Io tiro, ma invano. Delle risate. Anche io rido. Provo di nuovo. Qualcuno s'avvicina rifà un nodo malfatto e, quando tiro di nuovo, il telo cade scoprendo infine un Maigret scolpito da un olandese, Pieter D'Hont, assomiglia abbastanza a quello che avevo immaginato ma che io solo conosco.
Ancora musica. Applausi. Discorsi. E' il mio turno, devo dire qualche parola, la mia emozione non è finta.
Poi il corteo si dirige verso le "Pavillon", il ristorante sulla rive dell'Ems, con una terrazza dalla quale, bevendo un ginepro, ho immaginato il commissario prima di scrivere Pietr-Le-Letton sul fondo di una barca abbadonata nel canale.
Ci ritroviamo... nelle strade pavimentate con ciottoli rosa e io ritrovo dei ricordi del periodo in cui avevo venticinque anni.
Ma la folla ci attende al ristorante che si è ingrandito. Numerosi studenti dell'Università di Groninque, lì vicino, sono venuti per salutarmi. Champagne...Discorsi...
Un po' più tardi ci portano alla stazione. Un treno speciale ci aspetta ed è davvero speciale. Una vettura è completamente riservata alla radio e alla televisione. La radio riversa un fiume di musica nel treno in cui una carrozza è stata adibita a dancing. Intanto i tecnici sviluppano e montano il film girato durante la cerimonia e che sarà proiettato al nostro arrivo ad Amsterdam.
Viene servito da bere da mangiare in ogni scompartimento, le cui porte sono tutte aperte.... Il ginepro olandese corre a fiumi... Uno spiker racconta delle storie divertenti in due o tre lingue.... Quasi tutti sono brilli e ballano, non solo nella carrozza-dancing, ma anche nei corridoi...
A mezzanotte il treno si ferma non nella grande stazione di Amsterdam, ma su una stazione nella quale la gente non ha accesso, davanti ad un edificio dall'aspetto severo. La radio suona sempre, si ballerà anche sulle bamchine, fino alla proiezione del film girato a Delzfijl. Ci si rivede, ci si riconosce. Si ride di gusto.  (Raccontato da Georges Simenon in moires intimes)

SIMENON, MAIGRET E IL RIPARATORE DEI DESTINI


Riceviamo dalla nostra affezionata attachèe Paola Cerana, un appassionato saggio su Simenon, le sue donne, i suoi romanzi, il suo Maigret che è una dichiarazione d'amore nei confronti del romanziere.



Roma - dalla nostra attachèe Paola Cerana - Georges Simenon ha vissuto un’esistenza traboccante d’amore e di passione ma anche di inquietudine e dolore.
Aveva fame di tutto, sin da giovane. Aspirava la vita dalle narici, dalla bocca, da ogni poro, come un moribondo assetato d’eternità. Si nutriva dei barbagli di sole sulle case, del verdeggiare degli alberi, della frescura della pioggia, dei colori dei mercati, del sapore della frutta, delle luci e degli odori delle strade ma, soprattutto, era irresistibilmente attratto dalle persone. Ogni individuo era per lui un microcosmo in cui immergersi per viaggiare alla scoperta di nuovi imprevedibili orizzonti. I volti e i corpi delle donne rappresentavano per lo scrittore l’attrazione più irresistibile, l’accattivante accesso a una galassia seducente e inafferrabile: quella dell’animo femminile.
Gli bastava posare lo sguardo su “quei sederi ondeggianti per provare delle erezioni quasi dolorose. Quante volte ho placato quella fame in una strada buia, dentro un portone, con qualche ragazzina più grande di me…“.
Trascinato violentemente dall’eccitazione, Simenon non ha mai saputo rinunciare all’amore fisico ma nella sua audace esuberanza è sempre stato onesto e coerente, rispettando le pieghe più sensibili dell’animo umano cercando di non ferirne mai la dignità. Tutti i suoi romanzi attingono dalla vita reale, offrendo così uno specchio psicologicamente illuminante non solo dei piaceri della vita ma anche dei risvolti umani più oscuri e dolenti, spesso sepolti sotto cumuli di fugaci lussurie.
Nelle sue “Memorie intime” – il romanzo autobiografico pubblicato nell'81 iseguito da Le livre de Marie-Jo, scritto dalla figlia suicidatasi a venticinque anni con un colpo di rivoltella - Simenon confessa questa sua predisposizione ai piaceri dei sensi ma anche la sua condivisione con le infinite sofferenze delle persone conosciute durante la sua errabonda esistenza. E’ stato precoce testimone di così tante vite finite male, sprofondate in tragedia, che un giorno s’è chiesto come mai non ci fosse, per gli individui in difficoltà psicologiche, l’equivalente dei medici che si adoperano per sanare le malattie del corpo. Allora, lo scrittore era molto giovane e non conosceva Freud, che scopri solo più tardi, interessandosi in seguito molto di più a Jung e alle sue teorie. Tuttavia Simenon ha sempre tentato di superare la psicoanalisi, che a suo giudizio spesso non riusciva a spiegare la complessità della natura umana.
Così, Simenon ha cominciato a immaginare una figura sostitutiva dell’analista classico: un personaggio vago e contraddittorio, proprio come l’animo umano, che svolgesse nella società un ruolo particolare e ben preciso. Quello di “riparatore di destini”. Fermare in tempo una ragazza che si vuole gettare da un ponte, consolare un amante deluso che si annega nell’alcol, regalare semplicemente un sorriso a chi non ne ha più dentro di sé. Arrivare nel posto giusto al momento giusto, con passo delicato, prima che la sofferenza spinga definitivamente l’essere umano oltre il baratro del nulla.
Tutto piuttosto vago, riconosceva Simenon, tanto che non osava parlare pubblicamente di questa sua fantasia per non sembrare ridicolo. Così, per mascherare quest’idea tanto bizzarra quanto insistente sotto una veste accettabile, ha deciso di affibbiare al suo Maigret l’espressione di “riparatore di destini”, attribuendo al commissario la personificazione di soccorritore psicologico di anime alla deriva.
"Comprendere e non giudicare", questa è la frase emblematica che contraddistingue la personalità e la missione intima di Simenon - Maigret. Il commissario, infatti, di fronte alla frequente inconciliabilità tra legge e giustizia, sceglie quasi sempre di agire in maniera che le cose si aggiustino secondo la giustizia umana, cercando di entrare in empatia con gli equilibri invisibili delle persone, quelli più delicati, quelli più veri.
Probabilmente è stata una donna a ispirare questa dimensione psicologica di Simenon. Non una delle diecimila femmine – tante sono le leggendarie avventure attribuite al vorace scrittore – con cui ha condiviso transitorie passioni. Ma una donna conturbante, eccessiva, erotizzante, conosciuta durante il primo pallido matrimonio dello scrittore con Tigy, e destinata a sconvolgere la sua vita. Questa diva dalle trecce nere, dalla figura flessuosa e dalla voce da letto, è Denyse Ouimet, o semplicemente D., come Simenon ama chiamarla nei suoi scritti. Trasgressiva e contraddittoria sin dal loro primissimo incontro, D. diventerà la sua seconda moglie e la madre di tre dei quattro figli di Simenon, tra cui la piccola Marie-Jo, dopo un’appassionata quanto travagliata convivenza con Simenon e un rapporto altrettanto morboso con la sconsolata figlia.
Appena conosciuta “credevo di sentirla debole, disarmata, senza punti d’appoggio, lacerata da aspirazioni contraddittorie … Non volevo cambiarla. Ero persuaso che i miei sforzi mirassero a farle scoprire se stessa, la vera D. che si credeva obbligata, come se avesse paura, a indossare via via delle maschere. Avevo ragione? Avevo torto? Ad ogni modo ero sincero.” Inconsapevolmente, travolto da una passione tanto focosa quanto pericolosa, Simenon ha cercato d’essere il riparatore del destino di D., anche se alla fine i destini di entrambi sono stati travolti da un duplice, imprevedibile epilogo: lo squilibrio psichico di D. e il suicidio di Marie-Jo. Mentre il primo era forse intuibile dalle crescenti intemperanze della donna, il secondo ha straziato la mente e il cuore dello scrittore. Di fronte alla propria disperata impotenza nel riparare il destino della persona più amata, Simenon continuerà a far vivere la sua bambina attraverso i ricordi, le confessioni e le tenere parole contenute nelle sue memorie, esorcizzando così la sua sconfitta.
“Avevi un bisogno di un assoluto che il tuo Dad non poteva soddisfare. Ti voglio bene bambina mia e sono felice che tu abbia trovato finalmente la pace.” 
Sono pagine dolorose, queste, eppure in un certo senso salvifiche per lo scrittore. Forse, svuotare la propria vita nei romanzi è uno dei segreti in grado di scolpire i personaggi su carta in persone reali, capaci di sopravvivere alle pagine in cui sono racchiusi, diventando così, insieme ai propri autori, complici protagonisti di vita eterna.
“Gli uomini leggono, perché quasi come il pane, hanno bisogno di finzione” diceva Simenon. E lui che di romanzi ne scrisse a centinaia, di cosa aveva bisogno, che cosa cercava nella scrittura un uomo così famelico di vita vera? Non è forse diventato un inconsapevole riparatore di destini di tutti quei lettori che nei suoi libri si sono immersi, persi e ritrovati? Tutti noi, amanti della letteratura, vorremmo essere dei Simenon e scrivere meravigliosi romanzi, tuttavia anche accontentandoci d’essere modesti lettori riusciamo ad attingere alla stessa fonte emotiva e riflessiva da cui essi nascono. Leggendo, ci incontriamo idealmente a metà strada con l’autore delle storie raccontate, il quale ci porta per mano dentro il suo mondo, accogliendo in esso il nostro, comprendendolo e non giudicandolo, in una comune catarsi.
Probabilmente, in questo senso è superfluo distinguere tra lettura e scrittura, perché entrambe le dimensioni sgorgano da questa istintiva, insaziabile fame di emozioni condivise che stilla da ogni essere umano. E di conseguenza, è superfluo anche distinguere tra finzione e verità, tra personaggi inventati e reali, perché lo spasmodico bisogno di finzione di cui parla Simenon non galleggia in superficie, bensì affonda in una dimensione profonda e radicata: spesso, ci specchiamo nella finzione dei romanzi perché nella vita siamo incapaci di guardare direttamente la verità. Quante potenziali Marie-Jo, quanti padri sconfitti e quanti salvifici Maigret si annidano tra noi?
Forse, ognuno di noi, leggendo o scrivendo, può trovare conforto e dare un senso alla propria incompiutezza, diventando momentaneamente il riparatore del suo stesso destino, come sarebbe piaciuto a Simenon.

domenica 2 settembre 2012

SIMENON, UN SITO UFFICIALE, ORGANIZZATO DAL FIGLIO JOHN


Simenon ha un sito, o meglio un blog ufficiale. Si tratta di quello che da un paio di mesi sta mettendo su il figlio Simenon.co. E' evidente che oltre alla realizzione di un sito "ufficiale" che sia un po' il punto di riferimento per studiosi e appassionati, questa è un'operazione che si integra con le altre che John ha da tempo intrapreso per dare organicità e unità al patrionio letterario e non solo del padre. Infatti tra i progetti che sta portando avanti c'è quello di riunire in una unica società, con sede a Liegi, la proprietà e la gestione tutti i diritti, letterari, cinematografici, televisivi... etc (Simenon. Dove andranno a finire i suoi diritti) Inoltre sta perseguendo il progetto di creare a Liegi un museo permanente da dedicare specificamente a Georges Simenon (Simenon 2015. Un museo permanente a Liegi).
Insomma in tutto questo c'è la chiara volontà di John di riportare a Liegi il polo delle attività-Simenon, una sorta di ritorno a casa e di legare così il nome del grande romanziere a quello della sua città natale.  

sabato 1 settembre 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1985- 1989


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano


• 23 giugno 1985 – Francia
Nel’isola di Porquerolles, nei pressi della Costa Azzurra, dove hanno trascorso per anni lunghe vacanze estive, muore la sua prima moglie, la belga Règine Renchon, da Simenon soprannominata Tigy.

• 4 settembre 1989 - Svizzera
A Losanna nella sua piccola casa rosa, al 21 di avenue des Figuiérs, Georges Simenon muore a 86 anni tra le mani della sua compagna Teresa. Le sue ceneri saranno sparse nel giardino e si uniranno insieme a quelle di sua figlia Marie-Jo morta suicida, a venticinque anni, nel 1978.

venerdì 31 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1976 - 1977


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• 18 agosto 1976 – Svizzera
In una delle tante lettere della corrispondenza con il suo amico italiano, il regista Federico Fellini, Simenon si dichiara e scrive “”Probabilmente lei è l’unica persona al mondo cui mi senta legato sul piano creativo…Vorrei farle capire quanto mi senta vicino a lei non solo – per usare un temine che cerco di evitare – come artista, ma come uomo e come creatore…”

 • 15 agosto 1977 – Svizzera
Simenon ricorda, in uno dei suoi Dictèes, un altro 15 agosto, quello del 1931, che fu il primo contatto con il pubblico già affezionato ai suoi primi Maigret, a Deauville, a firmare le copie, la sua prima esperienza in merito, come ci ha ricordato Murielle Wenger che proprio quel brano ci ha proposto e che abbiamo pubblicato nello scorso 15 agosto.

giovedì 30 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1973


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano


• Estate 1973 - Francia
Pierre Granier-Deferre porta a termine la produzione del film Le train tratto dall’omonimo romanzo simenoniano del 1961. Protagonisti di calibro come Romy Schneider e Jean Louis Tritignant

 • 15 settembre 1973 - Svizzera
Esce Un homme comme un autre, il primo dei suoi famosi Dictées. Sono considerazioni, riflessioni, ricordi che Simenon incide sul registratore poi spedisce a Presses de La Cité dove sbobinano i nastri, fanno la revisione e pubblicano un libro. Tra il ’73 e il ’79 usciranno oltre venti Dictées.

mercoledì 29 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1969 -1972


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• Agosto 1969 – Belgio
Simenon è corso a Liegi, al capezzale della madre agonizzante. Henriette Brulls morirà dopo circa quattro mesi.

• 20 luglio 1972 – Svizzera
Maigret et Monsieur Charles, Simenon lo scrive ad  Epalinges, ma non sa ancora che sarà il suo ultimo Maigret, ma adirittura il suo ultimo romanzo in assoluto. 

• 20 settembre 1972 – Svizzera
Simenon entra nel suo studio della villa d’Epalinges, per scrivere il suo ennesimo romanzo che si dovrà intitolare Victor. Ma non cade in état de roman, non scatta il déclic e così decide di smettere di scrivere romanzi. Non sarà più un romanziere.

martedì 28 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1966 -1968


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

 • 3 settembre  1966 – Olanda
A Delzfijl partecipa all’inaugurazione di una statua in onore di Maigret alla presenza di numerosi attori che ne interpretarono la parte nelle televisioni di tutto il mondo

• 5 giugno 1968 – Svizzera
Lunga intervista a Simenon, da parte di cinque tra medici, psicologi e psicoanalisti della redazione della rivista medica di Ginevra, Médecine et Hygiène. Simenon mette a nudo molto di sé

lunedì 27 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1963


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• 25 gennaio 1963 – Svizzera
Simenon termina la stesura de La chambre bleu nella sua villa di Epalinges mentre la seconda moglie sta per abbandonare  definitivamente quella casa, i propri figli e il marito il quale invece ha trovato nella loro femme de chambre, Teresa Sburelin, una tranquilla, serena e amorevole compagna.

• 18 settembre 1963 – Francia
Esce sul grande schermo un altro Maigret interpretato da Gabin. Si tratta di Maigret voit rouge, diretto da Gilles Grangier, tra gli altri interpreti troviamo Francois Fabian e il nostro Vittorio Sanipoli. Il libro, da cui fu tratto, era uscito nel 1951 con il titolo Maigret, Lognon et les gangsters.

domenica 26 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET, L'ESTATE 1960 - 1962


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano


1-10 luglio 1960 – Italia
Trascorre la vacanza con la tutta la famiglia all’Hotel Excelsior al Lido di Venezia

Giugno 1962 – Svizzera
Denyse, la seconda moglie il cui equilibrio mentale è peggiorato, decide di entrare nella clinica psichiatrica di Nyon. Sarà il primo passo dell’allontanamento definitivo da Simenon.

Giugno 1962 – Svizzera
Simenon scrive a giugno Maigret et le Fantôme che viene pubblicato a luglio dello stesso anno.

sabato 25 agosto 2012

SIMENON SIMENON, GLI AUGURI A HOLMES

Non potevamo noi di Simenon-Simenon
non fare gli auguri ad un altro colosso
della storia del giallo, per suoi 125 anni
dalla prima inchiesta scritta da Conan Doyle
A Study in Scarlet.
A tale proposito vi rinviamo a questo post.
Auguri Sherlock!

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1958 -1959


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• Luglio 1958 – Svizzera
Dopo il rientro in Europa, Simenon decide di stabilirsi definitivaamente nello stato elvetico, scegliendo per ora un castello ad Echandens, situato nei pressi di Losanna.

• 2 settembre 1959 – Francia
Esce nelle sale cinematografiche francesi Maigret et l’affaire Saint-Fiacre, tratto dall’omonima inchiesta del commissario simenoniano, scritta nel 1932. Qui la trasposizione per il grande schermo è diretta da Jean Delannoy e anche qui il protagonista è interpretato da Jean Gabin (per tre volte commissario sul grande schermo), affiancato da Valentine Tessier e Michel Auclair

venerdì 24 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET, L'ESTATE DEL 1955 - 1956


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• 12 luglio 1955 – Francia
Rientrato in Europa dopo dieci anni in America, Georges Simenon, sistemato per il momento a Mougins, mette mano a Maigret tend une piège

• 10 agosto 1956 – Francia
Gilles Grangier dirige Sang à la tête, un film tratto dal romanzo simenoniano Le Fils Cardinaud del 1942, interpretato da Jean Gabin, Monique Mèlinand e Renée Faure

giovedì 23 agosto 2012

SIMENON. MAIGRET CONTINUA A... PIGALLE CON I RACCONTI

E' una novità per modo di dire, visto che se ne parlava ufficialmente già da qualche mese. Ma adesso sembra davvero ufficiale. Occorrerà attendere l'inizio  di ottobre, ma poi potremo sfogliare il primo volume di raccolta di racconti di Maigret. Esauriti tutti i titoli, era scontato che Adelphi si buttasse sui racconti. Come vi abbiamo già elencato in un altro post, sono abbastanza da riempire ancora qualche volume.
Per questa nuova serie, non più romanzi quindi ma racconti, la casa editrice ha scelto il titolo Rue Pigalle (che più parigino non si può...) più un sottotitolo "e altri racconti" che è lo stesso di uno pubblicato su Paris Soir Dimanche nel '36 e poi finito direttamente nella raccolta omnia Tout Simenon. Adelphi ha conservato la stessa impostazione grafica e la medesima formula editoriale. Cavallo vincente non si cambia! Sugli altri titoli per ora, come al solito, bocche cucite!
Il primo a dare l'informazione è stato il neo-sito ufficiale di Simenon (ancora in costruzione), gestito dal figlio John, che è stato addirittura in grado di riportare già la copertina e la data di uscita: il 9 di ottobre.
Rue Pigalle, detto per completezza fu anche nel titolo dell'unica uscita cinematografica di un Maigret italiano (Maigret a Pigalle). Ma la coppia vincente (Landi-regista) e (Cervi-protagonista) non rinverdirono sul grande schermo le fortune e il successo avuto su quello televisivo.
All'uscita quindi dovrebbero mancare solo quarantasette giorni. Buon conto alla rovescia!

mercoledì 22 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET, L'ESTATE 1953 -1954


Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano
 
• 5 giugno 1953 – Gran Bretagna
The Man who watched trains go by, debutta la versione cinematografica inglese del famosissimo L’homme qui regardait passer les trains del 1938, diretta da Harold French, con Claude Rains, Marta Toren e Herbert Lom.

• 25 giugno 1954  Connecticut
Simenon termina di scrivere un altro dei suoi capolavori: L’Horologer d’Everton, uno dei tanti romanzi da cui sarà anche tratto un film.

martedì 21 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1950 E 1952


Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

27 settembre 1950 – Connecticut
Simenon finisce di scrivere una sorta di biografia del suo commissario: Les Mémoires de Maigret, concepita come se fosse proprio Maigret a raccontare la sua vita

24 settembre 1952 – Francia
Il famoso Lettre à mon juge scritto in Florida nel 1947, esce in versione cinematografica con il titolo Le fruit défendu di Henry Verneuil, con Fernandel, Francoise Arnoul e Claude Nollier.

lunedì 20 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET, L'ESTATE 1950


 Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• 21 giugno 1950 – Nevada
A Reno Georegs Simenon divorzia ufficialmente dalla sua prima moglie Régine Renchon, da lui soprannominata Tigy.

• 22 giugno 1950 – Nevada
A Reno Georges sposa Denyse Ouimet, la segretaria canadese diventata prima la sua amante e poi madre del suo secondo figlio Johnny. Diventa così ufficialmente l'unica e vera M.me Simenon

• 4 luglio 1950 – Connecticut
Simenon va ad abitare a Shadow Rock Farm, una fattoria che gli piace mmoltissimo, vicino a Lakeville, dove rimarrà addirittura per cinque anni, fino al suo definitivo ritorno in Europa.

domenica 19 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L' ESTATE 1948 - 1949



"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

14 giugno del 1948 – Arizona
Esce, per i tipi di Presses de La Cité, Le vacances de Maigret, scritto a Tucson.
 
29 Settembre 1949 –  Arizona (Tucson)
Nasce Johnny Simenon, secondo figlio di Georges e il primo con Denyse Ouimet che ormai da quattro anni è la sua compagna ufficiale e presto dventerà sua moglie.

sabato 18 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1947 - 1948


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano 

• 10 agosto 1947   Florida
Esce una delle più celebrate opere di Simenon Lettre a mon juge, scritta sei mesi prima a Bradenton Beach

• 31 agosto 1948 – Arizona
Altro classico simenoniano: La neige était sale che viene completato dal romanziere nella sua nuova caa di Tucson

venerdì 17 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET ESTATE 1945 -1947


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano  

• Agosto – Settembre 1945 – Londra
Ricercato dal Fronte di Liberazione, per le sue collaborazioni con la casa cinematografica Continental di proprietà dei nazisti, Simenon fugge da Parigi e passa alcuni mesi a Londra in attesa di partire per  l’America dove ha intenzione di trasferirsi

• Giugno 1947 – Usa
Simenon traversa il deserto dell'Arizona in automobile e successivamente trova una sistemazione per un certo periodo nella cittadina di Tucson

17 luglio 1947 – Fancia
Esce il film Dernier refuge, tratto dal romanzo Le Locataire del 1934. La pellicola è diretta da Raymond Rouleau e interpretata da Marc Maurette, Giselle Pascale, Mila Parély.

giovedì 16 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1938 -1940


 "Simenon Simenon" va in vacanza fino alla fine di agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota  con le "vicende estive" del mondo simenoniano  
 
• Luglio 1938 – La Rochelle
Dopo una pausa durata quasi cinque anni, Simenon rimette le mani sul commissario di Quai des Orfèvres, scrivendo Le nuove inchieste di Maigret. In quel mese Tigy rimarrà incinta. Si tratta del primo figlio, nascerà nell’aprile dell’anno dopo e si chiamerà Marc.

• Settembre 1940 – Vervent
Un cardiologo locale diagnostica a Simenon una malformazione cardiaca che dovrebbe dargli da vivere per due  o tre anni evitando, sforzi, sesso, alcol… La diagnosi si rivelerà errata, ma in seguito a quella previsione di morte, iniziò a scrivere Pedigree, un romanzo autobiografico sotto forma di lettere al suo unico figlio Marc.

• Agosto 1940 – Vouvent
Questa volta, nelle foreste della Vandea, al riparo degli eventi bellici, Simenon porta a termine la stesura di La Vèrité sur bébé Donge, dal quale nel '52 sarà tratto un omonimo film diretto da Henri Decoin, nel cui cast troviamo ancora una volta Jean Gabin.

mercoledì 15 agosto 2012

SIMENON E LE DEDICHE DEI MAIGRET A FERRAGOSTO

Ecco un bel regalo di Ferragosto per i nostri lettori da parte della nostra attachée Murielle Wenger. Questa volta ci propone un particolarissimo brano di Simenon scritto proprio il 15 agosto. Prima pubblichiamo la versione originale in francese e poi la traduzione in italiano. Buon Ferragosto a tutti e buona lettura.




• Samedi 15 août 1931 Séance de signatures à Deauville

Raconté par Simenon dans sa dictée du 15 août 1977 (in Point-Virgule)

"...Ce matin, en m'éveillant sous un beau soleil, j'ai senti que c'était un jour de fête qui commençait. [...] Et il m'est venu à l'esprit que c'était pour moi une sorte d'anniversaire. Lorsque j'avais présenté mes deux premiers romans Maigret au père Fayard, il m'avait dit:
- Vous allez m'en écrire dix ou douze afin que nous puissions les publier à raison d'un volume par mois.
Il devait craindre que je tombe en panne sèche.
Moins d'un an avant, j'étais revenu de la mer du Nord à bord de l'Ostrogoth, où je travaillais avec acharnement, et de Hollande, où j'avais écrit mon premier Maigret, Pietr-le-Letton.
Ne sachant plus où aller à mon retour en France, j'ai cherché un coin tranquille où je pourrais travailler d'arrache-pied.
Je l'ai trouvé entre Morsang [...] et Seine-Port, au pied de l'écluse de la Citanguette, paradis des pêcheurs.
J'étais amarré en pleine nature, à peu près à égale distance de chacun de ces villages, et, tantôt dans la cabine, tantôt sur le pont, je tapais des Maigret après des Maigret.
Fayard en avait dix ou douze d'inédits, puisqu'il attendait d'être rassuré, et il a décidé qu'on allait enfin les imprimer et en faire le lancement.
A cette époque-là, [...] Deauville était comme le centre d'été du monde élégant. [...] Le rendez-vous élégant était le «Bar du Soleil» [...]. A deux pas [...], sur les planches, comme on disait [...], il existait une librairie où, le 15 août, un écrivain signait ses livres en plein air, en plein soleil, devant une petite table de bois blanc.
Fayard m'a annoncé quelques jours à l'avance que j'avais été choisi cette année-là. J'étais un inconnu, puisque je n'écrivais que des romans populaires sous pseudonymes. [...]
Je me trouvais alors avec l'Ostrogoth sur la Seine, très au-dessus de Corbeil, et je décidai de me rendre à Deauville avec mon bateau. [...]
Le lendemain, à onze heures, j'ai signé mes premiers Maigret en public, sous un soleil brûlant à quelques mètres des planches. C'est la première fois que je faisais des dédicaces et, submergé par la foule, j'écrivais n'importe quoi. Je me souviens d'un personnage dont le domaine était proche, et qui m'a apporté à signer huit des Maigret somptueusement reliés. [...] Lorsque j'ai quitté ma table de bois blanc, il n'y restait plus aucun exemplaire.
J'ai parlé par ailleurs de la naissance de Maigret. C'est à Deauville, le 15 août 1931, qu'il a reçu comme sa confirmation.
Ces deux jours-là sont restés dans ma mémoire, à mon insu, puisque je viens, ce matin, autre 15 août, mais plus paisible, d'en retrouver les moindres détails. Contrairement à la tradition, pour ces sortes de signatures, l'écrivain portait alors un complet estival très correct. Je m'étais adressé à mon ami d'Ahetze, le chemisier alors à l'avant-garde. Il m'avait confectionné une chemise d'un jaune canari, avec des rayures bleues presque invisibles.
Le même d'Ahetze m'avait fait, en guise de pantalon, ce qui n'existait pas encore, et qu'on a appelé par la suite des pyjamas de plage.
Quelques-uns, sinon beaucoup des hôtes opulents de Deauville ce 15 août-là, ont dû être choqués, d'autant plus que, pendant les deux heures qu'ont duré les signatures, je n'ai retiré ma pipe de la bouche que pour la bourrer..."
A cura di Murielle Wenger



• Sabato 15 agosto 1931 - La firma dei Maigret a Deauville

Raccontata da Simenon nel suo Dicté del 15 agosto 1977 ( in Point-Virgule)

"Stamattina, svegliandomi sotto un bel sole, ho sentito che era un giorno di festa quello che andava cominciando. (...) E mi è venuto in mente che per me era una sorta di anniversario. Quando avevo presentato le mie due prime inchieste di Maigret a Fayard padre, mi aveva detto: "Dovrete scriverne dieci o dodici di  in modo che possiamo pubblicarle al ritmo di uno al mese".
Dovetti credere di sprofondare nel pavimento.
Meno di un anno prima, ero tornato dal mar del Nord a bordo dell'Ostrogoth, dove lavoravo accanitamente, fin da l'Olanda, e avevo scritto il mio primo Maigret "Pietr-Le-Letton".
Non sapendo più dove andare, al mio ritorno in Francia ho cercato un angolo tranquillo dove potessi lavorore alacremente.
L'ho trovato tra Morsang (...) e Seine-Port, proprio sotto alla chiusa della Citanguette, paradiso dei pescatori.
Ero attraccato in mezzo alla natura, pressapoco alla stessa distanza dai due villaggi e, sia nella cabina che sul ponte, scrivevo a macchina un Maigret dopo l'altro. 
Fayard ne aveva già dieci o dodici inediti pronti perchè voleva essere traquillo. Alla fine poi li aveva pubblicati (iniziando dal febbraio precedente - n.d.t) e aveva anche realizzato il loro lancio.
A quell'epoca, (...) Deauville era in pratica il centro del bel mondo estivo (...) Il suo posto più alla moda era il "Bar du Soleil" (...) A due passi, esisteva una libreria dove il 15 agosto di ogni anno, uno scrittore firmava i suoi libri all'aria aperta, sotto il sole e su un piccolo tavolo bianco di legno.
Fayard mi annunciò, qualche giorno prima, che quell'anno ero stato scelto io. 
Io ero ancora sconosciuto, avevo scritto per lo più dei romanzi popolari sotto pseudonimo..
In quel momento mi trovavo con l'Ostrogoth sulla Senna, molto sopra a Corbeil e decisi di andare a Deauville con la mia barca (...).
L'indomani alle undici avevo già firmato i primi Maigret in pubblico, sotto il sole cocente. Era la prima volta che facevo delle dediche, e sommerso dalla gente, scrivevo non so cosa. Mi ricordo di un signore, la cui abitazione era vicina, che mi portò da firmare otto Maigret sontuosamente rilegati. (...) Quando ho lasciato il tavolo bianco di legno, non era rimasta più nemmeno una copia.
Ho raccontato altrove della nascita di Maigret. E' a Deauville, il 15 agosto 1931, che egli ha iniziato sotto i miei occhi il suo cammino.
Quei giorni sono rimasti nella mia memoria a mia insaputa, perchè stamattina, un altro 15 agosto, mi sono tornati in mente fin nei piccoli dettagli.
Contrariamene alla tradizione, dove per queste occasioni lo scrittore indossava al tempo un completo estivo molto sobrio, io invece mi ero rivolto a un mio amico d'Ahetze, allora camiceria d'avanguardia. Mi aveva confezionato una camicia giallo canarino, con delle righine blu quasi invisibili e poi mi aveva fatto, come pantaloni, quello che ancora non esisteva, e che si sarebbero chiamati "pyjama de la plage".
Qualcuno, se non molti, ospiti dei lussuosi alberghi di Deauville, quel 15 agosto ne devono essere rimasti scioccati, tanto più che durante le due ore in cui ho firmato i libri, non ho mai tolto la mia pipa dalla bocca, salvo che per ricaricarla...". 

martedì 14 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L' ESTATE 1933, 1934, 1936


"Simenon Simenon" va in vacanza fino alla fine di agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota  con le "vicende estive" del mondo simenoniano 
 
 • Giugno - 1933 
In vacanza all’isola di Porquerolles, Simenon termina Maigret (l'ultima inchiesta della prima serie, quella edita da Fayard). Poi parte per un viaggio in varie nazioni europee, anche nell'Est

• Estate - 1934 
Lo scrittore intraprende un tour nel Mediterraneo a bordo della goletta l’Araldo, presa a noleggio per il periplo del Mare Nostum.

• Agosto 1936 – Francia
Ancora in vacanza nell’isola di Porquerolles, Simenon termina la stesura  di uno dei suoi più impegnativi romanzi Le Testament Donadieu.