lunedì 20 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET, L'ESTATE 1950


 Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

• 21 giugno 1950 – Nevada
A Reno Georegs Simenon divorzia ufficialmente dalla sua prima moglie Régine Renchon, da lui soprannominata Tigy.

• 22 giugno 1950 – Nevada
A Reno Georges sposa Denyse Ouimet, la segretaria canadese diventata prima la sua amante e poi madre del suo secondo figlio Johnny. Diventa così ufficialmente l'unica e vera M.me Simenon

• 4 luglio 1950 – Connecticut
Simenon va ad abitare a Shadow Rock Farm, una fattoria che gli piace mmoltissimo, vicino a Lakeville, dove rimarrà addirittura per cinque anni, fino al suo definitivo ritorno in Europa.

domenica 19 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L' ESTATE 1948 - 1949



"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano

14 giugno del 1948 – Arizona
Esce, per i tipi di Presses de La Cité, Le vacances de Maigret, scritto a Tucson.
 
29 Settembre 1949 –  Arizona (Tucson)
Nasce Johnny Simenon, secondo figlio di Georges e il primo con Denyse Ouimet che ormai da quattro anni è la sua compagna ufficiale e presto dventerà sua moglie.

sabato 18 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1947 - 1948


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano 

• 10 agosto 1947   Florida
Esce una delle più celebrate opere di Simenon Lettre a mon juge, scritta sei mesi prima a Bradenton Beach

• 31 agosto 1948 – Arizona
Altro classico simenoniano: La neige était sale che viene completato dal romanziere nella sua nuova caa di Tucson

venerdì 17 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET ESTATE 1945 -1947


"Simenon Simenon" va in vacanza fino a fine agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota sulle "vicende estive" del mondo simenoniano  

• Agosto – Settembre 1945 – Londra
Ricercato dal Fronte di Liberazione, per le sue collaborazioni con la casa cinematografica Continental di proprietà dei nazisti, Simenon fugge da Parigi e passa alcuni mesi a Londra in attesa di partire per  l’America dove ha intenzione di trasferirsi

• Giugno 1947 – Usa
Simenon traversa il deserto dell'Arizona in automobile e successivamente trova una sistemazione per un certo periodo nella cittadina di Tucson

17 luglio 1947 – Fancia
Esce il film Dernier refuge, tratto dal romanzo Le Locataire del 1934. La pellicola è diretta da Raymond Rouleau e interpretata da Marc Maurette, Giselle Pascale, Mila Parély.

giovedì 16 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1938 -1940


 "Simenon Simenon" va in vacanza fino alla fine di agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota  con le "vicende estive" del mondo simenoniano  
 
• Luglio 1938 – La Rochelle
Dopo una pausa durata quasi cinque anni, Simenon rimette le mani sul commissario di Quai des Orfèvres, scrivendo Le nuove inchieste di Maigret. In quel mese Tigy rimarrà incinta. Si tratta del primo figlio, nascerà nell’aprile dell’anno dopo e si chiamerà Marc.

• Settembre 1940 – Vervent
Un cardiologo locale diagnostica a Simenon una malformazione cardiaca che dovrebbe dargli da vivere per due  o tre anni evitando, sforzi, sesso, alcol… La diagnosi si rivelerà errata, ma in seguito a quella previsione di morte, iniziò a scrivere Pedigree, un romanzo autobiografico sotto forma di lettere al suo unico figlio Marc.

• Agosto 1940 – Vouvent
Questa volta, nelle foreste della Vandea, al riparo degli eventi bellici, Simenon porta a termine la stesura di La Vèrité sur bébé Donge, dal quale nel '52 sarà tratto un omonimo film diretto da Henri Decoin, nel cui cast troviamo ancora una volta Jean Gabin.

mercoledì 15 agosto 2012

SIMENON E LE DEDICHE DEI MAIGRET A FERRAGOSTO

Ecco un bel regalo di Ferragosto per i nostri lettori da parte della nostra attachée Murielle Wenger. Questa volta ci propone un particolarissimo brano di Simenon scritto proprio il 15 agosto. Prima pubblichiamo la versione originale in francese e poi la traduzione in italiano. Buon Ferragosto a tutti e buona lettura.




• Samedi 15 août 1931 Séance de signatures à Deauville

Raconté par Simenon dans sa dictée du 15 août 1977 (in Point-Virgule)

"...Ce matin, en m'éveillant sous un beau soleil, j'ai senti que c'était un jour de fête qui commençait. [...] Et il m'est venu à l'esprit que c'était pour moi une sorte d'anniversaire. Lorsque j'avais présenté mes deux premiers romans Maigret au père Fayard, il m'avait dit:
- Vous allez m'en écrire dix ou douze afin que nous puissions les publier à raison d'un volume par mois.
Il devait craindre que je tombe en panne sèche.
Moins d'un an avant, j'étais revenu de la mer du Nord à bord de l'Ostrogoth, où je travaillais avec acharnement, et de Hollande, où j'avais écrit mon premier Maigret, Pietr-le-Letton.
Ne sachant plus où aller à mon retour en France, j'ai cherché un coin tranquille où je pourrais travailler d'arrache-pied.
Je l'ai trouvé entre Morsang [...] et Seine-Port, au pied de l'écluse de la Citanguette, paradis des pêcheurs.
J'étais amarré en pleine nature, à peu près à égale distance de chacun de ces villages, et, tantôt dans la cabine, tantôt sur le pont, je tapais des Maigret après des Maigret.
Fayard en avait dix ou douze d'inédits, puisqu'il attendait d'être rassuré, et il a décidé qu'on allait enfin les imprimer et en faire le lancement.
A cette époque-là, [...] Deauville était comme le centre d'été du monde élégant. [...] Le rendez-vous élégant était le «Bar du Soleil» [...]. A deux pas [...], sur les planches, comme on disait [...], il existait une librairie où, le 15 août, un écrivain signait ses livres en plein air, en plein soleil, devant une petite table de bois blanc.
Fayard m'a annoncé quelques jours à l'avance que j'avais été choisi cette année-là. J'étais un inconnu, puisque je n'écrivais que des romans populaires sous pseudonymes. [...]
Je me trouvais alors avec l'Ostrogoth sur la Seine, très au-dessus de Corbeil, et je décidai de me rendre à Deauville avec mon bateau. [...]
Le lendemain, à onze heures, j'ai signé mes premiers Maigret en public, sous un soleil brûlant à quelques mètres des planches. C'est la première fois que je faisais des dédicaces et, submergé par la foule, j'écrivais n'importe quoi. Je me souviens d'un personnage dont le domaine était proche, et qui m'a apporté à signer huit des Maigret somptueusement reliés. [...] Lorsque j'ai quitté ma table de bois blanc, il n'y restait plus aucun exemplaire.
J'ai parlé par ailleurs de la naissance de Maigret. C'est à Deauville, le 15 août 1931, qu'il a reçu comme sa confirmation.
Ces deux jours-là sont restés dans ma mémoire, à mon insu, puisque je viens, ce matin, autre 15 août, mais plus paisible, d'en retrouver les moindres détails. Contrairement à la tradition, pour ces sortes de signatures, l'écrivain portait alors un complet estival très correct. Je m'étais adressé à mon ami d'Ahetze, le chemisier alors à l'avant-garde. Il m'avait confectionné une chemise d'un jaune canari, avec des rayures bleues presque invisibles.
Le même d'Ahetze m'avait fait, en guise de pantalon, ce qui n'existait pas encore, et qu'on a appelé par la suite des pyjamas de plage.
Quelques-uns, sinon beaucoup des hôtes opulents de Deauville ce 15 août-là, ont dû être choqués, d'autant plus que, pendant les deux heures qu'ont duré les signatures, je n'ai retiré ma pipe de la bouche que pour la bourrer..."
A cura di Murielle Wenger



• Sabato 15 agosto 1931 - La firma dei Maigret a Deauville

Raccontata da Simenon nel suo Dicté del 15 agosto 1977 ( in Point-Virgule)

"Stamattina, svegliandomi sotto un bel sole, ho sentito che era un giorno di festa quello che andava cominciando. (...) E mi è venuto in mente che per me era una sorta di anniversario. Quando avevo presentato le mie due prime inchieste di Maigret a Fayard padre, mi aveva detto: "Dovrete scriverne dieci o dodici di  in modo che possiamo pubblicarle al ritmo di uno al mese".
Dovetti credere di sprofondare nel pavimento.
Meno di un anno prima, ero tornato dal mar del Nord a bordo dell'Ostrogoth, dove lavoravo accanitamente, fin da l'Olanda, e avevo scritto il mio primo Maigret "Pietr-Le-Letton".
Non sapendo più dove andare, al mio ritorno in Francia ho cercato un angolo tranquillo dove potessi lavorore alacremente.
L'ho trovato tra Morsang (...) e Seine-Port, proprio sotto alla chiusa della Citanguette, paradiso dei pescatori.
Ero attraccato in mezzo alla natura, pressapoco alla stessa distanza dai due villaggi e, sia nella cabina che sul ponte, scrivevo a macchina un Maigret dopo l'altro. 
Fayard ne aveva già dieci o dodici inediti pronti perchè voleva essere traquillo. Alla fine poi li aveva pubblicati (iniziando dal febbraio precedente - n.d.t) e aveva anche realizzato il loro lancio.
A quell'epoca, (...) Deauville era in pratica il centro del bel mondo estivo (...) Il suo posto più alla moda era il "Bar du Soleil" (...) A due passi, esisteva una libreria dove il 15 agosto di ogni anno, uno scrittore firmava i suoi libri all'aria aperta, sotto il sole e su un piccolo tavolo bianco di legno.
Fayard mi annunciò, qualche giorno prima, che quell'anno ero stato scelto io. 
Io ero ancora sconosciuto, avevo scritto per lo più dei romanzi popolari sotto pseudonimo..
In quel momento mi trovavo con l'Ostrogoth sulla Senna, molto sopra a Corbeil e decisi di andare a Deauville con la mia barca (...).
L'indomani alle undici avevo già firmato i primi Maigret in pubblico, sotto il sole cocente. Era la prima volta che facevo delle dediche, e sommerso dalla gente, scrivevo non so cosa. Mi ricordo di un signore, la cui abitazione era vicina, che mi portò da firmare otto Maigret sontuosamente rilegati. (...) Quando ho lasciato il tavolo bianco di legno, non era rimasta più nemmeno una copia.
Ho raccontato altrove della nascita di Maigret. E' a Deauville, il 15 agosto 1931, che egli ha iniziato sotto i miei occhi il suo cammino.
Quei giorni sono rimasti nella mia memoria a mia insaputa, perchè stamattina, un altro 15 agosto, mi sono tornati in mente fin nei piccoli dettagli.
Contrariamene alla tradizione, dove per queste occasioni lo scrittore indossava al tempo un completo estivo molto sobrio, io invece mi ero rivolto a un mio amico d'Ahetze, allora camiceria d'avanguardia. Mi aveva confezionato una camicia giallo canarino, con delle righine blu quasi invisibili e poi mi aveva fatto, come pantaloni, quello che ancora non esisteva, e che si sarebbero chiamati "pyjama de la plage".
Qualcuno, se non molti, ospiti dei lussuosi alberghi di Deauville, quel 15 agosto ne devono essere rimasti scioccati, tanto più che durante le due ore in cui ho firmato i libri, non ho mai tolto la mia pipa dalla bocca, salvo che per ricaricarla...". 

martedì 14 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L' ESTATE 1933, 1934, 1936


"Simenon Simenon" va in vacanza fino alla fine di agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota  con le "vicende estive" del mondo simenoniano 
 
 • Giugno - 1933 
In vacanza all’isola di Porquerolles, Simenon termina Maigret (l'ultima inchiesta della prima serie, quella edita da Fayard). Poi parte per un viaggio in varie nazioni europee, anche nell'Est

• Estate - 1934 
Lo scrittore intraprende un tour nel Mediterraneo a bordo della goletta l’Araldo, presa a noleggio per il periplo del Mare Nostum.

• Agosto 1936 – Francia
Ancora in vacanza nell’isola di Porquerolles, Simenon termina la stesura  di uno dei suoi più impegnativi romanzi Le Testament Donadieu.

lunedì 13 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET, L'ESTATE 1932 -1933


"Simenon Simenon" va in vacanza fino alla fine di agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota  con le "vicende estive" del mondo simenoniano 


• 7 giugno 1932 – Istanbul
Simenon riesce ad intervistare in esclusiva mondiale il leader politico russo Lev Trotsky, per conto del quotidiano Paris Soir

• 2 luglio 1933  - Francia
Esce nelle sale al versione cinematografica del Le chien jaune, per la regia di Jean Tarride con protagonisti Haary Baur, Valéry Inkijinoff, Gina Manes, tratta dall'omonima inchiesta del commissario Maigret apparsa nel 1931.

domenica 12 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE 1931 -1932


"Simenon Simenon" va in vacanza fino alla fine di agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota  con le "vicende estive" del mondo simenoniano 

• Estate 1931 – Francia
Dopo il lancio della serie a febbraio , Simenon, sempre al porto di Morsang, continua a scrivere i Maigret: Un calme en Hollande, Au rendez-vous de Terre-Neuvas, La Danseuse de Gay Moulin.

Estate 1932 – In viaggio
Tour nell’Africa coloniale per alcuni mesi, da cui torna disgustato di come gli eurpei trattano gli indigeni. In suo reportage, parafrasando lo slogan di una pubblicità di allora dell Citroen, scrisse, "L'Afrique vous attende et elle vous dit merde!"

sabato 11 agosto 2012

SIMENON, MAIGRET E L'ESTATE - 1929 - 1930


"Simenon Simenon" va in vacanza fino alla fine di agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota  con le "vicende estive" del mondo simenoniano

Settembre 1929 – Olanda
A Delzfijl a bordo della sua barca l’Ostrogoth, scrive il suo primo romanzo poliziesco con protagonista il commissario Maigret, titolo: Pietr-le-Letton

• Estate del 1930 – In viaggio
Al porto di Morsang (Francia), Simenon continua a scrivere, sempre sul suo Ostrogoth, le prime inchieste del commissario Maigret: M.Gallet Décédé, Le Pendu de Saint-Pholien, Le Charrettier de la Providence, L’homme de la Tour Eiffel.

venerdì 10 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET, ESTATE 1925 -1929


Simenon Simenon" va in vacanza fino alla fine di agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota  con le "vicende estive" del mondo simenoniano

 • Estate 1925 – Francia
Durante le vancanze in Normandia con Tigy, conoscono una ragazza di sedici anni, Henriette Liberge, che entrerà al loro servizio  come femme de chambre, che sarà poi una sorta di maitresse per lo scrittore e che seguirà la famiglia Simenon anche dopo il divorzio(quella di Tigy e il figlio Marc) e poi quella di Marc Simenon, primogenito dello scrittore. 

Estate 1929 - In viaggio
Tour nelle regioni nordiche europee, soprattutto in Norvegia e in Lapponia, insieme a Tigy (Règine Renchon), la sua prima moglie

giovedì 9 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET, ESTATE 1923 - 1924


Simenon Simenon" va in vacanza fino alla fine di agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota  con le "vicende estive" del mondo simenoniano


29 settembre 1923 - Parigi
Sul quotidiano Le Matin viene, dopo molti rifiuti, pubblicato per la prima volta un racconto di Simenon, Le Pétite Idole, nella pagina culturale che gestiva la scrittrice Colette
Estate 1924 – Parigi
Termina la stesura del suo primo romanzo breve scritto a Parigi, Le roman d'une dactylo si dice scritto in una mattinata su una terrazza di un cafè, mentre aspettava la moglie. Era il primo di tanti racconti, romanzi brevi e romanzi di genere popolare che avrebbe scritto per un decina di anni, utilizzando una ventina di soprannomi.

mercoledì 8 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET ESTATE 1928 -1920

"Simenon Simenon" va in vacanza fino alla fine di agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota  con le "vicende estive" del mondo simenoniano 




• 20 giugno 1918 - Liegi
Georges a causa della malattia del padre, smette gli studi e inizia a lavorare, prima in una pasticceria, poi in un negozio di libri e quindi riuscirà ad essere assunto al quotidiano La Gazette de Liège

• Settembre 1920 – Liegi
Simenon finisce di scrivere il suo primo romanzo umoristico, si tratta di un libello sui costumi dei suoi concittadini Au pont des Arches che stamperà di tasca sua in 1500 copie.


martedì 7 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET, ESTATE 1903 - 1908

"Simenon Simenon" va in vacanza fino alla fine di agosto. Ma ogni giorno vi lascia una nota  con le "vicende estive" del mondo simenoniano


15 luglio 1903  - Belgio
La famiglia Simenon, Desirè il padre, Henriette la moglie e Georges il figlio, trasloca al 10 di rue de Gueldre, Liegi.

21 settembre 1908 – Belgio
A Liegi nasce Christian, il fratello minore di Georges, il quale nel frattempo entra nell’école primaire "Saint Julienne de Soeurs de Notre-Dame".

lunedì 6 agosto 2012

SIMENON E MAIGRET.... MA D'ESTATE COSA SUCCEDEVA?

Da domani Simenon Simenon va in vacanza... una lunga vacanza fino alla fine di agosto. Ma non vi lasciamo a bocca asciutta. Ogni giorno infatti, avrete un appuntamento con le estati di Simenon e di Maigret. Cosa vuol dire? Siamo andati a curiosare su cosa succedeva in estate nell'universo simenoniano e ci siamo accorti che nei mesi da giugno a settembre il nostro scriveva libri, ne venivano pubblicati, uscivano film tratti dai suoi libri... Insomma la macchina non si fermava mai. Simenon viaggiava andava in vacanza, si spostava, ma il suo lavoro non conosceva tregua. E così pian piano si è formato un elenco di avvenimenti, uscite di romanzi, viaggi, e altre attività, rigorosamente legate ai mesi estivi, che abbiamo ordinato cronologicamente e di cui ogni giorno vi proporremo un piccolo assaggio. Dalle montagne alle spiagge non ci dimenticate... ogni giorno avrete il vostro pezzettino di Simenon Simenon.

venerdì 3 agosto 2012

SIMENON. LA SUA "PENNA" SPEZZATA DA DENYSE?

Abbiamo già parlato di quella fine settembre 1972. Era il giorno in cui Simenon avrebbe dovuto dare inizio ad un nuovo romanzo, come aveva fatto centinaia di volte. Preparativi, riti, piccole manie... insomma tutto pronto come al solito.



ll titolo scelto è il nome di un uomo, Victor. Sarebbe dovuto essere di buon auspicio visto che deriva dal latino victor-victoris che vuol dire vincitore.
E invece quella fu una sconfitta. Se vogliamo, la peggior sconfitta della sua vita.
Come è noto il romanzo non decollò, ma possiamo anche dire che non partì proprio. E come abbiamo avuto modo di dire (vedi il post del 20 settembre 2011 Simenon. Il Victor non parte e tutto si ferma) l'inarrestabile macchina da romanzi si ferma, per sempre. Oggi vogliamo guardare questo momento così grave e importante attraverso le parole che lo stesso scrittore volle dedicare all'evento (Simenon che dopo cinquant'anni e quattrocento titoli smette di scrivere è davvero un evento), nel suo monumentale Mémoires intimes (1981).
"... scendo nel mio studio per preparare la busta gialla del nuovo romanzo che avevo deciso di scrivere. Saranno state le nove, quandi mi sono chiuso nello studio. Si trattava di trovare i nomi dei miei personaggi, il loro stato civile, le loro origini, a volte le loro amicizie infantili, tutte cose cui non dedico più di tanto tempo..." Insomma un'atmosfera e uno stato d'animo che non faceva presagire nulla di strano e infatti Simenon inizia scrivere il nome del protagonista che probabilmente sarebbe stato anche il titolo del romanzo, il famoso Victor.
"... Teresa al piano di sopra inizia a preoccuparsi, infatti questo lavoro preparatorio non mi prende mai più di un'ora.... Qualche nome ancora, alcune annotazioni. Quelli che chiamo i miei piani...".
Simenon esce dallo studio, ma la famosa fase preparatoria non è completata, anzi è appena abbozzata. Lascia tutto lì e torna dalla sua compagna.
"... trovo una Teresa un po' ansiosa, le dico che va tutto bene e insieme andiamo a pranzare. Il giorno dopo mi concedo il tempo per pensare al mio punto di partenza, come sempre aspetto quel déclic che porterà il mio protagonista ad andare incontro al suo destino...". Ma la concentrazione di Simenon viene interrotta da una telefonata della banca per delle questioni finanziare con la sua "ancora" moglie Denyse, per cui Simenon è costretto a telefonare anche al suo avvocato... " ... ne ho abbastanza di lottare e mi ricordo che un giorno minacciandomi, Denyse si vantò che prima o poi avrebbe "rotto la mia penna". C'era riuscita. Ma non mi perdo d'animo e raggiungo Teresa: Se domani continuerò a sentirmi come oggi, ti potrò dire se continuerò a scrivere o no...".
Il giorno dopo Simenon, sempre nello stesso stato d'animo, comunicò a Teresa che non avrebbe mai più scritto. (vedi anche il post del 23 luglio 2011 Simenon come finisce un romanziere).

giovedì 2 agosto 2012

SIMENON, L'ORSCOPO ESTIVO IMPAZZA E NON RISPARMIA NEMMENO LUI

Oroscopo. No, è un termine troppo riduttivo, non si tratta delle solite cinque sei righe, corredate con l'ascendente. Non quello cui vi rimandiamo oggi. E' uno studio approfondito di tipo astrologico su Georges Simenon realizzato in maniera approfondita e con un'analisi davvero particolare e corposa di tutti gli elementi astrali, le posizioni planetarie, che non tralascia né emisferi, né i quadranti. E poi ancora gli elementi (aria, acqua, terra, fuoco) e i modi (fisso, mobile e cardinale). Ma poi anche le polarità Yin e Yang, le case, le decadi... Insomma un ritratto astrologico (ma anche psicologico) che per i simenoniano che masticano un po' francese e sono appassionati di astrologia, crediamo sia una vera chicca. A realizzarla è stato il sito francese Astrotheme: un nuovo modo di avvicinarsi all'astrologia. Chiunque volesse deliziarsi con il coté astrologico del grande romanziere, troverà molto di più di quello che potrebbe aspettarsi. Cliccate qui per credere!

mercoledì 1 agosto 2012

SIMENON... GRAND MASTER SENZA ENTUSIASMO?

Mystery Writers of America - Georges Simenon, Grand Master Award 1966

E' uno dei più prestigiosi riconoscimenti americano che l'associazione dei giallisti statunitensi conferisce ogni anno ad uno scrittore che si è particolarmente distinto nella letteratura di genere. Il premio arrivò una buona decina d'anni dopo che Simenon aveva lasciato l'America. A quell'epoca aveva ormai all'attivo oltre ottanta inchieste del suo commissario tradotte in tutto il mondo, con svariate versioni cinematografiche e sceneggiati televisivi in diversi paesi. Insomma il suo Maigret era diventato un'icona e vendeva più dei suoi romans-durs, come pure contribuivano in misura maggiore alla sua popolarità. Ma sappiamo che Simenon non amava la definizione di "romanziere poliziesco", tutti i suoi sforzi andavano nella direzione di affermare la sua opera come romanzi tout court. Inoltre, forse per la delusione del mancato Nobel (che un paio di volte era sembrato a portata di mano), il suo atteggiamento nei confronti dei premi era di indifferenza, quando non d'insoffernza vera e propria. Pubblicamente snobbava un po' questi riconoscimenti, anche se questo non era certo un premio di provincia visto che era in compagnia di nomi come  Graham Green, Elmore Leonard, Agatha Christie, Rex Stout ed Erle Stanley Gardner... Ma Simenon era così, nel '66 era in Svizzera, tutto preso dalla preparazione della pubblicazione della sua Opera Omnia che avrebbe visto uscire ben 82 volumi.

martedì 31 luglio 2012

SIMENON DA PICCOLO REPORTER A GRANDE INVIATO IN TUTTO IL MONDO

Un interessante excursus del nostro attaché Andrea Franco sui reportage del giornalista Simenon da tutto il mondo.Chi volesse collaborare al Bureau-Simenon scriva simenon.simenon@temateam.com
 
 
Roma - dal nostro attaché al Bureau Simenon Simenon, Andrea Franco.
Oggi voglio illustrare i reportage di Simenon sulla stampa. Sono in tutto 32, scritti, come avevo anticipato nel mio commento al post del 29 luglio, ogni volta che gira per i vari angolo del mondo. Nell'elenco, accanto al titolo dell'articolo è indicato il paese da dove l'ha scritto (se non é specificato, significa che gli articoli non si riferiscono ad una sola zona geografica), corredato della testata su cui è stato pubblicato e del relativo anno.
Sono davvero molto diversi, alcuni hanno punti in comune con romanzi di quel periodo ambientati alla zona geografica di appartenenza o contengono aneddoti molto simili ripresi poi in racconti (tipo "L'homme qui mitraillait les rats", ambientato in Colombia, pubblicato da Gallimard nella raccolta di articoli "La mauvaise etoile" del 1938, unico libro contenente l'edizione orginale dei reportage).
Ecco quindi gli articoli, presentati in ordine cronologico:
L'aventure entre deux berges - canali e fiumi della Francia - (Vu, 1931)
Escales nordiques (Norvegia e nord-Europa - (Le petit journal, 1931)
L'heure du negre - Africa (Voila, 1932)
Une première à l'ile de Ré - partenza dei forzati per la Guyana - (Voila 1933)
• La caravane du crime - seguito del precedente - (Détéctive 1933)
Police judiciaire - aneddoti poliziesci - (Police et Reportages,1933)
• Pays du froid, - nord-Europa (non pubblicato, 1933)
Les gangster du Bosphore - Turchia e Georgia (Police et Reportage, 1933)
Cargaison humaines - (Police et Reportages 1933)
Sa majeste la douane- Europa (Voila, 1933)
Europe 33 - Europa-centro-est, (Voila, 1933)
L'Afrique qu 'on dit mysterieuse - Africa (Police et Reportage, 1933)
Les grandes palaces europeens - alberghi internazionali - (Police et Reportage 1933)
• Chez Trotsky - intervista esclusiva - (Paris Soir, 1933 )
• Stavisky ou la machina a suicider (1934, Excelsior)
• Des crimes vont etre commis - inchiesta sulla giustizia francese - (Je sais tout, 1934)
A la recherche de l'assassin du Conseiller Prince - (Paris Soir, 1934)
Inventaire de la France - (Le Jour, 1934)
Peuples qui ont faim - est-Europa - (Le Jour, 1934)
Les coulisses de la police- (anedotti polizieschi - (Paris Soir, 1934)
Mare Nostrum ou la Mediterranèe en golette - Mediterrraneo - (Marianne 1934)
En marge des meridiens - (Mariannne, 1935)
Les gangster dans l'archipel des l'amour - Tahiti (Paris Soir, 1935)
Histoire du monde malade - (Le Jour, 1935)
Une drame mysterieux aux iles Galapagos - (Paris Soir,
1935 - questa inchiesta ha fortemente ispirato il romanzo Ceux de la soif)
Histoires de partout et d'ailleurs - (Courrier Royal, 1935/36)
Police secours - inchiesta sulla polizia parigina (Paris Soir, 1937)
Histoires du monde malade - Londra-New York-Canada - (France Soir, 1945)
L' Amerique en auto - nord-America - (France Soir, 1946)
Initiès et debutants ou les jeu de l'oie de visas - (Hebdo, 1946)
La femme en France - album fotografico - (
Les Presses de La Citè, 1958)
Andrea Franco

lunedì 30 luglio 2012

SIMENON. QUAI DES ORFEVRES... MAIGRET E' APPENA ARRIVATO


Dalla nostra attachée Cinzia Ciampolini, riceviamo la segnalazione di una vista del famoso Quai des Orfèvres, dove è sistemata (anche se ancora per poco) la Polizia giudiziaria parigina e dove lavora il commissario Maigret. La foto è del 1914. Secondo quanto racconta Simenon ne La prima inchiesta di Maigret, pubblicata nell'ottobre del '48, ma che lo scrittore colloca cronologicamente nell'aprile del 1913, alla fine della vicenda il nostro viene promosso da segretario di un commissario di quartiere ad ispettore nella sede centrale, proprio a Quai des Orfèvres. E quindi, quando è stata scattata questa foto, Maigret, pur non ancora commissario, aveva appena iniziato a lavorare nel sancta sanctorum cui aspiravano tutti i poliziotti in servizio a Parigi.

domenica 29 luglio 2012

SIMENON. SI'... VIAGGIARE, MA PERCHE'?

Una delle caratteristiche peculiari della vita di Simenon è stata, almeno tra i diciotto e i settant'anni non solo quella di spostarsi molto spesso come domicilio, ma anche quella di viaggiare molto. All'interno della stessa regione, nazione, continente si è sempre mosso, ha viaggiato di continuo per lavoro e per piacere. Il viaggio probabilmente era forse un modo di andare alla scoperta di elementi nuovi, il fascino di scoprire gente, abitudine, ambienti che poi sarebbero finiti in qualcuno dei suoi romanzi.
Nonostante Simenon fosse uno che nella vita era molto ordinato e non lasciava nulla al caso, va detto che i suoi viaggi non erano mai così programmati.
"... non so dove ci fermeremo per l'inverno... Cuba? Martinica? Texas? California? - scrive Simenon ad André Gide nel '46 - Non ha importanza... ma so che ogni volta che mi trovo in un'atmosfera nuova lavoro al meglio per un mese o due...". E ancora "... non bisogna mai informarsi prima sulle possibilità di un viaggio - scriveva nei primi anni '30 - sul posto si trova sempre quello che serve...".
Posti nuovi, stimoli nuovi. Questo è abbastanza ovvio per moltissimi scrittori, ma vale in particolar modo per Simenon che, non solo aveva una straordinaria capacità di inserirsi nella comunità del momento, ma anche una memoria prodigiosa che gli permetteva tre o quattro anni dopo di ritirare fuori quelle eseperienze e quei ricordi come fossero stati conservati ben ordinati in un archivio.
"... hanno detto che viaggio  per fuggire. E' falso. Sono alla ricerca dell'uomo, l'uomo di qualsiasi paese, l'uomo di tutti i climi, per scoprire cosa c'è di vero...".
E' l'ormai famosa ricerca dell' "uomo nudo", quello che secondo lo scrittore era identico dappertutto aldilà delle sovrastrutture culturali, sociali, razziali.
Ed é quello che lui stesso conferma al giornalista Paul Giannoli, nell'81, "... mi sono reso conto che l'uomo è lo stesso dappertutto, che tutto il resto e solamente turismo...".
D'altronde Simenon ce l'aveva con i turisti, forse identificati con quei curiosi superficiali, solo alla ricerca di qualcosa di diverso dal proprio tran-tran quotidiano, come si trattasse di andare a vedere la donna cannone al circo.
"... a volte sono tentato di prendere per la gola a quelli che se ne vanno in giro con la propria macchina fotografica, che comprano chincaglierie e spediscono cartoline..." Scrive infatti nel 1938.
La sua era la ricerca dell'uomo e non la ricerca di un'evasione vacanziera.

sabato 28 luglio 2012

SIMENON, IL CLASSICO DEI COMPLICI

La prima versione francese del 1952
Come annunciato ieri dalla nostra attachée Cristina de Rossi, oggi abbiamo potuto leggere su TuttoLibri de La Stampa la recensione  de I Complici, redatta da una vecchia volpe simenoniana, Bruno Quaranta, che conosce Simenon, come le sue tasche.
Quaranta tocca i nervi scoperti degli elementi drammatici del romanzo simenoniano che, come ci fa notare, è stato il primo scritto al ritorno nel vecchio continente dopo dieci anni di America.
Certo, ci vuole poco a far venir voglia di leggere Siemenon, ma il recensore di questa volta sa bene quali corde toccare, quelle che vanno a far vibrare gli animi degli appassionati e che sfrugugliano quelle dei "colpevoli" che non conoscono ancora Simenon, o almeno il Simenon dei romans-durs.
Una notazione d'obbligo, in merito ad un articolo di domenica scorsa, apparso su La Lettura del Corriere della Sera, in merito ai romazi longseller o classici e di cui abbiamo lungamente scritto. Beh, alla redazione di TuttoLibri non devono aver dubbi. Infatti la suddetta recensione è collocato sotto la testatina "Classico/1" (e che precede Classico/2 che parla di Manhattan Transfer di Dos Passos).
Bene, sappiamo che, almeno in quel di Torino, Simenon è considerato un classico. E voi ch ne dite?

venerdì 27 luglio 2012

SIMENON: DOMANI I SUOI COMPLICI FINISCONO SULLA STAMPA

Una interessante anticipazione viene dalla nostra attachée Cristina De Rossi. Chi volesse collaborare al Bureau-Simenon può scrivere all'indirizzo mail simenon.simenon@temateam.com


Domani sull'inserto TuttoLibri, tradizionalmente abbinato a La Stampa del sabato, uscirà una recensione dell'ultimo romanzo di Georges Simenon "I Complici". Il titolo che appena uscito è entrato in classifica, è ormai in libreria da un mese. Ricordiamo che l'Adelphi edita anche una versione in ebook in vendita sul proprio sito (ma anche su IBS, Amazon)... al prezzo di 10,99 euro (rispetto al quello di copertina del volume cartaceo (in Biblioteca Adelphi 591) fissato in 17 euro, ma acquistabile ora su internet con uno sconto del 15% (14,45 euro).
Cristina De Rossi

giovedì 26 luglio 2012

SIMENON. IL LEGAME FORTE TRA I MAIGRET E I ROMANZI

La continguità tra i romanzi di Simenon e le inchieste del comissario Maigret. Stavolta ci piace riportare in proposito le parole di uno di più quotati studiosi simenoniani. Si tratta del più volte citatato Bernard de Fallois, che in un suo saggio del 1961,  "Simenon" (Bibliotheque ideale/Gallimard) introduceva il concetto di romanzo simenoniano: "... il romanzo scopre il suo soggetto, colma le due lacune tipiche del romanzo poliziesco. Quando l'eroe entrava in scena il delitto era già stato commesso: quando Maigret comincia, è già tutto finito. Ma d'altro canto, quando Maigret ha finito, tutto comincia: bisogna riuscire a capire, ad affrontare il giudizio... Adesso (Simenon) non si ripropone più di risalire dal colpevole all'uomo, ma di seguire la strada inversa, di raccontare come un uomo diviene colpevole...".
In questa ottica quella contiguità tra i Maigret e i romanzi di cui parlavamo all'inizio appare evidente. Come d'altro canto era evidente che il passaggio dalla semi-letteratura alla letteratura tout court, anche in Simenon, non poteva realizzarsi dalla sera alla mattina. E' piuttosto un processo, e qui parliamo dell'essenza delle sue opere, che si matura gradatamente. L'interesse per l'uomo e per il suo destino, tipico dei romanzi simenoniani, ha le sue radici nei rapporti tra Maigret e i suoi "colpevoli" che infatti più che giudicare voleva comprendere.
E' vero, come afferma De Fallois che nei romanzi il percorso è inverso, ma il triangolo tra l'uomo, il colpevole e il suo destino è sempre lo stesso.
"...Ecco perché, pur cambiando genere, il romanzo non cambia necessariamente forma - continua a spiegare De Fallois - Resta breve, tende lo stesso a condensare, ad accorciare, a far precipitare il ritmo del racconto. Smentendo così la convenzione secondo la quale il romanzo prolifera, accumula e sembra non poter finire mai...".
Già, perchè per quanto possa sembrare di secondo piano, la questione della lunghezza dei romanzi di Simenon, è stata, per non breve tempo, uno dei punti che veniva rimproverato allo scrittore. Tranne rare eccezioni, difficilmente i suoi titoli vanno oltre le duecento/duecentocinquanta pagine... poco più dei Maigret. Le aspettative di molta critica erano invece quelle di un'opera di un numero di pagine importante, come se potesse essere quello a consacrarlo grande romanziere.
Ma proprio su questo Simenon faceva chiarezza, rispondendo a Brasillach "... io non scriverò mai il grande romanzo, perché é tutta la mia opera ad essere un mosaico...".
E in effetti è l'insieme delle opere di Simenon che ci dà la statura del romanziere, quelle opere che tutte insieme sono in fondo il suo grande romanzo.

mercoledì 25 luglio 2012

SIMENON. AUTODIFESA: NESSUN FILO-NAZISMO NEI MIEI "AFFARI" CON LA CONTINENTAL-FILMS

"...verso il mese di dicembre 1940, un signore di cui ho dimenticato il nome, venne a propormi l'acquisto dei diritti cinematografici del mio romanzo pubblicato prima della guerra, "Les Inconnus dans la maison" per conto di una società, la "Continentale" e vi posso assicurare che in quel momento non sapevo assolutamente che si trattasse di una società creata dai tedeschi...".
Questa l'autodifesa che Simenon metteva in campo in una lettera spedita dall'Arizona nel 1949 a Maurice Garçon (giurista, romanziere, avvocato dell'Accademia Goncourt e membro dell'Accademia di Francia).
La Continentale, come la chiama Simenon, era in realtà nata per il volere di Joseph Goebbels, allora ministro della propaganda del regime nazista al potere in Germania. Ovviamente ambiva a tenere sotto controllo tutto il comparto cinematografico europeo, a stimolare certi modi di pensare e di censurarne altri. Inoltre grazie alle proprie notevoli disponibilità finanziarie, nelle intenzioni del suo creatore, doveva addirittura competere e vincere sull'imperante cinematografia di Hollywood, made in Usa.
In tutto questo Simenon tiene un profilo basso e spiega a Garçon che "... solo diverse settimane dopo ho saputo che si trattava di un'azienda franco-tedesca...  -  in realtà società francese, ma con capitali nazisti - Poi la Continentale volle acquisire diritti, per un secondo film, di un mio racconto, "Annette e la dame blonde", e io non mi rifiutai..."
Qui c'è un'ammissione di colpa. Ha già saputo che si tratta di un compagnia nazista, anche se diretta dal francese Alfred Greven, e dopo la prima vende anche una seconda volta altri diritti. Non sembra ci possano essere scusanti di qualche tipo. La difesa di Simenon è per altro deboluccia:
"...non si trattava di un lavoro, non ha mai lavorato al montaggio o a qualsiasi altra fase di produzione del film. Io mi sentivo in quell'occasione come un commerciante qualsiasi che non può rifiutarsi di vendere la propria merce. E ritenevo, e lo credo ancor oggi, che quei signori sarebbero andati avanti lo stesso con le loro intenzioni, anche se io mi fossi rifiutato... Un'altro motivo per cui accettai, era la speranza di ottenere, grazie a questi affari, un lasciapassare che mi avrebbe permesso di raggiungere la zona libera...".
Insomma un film in più o in meno nel catalogo della Continental-Films, a modo di vedere di Simenon, non era un gran danno, se confrontato alla possibilità di andarsene con la famiglia nella zona libera. Anche perchè, aveva affermato più volte lo scrittore, c'erano molti attori e registi francesi che giravano con la "Continentale".
E conclude la sua autodifesa "... La Continentale non mi ha mai dato granché. I diritti che mi sono stati pagati, e che io non ho nemmeno contrattato, erano molto lontani da quelli che percepisco oggi per gli stessi film....".
Sarà. Ma quest'ombra, che non tocca il romanziere, certo non mette in buona luce l'uomo.

martedì 24 luglio 2012

SIMENON A CUBA NON INCONTRA HEMINGWAY?

Cuba. L'Avana alla fine degli anni '40, quando vi arrivò Simenon

Era gennaio del 1947. Simenon da quasi sette anni viveva ormai negli Stati Uniti e forse, pensando che si trattasse di un trasferimento definitivo, gli venne la fantasia di richiedere un visto di soggiorno definitivo, al posto di quello provvisorio. Ma per ottenerlo, doveva richiederlo da un paese estero. Siccome in quel periodo viveva in Florida, a Bradenton Beach (Sarasota), decise di unire l'utile al dilettevole e andare a visitare Cuba che, a bordo di uno di quei piccoli aerei turistici, era a non più di un paio d'ore di viaggio.
Simenon credeva di recarsi al consolato, presentare la domada per il soggiorno, poi dare un'occhiata alla città, una bella cena cubana e il giorno dopo ritirare il suo permesso e tornare così a Bradenton Beach.
Mai previsione fu più sbagliata. Per espletare quella pratica ci volle un mese e perché Simenon era un personaggio tutto sommato famoso e che aveva delle consoscenze, altrimenti...
Ma che Cuba trovo lo scrittore?
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel '47 governava il nazionalista Ramon Grau San Martin, eletto nel 1944 con un ampio sostegno elettorale, giovandosi più che altro degli effetti della politica democratica del precedente governo.
La Cuba di Fidel Castro  è ancora lontana e per ora l'Havana è un centro di biscazzieri, trafficanti di droga, mafiosi americani, casinò, alberghi di lusso... la facciata è tutta luci e mondanità, mentre nell'isola i contadini affondano nella miseria e nell'ignoranza.
Simenon fà in tempo a conoscere gli aspetti più foclorisitici dell'isola che in quel periodo ospitava un'altro grande della letteratura, Hernest Hemingway, che si era preso una vacanza lì per disintossicarsi dall'alcol e per riprendersi fisicamente dalle fatiche del suo periodo di "inviato dal fronte" in Francia e in Germania, per il quale ricevette la Stella di Bronzo proprio in quel 1947, dall'ambasciata americana a Cuba.
Non c'è traccia di un incontro dei due, anche se la loro stima reciproca era cosa già risaputa.
Hemingway aveva detto: "Se siete bloccati dalla pioggia mentre siete accampati nel cuore dell’Africa, non c’è niente di meglio che leggere Simenon, con lui non vi sarebbe importato di quanto sarebbe durata..."
E Simenon di contro aveva definito, nel 1945, "... Ernest Hemingway, uno dei più autentici romanzieri di questo periodo...".
Lo scrittore francese  in quel mese sperimentò un caldo più bruciante di quello della Florida, le ubriacature colossali della non-ancora-moglie Denyse, che una sera stava quasi per affogare nel mare, nuotando verso il largo sotto i fumi dell'alcol. E poi i bordelli dell'Avana, dove monsieur Georges arrivava spesso accompagnato da madame Denyse e dove sembra che scegliessero coppie di ragazze per delle performance in quattro.
Come detto sopra il tutto durò un mese. Dopo un'innumerevole quantità di cablogrammi tra l'Avana e Parigi, alla fine si risolse la questione e Simenon potè ripartire con il suo permesso in tasca. Ebbe un moto di pietà, per tutti quelli che aspettavano i documenti ben prima di lui e rimanevano ancora lì ad attendere e partendo confessò che quasi si vergognava ad andarsene via così. 

lunedì 23 luglio 2012

SIMENON, LONGSELLER O CLASSICO, STA BENE IN CLASSIFICA

Incidente e incendio di un bus con 40 bambini, tragico inizio de I complici
A proposito di quello che dicevamo ieri e dell'ultimo romanzo uscito di Simenon "I Complici", facciamo un sintetico report di come è sistemato nelle classifiche della settimana. Sabato scorso TuttoLibri de La Stampa, lo posizionava fuori della top ten (dove l'avevamo trovato la settimana scorsa) e all'8° posto della sezione "Narrativa straniera"  (elaborazione Nielsen Bookscan). Domenical'inserto La Lettura del Corriere della Sera gli attribuiva la stessa posizione nello stesso settore (la società rilevazione è sempre la medesima).ù
Sempre ieri, La repubblica nel suo spazio RCult lo dava al 9° posto dei romanzi tradotti secondo i dati forniti da Eurisko.
Su Internet Book Shop piazza I complici al 20° posto dei libri più venduti sul web.  Per gli ebook registriamo all'84° posto nella classifica Feltrinelli un Maigret: Cécile è morta.