domenica 13 ottobre 2013

SIMENON, SCENDE IL ROMANZO E SALGONO I RACCONTI

Una settimana di transizione. Nelle classifiche dei libri più venduti pubblicate da inserti e allegati dei quotidiani gli ultimi titoli di Simenon salgono e scendono. Il romanzo L'Angioletto va scivolando in basso o, come nei casi delle classifiche de La Lettura del Corriere della Sera e RCult de La Repubblica, è addirittura uscito. Invece ieri sulla classifica che Bookscan realizzata per l'inserto TuttoLibri de La Stampa, nella sezione "Tascabili" troviamo il succitato romanzo sceso al 7° posto (ma va considerato che è la quinta settimana che appare in questa classifica). Invece vi fà un bell'esordio la raccolta di racconti del commissario Maigret, Assassinio all'Etoile du Nord, piazzandosi al 4° posto.
Per qunto riguarda i libri venduti on-line su Internet Book Shop troviamo la stessa situazione nella sua Top 100, con L'angioletto arrivato in 40a posizione, sopravanzato da Assassinio all'Etoile du Nord piazzato al 27° posto. Su Feltrinelli.it l'ultima raccolta di racconti di Maigret conquista il 4° posto, mentre nella Top Ten di Rizzoli.it  L'angioletto tiene la 9a posizione. Nella piattaforma on-line inMondadori la Top 100 vede i suddetti racconti di Maigret al 67° posto e il succitato romanzo di Simenon al 71°. Dall'altro ieri è partita una promozione Adelphi che propone uno sconto del 25% su tutti i libri di Simenon. La prossima settimana vedremo se e come questa iniziativa riuscirà ad avere la sua eco nelle classifiche.

Lunedì 14/10 Omissione In questo post ieri abbiamo omesso di citare il debutto di "Assassinio all'Etoile du Nord" all'8° posto della classifica "Narrativa Straniera" nell'allegato La Lettura del Corriere della Sera e quello al 4° posto nella sezione "Tascabili" su RCult de La Repubblica. Ce ne scusiamo e rimediamo con queste righe.

sabato 12 ottobre 2013

SIMENON. JOHN: UN NUOVO MAIGRET TELEVISVO...

Intervista a John Simenon apparsa oggi sul quotidiano L'Avvenire. Il titolo "Presto il nuovo Maigret in tv". Il figlio di Simenon, a Roma per la manifestazione "Eurovisioni - XXVII Festival internazionale di cinema e televisione",  ha annunciato infatti che è in preparazione una produzione per riportare un nuovo Maigret sugli schermi televisivi. Molto abbottonato, John Simenon ha solo accennato che la location sarà prevalentemente Parigi.
Nulla si sà infatti sui tempi di realizzazione e men che meno su chi potrebbe essere l'interprete di Maigret. Visto che la produzione sarà internazionale (e quindi anche la commercializzazione) non è proprio detto che la scelta cada su un attore francese...
La notizia si aggiunge a quelle già note della preparazione di due trasposizioni cinematografiche dei romanzi di Simenon. Una  sarà una produzione francese la Chambre bleu di cui abbiamo già parlato e che vede coinvolto Mathieu Amalric come regista e interprete, mentre l'altra, britannica, è tratta da La Neige était sale.
Insomma gran fermento nel mondo cine-televisivo che conferma ancora una volta l'interesse che le opere del romanziere ancora destano anche nel mondo dello show-business.

SIMENON. MAIGRET "RICEVE" ANCHE... IL SABATO

Maigret e il cliente del sabato 
(Maigret et le client du samedi) - anno 1962 - Presses de La Cité

Maigret, spesso definisce i criminali o i sospettati di reato con cui ha a che fare durante le sue inchieste come "i clienti". Questa volta si tratta di un cliente particolare. Intanto fà lunghe ore di anticamera a Quai des Orfèvres per essere ricevuto dal commissario, ma solo il sabato. E questo gli aveva valso il sprannome de "il cliente del sabato". Attese inutili perché non riesce a farsi ricevere. Allora gli scrive delle lettere e infine si decide quindi ad andare a casa Maigret. Sempre di sabato, il giorno in cui é libero dal lavoro. E' sera e il commissario non è ancora tornato. M.me Maigret lo fà accomodare in salotto e quando torna il marito lo preavverte della sorpresa.
Questo cliente del sabato è un certo Léonard Planchon, propietario di una piccola ditta di verniaciatura. E' una persona modesta, sfigurata da un labbro leporino, timido e impacciato. Confida a Maigret di voler uccidere la moglie Renée, perché è diventata l'amante Roger Prou, un suo operaio furbo e svelto, il quale non solo gli ha rubato la moglie, ma, d'accordo con lei, cerca di portargli via la ditta e addirittura la figlia Isabelle. L'omicidio della consorte è la sola via che secondo Planchon sembra possa arrestare questa spirale. Maigret cerca di dissuaderlo e gli chiede di essere informato di quello che succede a casa sua. Il cliente del sabato, lo fà per qualche giorno, poi il silenzio. Planchon è sparito. Fuggito o ucciso? Maigret in questo strano caso farà anche da testimone in tribunale 






"Alcune immagini, senza una ragione, senza che ce ne accorgiamo, penetrano in noi, rimangono ostinatamente nella nostra memoria, benché noi siamo a malapena consapevoli di averle fissate e non corrispondano a nulla d'importante. E così, molti anni dopo, Maigret avrebbe potuto con certezza ricostruire, minuto per minuto, gesto per gesto la fine di quella insulsa giornata al Quai des Orfèvres... ".

Edizione: Oscar Mondadori Gialli - 1993 - "Maigret e il cliente del sabato" - Traduzione: Elena Cantini

PER ACQUISTARLO - I.B.S. sconto 25% (fino al 10 novembre)

Disponibile anche in formato ebook

venerdì 11 ottobre 2013

SIMENON, SOLUZIONE -25%... DA UN'ADELPHI CINQUANTENNE

Inizia oggi la promozione che la casa editrice Adelphi dedica a tutti i libri di Georges Simenon. Di solito da questo blog non facciamo pubblicità, ma in questo caso vogliamo fare un'eccezione. Il motivo è fin troppo ovvio. Ci fa piacere che tutti gli appassionati del romanziere possano risparmiare qualcosa, soprattutto in questi tempi di crisi, (e in special modo quando si tratta di consumi culturali).
Nello specifico la promozione, che durerà per un mese (fino al 19 novembre), si traduce in uno sconto del 25% su tutti i titoli simenoniani. Questo almeno a stare alla pubblicità che viene diffusa in questi giorni (vedi locandina al lato).
Il motivo? Riteniamo, sia da ricercare nel fatto che poprio quest'anno la casa editrice compie 50 anni di attività e, essendo Simenon una delle sue colonne (non solo letterariamente, ma è da presumere anche commercialmente), la promozione è sicuramente più visibile.
Qualcuno potrebbe anche sospettare che, essendo in calo le vendite delle opere simenoniane, lo sconto servirebbe a vivacizzare le vendite. Questo è solitamente vero, ma noi, in questo caso, non ne siamo così convinti. E dall'Adelphi non si hanno notizie in tal senso.
Certo l'Adelphi è sempre stata avara di notizie e anche noi di Simenon-Simenon, in questi quasi tre anni di vita non abbiamo mai, sottolineiamo mai, ricevuto una riga né d'informazione, né di biasimo, né tantomeno di plauso (ma questo certo non ce lo aspettavamo).
No, noi non ce la prendiamo. No, non ce la leghiamo al dito. E non abbiamo nemmeno
nulla da commentare. E' così.
Questo non significa che ci esimiamo dal riconoscere la bontà del lavoro svolto in questi cinquant'anni da questo editore e sinceramente gli facciamo i migliori auguri per altri cinquant'anni di buona editoria.

SIMENON, MA IL MOMENTO DELLA CONSACRAZIONE...?

E' difficile dire con precisione quando Simenon ebbe una decisiva ed indiscutibile consacrazione letteraria. Intanto la sua avventura di romanziere fà registrare una serie di tappe che hanno avuto un'importanza fondamentale sia che le si consideri come un salto di livello avvertito dallo scrittore stesso, oppure come una svolta decisiva percepita dai critici o da altri letterati.
Ci sono le famose tappe indicate da Simenon. Il passaggio dalla letteratura popolare ai Maigret e poi quello dalle inchieste del commissario ai romans-durs.
Oppure l'appoggio di un nume tutelare della letteratura fancese come André Gide e l'ingresso nel sancta-sanctorum degli scrittori, la casa editrice Gallimard. O anche il ritorno in Europa, dopo dieci anni negli Stati Uniti, quando lo scrittore stesso toccò con mano il tipo di accoglienza e la risonanza che il rientro ebbe nel mondo dei media e in quello letterario. Anche in questo caso Simenon si rese conto di come fosse cresciuta la sua statura letteraria rispetto a quando aveva abbandonato la Francia nel 1945.
Ma diversi studiosi, biografi e specialisti individuano tra il 1963 e il 1964 il momento in cui, a livello internazionale, Simenon veniva percepito come uno dei romanzieri più significativi del secolo. Ad iniziare dal plauso di François Mauriac in un famoso articolo su Le Figaro Littéraire (maggio 1963) oppure da altri articoli dedicati al romanziere in quegli anni sul francese Le Monde, sul tedesco Tagspiel, sul britannico Times Literary Supplement, sugli americani New York Times, Washington Post e Atlantic Monthly...
Insomma gli anni in cui Simenon pubblicava, tra gli altri, Les Anneaux de Bicêtre La chambre bleu e Le Petit Saint, ma che erano la summa di una carriera che a quel punto contava un centinaio di romanzi e una novantina di Maigret.  E con una continuità impressionante che durava dai primi degli anni '30.
A nostro avviso potremmo dire che a quel punto, tra il '63 e il '64, il suo essere "un fenomeno" (la velocità di scrittura, il ritmo di pubblicazione, la grande versatilità....) che sempre l'aveva contraddistinto nella considerazione generale, era finalmente offuscato dalla qualità di quello che scriveva (e che aveva scritto). A quel punto non si parlava più delle sue ottanta pagine in un solo giorno, dei Maigret che all'inizio erano usciti una volta al mese, nemmeno si trattasse di un periodico... era definitivamente dimenticata quella vecchia storia, per altro falsa, del romanzo scritto in una gabbia di vetro. lnsomma il recordman della scrittura cedeva il passo al romanziere di primissima statura.
Tutto questo accadeva in un momento critico della vita privata di Simenon, la crisi con la moglie era al culmine (tanto che Denyse nell'aprile del '64 abbandonava definitivamente la famiglia Simenon e la villa di Epalinges).
Simenon aveva 60 anni, aveva sempre scritto, aveva dedicato la sua vita alla scrittura, aveva lottato contro tutto e tutti quelli che l'avrebbero voluto diverso. Questo era momento della sua vittoria definitiva. Era ormai unanimemente considerato un romanziere senza se e senza ma, proprio come aveva sognato sul quel treno che il 10 dicembre 1922 lo aveva portato da Liegi a Parigi per iniziare la grande avventura.

SIMENON. MA CHE CI FA' MAIGRET SU GOOGLE MAP?

Non si può dire che l'atmosfera parigina anni '30/'40 non sia uno degli appeal delle inchieste di Maigret. Ma come è successo con gli ebook, adesso dobbiamo di nuovo constatare che questo personaggio ha un suo fascino anche per lettori "tecnologici" del secolo XXI, visto che ritroviamo il commissario ad interreagire con una di quelle diavolerie informatiche basate sulla geolocalizzazione e più precisamente con il famoso Google Map. Già, infatti in Francia Feedbooks una libreria parigina, che ha coraggiosamente sposato il digitale, ha inventariato e geolocalizzato i luoghi di tutte le inchieste di Maigret, appunto su Google Map, così da essere visibili da ogni computer, tablet, smartphone collegato a internet.
Per la precisone, come spiegano alla libreria Feedbooks, si tratta quasi sempre dei luoghi dove sono avvenuti gli omicidi, più che quelli dove si sono poi svolte le indagine del commissario. Le carte interattive sono due, una per gli omicidi parigini e una per tutti gli altri in Francia e in Europa.
Insomma una volta che avrete scelto e localizzato il "caso" che vi interessa, cliccando sul luogo indicato dalla mappa di Google, potrete accedere sia alla descrizione del contesto in cui quel delitto  é maturato, sia ad una sintesi del romanzo di Simenon e infine ad un link, che vi consentirà di acquistare, in formato ebook, l'inchiesta di Maigret in questione.
Come si vede, anche in Francia, il personaggio di Maigret, creato da Simenon nel 1930, non interessa, come dicono certe statistche, solo un pubblico maturo.
La lettura degli ebook, tramite un e-reader o un tablet e l'utilizzo di strumenti come Google Map, indica invece l'interesse di un target di età molto più giovane. E' quella stessa generazione cui si rivolgono le case editrici che rieditano le opere di Simenon e le inchieste di Maigret, e non solo in Francia, ma in Inghilterra, Sudamerica, Romania... Insomma siamo ancora una volta a dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, che ormai l'attenzione dei lettori verso l'opera simeoniana non ha solo passato il secolo e diverse generazioni, ma ha passato anche la rivoluzione digitale e in questo nuovo mondo ha trovato giovani estimatori e tecnologici appassionati.
Visualizza qui le due mappe.

lunedì 7 ottobre 2013

SIMENON. LE INCHIESTE DI MAIGRET, PRIMA E SECONDA RACCOLTA INSIEME IN LIBRERIA

Ancora il nostro solerte ed informato attaché Andrea Franco che questa volta ci presenta la seconda raccolta delle inchieste del commissario Maigret a giorni in libreria. Una inziativa che, come forse avrete letto nei commenti dei post precedenti, ha fatto discutere e suscitato pareri non sempre positivi. Qualcuno avrebbe preferito una riedizione di tutti i Maigret in volume singolo per ogni titolo. Altri vedono in tali raccolte una specie di svilimento di questi romanzi. Certo non manca chi fà notare il prezzo interessante per ben cinque romanzi. Insomma c'é, come al solito un po' di tutto. Ma siamo dell'idea che, finchè potrà, L'Adelphi cercherà in tutti i modi di mantenere in vita la sua collana maigrettiana. 


Insieme alla prima raccolta di romanzi di Maigret sarà contemporaneamente in libreria anche la seconda. Un lancio di una serie che dovrebbe avere, come abbiamo già detto, una quindicina di uscite.
Ecco quindi i romanzi che troverete in quest'altra antologia:
• Le Chien jaune (Il cane giallo)
• La Nuit du carrefour (Il Crocevia delle Tre Vedove)

• Un crime en Hollande (Un delitto in Olanda)
• Au rendez-vous des Terre-Neuvas (All’Insegna di Terranova)
• La danseuse du Gai-Moulin (La ballerina del Gai-Moulin)


Il cane giallo porta Maigret ad indagare nell'estremo nord ovest della Francia, in Bretagna (a Concarneau per l'esattezza)
lo vediamo alle prese con un tipico ambiente marinaro e con una comunità provinciale, chiusa che non faciliterà per nulla il suo lavoro.
Molto suggestiva l'ambientazione e la caratterizzazione della località in cui si svolge la vicenda. La paura che serpeggia tra gli abitanti è simbolicamente rappresentata dal cane giallo del titolo che si aggira sinistramente per il paese. Scene di isterismo collettivo verso questo animale non mancheranno, ma sarà Maigret a riportare la calma. In questo romanzo lo vedremo il commissario  schierarsi apertamente dalla parte della povera gente, in contrapposizionei ai notabili del luogo. Alla fine Simenon tirerà inaspettatamente anche le fila di una storia d'amore in questa inizialmente intricata vicenda gialla

Il Crocevia delle Tre Vedove è un sinistro luogo che si trova nella banlieu parigina e qui Maigret indagherà per tutta la durata del romanzo. La figura centrale, tra quelle varie e  sfaccettate dei numerosi protagonisti, è il personaggio di Else, provocante  donna aristocratica danese che apparentemente vive segregata in casa dal fratello, il quale inizialmente è sospettato di omicidio, ma che resisterà anche ad un interrogatorio fiume.
Solo studiando attentamente la psicologia di questa donna, Maigret riuscirà a farsi una prima vera idea del reale ruolo avuto dai vari personaggi nella vicenda.
Giallisticamente é tra i romanzi più rimarchevoli del volume, non si fà mancare colpi di scena (ancora un piccolo retaggio dei romanzi popolari) e ancora una volta l'atmosfera alla Simenon vede un passo in avanti, ormai prossima al suo compimento definitivo

Un delitto in Olanda porta Maigret fino a Delfzijl, nel nord del paese dei mulini a venti. Proprio in un paesaggio da cartolina, quasi fiabesco, in cui il commissario dovrà far luce sulle crepe che attanagliano la società protestante del luogo, perbenista e solo apparentemente "senza peccato". La vittima è Conrad Popinga (stesso cognome  che verrà poi utilizzato nel roman-dur "L'uomo che guardava passare i treni")
Maigret si chiederà se per il bene della comunità sia necessario assicurare il colpevole alla giustizia oppure dare la colpa ad un forestiero di passaggio come vorrebbe, facendo pressione sull'investigatore francese,la polizia locale
Ironici fino a strappare un sorriso, i dialoghi tra il commissario e i funzionari olandesi, nonchè quelli con il professor Duclos. Questi si era rivolto a Maigret per chiedere il suo aiuto, per sbrogliare una matassa che non si rivelerà cosi aggrovigliata come sembrava, almeno per  fini conoscitori dell'animo umano e delle sue debolezze come il commissario.

All'insegna di Terranova vede di nuovo Maigret in un'ambientazione marittima (Fecamp, Normandia)I il commissario deve far luce su ciò che è avvenuto su un peschereccio al largo dell'Atlantico. Non sarà per nulla facile vista la reticenza con cui si dovrà scontrare.
In questa inchiesta assistiamo per la prima volta una importante presenza della signora Maigret.
Anche in questo caso, nel corso dell'indagine, Maigret si dimostrerà, forse anche perchè lontano da Parigi (e quindi non trovandosi negli ingranaggi ufficiali della giustizia), un funzionario del buonsenso più che un funzionario di polizia.

La ballerina del Gai-Moulin è l'unica inchiesta di tutte le 103 (racconti compresi)in cui Maigret entra in scena solo a metà romanzo. Prima si racconta il progressivo degrado di due giovani ragazzi di Liegi, assidui frequentatori del locale notturno "Gai-Moulin"... inutile dire che i riferimenti autobiografici sono numerosi (notiamo similitudini anche con "L'Asino rosso", un non-Maigret). Alla fine, a mio giudizio, è proprio lambientazione ad essere il punto forte del romanzo, perchè l'inchiesta poliziesca si dipana in modo a tratti poco comprensibile, facendo venire alla luce un poco credibile caso di spionaggio. Maigret per risolvere il caso userà, al termine, un metodo di deduzione per lui davvero insolito. Insomma un commissario atipico che non si impregna molto nei luoghi stessi in cui si svolge l'inchiesta. Simenon ci racconta soprattutto la sua Liegi, tramite gli occhi dei due giovani dissoluti protagonisti.

Come avrete notato, molte delle prime inchieste scritte per Fayard negli anni '30 portano Maigret in giro per la Francia o per l'Europa. E'una caratteristica che le contraddistingue, dagli anni 50 in poi invece le inchieste saranno quasi totalmente parigine. 
Andrea Franco

domenica 6 ottobre 2013

SIMENON. IL POSTO DELL'ANGIOLETTO E NON SOLO

E' ormai quasi un mese che L'angioletto di Simenon fà su giù nelle classifiche dei libri più venduti in libreria e on-line. Ancora in questo weekend su TuttoLibri de La Stampa di sabato lo troviamo al 5° posto della sezione "Tascabili". Oggi invece il supplemento La Lettura del Corriere della Sera riporta in "Letteratura straniera" un'altra scivolata del romanzo di Simenon, ormai al 18° posto di questa Top 20. 
Per quanto riguarda le vendite on-line, su Internet Book Shop lo troviamo piazzato al 32° posto. Nella classifica su internet di Feltrinelli.it questo titolo tiene la 16a posizione.
Intanto si affaccia nella classifiche un altro Simenon, questa volta si tratta dei racconti del suo commissario. Infatti il libro Maigret e l'assassinio all'Etoile du Nord conquista il 69° posto sulla Top 100 di inMondadori e il 95° nella Top 100 di Amazon.
Sappiamo che tra qualche giorno usciranno le prime due raccolte dei romanzi di Maigret e scommettiamo che faranno la loro bella figura nelle prossime classifiche. A domenica prossima dunque.

sabato 5 ottobre 2013

SIMENON. DOPO LIBRI, TASCABILI, EBOOK, RACCONTI... PER MAIGRET E' L'ORA DELLE RACCOLTE DI ROMANZI

Oggi il nostro attachè Andrea Franco ci illustra le novità che a brevissimo troverete in libreria a proposito di Maigret. Come vedrete, si tratta di
una nuova iniziativa dell'Adelphi che in prossimità della fine non solo dei romanzi, ma anche delle raccolte di racconti, tende a prolungare il filo dei Maigret con i lettori.


Quando mancano presumibilmente due libri di racconti alla conclusione della pubblicazione dell'intera opera di Maigret, l'Adelphi propone la ristampa dei romanzi in ordine cronologico, con una serie di volumi da 5 titoli ciascuno (quindi è probabile che ne usciranno 15 in totale), il tutto nella medesima collana che ha sempre ospitato le inchieste del commissario parigino:gli Adelphi.
Rinnovata la veste grafica con copertine che propongono Simenon ritratto a casa sua nel primo tomo e sulla sua imbarcazione nel secondo
L'ordine sarà quello cronologico di scrittura dei romanzi e non della loro pubblicazione.
Quindi nel libro contrassegnato dal numero 1 troviamo pertanto :
• Pietr-le-Letton (Pietr il Lettone)
• Le Charretier de «La Providence» (Il cavallante della «Providence»)
• Monsieur Gallet, décédé (Il defunto signor Gallet)
• Le Pendu de Saint-Pholien (L’impiccato di Saint-Pholien)
• La Tête d’un homme (Una testa in gioco)

Pietr il Lettone, scritto nel 1929, è il  debutto ufficiale di Maigret che già Simenon aveva reso protagonista o co-protagonista di quattro romanzi popolari.
Qui però la sua figura viene dettagliata fisionomicamente e posta in quello che sarà poi il suo classico habitat. A detta dello stesso autore questa inchiesta, scritta nel porto olandese di Delfzijl, è il vero battesimo ufficiale di Maigret, nonchè debutto ufficiale del maestro belga nel genere poliziesco
Pur notando uno stile già apprezzabile questo primo Maigret fa ancora ricorso ad alcune tematiche proprie della letteratura popolare (da Simenon definita alimentare): il tema dei gemelli era già stato appena trattato nel romanzo sotto pseudonimo La Maison de l'inquietude,anche se si trattava di una variante femminile, inoltre vi troviamo molti colpi di scena a variare le situazioni in atto.

Il cavallante della providence già da questo secondo romanzo però, a mio avviso, si può notare una crescita di Simenon, un vero e proprio nascere di uno stile narrativo gia abbozzato e che verrà in seguito felicemente sviluppato.
Questo è il primo romanzo che ci propone le prime classiche ambientazioni simenoniane (tipo la pioggia incessante), tra chiatte, canali e bistrot che su essi si affacciano e ci fa scoprire il mondo delle chiuse (Maigret tra l'altro si muove in bicicletta tra l'una e l'altra). Il romanzo fu causa di una diatriba tra Simenon e l'editore Fayard perchè il nome che gli venne dato svelerebbe troppo sul finale...
Questo titolo è conosciuto anche per presentare la prima copertina interamente fotografica di un libro (copertina, costa e quarta di copertina), souzione fortemente voluta da Simenon. In questo caso il soggetto è rappresentato da  un anziano con un cavallo ed è un'icona del passaggio editoriale a questo tipo di stile
In Italia, negli anni 60, la Mondadori ripresentò questa inchiesta col titolo Maigret si commuove.

Il defunto signor Gallet porta Maigret e il lettore nella località vinicola di Sancerre, posta nel centro della Francia: in una afosa estate il commissario si trova ad indagare sulla doppia personalità di un uomo e su un delitto che forse proprio tale non è. Simenon conosceva bene Sancerre per avervi soggiornato come segretario del marchese di Tracy e già vi aveva ambientato romanzi popolari scritti sotto pseudonimo (Un nid d 'amour, L'homme à la cigarette).
  
L'impiccato di Saint-Pholien vede il commissario girovagare per l' Europa (Brema, Reims e sopratutto Liegi, fulcro principale dell'inchiesta). Per la prima volta la città natale dello scrittore fà da quadro spaziale a una sua opera letteraria. L'atmosfera che vi si respira è piuttosta cupa e si ha l'impressione di essere in un noir, almeno a tratti, più che in un giallo. Le atmosfere classiche simenoniane, anche se a pochissima distanza temporale dal primo Maigret, sono qui già ben delineate. In seguito la Mondadori ripubblicò il libro con il titolo Maigret il castellano. E qui la mano  dello scrittore tratteggia bene i contorni dei personaggi di quella che  scopriremo essere stata "la compagnia dell'apocalisse". Da rimarcare che la vicenda è ispirata a ricordi giovanili di Simenon e per questi motivi la ritengo la più importante di questa prima raccolta di cinque titoli (con riferimento all'inizio del libro, questo romanzo in passato in Italia era stato pubblicato col titolo "Maigret e il viaggiatore di terza classe")

Una testa in gioco vede Maigret far fuggire nottetempo un condannato a morte dalle prigioni di stato. Il commissario per riaprire il caso non esita a giocarsi la carriera, fidandosi del suo istinto. E' un'inchiesta tipicamente parigina e si adattò benissimo a trasposizioni su pellicola (già nel 1933 Julien Duvivier ne trasse un film), perchè troviamo un vero e proprio avversario per Maigret: Emil Radek che lo sfida continuamente e apertamente, cercando di ingarbugliare le carte.

Per ora anticipiamo che il secondo volume, di cui ci occuperemo dettagliatamente nei prossimi giorni, conterrà :
• Le Chien jaune (Il cane giallo)
• La Nuit du carrefour (Il Crocevia delle Tre Vedove)
• Un crime en Hollande (Un delitto in Olanda)
• Au rendez-vous des Terre-Neuvas (All’insegna di Terranova)
• La danseuse du Gai-Moulin (La ballerina del Gai-Moulin)

Le due raccolte (I Maigret 1 e I Maigret 2) usciranno in contemporanea il 9 ottobre. Andrea Franco

venerdì 4 ottobre 2013

SIMENON, NESSUNA CONCESSIONE ALL'HAPPY END

- Nei suoi romanzi non commerciali, non prova nessun bisogno di fare concessioni?
- Non faccio mai questo, mai, mai, mai. Altrimenti non scriverei...
Chi domanda è Carvel Colllins, giornalista americano, chi risponde è Georges Simenon. Argomento, la linea di demarcazione tra letteratura commerciale e non. Anno 1956.
Sappiamo bene che Simenon, soprattutto grazie alla decina di anni passati a scrivere su commissione, ha le idee ben chiare su cosa considerava commerciale. Per lui era ogni opera che fosse scritta ad uso e consumo di uno specifico pubblico e che di conseguenza dovesse seguire certe regole e rispettare determinati schemi. Ma, lui che conosceva bene la materia, non condanna tutto. "...naturalmente ci possono essere vari gradi nella letteratura commerciale. Vi si possono trovare cose di pessima qualità e altre buonissime. I-libri-del-mese, ad esempio, sono letteratura commerciale, ma alcuni di essi sono quasi perfetti, quasi opere d'arte. Non del tutto, ma quasi...".
Sembra quindi che in qualche modo cerchi di sfumare quelle teoriche divisioni, troppo nette e troppo astratte per rispecchiare fedelmente la realtà.
Ma comunque il Simenon ultracinquantenne sa bene quello che vuole come romanziere e quali sono i suoi punti inderogabili.
Tornando all'intervista di Collins, questi insiste per sapere, secondo Simenon, come, non l'autore, ma il lettore possa capire se si tratti di un'opera commerciale o no.
"...La grande differenze sta nelle concessioni. Scrivendo a scopo commerciale si devono sempre fare delle concessioni - spiega Simenon, ribandendo poi come abbiamo citato all'inizio che - Non faccio mai questo, mai, mai, mai...".
D'altronde il romanziere non solo ha avuto esperienza diretta della letteratura commerciale. Nei dieci anni negli Stati Uniti ha avuto modo di conoscere bene il mondo cinematografico dove il coté commerciale finisce per prevalere anche su prodotti di qualità, in ossequio all'happy end, con delle conclusioni che non cozzino con la morale e i valori di riferimento della cultura americana.
"... si ha l'imperessione di vedere qualcosa di interamente nuovo e potente, poi alla fine arriva la concessione. Non sempre un finale felice, ma qualcosa per sistemare tutto secondo la morale o la filosofia. Tutti i personaggi che erano meravigliosamente delineati, cambiano completamente negli ultimi dieci minuti...".

giovedì 3 ottobre 2013

SIMENON. FANTASTICO PINTER TRA FANTASTICHE MATITE


Sabato, dopodomani, alle 17.00 tutti a via Cavour 26, Seregno (Mi). Vicini o lontani che siate, proporzionalmente alla vostra passione per i disegni di Ferenc Pinter, correte per ammirare settanta tra le tavole realizzate per le celeberrime copertine dei Maigret Mondadori. Ma il protagonista non sarà solo il Maigret con la faccia di Cervi, ma anche il Nero Wolfe di Rex Stout e molti altri soggetti meno famosi, ma altrettanto affascinanti.
L'esposizione “Fantastiche matite”, alla sua terza edizione, allestita nella galleria "Ezio Mariani" è stata organizzata dalla biblioteca civica Ettore Pozzoli. Parte sabato 5 ottobre e continuerà fino al 27, tutti i giorni dal martedì alla domenica dalle 16.00 alle 19.00 (il giovedì fino alle 22.00 e sabato e domenica  10.30/12.30 e 15.00/19.00)
Ovviamente, chi ci segue, conosce il nostro debole per il grande disegnatore italiano di origini ungheresi, nato proprio nel 1931, quando Simenon lanciava i Maigret....un destino? Scherzi a parte, Pinter fu un artista versatile, che si cimentò non solo le copertine di libri, ma fece l'illustratore per quotidiani, firmò manifesti pubblicitari (quando i manifesti avevano ancora una loro importanza nella comunicazione pubblicitaria), ma anche illustrazioni e manifesti per cause sociali e umanitarie, che testimoniano il suo impegno civile, in favore ad esempio dei diritti civili e del disarmo.
Un'esposizione di Pinter é sempre un avvenimento, anche perchè la visione diretta delle tavole (e non delle copertine stampate) è tutt'altra esperienza. Chi avesse perso quella di Torino nel marzo 2012, quella di Padova dell'aprile 2012 o quella di Milano del maggio/giugno 2013, farà bene a non farsi scappare questa di Seregno. Inanto chi volesse un'anteprima dei disegni di Pinter potrebbe andare a vedere la nostra Galleria delle copertine di Maigret che abbiamo già pubbicato qui su Simenon-Simenon.

• Ricordiamo il volume Tutti gli Oscar di Pintér, che completa la triologia della Little Nemo sul grande illustratore, aggiungendosi a Tutti i Maigret di Pintér e a Tutti gli Omnibus Gialli di Pintér formando, con i contributi di Ferenc Pintér, Antonio Pintér, Stefano Salis, Vittore Armanni e Massimo Romano, il confanetto Ferenc Pintér

Per acquistare on-line
• Il volume  TUTTI GLI OSCAR DI PINTER
- Edizioni LITTLE NEMO
- Brossura con alette (cm 17x24)
- Illustrazioni di 800 copertine degli Oscar Mondadori
- 272 pagine a colori
- Costo 35 euro
- Spese postali 3 euro
Acquista


Per acquistare on-line
• Il cofanetto  FERENC PINTER
- Edizioni LITTLE NEMO
- Tre volumi in brossura con alette (cm 17x24)
- Oltre 1560 illustrazioni
- 896 pagine a colori
- Costo scontato 99 euro (fino al 3/03/2012) - Costo intero 130 euro
- Spese postali 6 euro
Acquista 

martedì 1 ottobre 2013

SIMENON-SIMENON, DA BLOG A "BIOGRAFIA-IN-PROGRESS" IN 1000 POST

Beh...ci sono arrivato. Mille post. Un traguardo... non male. Qualcuno  dirà... già, ma in quasi tre anni non sono poi così tanti. In senso assoluto avrebbe anche ragione, ma poi va considerato che questo blog (per ora chiamiamolo ancora così) è estremamente verticale, cioè restringe talmente i temi fino a trattarne uno solo e, in questo caso, si dedica ad uno ed un solo personaggio: lo scrittore Georges Simenon.
La sua cadenza quotidiana per altro impone un ritmo e una creatività del tutto particolari. Già perchè per quanto abbia cercato, girato e navigato nel web dall'America al Giappone all'Europa, dai paesi asiatici a quelli africani, dai siti arabi a quelli cinesi, dall'Australia, al sud-America, non ho trovato nulla di simile. Un sito o un blog dedicato ad un solo personaggio e che ogni giorno (sabato e domenica compresi) pubblichi un post, non l'ho visto. E, men che meno, su Simenon (certo, ci sono dei signori siti su Simenon, ma non hanno una cadenza quotidiana).
Questa precisazione mi serve per introdurre una considerazione sulla natura di questo lavoro (dopo quasi tre anni diventa un vero e proprio lavoro, non è più solo un hobby). Quando nel novembre del 2010 sono partito, volevo lanciare una sfida a me stesso. Vedere se fossi stato in grado di produrre una comunicazione culturale, che però avesse le caratteristiche di un media informativo, non solo nella cadenza quotidiana, ma anche nell'impostazione. Vedi la rassegna stampa con i link ai giornali e siti di tutto il mondo, i post dedicati all'attualità che riguarda Simenon, l'attenzione alla presenza delle sue opere nel mercato editoriale d'oggi e le relative posizioni nelle classifiche dei libri più venduti. Però volevo che il tutto non fosse indirizzato ad un piccola nicchia di specialisti e di appassionati monomaniacali, ma che potesse interessare anche un pubblico più vasto, sia con la trattazione di argomenti più leggeri e intriganti, sia con una grafica che rendesse piacevole la schermata, ma anche con un'attenzione particolare a quel commissario Maigret (che varrebbe da solo un altro sito) il quale gode di una popolarità tale da interessare quasi più un target generalista che uno specializzato.
Queste erano le intenzioni di partenza. Poi man mano che il blog cresceva ho avuto sempre più netta la sensazione che il mezzo mi avesse preso un po' la mano e mi avesse portato su una strada diversa.
Mi spiego. E' come se mi fossi progressivamente accorto che la mia intenzione, grazie anche alle possibilità che il mezzo mi metteva lì sotto il naso, era in realtà quella di realizzare una biografia di Simenon. Ma una biografia non come quella, pur atipica, che scrissi vent'anni fa' (Maigret e il caso Simenon - Biblioteca del Vascello). Qui si trattava di coniugare i contenuti classici di una biografia, con la possibilità di trattare un argomento ogni giorno, di inserirci quella attualità che dopo qualche anno sarebbe stata storia, ma a sua volta sostituita da altre novità di cronaca. Quindi sempre aggiornato, sempre consultabile, grazie al motore di ricerca... una biografia-work-in-progress. Una biografia rivolta verso il futuro (invece di guardare solo al passato) come le nuove tecnologie consentono oggi di fare (testi, foto, video, link...). Al punto che mi chiedo, e vi chiedo: ma ha ancora un senso essere legati esclusivamente al cartaceo di un libro, quando si vuole raccontare la storia di un personaggio che susciti ancor oggi qualche interesse e attorno al quale ferva un'attività culturale?
Ecco perchè all'inizio mi chiedevo se la definizione di "blog" fosse ancora adeguata per Simenon-Simenon.
Comunque la risposta dei visitatori c'è stata. E, come ho avuto più volte modo di affermare, é quella che mi ha dato la motivazione e le energie per andare avanti, giorno per giorno. Devo dire che ci sono alcuni selezionati collaboratori che mi hanno dato, e mi danno, una mano, anche sul livello qualitativo. Tra loro vorrei citare Murielle Wenger che con i suoi studi e le sue analisi ha sicuramente contribuito all'autorevolezza di Simenon-Simenon. Poi Andrea Franco che è una sorta di enciclopedia simenoniana-maigrettiana vivente e che ha integrato e arricchito la nostra informazione. E poi potremmo citare Giorgio Muvi, David P. Simmons, Paola Cerana, Giovanna Ferraris... Insomma un piccolo staff che mi ha supportato in questi 1000 post e che voglio ringraziare per il loro contributo.
Ovviamente il grazie più grande va a chi ci ha seguito e ci ha consentito di crescere e di comunicare ad una platea più vasta. 
Simenon-Simenon, come vi sarete accorti, non ha pubblicità, non ha finanziatori palesi né occulti, é nell'invidiabile posizione di essere svincolata da qualsiasi condizionamento. Ma questo è anche il suo limite. Lo si potrebbe far crescere, aumentare le informazioni arricchirlo con altri servizi, realizzare versioni in altre lingue... ma questo richederebbe strutture, collaboratori e quindi budget che oggi non sarebbero sostenibili.
Dicevamo che da 1 a 1000 post Simenon-Simenon è cambiato e da un blog è diventato una biografia on-line e in-progress. Chissà da 1000 a 2000 quali altri cambiamenti avverranno?
Vi aspetto tutti qui, anche quelli che oggi ancora non ci sono, a festeggiare i 2000 post. E da domani... al lavoro!





Maurizio Testa

lunedì 30 settembre 2013

SIMENON-SIMENON ANTEPRIMA: DOMANI IL 1000° POST

Domani non perdetevi l'aggiornamento di Simenon-Simenon. Sarà un giorno diverso dagli altri perché festeggeremo il 1000° post pubblicato. E sarà anche l'occasione per fare un po' il punto di questo blog che da quasi tre anni tiene compagnia a chi è appassionato dello scrittore, dei suoi romanzi e del  commissario Jules Maigret.
Un piccolo traguardo, ma per noi ha la sua importanza e lo ha per questa avventura che abbiamo intrapreso nel novembre 2010 e che, lo immaginerete, ci costa "quotidianamente" una qualche fatica, ma abbondantemente ricompensata dal vostro seguito sempre più numeroso.
A domani quindi, vi aspettiamo tutti su questa pagina.

SIMENON. L'AVVENTURA AMERICANA INZIA ON THE ROAD

Ieri il quotidiano La Repubblica ha dedicato un ampio spazio a Simenon e più precisamente a quel libro, De phoques aux cocotiers, aux serpent a sonnette, rieditato in Francia in edizione economica per Le livre de poche. Titolo della pagina d'apertura del supplmento La Domenica "Simenon on the road". Si tratta del libro che avevamo presentato anche qui a Simenon-Simenon un paio di settimane fa' con il titolo Simenon reporter on the road made in Usa. Come dicevamo, grande apertura della copertina de La Domenica, poi a seguire altre due pagine, con una decina di foto del periodo americano, poi un testo della giornalista Anais Ginori e un brano di questo diario di viaggio firmato Georges Simenon.
Molto interesse, quindi per Simenon da aprte del maggior quotidiano italiano (molti diranno che no, il maggior quotidiano italiano é il "Corriere della Sera", ma è una querelle vecchia che non ci interessa sviscerare in questa sede). Ma tanto spazio perché? Non perchè sia uscito un libro, o meglio per ora è edito solo in Francia e disponibile quindi in francese. Perciò non un interesse letterario, ma più sul personaggio e sulla sua esperienza americana.
Il famoso viaggio di circa 5000 chilometri, inizia a metà settembre 1946. Questo vuol dire, nemmeno un anno dal suo sbarco a New York, a metà ottobre del 1945. Nel novembre del '45 va a vivere a Saint-Marguerite-du-Lac nel Quebec (Canada francese), nell'estate del '46 trasloca a Saint-Andrews, sempre in Canada. A settembre parte per questo tour on the road su una vecchia Chevrolet.
Abbiamo fatto questa scrupolosa cronologia, per dimostrare che questo viaggio era la prima vera esperienza di vita di Simenon negli Stati Uniti, non da turista. E il resoconto venne scritto di getto, quasi come un diario di viaggio, pubblicato quasi giornalmente su France-Soir (per la precisione il 5, 6, 7, 8, 10, 14, 15, 17, 20 e 22 novembre 1946), quindi a viaggio appena concluso.
Per questo motivo, invitiamo a prendere con le molle le osservazioni e i giudizi espressi dal romanziere e che la Ginori mette in evidenza, come l'individualismo, la tolleranza, la diffidenza verso lo stato, gli americani come uomini senza incubi, una società dove ognuno ha il diritto di pensare altrimenti...
Si tratta di giudizi di un uomo che è letteralmente "scappato" dalla Francia, e
che vede l'America come una chimera, come libertà, con un profilo tutto in positivo e dove regna un'illimitata fiducia verso il futuro. Non scordiamo del periodio di paura da cui proveniva che l'aveva visto tribolare in Francia con un'accusa di collabrazionisamo tra capo e collo e di contro il senso di liberazione e l'impressione di rinascere quando riuscì a mettere un oceano tra il Vecchio e il Nuovo Mondo.
Sarebbe interessante confrontare le dichiarazioni che troviamo in questo reportage e il giudizio sull'America e gli americani che Simenon darà invece nel 1954 alla vigilia della sua (nuova) fuga in Europa (temi come il puritanesimo, il razzismo, il maccartismo...). Sono, questi ultimi, giudizi vissuti e meditati dopo dieci anni di vita statunitense e non quelli di un viaggiatore alle prime scoperte.
Potrebbe essere un buon argomento per un prossimo post...

domenica 29 settembre 2013

SIMENON. ANCORA IN VOLO L'ANGIOLETTO

1964, anno de "Le Petit Saint", Ian Fleming visita Simenon ad Epalinges. Lo scrittore guarda incuriosito il modello dell'americana Studebaker del suo collega inglese

Anche per questa settimana registriamo le posizioni dell'ultimo romanzo di Simenon edito in Italia. L'angioletto (Le Petit Saint - 1964 - Presses de La Cité), questo il titolo, guadagna un paio di posti piazzandosi 4° nella classifica dei "Tascabili" di TuttoLibri pubblicata su La Stampa di ieri. Oggi invece sul supplemento La Lettura del Corriere della Sera, perde qualche posizione nella sezione "Narrativa straniera", sistemandosi al 16° posto. Su RCult  de La Repubblica non ce n'è traccia né tra la "Narrativa straniera", né tra quella dei "Tascabili" invasa, come al solito, dai 99centesimi della Newton Compton.
Per quanto riguarda i libri venduti su internet, registriamo L'angioletto al 47° posto dell'aggiornatissima classifica "Top 100" di Internet Book Shop, mentre sulla piattaforma di Feltrinelli.it occupa la 18a posizione.
Una notazione particolare. Su inMondadori, l'unico Simenon che si trova è la raccolta dei racconti di Maigret L'Etoile du Nord e altri racconti ed occupa il 73° posto. Ma L'Adelphi non lo dà per già uscito, per la casa editrice si tratta ancora di un'anteprima non ancora giunta in libreria. Ma si sa su internet le cose corrono veloci... più che nella realtà!

sabato 28 settembre 2013

SIMENON SIMENON. BANANE A... THAITI

Turista da banane 
(Touriste de bananes o Les dimanches à Thaiti ) - anno 1938 - Edizioni Gallimard


"E' una nostra espressione  per identificare certi turisti che partgono per le isole (quelle tropicali n.d.r.) con l'idea di vivere una via naturale, lontani dal mondo, senza preoccupazione di denaro, nutrendosi di banane e di noci di cocco...".
Insomma è presto detto. Per i thaitiani sono quegli illusi che scappano dall'occidente per fallimenti, delusioni, brutte storie e pensano di trovare in quei lidi equatoriali il paradiso in terra. In realtà finiscono, alcolizzati, o ridotti alla fame, destinati nella loro beatà stupidità a fare una brutta fine. Ed è quello che succede al giovane Oscar Donandieu che scappa dalla sua realtà di ultimo esponente di una famiglia di armatori fugge a  Papeete, nella convinzione di iniziare una vita a contatto con la natura. Ma la realtà è ben diversa e anche una relazione con una donna del posto Tamantea, non incide su quella che sarà un epilogo tragico. Sullo sfondo i fallimenti e i sogi impossibili di tanti turisti di banane, che soprattutto a quel tempo, pensavano che cambiando luogo, i loro probelmi sarebbero scomparsi per incanto.
Un Simenon tragico, cui fa da contrasto una natura splendida che si capisce che abbia incantato anche il romanziere.






"Erano ormai trentasette giorni  che l'Ile-de-Ré aveva lasciato il porto di Marsiglia.Alla partenza si gelava e tutti i passeggeri, tranne due, si erano sentiti male.Ma poi dopo essersi sorbiti per sttimane i cavalloni dell'Atlantico, si erano dimenati fino a perdere il fiato nei locali da ballo della Guuadalupa e, perfino il missionario della seconda classe, si era vestito in borghese pr accompagnare a terra la famiglia Nicou. A Panama le singore avevano acquistato profumi, che lì costano meno,e durante la traversata del canale il pranzo era stato servito sul ponte, come vuole la tradizione. La nave si stava avvicinando agli antipodi e in lontananza si erano intraviste le Galapagos...".

Edizione: Biblioteca Adelphi 322- 1966 - "Turista da banane" - Traduzione: Laura Frausin Guarino

PER ACQUISTARLO - I.B.S. sconto 15%

venerdì 27 settembre 2013

SIMENON. COSI' PARLO' FAYARD...

Arthème Fayard. Editore di Georges Sim e di altri autori che altro non erano che gli altri pseudonimi di Simenon. Romanzi rosa, d'avventura, esotici, polizieschi... Quel Sim, o Simenon che fosse, per lui era un bell'affare. Preciso nelle consegne, veloce nella stesura, anche quando i tempi erano ridottissimi, di uno stile semplice e alla portata di tutti. Proprio quello che ci voleva per la sua letteratura popolare, venduta a pochi centesimi. Ma...
Ma un giorno del 1931 ecco che gli si presenta il giovane Sim con un'idea strampalata. Un poliziesco molto particolare e con una cadenza davvero incredible.
Vediamo cosa disse Fayard, ma anche Simenon, secondo quanto poi riportò lo scrittore nel suo L'age du roman, del 1943.
S. - Voglio scrivere dei romanzi polizieschi a cadenza mensile.
F. - Perché uno al mese?
S. - Perché ho calcolato che ciò corrisponde al mio bilancio.
F. - Cosa mi garantisce che lei sarà capace di reggere il ritmo?
S. - Eccone sei che sono stati scritti in tre mesi.
Fayard li lesse e dopo otto giorni mi diceva:
F. - Li pubblico!
Poi aggiunse.
F. - Solo che stiamo andando alla catastrofe.
S. - Perché
F. - Primo perché i suoi romanzi polizieschi non sono veri romanzi polizieschi. Non sono scientifici. Non rispettano le regole del gioco.
S. - E poi?
F. - Secondo, non c'è amore, perlomeno amore come lo si concepisce in un romanzo poliziesco.
S. - E ancora?
F. - Terzo, non ci sono i personaggi antipatici. I suoi romanzi non finiscono né bene né male. E' disastroso.
Questo avveniva nel '31. Simenon però l'ebbe vinta. Maigret debuttò per di più con il Bal Anthropométrique  che Fayard definiva "Un inutile sperpero di soldi". E invece con quel can-can notturno, fece parlare tutti i giornali di Parigi per una settimana e lanciò alla grande il personaggio di Maigret che ebbe un successo editoriale notevole. Dopo i diciotto mesi previsti dal contratto e dopo diciannove Maigret pubblicati, Simenon si ripresenta da Fayard. E' il 1933 e le parti sono invertite.

S. - Abbandono il romanzo poliziesco. Ne ho abbastanza del personaggio di Maigret.
Simenon era ormai partito per la via del romanzo, i romans-durs, come li chiamava lui. Fayard si disperò, lo implorò affinché continuasse la serie, ma non ci fu nulla da fare. Nell'ottobre del '33 poi Simenon passò a Gallimard... ma questa è tutta un'altra storia.

giovedì 26 settembre 2013

SIMENON... E SE FOSSE VISSUTO AI TEMPI DI FACEBOOK?


Simenon rubava. Lo ametteva lui stesso. Quando girava per le strade, si fermava in un bristrot o mangiava in una brasserie, le sue orecchie erano ben tese a cogliere i discorsi della gente. Una coppia che litigava alla fermata del metrò, padre e figlio che discutevano mentre mangiavano, due donne che ridevano sommessamente davanti ad una vetrina o due anziani che bisbigliavano mentre giocavano a carte in un bistrot.
Tutta quella gente per cosa litigava, discuteva, rideva o bisbigliava? Simenon si appostava e cercava di rubare le loro parole per comprendere i motivi dei loro comportamenti, tentando di capire quali vite si nascondessero dietro quell'attimo fuggente. E ovviamente carpiva i gesti, le espressioni, osservava il modo di vestire e, per le donne, di acconciarsi.
Insomma provava ad intrufolarsi nelle loro vite, attraverso quello che coglieva in quei brevi momenti. Era gente comune, che parlava di problemi quotidiani, che litigava per vecchie ruggini, per denaro o per gelosia... E intanto accumulava dati per i suoi romanzi.
Quasta sua insopprimibile esigenza di scavare nelle vite altrui, ci porta a pensare a come il romanziere si sarebbe comportato se, per assurdo, avesse avuto a disposizione uno strumento come Facebook.
Ormai è fin troppo acclarato che tra le persone presenti su questo social-network per i motivi più diversi, molte sono quelle che usano questo strumento per raccontare di sé, quello che fanno, chi sono i loro amici, dove vivono, quali viaggi hanno fatto, se hanno un rapporto sentmentale o no, qual'è il loro umore della giornata. Condividono (con amici talvolta veri e nella gran parte solo acquisiti e mai incontrati nemmeno una volta) le loro gioie le loro delusioni... Insomma è una grande esposizione di persone, le più varie, che a volte postano solo degli enigmatici "non posso più andare avanti", oppure "una giornata meravigliosa" o anche "da oggi ho deciso, basta!".... Messaggi in codice? Avvertimentimenti per qualcuno che sa? Sfoghi impulsivi?
Insomma su Facebook si trova una ricchezza di sfaccettature della vita umana che riteniamo che sarebbe stato uno strumento di grandissimo interesse per Simenon, e secondo noi l'avrebbe incuriosito non poco. Certo non può essere un sostituto dell'osservazione della vita reale, ma c'è una tale miniera di persone che letteralmente si mettono in vetrina, anche fotograficamente, con le loro manie, le loro aspirazioni, le loro debolezze, le loro convinzioni e le loro inclinazioni, che non crediamo avrebbe potuto lasciare indifferente il romanziere.
Forse si sarebbe spinto a chattare con qualcuno, per entrare di più nella vita di quello che spesso è solo un nome un cognome e una o più foto.
Certo si tratta di un marchingegno nato un secolo dopo la nascita di Simenon,
ma, se ci pensate, "solo"  quindici anni dopo la sua morte.
E crediamo che per la curiosità che lo scrittore ha sempre dimostrato per le innovazioni e le sperimentazioni non si sarebbe fatto scappare una novità coe Facebook. Voi che ne dite?

mercoledì 25 settembre 2013

SIMENON, LE INCOGNITE DEL NUOVO MONDO E LA SORPRESA DENYSE

Non si tratta solo della sua decisone di abbandonare la Francia e trasferirsi negli Stati Uniti, con l'intenzione di rimanervi. No, insieme a quella, nel '45, c'erano diversi elementi, a causa dei quali possiamo dire che il romanziere fu nella condizione di lasciarsi alle spalle tutto ciò che fino ad allora aveva costruito e iniziare daccapo, in un posto che non conosceva, e dove lui era quasi uno conosciuto, o certo molto meno famoso di quanto non fosse in Francia.
Possiamo paragonare questa fuga a quella di ventitre anni prima?


Allora lasciava Liegi, la sua città natale. Lasciava la famiglia, anche se i rapporti con la madre erano assai problematici, il padre era morto da un anno e il legame con il fratello non era così profondo. Lasciava, a diciannove anni, un lavoro gratificante e ben retribuito, quello di redattore de La Gazette de Liège dove per altro aveva buone prospettive di carriera. Lasciava la sua fidanzata, anche se c'era già un accordo per convolare a nozze. Comunque per il momento troncava tutto per tentare l'avventura letteraria a Parigi: un salto nel buio.
Adesso, che aveva nel mirino l'America, non si trovava in una situazione stabile. Pur continuando a convivere con Tigy (che insieme al figlio Marc l'avrebbe seguito in quell'avventura), il loro rapporto era definitivamente esaurito e la convivenza serviva solo per non turbare troppo Marc. Da un punto di vista editoriale aveva fatto un passo assai azzardato. Aveva lasciato la prestigiosa e ambita Gallimard per una piccola e allora sconosciuta casa editrice, Presses de La Citè. Non c'erano garanzie che la cosa potesse funzionare e lo stupore di molti che lo conoscevano certo non lo confortava in quella sua rischiosa scelta. A Parigi inoltre aveva dovuto lasciare Boule, sua femme de chambre da una ventina d'anni circa, alla quale lo legava non solo un quotidiano rapporto sessuale, ma anche una sincera tenerezza.
In più sbarcava in paese di cui non conosceva la lingua, o non sufficientemente, dove tutto gli era sconosciuto, dove non aveva amici, nè tanto meno quella rete di conoscenze che s'era lasciato alle spalle in Francia. Anche il suo ritmo di scrittura di quell'anno e di quello prima non è certo paragonabile alla sua media abituale
Simenon ha da poco passato i quarant'anni. Ha trascorso mesi terribili in Francia, sotto la spada di Damocle dell'accusa di collaborazionismo con i nazisti. E anche la partenza per gli Usa non è stata certo facile. Circa sei mesi di snervante attesa a Londra prima di trovare un passaggio qualsiasi per New York. Alla fine andrà bene anche un cargo.
Anche questa fuga in America è in un certo senso un salto nel buio, anche se ora Simenon possiede una serie di salvagenti costituiti da una certa traquillità economica, dall'affetto per un figlio, dalla sua reputazione di romanziere che, almeno in Europa, va crescendo e soprattutto dalle forze di un uomo maturo per affrontare queste difficoltà.
Probabilmente potremmo dire che comunque in quel momento era in uno stato di vulnerabilità, in una fase di incertezze e di incognite. Ed è in questo stato che incontra Denyse.
La segretaria-interprete lo travolge sentimentalmente e sessualmente e, come disse letteralmente Simenon, gli fece conoscere l'amore, quello travolgente, quello che suscita gelosia, quello che fa saltare tutti gli schemi.
Ci siamo chiesti più volte: ma come sarebbe andata se Simenon avesse incontrato Denyse in un altro contesto e in una situazione psicologica diversa?

martedì 24 settembre 2013

SIMENON, UN TE' PER IL PAPA' DI JAMES BOND


Siamo nel '64. Simenon si è appena stabilito nella nuova villa di Epalinges, che lui stesso ha progettato. E' il periodo svizzero dove riceve giornalIsti, troupe radiofoniche e televisive per quelle interviste che si devono ad un romanziere ormai celebre e arrivato. Ma arrivano anche uomini di cultura a volte suoi amici come Henry Miller, Charlie e Oona Chaplin, (pure loro vivevano in Svizzera), ma anche di scrittori come Ian Fleming.
Di lui abbiamo già parlato in occasione della notizia che l'Adelphi, avrebbe pubblicato in esclusiva per l'Italia i romanzi delle serie James Bond. I giornali dettero la notizia accostandola al fatto che la casa editrice stava esaurendo i titoli simenoniani di Maigret. Risultato, i titoli erano quasi sempre di questo tono: James Bond sostituisce il commissario Maigret. Il post di allora s'intitolava  Simenon-Fleming, Maigret-Bond, non c'è storia e dà chiaramente l'idea di come la pensiamo.
Ma oggi parliamo dell'incontro vero che i due ebbero appunto ad Epalinges.
Fleming, che giocava a golf, si trovava nei primi mesi del '64 nei pressi di Losanna, quando, saputolo, un giornalista si dette da fare per realizzare lo storico incontro: Maigret-James Bond.
Quando si videro, i due si tennero su un terreno neutro. Parlarono delle loro vite da scrittori, dei rapporti con i correttori di bozze, dell'ingraditudine dei critici, degli strumenti con cui costruivano le frasi, dei loro gusti letterari... Insomma una chiacchierata di cortesia. Se da un parte Fleming dichiarava di essere un lettore di Simenon da una ventina d'anni e di leggerlo addirittura in francese, dall'altra Simenon fu molto dilpomatico. Si tenne alla larga dall'esprimere gudizi sull'opera dello scrittore inglese, che pure  in quegli anni era al culmine della sua popolarità.
Discutendo delle rispettive ambizioni di scrittore, Fleming chiedeva a Simenon se non desiderasse scrivere un grande romanzo alla "Guerra e pace". E si sentì rispondere che gli bastava scrivere un "vero" romanzo, molto semplicemente.
Quanto a sè stesso Fleming si disse convinto che quando avrebbe finito di scrivere le avventure di James Bond, non avrebbe scritto più nulla.
Ma Simenon aveva scarsa simpatia per quell'agente segreto 007, poi definito "finto, schematico e artificiale".
Jean Fleming, che era nato nel 1908 quindi cinque anni dopo Simenon, doveva morire prorio in quell'anno, ad agosto, prematuramente stroncato da un'infarto.
Ora i due sono, almeno per l'Italia, sotto lo stesso tetto editoriale. Forse Fleming ne sarebbe contento. Chissà se per Simenon si protrebbe dire lo stesso...

lunedì 23 settembre 2013

SIMENON. ASPETTANDO GLI ULTIMI MAIGRET...

Nel post di ieri abbiamo accennato agli ultimi Maigret che dovranno uscire. E ci sono stati due interessanti commenti da parte diuno dei nostri attaché di punta al "Bureau Simenon-Simenon", Andrea Franco che ci ha suggerito interessanti puntualizzazioni e utili approfondimenti in merito ai Maigret che dovranno ancora uscire.
Proprio per questo motivo abbiamo deciso oggi di dare uno spazio adeguato a questi commenti e ripubblicarli quindi come un post, in modo da dar loro il rilievo che meritano e di consueguenza una maggiore visibilità (sappiamo che qualche volta la lettura dei commenti sfugge). Buona lettura.

                      *    *    *   *

Penso che dopo l'uscita, prevista tra un mese esatto, di Assassinio all'Étoile du Nord ci sarà spazio ancora per due libri. Finora sono stati saltati i tre inediti in Italia (godranno di un battage pubblicitario e saranno lasciati per ultimi... quindi saranno editi solo a 2014 inoltrato?)
Mancano ancora tutti i racconti piu lunghi tipo Le client plus obstinè du monde, La pipe de Maigret, La temoignage de l'enfant de choeur, Maigret et l'inspecteur malgracieux, On ne tue pas les pauvres types e Un Noel de Maigret.
Il libro in uscita a ottobre presenterà probabilmente solo quattro racconti, riunendo casi in cui Maigret è ormai vicinissimo alla pensione (il racconto che dà il titolo alla raccolta era stato pubblicato nel nostro paese da Mondadori col titolo "Due giorni per Maigret") oppure già pensionato viene chiamato in causa (o non riesce lui stesso a resistere ad indagare).
Questo dovrebbe essere il contenuto di Assassinio all'Étoile du Nord e altri racconti:
Assassinio all’Étoile du Nord
• Il Notaio di Châteauneuf
• Tempesta sulla Manica
• La Signorina Berthe e il suo amante

Se saranno confermati solo questi quattro racconti avremo una prova del nove che l'Adelphi sta centelinando non solo le uscite (mi pare l'ultimo Maigret sia stato pubblicato già 5 mesi fa) ma anche il contenuto delle stesse.
I racconti scritti negli anni '40 e summenzionati sono piu lunghi,
alcuni addirittura inseriscono Un Natale di Maigret tra i romanzi anzichè tra i racconti. Cronologicamente è l'ultimo (scritto, o quantomeno pubblicato per la prima volta, nel 1951) - Andrea Franco

domenica 22 settembre 2013

SIMENON. L'ANGIOLETTO VOLTEGGIA TRA LE CLASSIFICHE IN ATTESA DEL PROSSIMO MAIGRET

Eccoci al consueto appuntamento domenicale per fare il punto sulle vendite dell'ultimo romanzo uscito di Simenon, L'angioletto, che stiamo monitorando da qualche settimana. Questa volta lo troviamo nella 5a posizione della sezione "Tascabili" dell'inserto TuttoLibri de La Stampa di ieri. Oggi invece l'allegato La Lettura del Corriere della Sera lo colloca al 14° posto della "Narrativa straniera".
Nessun riferimento invece nelle classifiche di R/Cult de La Repubblica di oggi.
Nelle piattaforme di vendita su internet, troviamo questo titolo su I.B.S. dove staziona nelle zone basse della Top 100, raggiungendo il 64° posto. Invece su Rizzoli.it L'angioletto conquista la 12a posizione.
Siamo intanto in attesa della prossima raccolta di racconti delle inchieste del commissario Maigret, che avrà il titolo Assassinio all’Étoile du Nord che dovrebbe uscire tra la fine settembre e i primi di ottobre e che dovrebbe essere la penultima raccolta dei Maigret (dovrebbero rimanere ancora tre o quattro racconti da pubblicare. Vedremo se ci sarà la conferma del nostro Andrea Franco nei commenti).
Ma dopo l'ultima raccolta si ripartirà da capo... oppure... basta Maigret?

sabato 21 settembre 2013

SIMENON LASCIA LA PENNA E RACCONTA CON LA FOTOCAMERA


Oggi la parola... o meglio le immagini a Simenon. Già, una volta tanto, invece di fare tante parole sui suoi romanzi e sul suo Maigret, lasciamo spazio all'occhio di Simenon. O meglio a quello che il suo occhio vedeva e immortalava attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica.
Le foto che qui di seguito presentiamo sono alcuni scatti della collezione di fotografie realizzate da Simenon e ora di proprietà esclusiva del Fonds Simenon. Grazie alla sua opera di conservazione, possiamo renderci conto di come lo scrittore vedeva la realtà che lo circondava, le persone. I luoghi e la sceltà dei soggetti e le inquadrature sono, secondo noi, un'anteprima di quello che leggeremo nei suoi romanzi. Il punto di vista ci pare lo stesso, qui colto nell'immediatezza dello scatto fotgrafico in bianco/nero, poi messo nero su bianco nelle pagine dei suoi romanzi. Non c'è molto da dire, queste foto donate al Fonds Simenon, parlano da sole. C'è la vita di tutti i giorni, c'è la gente comune, momenti quotidiani, le strade, i bistrot, le periferie, le zone industriali, i gesti semplici... le atmosfere e i personaggi della letteratura simenoniana. Queste foto sono del 1934, alcune apparse sul quotidiano Le Jour, scattate per lo più a Charleroi e dintorni.


La pasticceria del Palais de Peuple e la pasticcera... o solo la commessa? Questa sintetica galleria inizia con l'immagine "dolce" di questa giovane donna.









La lunga strada innevata a Couillet che va verso Châtelet. Una carrozza lascia la propria traccia sul terreno








Il fotografo Simenon questa volta si arrampica sui tetti per scattare una panoramica di Charleroi      
L'interno della brasserie del Palais du Peuple due avventori ad un tavolino, i bicchieri di liquore... Fumano. Fuori il freddo e la neve... dentro un ambiente caldo ed accogliente.
 
Ancora un angolo della brasserie del Palais du Peuple. Anche le donne bevono a Charleroi nel '34

venerdì 20 settembre 2013

SIMENON. MAIGRET COMINCIA CON UN ASSASSINIO O CON UN SUICIDIO?

IL DEFUNTO SIGNOR GALLET 
(Monsieur Gallet décedé) - anno 1931 - Edizioni Fayard

Si tratta di uno dei due titoli con cui venne lanciato il personaggio del commissario Maigret nella famosa notte alla Boule Blanche, durante la scatenata festa Le Bal Antropométrique, ideata e voluta da Simenon stesso.
E' il 20 febbraio del 1931 e inizia così l'epopea maigrettiana (l'altro titolo era "Le pendu de Saint-Pholien"). Nonostante le prove questa è l'uscita ufficiale del personaggio. Le prove consistevano in alcuni romanzi, non ancora firmati Georges Simenon, dove Maigret appare, ma non sempre come comissario, non sempre a Parigi e non a Quai des Orfèvres. E poi il primo ad essere stato scritto è Pietr-le-Letton nel settembre del '29 (uscirà poi nel maggio del '31). La stesura di M.Gallet décédé invece viene completata nell'estate del 1930.
La vicenda è insolitamente intricata. Diciamo insolitamente perchè, con il passare del tempo, l'intreccio giallo andrà semplificandosi, o meglio perderà un po' della sua importanza, rispetto all'indagine psicologica che Simenon affiderà al suo commissario. Ma, come abbiamo detto, siamo al debutto e un giallo deve essere un giallo. Così, alcuni dei tratti principali di Maigret vengono rimarcati più di quanto non venga fatto in seguito. Ed è comprensibile proprio perché si tratta di un protagonista che l'autore deve far conoscere al più vasto pubblico possibile. Certo quando scrive, nonostante la sua convinzione, ha ancora nelle orecchie la strenua opposizione di Fayard che gli ripeteva "Vedrà che non venderemo  quasi niente, questo non è un personaggio da romanzo poliziesco. La gente non capirà...".
La gente, come possiamo affermare con il senno del poi, invece capì e molto bene. Maigret fu la fortuna non solo di Simenon, ma anche di Fayard e degli altri suoi editori (Gallimard e Presses de La Cité).
Ma torniamo a questo singor Gallet che già nel titolo non viene definito assassinato, o suicida. E' semplicemnte morto. Non è morte naturale. Ma quello che prima appare un omicidio, sembra poi essere un suicidio mascherato da omicidio.... ma potrebbe anche essere un vero assassinio... La trama porta a diversi cambiamenti di fronte, con sorprese e colpi di scena che nell'opera maigrettiana troveremo poi molto di rado. Ma Simenon tratteggia già con sicurezza ed efficacia il personaggio, l'ambiente in cui si muove e il suo famoso metodo.
Insomma un Maigret a tutti gli effetti che riveste il fascino degli esordi di un personaggio poi diventato tanto famoso.






"Il primo contatto fra il commissario Maigret e il morto, con il quale avrebbe poi vissuto per settimane in una sconcertante intimità, avvenne il 27 giugno 1930 in circostanze banali, penose e indimenticabili al tempo stesso.
Indimenticabili perché da una settimana la Poizia giudiziaria non faceva che ricevere dispacci con cui si annunciava che il 27 sarebbe arrivato a Parigi il re di Spagna e si ricordavano le misure da adottare in casi del genere.
Per l'appunto il capo della Polizia giudiziaria era a Praga, dove partecipava ad un congresso di polizia scientifica, e il vicecapo era dovuto andare nella sua villa sulla costa della Normandia perchè uno dei figli si era ammalato.
Maigret era il comissario più anziano e doveva perciò occuparsi di tutto, con un caldo soffocante e l'organico ridotto ai minimi termini a causa delle ferie.
Sempre il 27 giugno, all'alba, in rue Picpus, viene trovata assassinata una merciaia...."

mercoledì 18 settembre 2013

SIMENON E I... "SUOI" SCRITTORI DEL PERIODO AMERICANO

"Sceglierei Maigret".
Questa è la risposta che lo scrittore americano Rex Stout dette ad un giornalista che gli chiedeva a quale investigatore avrebbe affidato l'inchiesta nell'eventualità che il suo pachidermico Nero Wolfe fosse fuori gioco.
Simenon e Stout si incontravano ogni tanto negli anni '50. Lo scrittore europeo ritrovava in quello americano un prolifico collega e all'inizio autore anche di romanzi raffinati, quasi sperimentali, come Due rampe per l'abisso (How Like A God - Viking Press - 1929), scritto tra l'altro durante un suo soggiono a Parigi.
Stout era "schiavo" del successo del suo detective-gourmet-floricoltore e, visto gli esordi, avrebbe voluto scrivere altro, e lo fece, ma senza successo. Chi meglio di lui avrebbe potuto capire le remore che talvolta assalivano Simenon quando si trovava ad essere più consciuto e famoso per i Maigret che per i suoi romans-durs?
Ma c'è un'altro scrittore americano di gialli, all'epoca, con cui c'è un certo legame. Si tratta di Erle Stanley Gardner, anche lui un romanziere veloce nella scrittura e quindi molto prolifico, padre del famosissimo avvocato Perry Mason. Gardner però non era uno scrittore di professione, almeno all'inizio, ma un avvocato. Quello che però interessava molto Simenon era che gran parte di ognuno dei romanzi dell'avvocato si svolge nelle aule dei tribunali. I luoghi dove si decidono anche i destini dei "clienti" di Maigret. E dove non sempre, secondo il commissario, legge faceva rima con giustizia. Proprio quei tribunali dove Simenon avrebbe messo degli psicologi o psicanalisti al posto dei giudici e dei magistrati... in nome di quel famoso "comprendere e non giudicare".
E ancora possiamo citare la frequentazione di Thornton Wilder e il loro carteggio in cui spesso il romanziere americano analizzava le opere simenoniane tessendone gli elogi..." ...come succede a tutti il tarlo di Simenon mi corrode... Sempre più credo che sia l'autore più richiesto dal mondo d'oggi...".
Tralasciamo di parlare di Henry  Miller sul cui legame con Simenon abbiamo già scritto (vedi Simenon, Henry Miller e l'incidente , Henry Miller su SimenonSimenon e Henry Miller, religione o sesso o religione del sesso? ), ma ci riproponiamo di tornare sulla produzione letteraria di Simenon in America, alla luce dei rapporti con gli scrittori statunitensi.