
• Il primo film fu La Marie du port, girato nel 1950 da Marcel Carné, tratto dall'omonimo romanzo scritto da Simenon nel '38 per Gallimard. Tra gli attori, Nicole Courcel che fece spesso coppia con Gabin e che qui interpreta Marie, la donna che un ricco uomo d'affari (Gabin) incontra mentre va a acquistare una barca. E' la sorella della sua amante, in realtà quasi ex-amante, perché la loro storia va sfilacciandosi nella noia. Ma anche se questa sorella non la conosceva, la conoscrà sempre meglio...
• Segue cronologicamente La Verité su Bebé Donge (1952), diretto da Henry Decoin (nel '42 da Simenon aveva tratto "Les inconnues de la maison"), dall'omonimo romanzo del '40 sempre con il grande Gabin nei panni di un grosso industriale, dongiovanni impenitente ed Elisabeth Donge interpretata da Danielle Darreux, sua giovanissima moglie, disgustata dal marito tanto che infine decide di ucciderlo....
• Nel '56 Gilles Grangier gira Le sang à la tete, dall'opera simenonia del 1957 Les fils, dove la tematica è analoga, un marito padrone (Gabin), una moglie che scappa con un amante (Monique Mélinand). Nel film partecipa, come assistente-regista, Jacques Deray che ritrovermo tra i più famosi registi francesi.
• En cas de malheur viene girato nel '58 da Claude Autant-Lara da un'omonima opera di Simenon e vede Gabin in coppia con l'allora esordiente Brigitte Bardot. E' proprio la bionda attrice che impersona Yvette Maudée, una giovane ladra che viene accusata di aver rubato in una boutique e di aver aggredito una persona. Il maturo avvocato Andrè Gobillot decide di difenderla, ma cadrà anche lui nella ragnatela dell'affascinante e scaltra donna per la quale comprometterà carriera e matrimonio. Nel cast anche l'attore italiano Franco Interlenghi.
• Debutto di Jean Gabin che interpreta per la prima volta sullo schermo Maigret. E' il 1958 ed il regista è Jean Delannoy, l'inchiesta è Maigret tend un piège del 1955, stesso titolo del libro, Accanto a Gabin recitano tra gli altri Annie Girardot (Madame Maurin) e Lino Ventura (l'ispettore Torrence). Il commissario stavolta dipana un caso ambientato in Place des Vosges, dove si affacciava la casa in cui per molti anni aveva vissuto proprio Simenon.

• Il ritmo è annuale. Nel '61 esce, diretto da Henry Verneuil, Le Président, scritto da Simenon nel '57 sempre per Gallimard. Qui Jean Gabin interpreta il ruolo di un ex-presidente del consiglio, Emile Beaufort, ed è affiancato da Bernard Blier, che nel film è il suo capo di gabinetto. E' una storia di potere, ricatti, scontri politici, dove scandali soffocati nel passato tornano a galla.
• Nel 1963 Gabin torna ad interpretare per la terza ed ultima volta sul grande schermo il commissario in Maigret voit rouge di Gilles Grangier, un'inchiesta scritta nel '51 (Presse de la Citè) con il titolo Maigret, Lognon et les Gangster. Il commissario se la deve vedere con un intrigo che ruota intorno ad un individuo detto Cicero l'americain, un gangster, per l'appunto. Il tutto comincia con un uomo investito presso la Gare du Nord, ma quando arrivano i soccorsi questi è sparito. Nella storia è implicata anche una donna belga, Lily (Francoise Fabian) coinvolta in questo caso di criminali americani.
• Ultimo film tratto da un romanzo di Simenon per Gabin. E' il 1971, il regista è Pierre Granier Deferre e il "Gabo" recita in coppia con Simone Signoret, in un film basato su uno dei più bei romanzi di Simenon Le chat, scritto nel '66. I due interpretano una coppia di coniugi pensionati, una coppia molto ben assortita lui ex-tipografo, lei ex-trapezista. Ma oggi la loro realtà ormai è diventata una coabitazione forzata, quasi una prigione e la situazione peggiora quando Gabin, portando in casa un gatto. scatenerà i più irrazionali e peggiori istinti che porteranno ad un epilogo drammatico.
Ho appena visto Le Chat, nell'ambito di un festival del cinema focalizzato sul restauro e il "ritrovamento". Gabin e Signoret sono perfetti, ma ciò che mi ha colpito di più è una possibilità: che la Pixar, nel fare "Up" - uno dei capolavori dell'animazione degli ultimi anni - si sia ispirata a Gabin e al quartiere in cui è immersa la casa dove vivono i due protagonisti.
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