Sì d'accordo, come il marito, anche la moglie è un'invenzione di Simenon e quindi l'ha fatta come voleva lui. D'accordo, la figura che ne esce è perfettamente complementare al commissario, ma... Ma ciò non toglie che le caratteristiche fisiche e comportamentali che contraddistinguono M.me Maigret, sono, almeno in gran parte, quelle che avrebbero corrisposto alla moglie ideale dello scrittore.
Questa è la specie di bonaria invidia che si legge spesso tra le righe delle inchieste. Certo la si percepisce e la si capisce meglio conoscendo la vita di Simenon e i rapporti con le sue donne più importanti.
In effetti, di primo acchitto, in M.me Simenon ritroviamo quella rotondità fisica che non è ciccia in eccesso, ma una sorta di paffuta silouhette, discreta, dotata lì dove deve esserelo. E' un po' la descrizione fisica che Simenon faceva della Boule, la sua storica femme de chambre. E poi é aggraziata, pronta a farsi in disparte quando il commmissario é d'umor nero, a coccolarlo quando ne ha bisogno, ma soprattutto ad irretirlo e sedurlo con i suoi manicaretti.
Certo manca un tassello importante, anzi fondamentale per l'autore: il sesso. I due nemmeno ne parlano... una coppia assessuata potremmo dire. Però Maigret, pur non vivendo scappatelle extra-coniugali, incontra donne sensuali e fascinose da cui non può non rimanere turbato... sia pure temporaneamente.
Ma torniamo a M.me Maigret che, come si sa, segue di nascosto le imprese del marito sui giornali che spesso parlano delle sue inchieste. Questo infastidisce un po' il commissario che un po' fa finta di non saperlo e un po' si arrabbia quando la moglie, non li nasconde bene e lui ne scova uno in casa.
Ma è anche un donna indipendente. Abituata a periodi di solitudine quando il marito parte o passa qualche notte fuori casa per un caso particolare. Parte non di rado per andare a trovare la sorella in Alsazia. A volte le capita anche di dare una mano a Maigret in alcune delle sue inchieste. E, quando decideranno di acquistare un'automobile, sarà lei a guidarla. Maigret non sa condurre una macchina.
Quindi per tornare al concetto espresso all'inizio, una donna così sarebbe stata il sogno di Simenon che al proposito dice in un''ntervista del '73 di cui racconta nei Dictée (Des traces de pas 1974) "...Nel pomeriggio la radio svizzera è venuta ad intervistarmi per un'ora. Ho accettato così tante volte questo tipo d'interviste! Non era né una gioia, né un onore. Era una specie di dovere.... In questa intervista mi è scappata una frase che non sarà sfuggita a qualcuno. E' stato quando mi hanno domandato se il mio ideale amoroso fosse M.me Maigret, io istintivamente ho risposto di sì".
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