sabato 7 aprile 2012

SIMENON. UNA PIPA PER LA VITA E UNA PER LA LETTERATURA

Simenon e il suo famoso commissario Maigret sono due accaniti fumatori di pipa, come abbiamo avuto modo di dire, ma pipe diverse, tabacchi molti differenti (vedi Simenon pipe e tabacco e I vizi di Maigret). Simenon iniziò a fumare la pipa molto giovane, ben prima dei tempi de La Gazzette de Liége e andò avanti praticamente tutta la vita. In uno dei suoi Dictées, De la cave au grenier (1975), spiega la sua attrazione per la pipa: "... La pipa è un oggetto vero, un oggetto personale che finisce per far parte di voi. Oso appena dire di possedere circa trecento pipe, anche se ne ho portate solo una ventina nella mia piccola casa rosa (12, rue des Figuiers). Ebbene, malgrado il numero, le conosco bene tutte, una per una, come fossero amici...".
Ed è inevitavile il ricordo della prima pipa. "... avevo circa tredici anni. Era l'inizio dell'autunno. Il mese precedente, avevo avuto il mio primo incontro con il sesso. Non so se ci sia stato un rapporto tra i due avvenimenti, ma non ne sarei sorpreso - racconta Simenon nel suo Vacances obbligatoires, Dictée (1976) - Tutto insieme mi sentivo o credevo di sentirmi un uomo, e la pipa era entrata nella mia vita per dimostrarlo..."
Poi ci spiega la scelta di una pipa, che per un fumatore è un momento assai delicato. Perché non sono le pipe che ti regalano gli altri perché sanno che tu la fumi. Non è mai quella giusta, nemmeno se arriva dagli amici che ti conoscono meglio (a meno che non sia un amico fumatore di pipa). A questo proposito lo scrittore precisava anche che "... non compro mai una pipa per caso. Ciascuna è abbinata ad un occasione importante o certamente ad un avvenimento piacevole. Per esempio la fine di un romanzo, una sorta di ricompensa che mi  concedo, un po' come in certi periodi dell'anno si fanno dei regali ai bambini...".
La preferenza per un certo tipo di pipe è il tratto distintivo di ogni fumatore e Simenon annotava a proposito: "...certi collezionano pipe di diversi modelli, di differenti materie. Le mie si somigliano come dei fratelli. Sono tutte di radica. La gran parte sono dritte e io sono forse il solo a riconoscerle a colpo d'occhio, una dalle altre...".
E le pipe faevano anche parte del corredo che lui preparava scrupolosamente prima di iniziare a scrivere, quando per giorni era impegnato nella stesura di un romanzo.  
Infine  diremmo che era inevitabile che il suo personaggio più famoso, quello che lo accompagnerà per quarant'anni di scrittura non poteva che fumare la pipa. Che d'altronde è uno dei tratti distinitivi del commissario e che, a nostro avviso, fu scelto da Simenon perchè conosceva perfettamente le abitudini, le manie e addirittura i tic dei fumatori di pipa e questa poteva essere una connotazione che dava uno spessore reale e concreto al suo personaggio.

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