Ed è inevitavile il ricordo della prima pipa. "... avevo circa tredici anni. Era l'inizio dell'autunno. Il mese precedente, avevo avuto il mio primo incontro con il sesso. Non so se ci sia stato un rapporto tra i due avvenimenti, ma non ne sarei sorpreso - racconta Simenon nel suo Vacances obbligatoires, Dictée (1976) - Tutto insieme mi sentivo o credevo di sentirmi un uomo, e la pipa era entrata nella mia vita per dimostrarlo..."
Poi ci spiega la scelta di una pipa, che per un fumatore è un momento assai delicato. Perché non sono le pipe che ti regalano gli altri perché sanno che tu la fumi. Non è mai quella giusta, nemmeno se arriva dagli amici che ti conoscono meglio (a meno che non sia un amico fumatore di pipa). A questo proposito lo scrittore precisava anche che "... non compro mai una pipa per caso. Ciascuna è abbinata ad un occasione importante o certamente ad un avvenimento piacevole. Per esempio la fine di un romanzo, una sorta di ricompensa che mi concedo, un po' come in certi periodi dell'anno si fanno dei regali ai bambini...".

E le pipe faevano anche parte del corredo che lui preparava scrupolosamente prima di iniziare a scrivere, quando per giorni era impegnato nella stesura di un romanzo.
Infine diremmo che era inevitabile che il suo personaggio più famoso, quello che lo accompagnerà per quarant'anni di scrittura non poteva che fumare la pipa. Che d'altronde è uno dei tratti distinitivi del commissario e che, a nostro avviso, fu scelto da Simenon perchè conosceva perfettamente le abitudini, le manie e addirittura i tic dei fumatori di pipa e questa poteva essere una connotazione che dava uno spessore reale e concreto al suo personaggio.
in efetti è difficile immaginare simenon e maigret senza pipa
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