Cosa pensava e diceva Simenon dei grandi letterati suoi contemporanei e non?
Oggi a tale proposito vogliamo proporvi una sintetica rassegna di frasi e parole significative che lo scrittore espresse nei confronti di qualcuno dei suoi colleghi.
Un succinto ABC su Simenon e la letteratura che amava, che vi presentiamo ordinato cronologicamente in base alle sue dichiarazioni.
• Guy de Maupassant
Ho sempre sostenuto che in Francia Maupassant è vittima di un'ingiustizia, perchè è
lontano dal posto che dovrebbe occuppare ....In un epoca in cui la
letteratura si impregnava di ideologie.... o le discussioni di scuola
passavano in primo piano.... Maupassant mi è sembrato sempre come il
più sincero e il più diretto, come, se posso dire, il più ispirato
degli scrittori francesi....(ottobre 1938)
• Franz Kafka
E' solo da poco tempo che si occupa dell' "uomo nudo",
cioè quasi al di fuori della vita sociale. Kafka si interessa all'uomo
tutto nudo. E questo può succedere in qualsiasi momento e in ogni
posto... (novembre 1945)
• Tolstoi
Ammiro la maestria della costruzione dei suo grandi romanzi. Ma sono toccato soprattutto da La mort d'Ivan Ilitch e Maitre e serviteur. Si percepisce più l'emozione e meno la tecnica...(1950)
• Anton Checov
Egli coglie l'uomo nel suo contesto,
nelle vibrazioni della sua vita. E soprattutto scrive "in minore" in
modo apparentemente semplice. (1950)
...uno dei mei dei è stato Checov (1963)
• Fedor Dostoievski
Un concentrato d'umanità. Gli siamo
debitori di una nuova interpretazione dell'idea di colpevolezza: un
dramma personale, all'interno dell'animo di ciascuno, senza rapporto
alcuno con il Codice Penale... (1950)
• Gogol
Attribuisce un accento eroico agli
insignificanti destini della povera gente, dei piccoli uomini, unendo il
tragico al comico... (1950)
• Joseph Conrad
Ho ritrovato lo stesso entusiasmo (come per Stevenson)
per Conrad rammaricandomi che lui invece non facesse certe concessioni
per arrivare ad un pubblico più vasto. Credo che ne avrebbe guadagnato a
semplificare leggermente il suo stile. Perchè il suo apporto è
universale, tutti possono trovare nutrimento in Conrad, ma molti sono un
po' respinti da un certa pesantezza della forma o, più precisamente, da
un eccesso di rigore... (novembre 1955)
• Friedrich Dürrenmatt
Ho letto con piacere il suo libro Le Juge et son burreau....
io di solito non sono un appassionato di romanzi polizieschi basati su
intrighi di spionaggio o di finanza internazionale, ma qui il caso del
vecchio poliziotto è interessante e il personaggio è costruito con
molto spirito e molto spessore. Non conosco l'età dell'autore. Se è un
debuttante, prevedo per lui un avvenire... (marzo 1955)
• André Gide
Credo che in tutta la sua vita Gide abbia
sognato di essere un creatore piuttosto che un moralista o un filosofo.
Io ero esattamente il suo opposto e, credo, che era per questo che lo
interessavo... (1956)
• Rudyard Kipling
...Kipling è la vittima sul piano
letterario, dell'evoluzione politica. Gli inglesi sono infastiditi
quando si parla di lui. Ricorda loro l'orgoglio dell'epoca vittoriana,
un ricordo che conservano con grande nostalgia e, allo stesso tempo,
quasi con un senso di colpa... (luglio 1960)
• Robert Brasillach
Avevo per Robert Brasillach una
sincera ammirazione e non credo di essere il solo a ritenere che la
critica francesa non sarebbe la stessa, se lui fosse ancora tra noi... (novembre 1964)
• Henry Miller
Miller ai miei occhi è un personaggio fuori serie, come ce ne sarebbe bisogno di qualcuno in ogni generazione,
per ricordare agli uomini che il conformismo non porta da nessuna parte
e che, senza una rivolta contro la morale dominante e acquisita, non ci
sarebbe mai stato il progresso. Questo provocherà senza dubbio uno
shock, soprattutto se aggiungo che considero Henry Miller una sorta di
santo laico... (settembre 1966)
• William Faulkner
Senza dubbio avete letto Faulkner? A mio avviso è quello che ha reso al meglio la vita del sud (Georgia, Caroline, Virginia). E' anche (con Steinbeck)
lo scrittore americano che io preferisco. Molto più di Hemingway, che a
mio avviso si è troppo "europeizzato".... è un autore che vorrei
essere... che ha rappresentato tutta l'umanità in piccolo angolo degli
Stati Uniti del sud. Prima di lui Thomas Mann aveva realizzato lo stesso tour de force con La montagna incantata (aprile 1967)
• Marcel Proust
...mi fa piacere sapere che Proust dava importanza al suo subconscio, più importanza che alla sua intelligenza.... (1970)
• Raymond Chandler
E' certamente uno dei migliori scrittori polizieschi americani. E' anzi ben più di un romanziere poliziesco. E' un romanziere tout court... (gennaio 1974)
• Robert Louis Stevenson
L'Ile du Tresor,
certamente. Ma anche altri meno conosciuti come un caso di spionaggio
che si svolge nel retrobottega di un commerciante di sigari, Le Dynemiteur. Un libro straordinario. Questo retrobottega del commerciante di sigari è uno dei miei più vecchi ricordi d'infanzia... (dicembre 1975)
• Louis Ferdinand Céline
Ho avuto difficoltà a leggere Céline, che per altro ammiro immensamente, a
causa di un "anti-stile" troppo ricercato. Non è perchè in ogni frase o
quasi si usano delle parole come "merde" "con", "futre" , etc... che si è creato uno stile nuovo... (febbraio 1977)
• Jean Giono
Io non sopporto affatto il grande lirismo,
quello di Jono ad esempio. Non è nella mia natura. Il buonuomo è
comunque molto simpatico... (novembre 1981)
• Dashiell Hammett
...Hammett, l'ho conosciuto bene,...
sarete molto stupiti di constatare come in Hammet non c'è sesso, ma
colpisce come un un pugno in bocca, come un calcio sulle palle.... (settembre 1982)
• Honoré de Balzac
Volete paragonarmi a lui? Vi avviso che non sono d'accordo. I personaggi di Balzac, infatti, come quelli degli autori greci, di Corneille, di Racine, di Hugo, per non parlare di Shakespeare e di Dante sono tutti più grandi che in natura. Al punto che sono diventati in qualche modo dei prototipi ai quali ci si riferisce per descrivere l'individuo.... (agosto 1986)
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