Uno degli appunti che ancor oggi viene rivolto dai più
accaniti giallisti ai Maigret di Simenon è la mancanza di azione e, perché no,
anche di una certa violenza. Questo binomio, azione & violenza, è diventato
nel panorama della letteratura poliziesca talmente diffuso da essere spesso
considerato un essenziale ingrediente del genere. Questo accade poi anche nelle
produzioni cinematografiche e in buona parte anche nei serial televisivi di
genere. In effetti azione e violenza non sono quasi mai presenti nelle
inchieste del commissario Maigret e se ci fossero ci sembrerebbero una sorta di…
fuori tema.
Eppure siamo di fronte ad un tipologia di poliziesco
estremamente realistico, nessun complotto mondiale, nessuna organizzazione
segreta guidata da supercriminali, nessun volo pindarico nel mondo delle
imprese impossibili o dei casi fantascientifici. Quello costruito da Simenon per Maigret è un mondo fatto di
cose concrete, di omicidi compiuti per motivi anche banali: vendetta, gelosia,
necessità, denaro… tragedie piccole e grandi della vita quotidiana. Ma sappiamo
bene che in questa realtà, se non proprio l’azione, almeno la violenza è una
componente essenziale negli omicidi, nei rapimenti, nelle vendette…
Una risposta dallo stesso Simenon, soprattutto per quanto
riguarda questo mancata rappresentazione della violenza, ci viene da quella
interessante intervista/seduta analitica cui lo scrittore si sottopose nel
giugno del ’68, rispondendo alle domande di cinque medici-redattori della rivista “Médecine et Hygiène”in occasione dei 25
anni della pubblicazione.
E una delle domande riguardava appunto la mancata violenza
nelle sue opere.
“…in tutta la mia vita
ho avuto un orrore fisico della violenza; mi pesa assistere ad un incontro di
boxe alla televisione, per quanto abbia praticato per un po’ quello sport - spiega Simenon -
Odio la crudeltà, ad esempio sono
incapace di assistere ad una corrida..:”
Insomma viene fuori ‘immagine di un tranquillo borghese che è
ben lontano dal mondo che invece frequenta il suo personaggio (e non scordiamo che quando provò a fare
l’investigatore sul serio con il caso Stavisky, fece un flop degno del più imberbe dei dilettanti).
I dottori, gli analisti e gli psicologi di “Médecine et Hygiène” trovano questo elemento
interessante e insistono per capire qual è il motivo di una tale scelta. Perché
l’omicidio o la violenza si sono sempre già consumate nel momento in cui
Maigret arriva sul posto e perché il commissario sembra sempre interessato ad
altro ?
“…questo è vero e per
un buon motivo: cosa è un crimine? C’é un uomo, ha quaranticinque anni, oggi,
domenica, è un uomo come gli altri appartenenti alla comunità. Nel giro di
cinque minuti, questo signore, per un motivo qualunque, piccolo e
insignificante come una goccia d’acqua – racconta il romanziere – commette un crimine e d’un tratto non
appartiene più al consesso umano, diviene un mostro. Quindi ha vissuto per
quarantacinque anni con un individuo ammesso nella società e cinque minuti dopo
lo guardano con disgusto… non fa più parte della società…”.
Insomma è come se Simenon volesse dirci che il suo Maigret (o forse la propria proiezione nel ruolo del
commissario?) sa che in pochi istanti si possono verificare eventi
insignificanti che, cambiando la vita di un uomo, lo portano magari a compiere
azioni raccapriccianti. Ma non è l’azione violenta e criminosa in sé ad aver
importanza e ad essere il centro del suo interesse nelle indagini. Piuttosto è
l’individuo in sè che lo interessa (il
famoso “uomo nudo”). Vuole conoscere i condizionamenti sociali, i valori e
la mentalità dominanti nell’ambito in cui è cresciuto che ne hanno fatto di lui quello che è adesso. Deve entrare
nel mondo in cui lavora e in cui vive con i suoi familiari. Quando,
Maigret/Simenon sarà in sintonia con tutto questo e riuscirà a sentire quel
modo di essere, allora si aprirà la via per comprendere le situazioni,
l’accaduto e le azioni dei protagonisti.
post decisamente interessante..una delle peculiarità dei maigret ed uno dei loro punti di forza(a mio avviso) è la quasi totale assenza di azione e violenza,per questa sua atipicità,forse,ancora oggi è un giallo letto in tutto il mondo
RispondiEliminaQue d’habitude dans la série Maigret l’action et la violence sont en coulisses me plait.
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