venerdì 30 agosto 2019

SIMENON SIMENON. UN FILM SUL ROMANZIERE? PERCHE' NO?

Nella sua biografia ci sono tutti gli elementi per scrivere una sceneggiatura con i fiocchi.. nessuno ci ha pensato?

SIMENON SIMENON. UN FILM SUR LE ROMANCIER ? ET POURQUOI PAS ?
Dans sa biographie on trouve tous les éléments pour écrire un scénario du tonnerre… personne n'y a-t-il donc pensé ?
SIMENON SIMENON. A FILM ABOUT THE NOVELIST? WHY NOT?
In his biography there are all elements to write a script with all the trimmings... didn’t anyone think about it?





















Si parla del nuovo film di Patrice Leconte che dopo parecchi anni riporterà il commissario Maigret sul grande schermo. Ovviamente ci fa piacere, anche se ci sarà da aspettare un po', visto che le riprese inizieranno solo in autunno... Previsioni sull'uscita? Probabilmente verso la fine del 2020 o addirittura agli inizi del 2021. Siamo tutti curiosi ed è normale dal momento che l'ultimo Maigret cinematografico risale a 53 anni fa'. Ed è proprio quel "Maigret a Pigalle" interpretato da Gino Cervi con la regia di Mario Landi per una produzione italo-francese. Nacque come costola dello sceneggiato Rai che in Italia stava avendo moltissimo successo. Ma il film non riuscì a riprodurre la magia che si sprigionava dal piccolo schermo (il cambio degli sceneggiatori? l'abbandono del bianco/nero? il cambio di attori, tranne il protagonista, etc...). Dunque prossimamente prepariamoci ad un nuovo Maigret (Depardieu) diretto da Patrice Leconte...
Invece oggi vorremmo parlare di un film che non c'è. Non c'è mai stato, E, a quanto pare, non è nemmeno in programmazione. 
Una produzione cinematografica sulla vita di Georges Simenon. 
Quante volte abbiamo detto che per la varietà e la ricchezza di spunti sulla vita dello scrittore si sarebbe potuto scrivere un romanzo? Oggi diciamo che ci si potrebbe realizzare anche un film.
Un film sulla sua vita?... Impossibile... durerebbe troppo!
A parte gli scherzi, tutte le opere di cinematografia biografica tendono a raccontare un periodo di una vita famosa, cercando di individuare quello più interessante e ricco di avvenimenti. Con Simenon questa operazione sarebbe un po' più complicata. Il decennio '22-'32, dall'arrivo a Parigi, alla letteratura alimentare fino al lancio dei Maigret? Oppure dal '35 al '45 dall'abbandono di Parigi, alla sistemazione in Vandea, alla invasione nazista della Francia? Oppure un Simenon fuori gli schemi, "Georges l'Americano". I dieci anni in Usa che non saranno forse i più significativi, ma ci riservano la nascita di due figli (John e Maire-Jo), l'inizio dell'avventura editoriale con Presses de La Cité, la maturazione dei Maigret, il periodo dei romans durs americani, la nuova amante-compagna-moglie Denyse... Oppure il rientro in Europa, il decennio '55 -'65 con il massimo della popolarità e del riconoscimento letterario, la sistemazione (definitiva) in Svizzera vicino Losanna, la vita mondana (la presidenza della giuria del Festival di Cannes del 1960), le grandi amicizie da Fellini a Chaplin, da Bukowsky a Jean Gabin...
Insomma se da un parte è difficile scegliere un periodo, dall'altra c'è un ricco ventaglio di opzioni. E il regista? E il protagonista? E gli altri attori?Iniziamo dal regista, abbiamo pensato ad uno che ha fatto tutto, attore di teatro, di cinema, regista, sceneggiatore. Molti dei film che ha diretto e che ha interpretato sono ispirati a personaggi o vicende reali, quindi crediamo che tra le sue corde ci sarebbe la sensibilità giusta per dirigere un film sulla vita di Simenon Parliamo dell’attore-regista inglese Kenneth Branagh. 
E lo scrittore chi lo interpreta? Noi avevamo pensato a Gary Oldman attore pluripremiato, portato ad impersonare grandi personaggi, come Beethoven in "Amata immortale", o come il pittore Julian Schnabel in "Basquiat" o anche un superbo Wiston Churchill ne "L'ora più buia". Qui sopra abbiamo immaginato un fotogramma con i titoli di testa, dove Oldman/Simenon è dietro la propria scrivania con una vecchia macchina per scrivere Remington. Il titolo che abbiamo immaginato, un tantino atipico, riprende quello di uno dei romans durs più belli di Simenon (L'uomo che guardava passare i treni) e qui diventa "L'uomo che si guardava scrivere i romanzi", con un riferimento a "l'état de roman", quella trance creativa che, affermava lo scrittore, essere lo stato in cui scriveva i suoi romanzi.
L’altro interprete è un‘attrice che abbiamo immaginato nella parte di una moglie di Simenon (più Denyse che Tigy?) è Audrey Tautou, un’attrice francese che oggi, a più di quarant’anni, non è più la rotondetta interprete di “Il meraviglioso mondo di Amelie”, ma una donna magra ed elegante, un po’ sul tipo di Denyse (anche se con più smart… ma quello lo star-system lo impone alle sue attrici)Questi sono solo alcuni punti, ancora del tutto insufficienti per determinare quello che potrebbe essere un prodotto cinematografico. Ma è sufficiente per introdurre una domanda. Perché nessuno ha mai pensato a fare un film su Simenon? Eppure come abbiamo scritto più sopra gli elementi non mancano.
La crescita di un grande letterato del ‘900, i suoi eccessi sessuali, il suo compulsivo cambio di abitazioni (oltre 30 in tutta la vita) la sua bulimia creativa con la pubblicazione di centinaia di romans durs, quasi cento Maigret, e poi racconti, reportage, libri autobiografici, più di settecento milioni di copie vendute dei suoi titoli... Le sue due mogli, i quattro figli, la persecuzione come presunto collaborazionista dei nazisti, una fuga in America, diventata poi una residenza durata dieci anni.
Tutta questa roba non ha fatto gola a nessun produttore? Finora no. Ma perché? Come accennavamo, forse Simenon è un personaggio troppo complesso e la scelta di cosa raccontare non è certo facile. Noi però siamo convinti che una volta individuato un filo narrativo adeguato, il lavoro non sarebbe così impossibile. Forse pochi spettatori? A giudicare da quanto vendono ancora i libri di Simenon (una volta usciti, conquistano le prime posizioni delle classifiche dei più venduti) questo pericolo non dovrebbe davvero esserci.
In questo post abbiamo immaginato una schermata, un titolo, alcuni nomi, pochi elementi, assolutamente insufficienti per motivare una produzione cinematografica.
Ma allora perché nessuno ha pensato ancora a produrre un film del genere? Una risposta forse non c’è… Lo show-business ha le sue regolema spesso è il primo a non rispettarle... Noi in fondo abbiamo fantasticato, formulato delle ipotesi più o meno probabili e, anche se siamo convinti che prima o poi qualcuno potrebbe davvero inoltrarsi in questa avventura, noi intanto ci siamo solamente divertiti (e speriamo anche voi) con uno bizzarro gioco di fine estate. (m.t.)

3 commenti:

  1. Jean Louvet scrisse un'opera teatrale sulla vita di simenon

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  2. In effetti sembrerebbe una buona idea. E' vero che oggi sono altri i temi che stuzzicano la fantasia dei produttori. (barconi carichi di disperati all'assalto dell'Europa, in testa a tutti), però chissà, forse ne esiste anche qualcuno un po' più "intelligente", e meno asservito alla propaganda "mondialista".
    Un saluto.
    K.

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