venerdì 15 maggio 2020

SIMENON SIMENON. MAIGRET É LENTO

Il commissario e le sue inchieste hanno un ritmo calmo

SIMENON SIMENON. MAIGRET EST LENT
Le commissaire et ses enquêtes ont un rythme calme
SIMENON SIMENON. MAIGRET IS SLOW
The chief inspector and his investigations have a calm pace



La letteratura poliziesca di Simenon non ha bisogno di ritmo. E per ritmo in questo genere s'intende una serie di avvenimenti che si verificano uno dopo l'altro, quasi a non lasciar al lettore altra scelta che concentrarsi su quei veloci e talvolta bruschi cambiamenti. Non di rado poi, come se non bastasse, si inserisce tra questi anche qualche "colpo di scena". E, se vogliamo aggiungere, le inchieste simenoniane non hanno bisogno nemmeno della "suspense", quell'artifizio letterario, a volte assai efficace, che instilla il sospetto che qualcosa di terribile stia per succedere, ma dilatando il tempo di attesa in modo che il lettore, come si dice, trattenga il fiato perché non sa quando e come questo avvenimento si verificherà e ciò crea appunto quell'attesa angosciosa definita "suspense" (termine francese che infatti deriva dall'espressione "en suspens" che significa "in sospeso").
Perché questi due elementi che sono pilastri della narrativa gialla o d'investigazione, sia letteraria che cinematografica, nelle indagini del commissario sono assenti?
Azzardiamo una spiegazione. Il motivo è semplicemente Maigret. Potrebbe essere che più che voler scrivere dei polizieschi, Simenon fosse interessato a creare un personaggio che fosse il fulcro dei rapporti con altri soggetti umani, quasi un ponte che gli permettesse di arrivare dritto dritto nelle vite degli altri? E certo che un commissario di polizia arriva in certi ambienti nei momenti più delicati, dove certi tratti psicologici sono più scoperti e le relazioni interpersonali sono stressate e più evidenti. 
Maigret è un osservatore. Come ha detto e ripetuto Simenon, il commissario non è intelligente, ma intuitivo. Ed infatti ce lo dipinge sul luogo del crimine quasi sempre taciturno, fermo in un angolo o al massimo che procede su e giù a passi lenti. La pipa accesa tra i denti e gli occhi semichiusi come fosse pigramente svogliato.
E invece sappiamo che da quelle fessure esce uno sguardo tagliente che seziona l'ambiente in cui si trova, capta l'atmosfera e esegue una sorta di radiografia dei personaggi e delle loro relazioni.
Ma c'è molto di più.
Infatti mentre se qualcuno gli chiede, in quei frangenti, a che cosa stia pensando e lui risponde: "Non penso a niente", in realtà sta entrando in simbiosi con quell'ambiente, come si dice spesso, si sta "impregnando" di quel "milieu", perché finché non farà parte di quel contesto, finché non entrerà nei panni di quelle persone, non potrà capire e non sarà in grado di indagare.
Ecco le inchieste simenoniane, che mancano, quasi sempre, di inseguimenti d'auto, sparatorie, scazzottate, azioni violente, ma che sono ricche di analisi psicologiche, dell'acquisizione della mentalità di quella realtà, di osservazione, di empatia. E questa è tutta roba che richiede tempo, calma, la fretta è bandita e la lentezza è una conditio sine qua non...E per di più le investigazioni sono inframmezzate dalle piccole cose della vita quotidiana. Il commissario, fuma, mangia, beve, gira per i bar, curiosa nelle cucine delle case che visita, scherza con i suoi ispettori, e anche tutto questo rallenta il ritmo delle indagini.
E in più si potrebbe ipotizzare che anche l'umana dimensione di Maigret, uomo massiccio e lento, ritardi di per sé il corso della vita e delle sue indagini... Vi convince? Riflettetici... ma senza fretta!

2 commenti:

  1. Sono completamente d'accordo, e credo valga anche per i romanzi-romanzi. Per questo, quando leggo giudizi del genere "l'ho trovato lento e noioso", mi incavolo assai

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  2. Abituati a i film di oggi è certamente lento ed è stata la prima cosa che ho notato quando una decina d'anni fa ho riscoperto "Maigret", ma è proprio per questo che è imbattibile! Imbattibile perché va al tempo "giusto" e poi , nei romanzi del Commissario non c'è violenza, sangue come se piovesse, bombe scoppi e scene impossibili. Avranno paura che uno perda il filo o che si annoi che fanno i film di oggi? Io non mi sono mai annoiato con Maigret, ma me lo sono sempre gustato proprio per bene... e continuo a farlo,

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