Oggi si tratta di un incontro.
Maigret pensionato fa' la siesta. Location: il giardino della casa di Meung-sur-Loire. La signora Maigret introduce un ospite inaspettato...
• Ricordiamo a tutti i nostri appassionati lettori che ognuno può inviare una breve racconto che riguardi Maigret o alla Simenon (auguri!), all'indirizzo simenon.simenon@temateam.com
Buona Lettura.
Oh, ispettore Lucas!» esclamò la
signora Maigret aprendo la porta della piccola casa di Meung-sur-Loire. «Che
piacere rivederla dopo tanto tempo. Ma prego, si accomodi
«Grazie! Spero di non disturbare.
Passavo da queste parti e ho pensato di fare una visita al capo.»
La signora Maigret sorrise
cordialmente.
«Al suo ex capo, vorrà dire… Da quando è in pensione non fa che poltrire
tutto il giorno, come in questo momento. È in giardino, sicuramente sulla sedia
a sdraio, il cappello di paglia sugli occhi… Credo che la sua visita lo
scuoterà dal torpore nel quale è caduto. Ma venga, Lucas, andiamo a
svegliarlo.»
Attraversarono il corridoio, poi
l’ampia cucina, accogliente più di un salotto, e furono infine sul retro della
casa.
«Eccolo là,» esclamò la signora
Maigret. «Che le dicevo?»

Si avvicinarono.
«Maigret?... Indovina chi è venuto
a trovarti?... Mi senti?... C’è una visita per te… Su, sveglia, dormiglione!»
«Chiunque esso sia, ti autorizzo a
dirgli che non ci sono,» borbottò Maigret da sotto il cappello.
«Prova almeno a vedere di chi si
tratta. Poi mi dirai se è il caso di riceverlo o no. È qui con me.»
Lentamente l’ex commissario si
tolse il cappello dal viso. Guardò, gli occhi assonnati, il nuovo arrivato.
«Lucas!... Lucas!... Sei proprio
tu?» esclamò raggiante di gioia. «Caro, vecchio Lucas!... Ti trovo bene, sai?»
«Anche voi, capo, state
magnificamente. Si vede che l’aria di Meung-sur-Loire vi giova moltissimo.»
Maigret si rivolse a sua moglie:
«Louise, ti prego, porta qualcosa
di fresco da bere… Quel vinello bianco della nostra vigna.»
«Ma certo, subito!»
«Caro, vecchio Lucas!» disse ancora
Maigret, per il quale la visita dell’ispettore era senz’altro una bella
sorpresa. «Che si dice a Parigi?... E i miei ragazzi?... Lapointe, Janvier,
Torrence… Che fanno?... Eh, sempre impegnati, immagino! Sempre attivi, in
gamba… Sempre dietro a qualche furfante da pedinare o da arrestare. Non è
così?»
Lucas si schiarì leggermente la
voce.
«Sentono molto la vostra mancanza,
capo, come del resto la sento io. E parecchio, anche! Il Quai des Orfèvres non
è più lo stesso da quando siete in pensione. È decisamente cambiato. Diversa
atmosfera, altre facce, altri rapporti col nuovo commissario. Un pignolo che
non vi dico!… Tutto sembra avere un aspetto insolito, strano, al quale,
credetemi, è difficile abituarsi.» Emise un sospiro. «Eh, capo! Quando eravate in
servizio voi, il Quai era quasi una casa per noialtri, perfino accogliente. E
tutti, si può dire, formavamo una sola, grande famiglia. Le cose sono profondamente
cambiate, sì. Non è più come un tempo,» ribadì crollando la testa. «No davvero!...
Ci mancate, capo; ci mancate molto, anzi moltissimo. Specialmente quando…»
S’interruppe, come se un nodo alla
gola gli precludesse di continuare.
Maigret reclinò la testa sul petto,
strinse le mascelle, e a stento riuscì a trattenere una lacrima. Non aveva mai
pianto al cospetto di un suo ispettore ma, in quel momento… sentiva una gran
voglia di farlo.
Paolo Secondini
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