giovedì 24 luglio 2014

"SIMENON SOUVENIR" - IL MAIGRET DI CERVI E LE RECENSIONI DEL CORRIERE DELLA SERA


1964. Quell'anno in Italia il quotidiano più autorevole e quello più diffuso coincidono. Si tratta del Corriere della Sera che allora vanta, sotto la direzione di Alfio Russo, una vendita media giornaliera che si avvicina alle 430.000 copie.
Un giornale così importante non può sottovalutare il fenomeno televisivo che in dopo una decina d'anni è uscito dalla fase di rodaggio ed é una realtà tecnologica consolidata, che ha cambiato molte cose nei campi dell'informazione, della comunicazione, dello spettacolo, della cultura, della musica, dello sport e dell'intrattenimento. Insomma una vera e propria rivoluzione che coinvolgeva tutti gli italiani.
Tra le novità che proponeva la Rai di allora c'erano gli addattamenti, cioè degli sceneggiati tratti da romanzi di famosi scrittori e, appunto, adattati per la televisione. Tra i più riusciti e di maggior successo ci fu il Maigret di Simenon,
adattato da Diego Fabbri e Romildo Craveri, diretto da Mario Landi e interpretato da Gino Cervi nella parte di Maigret.
Un successo di pubblico sicuramente inaspettato visto che alcune puntate delle quattro serie, che durarono fino al '72, totalizzarono oltre 18 milioni di spettatori, in un periodo in cui l'apparecchio televisivo non era ancora in tutte le case.
Il primo episodio della prima serie, Un ombra su Maigret, andò in onda domenica 27 dicembre del 1964.
 Il lunedì successivo, il Corriere della Sera usciva con un commento in cui tra l'altro diceva "...a giudicare dalla prima parte dell'episodio, "Un ombra su Maigret", ci sembra che Gino Cervi abbia identificato soddisfacentemente, sia sul piano fisico che su quello psicologico, il personaggio del commissario Maigret...".
Insomma si conferma l'ottima partenza. Venerdì poi la seconda parte e domenica la terza ed ultima puntata.
Nel commento del lunedì siamo quasi all'apoteosi "... pensiamo che il miglior elogio all'attore lo possano far i lettori di Simenon, riconoscendo che il suo Maigret combacia quasi perfettamente con l'immagine uscita dalle pagine dei libri: la stessa ruvidezza e ostinazione, la stessa intelligenza protetta contro ogni astrazione e aperta invece a tutto quanto viene dalla vita...". Insomma il Corriere è decisamente dalla parte di Cervi. E, nel febbraio del '65, alla fine della prima serie di sceneggiati (Un ombra su Maigret - L'affare Picpus - Un natale di
Maigret - Una vita in gioco) il giudizio finale è più che buono. "... le inchieste hanno raggiunto un livello di esecuzione senza dubbio più alto di ogni altra trasmissione gialla italiana o straniera messa in onda fin'ora.... una trasmissione  riuscita, dunque, che ha ottenuto il meritato successo e che speriamo di veder continuare presto...".
Insomma già dalla prima serie, la scelta di Cervi si rivela perfetta e molto gradita agli italiani che ne faranno un'icona, per altro immortalata dalla magica mano dell'illustratore Ferenc Pintèr, che per le copertine delle inchieste di Maigret edite da Mondadori, usò le fattezze di Cervi, che fu così raffigurato in innumerevoli copertine che Simenon-Simenon vi propone molto spesso, a corredo dei propri post.

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