giovedì 5 febbraio 2015

SIMENON SIMENON. MA QUANTO BEVE MAIGRET?... QUANTO SIMENON ?

 Quello dell'alcol è stato un tema sensibile nella vita di Simenon e lo é stato anche per i protagonisti dei suoi romanzi, dove non di rado uno dei segnali più evidenti che un individuo aveva "passato la linea" era quello di diventare dedito all'alcol... o addirittura schiavo. E anche il suo personaggio più famoso ha spesso a che fare con l'alcol. Qualche critico più igienista o più politacally corret, ha avuto a che ridire sulle abitudini, di questo personaggio, per di più commissario di polizia, che beve in gran quantità e ad ogni ora del giorno, birra, vino, calvados, prunella...
"... Maigret è un alcolista. E' alcolista in modo decisamente accettabile, certamente, regge bene l'acol e non è mai ubriaco - dichiara in un'intervista  del 2011, lo scrittore e regista francese Jean-Philippe Toussaint -  D'altronde nel testo non si fa mai notare esplicitamente che è un alcolista (credo che Simenon non ne avesse nemmeno una vera consapevolezza)...".
Già anche Simenon aveva avuto problemi con l'alcol. Soprattutto quando era negli Stati Uniti, dove, a suo stesso dire, i cocktail e le occazioni per buttar giù un bicchiere erano davvero tante nella giornata. E in più c'era la propensione a bere della sua seconda moglie, Denyse. Ma qui il discorso si fà più complicato. Allora né Denyse, né tantomeno Simenon, erano degli alcolisti in senso patologico del termine. Lei però aveva una serie di problemi psichici che in seguito si sarebbero rivelati in tutta la loro gravità. Anche nel periodo americano, l'uso che lei faceva dei liquori era sicuramente legato a questi. Ma ad un certo punto, Simenon, e Denyse cercò di seguirlo, decise di smettere di bere, rendendosi conto che stava per varcare una soglia pericolosa. Lui ci riuscì, lei no. Anzi la sua dipendenza dall'alcol aumentò nel tempo.
Ma come diceva Jean-Philippe Toussaint, invece è il commissario che trangugia alcol di tutti i tipi "... inizia la giornata alle dieci di mattina con una birra, prende un aperitivo prima di pranzare, beve il vino a tavola, prende un liquore digestivo al termine di ogni pasto e finisce la giornata bevendo un armagnac o una prunella... aggiunge lo scrittore-regista - forse si tratta di una sorta di alcolismo leggero, tollerato negli anni '50. E poi, via, può darsi che tutto questo faccia parte del piacere della lettura: il lettore coglie così il lato dolce della vita, un tipo di edonismo che non è percepito come problematico o immorale...".
Forse potremmo definirlo alcolismo letterario. Un elemento che il processo di identificazione con il personaggio, rende  accettabile perchè immanente al personaggio, che per l'appunto è realistico, con le sue ombre e le sue luci, i suoi alti e i suoi bassi, proprio come succede quotidianamente a noi nelle nostre vite.

2 commenti:

  1. Pour ceux que cela intéresse, une mini-analyse des rapports de Maigret avec la boisson, à lire ici:
    http://www.trussel.com/maig/boisson-f.htm.
    Par ailleurs, je suis en train de préparer une étude sur les bars, cafés, bistrots que fréquente Maigret...

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  2. Certo! Maigret beve troppo, più del dovuto, altrimenti l’amico dottor Pardon non starebbe ogni volta a ricordargli di andarci piano con l’alcol, di non abusarne. Ciò nonostante, si ha la netta sensazione che il Nostro non sia affatto un alcolista incallito né, tanto meno, un beone. Semmai un buongustaio, che indulge al bere in certe situazioni, quando è in compagnia, e anche in certe condizioni climatiche che, specie d’estate, ti fanno davvero desiderare, ma senza diventarne schiavo, un bel boccale di birra fresca… anche due. E poi, chissà perché!, leggere o vedere nei vari sceneggiati Maigret ingollare un paio di bicchieri di calvados, uno dopo l’altro, continua a darti idea del buongustaio amante di certi antichi, genuini sapori, piuttosto di uno, indifferentemente, propenso all’alcol. Lo dimostra il fatto, per esempio, che ha poca predilezione per certi liquori o vini, nientedimeno per lo champagne.

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