Una nuova infornata di titoli di Maigret in ebook. Siamo andati a curiosare su qualche sito tra i più importanti per vedere cosa succede. Iniziando, come nostro solito, da Internet Book Shop, abbiamo avuto una prova tangibile dell'invasione dei titoli Adelphi della serie Maigret. Infatti ad oggi nella Top 50 degli venduti da I.B.S. ben undici posti sono occupati dalle inchieste del commissario. Ecco le posizioni:
9° Maigret e il produttore di vino
22° L'amica della singora Maigret
24° Il crocevia delle tre vedove
28° Maigret à Vichy
31° La prima inchiesta di Maigret
32° Maigret e il fantasma
41° Maigret e l'uomo della panchina
44° Maigret e il barbone
46° Maigret e la stangona
49° L'amico d'nfanzia di Maigret
50° Cécile é morta
Nella TOP 10 Ebook Rizzoli (che ricordiamo possiede il marchio Adelphi) troviamo al 1° posto Minacce di Morte e altri racconti, ma non i nuovi ebook, che non compaiono tra i primi 10 visibili sul sito. Ovviamente i titoli ci sono tutti e sono disponibili, ma evidente non ocupano i posti alti della classifica.
Chi non li ha (ancora?) nella propria piattaforma di vendita è invece la Feltrinelli.it che di solito è invece ben fornita dei titoli simenoniani.
Su inMondadori questi titoli sono disponibili, ma non ne appare nemmeno uno nella sua Top 50 Ebook.
martedì 13 maggio 2014
lunedì 12 maggio 2014
SIMENON SIMENON. IL "CASO" BRESCELLO/MEUNG-SUR-LOIRE E... IL MAIGRET DI CERVI
Siamo di nuovo a insinuarci nelle pieghe dell'attore Gino Cervi e in quelle del personaggio letterario Maigret per cercare di scoprire certi punti di contatto tra i due, soprattutto quelli meno evidenti ad un primo confronto. E qui entrano in ballo due località geografiche.
Brescello, che non è il paese natale di Cervi (notoriamente nato a Bologna), ma la cittadina dove si svolge la sagra cinematografica di Don Camillo e l'onorevole Peppone che tanto successo ha avuto in Italia e in Francia. Bene, vogliamo azzardare l'ipotesi che questo comune della pianura padana da una parte abbia impresso l'immagine del Cervi-Peppone presso il grande pubblico sin fino all'interpretazione di Maigret, dall'altra evochi un'altro villaggio, questa volta della campagna francese, Meung-sur-Loire, sulla riva dell'omonimo fiume a pochi chilometri a ovest d'Orléans. Anche questa non c'entra con i natali di Maigret che Simenon pone a St. Fiacre (nella regione dell'Ile de France), ma bensì con la mitica casetta di campagna che i coniugi comprano in prospettiva della pensione del commissario e in cui effettivamente si trasferiscono quando Maigret è ormai un ex.
Certo Brescello è la location attorno cui ruota ogni vicenda di tutti i film della serie Don Camillo-Peppone, mentre Meung-sur-Loire viene solo citata anche se di frequente, perchè i Maigret vi trascorrono i weekend, e perchè Simenon mette spesso Maigret in pensione (il che non succede di rado, visto che le indagini maigrettiane non seguono la cronologia della vita e della carriera del commissario).
Ma insomma, vi chiederete, cosa c'entrano questi due paesi con Cervi e Maigret?
Beh nell'immaginario collettivo il Maigret di Cervi, che arriva dopo il cinematografico onorevole Peppone, più o meno consciamente si porta dietro qualcosa di quel sindaco comunista di campagna. E il fatto non è così peregrino. Se ci pensiamo bene, anche Maigret ha un côté campagnolo, che parte dalla sua infanzia a Saint Fiacre, dove viveva come figlio di un amministratore di fondo agricolo, e torna nella sua vecchiaia che trascorre nel buen retiro di Meung-sur-Loire a curare l'orto e giocare a carte con i campaesani.
Questa dimensione campagnola, che il personaggio letterario e l'attore si portano dietro, finiscono, a nostro avviso, per accomunarli. Certo quando Gino Cervi debutta nel 1964 con gli sceneggiati di Maigret, vanta alle spalle una carriera pretigiosa di teatro e di cinema. Ma come al solito tutti, ma proprio tutti, fino a quel punto lo conoscevano soprattutto per la sua interpretazione di quel Peppone, della bassa padana, a metà degli anni cinquanta. Questa immagine secondo noi finisce un po' per sovrapporsi a quella molto diversa del commissario simenoniano. Ma come accennavamo prima non è un male. Questo imprinting cinematografico dell'attore arrichisce l'interpretazione del commissario, avvicinandolo di più a quello che Simenon aveva voluto creare.
In fondo la preferenza di Maigret per le cose semplici, il mangiare genuino, la poca ricercatezza nel vestire, la sua preferenza per le donne un po' rotondette e morbide (rispetto a quelle silfidi alte e magre della Parigi bene), il suo trovarsi a disagio negli ambienti raffinati... insomma sono tutte caratteristiche che possono provenire da quel non so che di campagnolo che fà parte del suo personaggio.
Inoltre Brescello è sulla riva destra del Po. Meung-sur-Loire è sulla Loira. Il primo é a ventisette chilometri da Reggio Emilia, la seconda a quindici chlometri da Orléans...anche gli abitanti sono più o meno gli stessi, oggi, 5.500 Brescello, 6200 Meung-sur-Loire. Brescello fu fondata dai Galli Cenomani, Meung-sur-Loire era un villaggio gallo-romano...
Può bastare?
domenica 11 maggio 2014
SIMENON SIMENON. CIAO, DA CAMPO... I SIMENONIANI TI RICORDANO
La notizia è arrivata tardi sui media. Gianni Da Campo, scrittore, traduttore, regista lo scorso 6 maggio è venuto a mancare. La sua poliedrica attività culturale tra cinema, insegnamento e letteratura aveva però un punto fermo: Georges Simenon. Infatti se il suo nome non dice molto al grande pubblico, gli adetti ai lavori sanno bene che Da Campo era considerato uno dei massimi esperti italiani del romanziere. Vogliamo qui ricordarlo non solo per il suo instancabile lavoro di ricerca e di analisi dell'opera simenoniana, ma anche per le pubblicazioni dedicate a Simenon. Possiamo intanto citare la sua traduzione della biografia di Georges Simenon - Alla scoperta di un protagonista del Novecento di Stanley G.Eskin, che Da Campo aveva arricchito con il suo corposo apparato di note e di appendici (cento pagine su 450 di biografia). Ma vanno ricordati anche Georges Simenon: mon petit cinéma, scritto con altri autori e Simenon, l'uomo nudo un titolo compilato a sei mani con Goffredo Fofi e Claudio G.Fava (altro simenoniano scomparso di recente).
sabato 10 maggio 2014
SIMENON SIMENON. THE TELEGRAPH: MAIGRET TRA I GIALLI DI TUTTI I TEMPI
Qualche giorno fa' sul quotidiano londinese The Telegraph, nella rubrica dei libri, da parte di una certa Rebecca to In Cold
Blood é stata stilata la rassegna dei migliori racconti gialli di tutti i tempi (The 20 best crime novels of all time). La lista è compilata secondo criteri che, almeno sulla pagina internet, non viene spiegata. Infatti i nomi gli eletti sono 19, ma poi ci sono altri quidici chiamati i "contendenti", come se poi i lettori (o chi per loro) dovessero tra questi scegliere il 20° con le loro preferenze.
Ovviamente tra i già prescelti c'é Simenon con il suo Le fou de Bergerac del 1932 (uno dei Maigret della prima serie, quella targata Fayard).
Abbiamo parlato di questa iniziativa non tanto perchè la riteniamo interessante, anzi per sottolineare come questo tipo di compilation lasciano il tempo che trovano (più sotto vi daremo l'elenco completo dei prescelti e dei contendenti). Certo vanno presi come giochi e passatempi per suscitare querelle più o meno serie. E infatti l'articolo ha collezionato una cinquantina di commenti con toni che vanno dal positivo allo scandalizzato, a seconda delle inclusioni o delle esclusioni operate dal The Telegraph.
L'unica considerazione che viene da fare in questo elenco di scrittori, alcuni non sempre giallisti, altri invece classici del giallo... non c'è un "romanziere" con l'accezione che Simenon stesso dava a questo termine. Molti sono quelli infatti, per esempio Conan Doyle, che volevano sottrarsi alla dittatura del successo del loro eroe, Sherlock Holmes nel caso specifico, per aver lo stesso successo con una a loro avviso più alta (Doyle scrisse dei romanzi storici che non ebbero gran seguito e fu obbligato a tornare a cantare le gesta del suo detective). Ci sono altri autori in questo panorama che possono da un parte vantare l'etichetta simenoniana di "romanziere", ma dall'altra non quella di giallisti militanti (Paul Auster, Umberto Eco, Daphne de Maurier, Chesterton, Pamuk...solo per fare qualche esempio). Tra tutti spicca un nome, quello di Edgard Allan Poe che non solo fu poeta e scrittore di prima grandezza, ma anche l'inventore di quel Auguste Dupin che è il prototipo di tutti gli investigatori letterari... tutti devono qualcosa (e spesso più di qualcosa) all'invenzione di questo personaggio e ai suoi metodi di indagine. Ma se sulla levatura letteraria di Poe non c'è da discutere, non certo che oggi sia ancora tra i best-seller.
L'unico vero romanziere di livello mondiale e scrittore di polizieschi, per altro del tutto innovativi, è Simenon che tra romanzi letterari e indagini poliziesche si trova a suo agio e trova il suo pubblico ancora oggi che, ad ogni edizione o riedizione, corre a comprare i suoi libri che poi entrano nellae classifiche dei più venduti. La produzione dei romans-durs e delle inchieste poliziesche è durata una quarantina di anni con un centinaio di titoli per ognuno dei due ambiti. Risultato: ad oggi dovrebbero essere 700 milioni le copie che Simenon ha venduto in tutto il mondo, tradotte in oltre cinquanta lingue e tutt'ora con edizioni in corso in una ventina di paesi dall Russia agli Usa. Di fronte a questi numeri, c'é da chiedersi, a cosa servano rassegne come quella stilata da
Rebecca to In Cold Blood...
Ecco comunque i titoli delle opere e i nomi degli autori.
Ovviamente tra i già prescelti c'é Simenon con il suo Le fou de Bergerac del 1932 (uno dei Maigret della prima serie, quella targata Fayard).
Abbiamo parlato di questa iniziativa non tanto perchè la riteniamo interessante, anzi per sottolineare come questo tipo di compilation lasciano il tempo che trovano (più sotto vi daremo l'elenco completo dei prescelti e dei contendenti). Certo vanno presi come giochi e passatempi per suscitare querelle più o meno serie. E infatti l'articolo ha collezionato una cinquantina di commenti con toni che vanno dal positivo allo scandalizzato, a seconda delle inclusioni o delle esclusioni operate dal The Telegraph.
L'unica considerazione che viene da fare in questo elenco di scrittori, alcuni non sempre giallisti, altri invece classici del giallo... non c'è un "romanziere" con l'accezione che Simenon stesso dava a questo termine. Molti sono quelli infatti, per esempio Conan Doyle, che volevano sottrarsi alla dittatura del successo del loro eroe, Sherlock Holmes nel caso specifico, per aver lo stesso successo con una a loro avviso più alta (Doyle scrisse dei romanzi storici che non ebbero gran seguito e fu obbligato a tornare a cantare le gesta del suo detective). Ci sono altri autori in questo panorama che possono da un parte vantare l'etichetta simenoniana di "romanziere", ma dall'altra non quella di giallisti militanti (Paul Auster, Umberto Eco, Daphne de Maurier, Chesterton, Pamuk...solo per fare qualche esempio). Tra tutti spicca un nome, quello di Edgard Allan Poe che non solo fu poeta e scrittore di prima grandezza, ma anche l'inventore di quel Auguste Dupin che è il prototipo di tutti gli investigatori letterari... tutti devono qualcosa (e spesso più di qualcosa) all'invenzione di questo personaggio e ai suoi metodi di indagine. Ma se sulla levatura letteraria di Poe non c'è da discutere, non certo che oggi sia ancora tra i best-seller.
L'unico vero romanziere di livello mondiale e scrittore di polizieschi, per altro del tutto innovativi, è Simenon che tra romanzi letterari e indagini poliziesche si trova a suo agio e trova il suo pubblico ancora oggi che, ad ogni edizione o riedizione, corre a comprare i suoi libri che poi entrano nellae classifiche dei più venduti. La produzione dei romans-durs e delle inchieste poliziesche è durata una quarantina di anni con un centinaio di titoli per ognuno dei due ambiti. Risultato: ad oggi dovrebbero essere 700 milioni le copie che Simenon ha venduto in tutto il mondo, tradotte in oltre cinquanta lingue e tutt'ora con edizioni in corso in una ventina di paesi dall Russia agli Usa. Di fronte a questi numeri, c'é da chiedersi, a cosa servano rassegne come quella stilata da
Rebecca to In Cold Blood...
Ecco comunque i titoli delle opere e i nomi degli autori.
The
Woman in White
Wilkie Collins (1859)
Strangers
on a Train
Patricia Highsmith (1950)
The Daughter of Time
Josephine Tey (1951)
The Complete Sherlock Holmes
Arthur Conan Doyle (1892-1927)
The Murder of Roger Ackroyd
Agatha Christie (1926)
The Madman of Bergerac
Georges Simenon (1932)
The Nine Tailors
Dorothy L Sayers (1934)
Rebecca
Daphne du Maurier (1938)
Miss Smilla’s Feeling for Snow
Peter Høeg (1992)
In Cold Blood
Truman Capote (1966)
The Name of the Rose
Umberto Eco (1980)
The New York Trilogy
Paul Auster (1985-86)
Misery
Stephen King (1987)
The Big Sleep
Raymond Chandler (1939)
LA Confidential
James Ellroy (1990)
Fatherland
Robert Harris (1992)
True History of the Kelly Gang
Peter Carey (2000)
Fingersmith
Sarah Waters (2002)
The Suspicions of Mr Whicher
Kate Summerscale (2009)
Get Shorty
Elmore Leonard (1990)
I CONTENDENTI
Tales of Mystery and Imagination
Edgar Allan Poe (1852)
The Innocence of Father Brown
G K Chesterton (1911)
The Thin Man
Dashiell Hammett (1934)
True Grit
Charles Portis (1968)
The Hollow Man
John Dickson Carr (1935)
1974
David Peace (1999)
The Godfather
Mario Puzo (1969)
Watchmen
Alan Moore and Dave Gibbons (1987)
A Dark-Adapted Eye
Barbara Vine (1986)
Devices and Desires
P D James (1989)
The Fifth Woman
Henning Mankell (1996)
My Name is Red
Orhan Pamuk (1998)
The Remorseful Day
Colin Dexter (1999)
The Girl Who Played with Fire
Stieg Larsson (2006)
The Journalist and the Murderer
Janet Malcolm (1990)
Patricia Highsmith (1950)
The Daughter of Time
Josephine Tey (1951)
The Complete Sherlock Holmes
Arthur Conan Doyle (1892-1927)
The Murder of Roger Ackroyd
Agatha Christie (1926)
The Madman of Bergerac
Georges Simenon (1932)
The Nine Tailors
Dorothy L Sayers (1934)
Rebecca
Daphne du Maurier (1938)
Miss Smilla’s Feeling for Snow
Peter Høeg (1992)
In Cold Blood
Truman Capote (1966)
The Name of the Rose
Umberto Eco (1980)
The New York Trilogy
Paul Auster (1985-86)
Misery
Stephen King (1987)
The Big Sleep
Raymond Chandler (1939)
LA Confidential
James Ellroy (1990)
Fatherland
Robert Harris (1992)
True History of the Kelly Gang
Peter Carey (2000)
Fingersmith
Sarah Waters (2002)
The Suspicions of Mr Whicher
Kate Summerscale (2009)
Get Shorty
Elmore Leonard (1990)
I CONTENDENTI
Tales of Mystery and Imagination
Edgar Allan Poe (1852)
The Innocence of Father Brown
G K Chesterton (1911)
The Thin Man
Dashiell Hammett (1934)
True Grit
Charles Portis (1968)
The Hollow Man
John Dickson Carr (1935)
1974
David Peace (1999)
The Godfather
Mario Puzo (1969)
Watchmen
Alan Moore and Dave Gibbons (1987)
A Dark-Adapted Eye
Barbara Vine (1986)
Devices and Desires
P D James (1989)
The Fifth Woman
Henning Mankell (1996)
My Name is Red
Orhan Pamuk (1998)
The Remorseful Day
Colin Dexter (1999)
The Girl Who Played with Fire
Stieg Larsson (2006)
The Journalist and the Murderer
Janet Malcolm (1990)
SIMENON SIMENON. NOVITA' E RIEDIZIONI DALLA RUSSIA AGLI USA
Da quanto apprendiamo dai giornali locali, in Ungheria è appena uscito un altro volume delle inchieste del commissario Maigret. Si tratta di Maigret és az idegek harca (La Tête d’un homme/L'Homme de la Tour Eiffel - 1931), edita da Agave. Nella nostra rassegna stampa avevamo anche riportato la notizia data da un quotidiano on-line ungherese.
Siccome siamo curiosi di sapere come vanno le fortune editriali di Simenon anche in paesi a noi non vicini, abbiamo dato una sbirciatina al sito ufficiale di Georges Simenon, Simenon.co concepito e gestito dal figlio John. E' una ricca fonte d'informazioni dove si scopre ad esempio che nei mesi scorsi opere di Simenon, oltre che in Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Svizzera, sono uscita anche in Romania, Russia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, senza dimenticare l'altra parte dell'oceano e quindi Usa, Brasile.
Ne usciranno poi in Olanda, in Danimarca... e sicuramente qualche cosa ci è sfuggito.
Non possiamo certo dire che l'editoria mondiale, a venticinque anni dalla scomparsa di Simenon e a quarantadue dalla fine della sua attività di romanziere, si sia dimenticata di lui.
Siccome siamo curiosi di sapere come vanno le fortune editriali di Simenon anche in paesi a noi non vicini, abbiamo dato una sbirciatina al sito ufficiale di Georges Simenon, Simenon.co concepito e gestito dal figlio John. E' una ricca fonte d'informazioni dove si scopre ad esempio che nei mesi scorsi opere di Simenon, oltre che in Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Svizzera, sono uscita anche in Romania, Russia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, senza dimenticare l'altra parte dell'oceano e quindi Usa, Brasile.
Ne usciranno poi in Olanda, in Danimarca... e sicuramente qualche cosa ci è sfuggito.
Non possiamo certo dire che l'editoria mondiale, a venticinque anni dalla scomparsa di Simenon e a quarantadue dalla fine della sua attività di romanziere, si sia dimenticata di lui.
venerdì 9 maggio 2014
SIMENON SIMENON. MAGGIO, E' TEMPO DI... PARTIRE
Scorrendo la cronologia della vita di Simenon, salta agli occhi una costante. Nel mese di maggio lo scrittore per un motivo o per l'altro si sposta, intraprende un viaggio o cambia alloggio. Si dirà, questa per il romanziere non era l'eccezione, ma una regola. La sua vita è stata tutto un andare e venire dai luoghi più diversi. Certo, nei suoi ottantasei anni di vita Simenon non è mai stato un sedentario anche se dobbiamo escludere i suoi primi 18 anni, passati a Liegi, e gli ultimi 15/20, quando anni ormai vecchio e sempre più malato era quasi "attaccato" alla sua Losanna. Ma vediamo di mettere in fila le varie date de "I maggio di Simenon"
Maggio 1923 - Simenon è arrivato da appena cinque mesi a Parigi ha già cominciato a scrivere, ma publicare è ancora un miraggio. Per di più a marzo si è sposato con Tigy... Insomma ha bisogno di soldi per vivere e sta cercando un lavoro da affiancare alla scrittura. Fu così che, presentato al marchese de Tracy (proprietario anche di un quotidiano locale "L'Echo di Centre"), viene assunto come segretario. Ma viene avvertito che gran parte dell'anno si sposteranno tra castelli e possedimenti del nobile che d'abitudine vuole controllare di persona. Addio Parigi, dunque. Nel maggio del '23 inizia questo tour in varie località della Francia, che durerà un anno. A settembre infatti Colette accetta di pubblicare un racconto di Simenon su Le Matin, cosa che impremerà un'accelerazione alla sua attività di scrittore tanto che si dimetterà dal suo incarico di segretario viaggiatore.
Maggio 1929 - Ormai lanciato nella fornitura a vari editori di racconti, romanzi brevi e articoli di ogni tipo e argomento, Simenon può addirittura permettersi di farsi costruire un' imbarcazione, l'Ostrogoth con cui arriva attraverso canali e fiumi in Olanda, facendo scalo a Delfzijl. Poi una volta arrivato, prosegue con una nave di linea, il Tramway che lo porterà in Norvegia e poi in Lapponia.
Maggio 1945 - Dopo una dozzina d'anni passati in Vandea (ma abitando in posti diversi) Simenon torna a Parigi, nella sua casa di Place des Vosges. E' alla vigilia di un'altro grande viaggio. Ha già infatti deciso, in seguito alle accuse di collaborazionismo che lo perseguitano dalla fine della guerra, di partire con tutta la famiglia per gli Usa e fermarsi a viverci.
Maggio 1946 - Dopo essere sbarcato a New York, Simenon si stabilisce in Canada, nel Quebec, per via della lingua, e, trova casa a SainteMarguerite-du-Lac- Masson, ma maggio, dopo sei mesi, decide di traslocare a Saint-Andrews dove rimarrà fino ad agosto, quando si trasferirà definitivamente negli Usa.
Maggio 1947 - Stabilitosi a Bradenton Beach (Florida), a maggio, dopo aver scritto Lettre à mon juge (novembre '46), parte a maggio per un giro che lo porterà prima a Silver Springs e poi ad attraversare il deserto per raggiungere la sua nuova sistemazione a Tucson (Arizona)
Maggio 1958 - Simenon, tornato in Europa nel '55, dopo dieci anni di residenza in America, si stabilisce infine in Svizzera (Echandens). Ma per ora è il centro di diversi spostamenti. Tra l'altro torna anche a Parigi dove dal 9 maggio si concede una settimana nella capitale francese, scendendo la suo hotel preferito, il Georges V
Maggio 1960 - Altro viaggio in Francia. Questa volta è a Cannes, perchè dovrà presiedere la giuria del Festival Internazionale del Cinema di quell'anno. Farà una conoscenza che si tramutera in una complice amicizia di lunga durata. Si tratta del regista italiano Federico Fellini che è in gara con La dolce vita cui, alla fine di una serie di contrasti molto duri con la giuria e i responsabili del festival, riuscirà a far assegnare la Pama d'oro.
Maggio 1976 - A metà maggio arriva una telefonata da Parigi. E' il suo primogenito Marc che lo chiama per comunicargli che la sua unica figlia, Marie-Jo, ha tentato il suicidio. La ragazza, ventitre anni, non gode di un equilibrio psichico stabile e ne ha già dato segnali evidenti. Ma questa volta il gesto è grave. E' ricoverata al reparto di terapia intensiva dell'ospedale Cochin a Parigi. Simenon prende il primo volo per Parigi. Dopo due anni il fatto si ripeterà, ma non ci sarà nulla da fare e Marie-Jo morirà suicida a venticinque anni.
P.S. Ciò detto, vediamo se oltre a viaggiare in questo mese Simenon riusciva anche a scrivere... Beh , sì... qualcosa...
Maggio 1929 - A Delfzijl sta preparando quella che sarà la prima serie di Maigret editata da Fayard
Maggio 1945 - Fine maggio/primi di giugno Simenon termina la stesura di Maigret se fache. Simenon finisce di scrivere anche il roman-dur Le cercle des Mahé
Maggio 1946 - A SainteMarguerite-du-Lac- Masson scrive i racconti Maigret à New York , Le temoignage de l'enfant de choeur, Le client le plus obstiné du monde, Maigret et l'inspecteur Malchanceux. Simenon completa anche il romanzo Au bout de rouleau
sabato 10 maggio 2014
ANCORA ALTRE PARTENZE A MAGGIO...
Si possono aggiungere altre date di viaggi. Eccole:
Maggio 1926: prima visita all'isola di Porquerolles
Maggio 1932: partenza per il viaggio in Africa
Maggio 1933: partenza per la Turchia, poi per il Mar Nero
Maggio 1935: finisce il viaggio intorno al mondo, dall'America del Sud al Mar Rosso, via Tahiti e l'Oceano Indiano
Maggio 1952: Simenon parte per Liegi per tornare alla sua città natale e il 10 maggio, a Bruxelles, viene nominato membro dell'Académie Royale de langue et littérature françaises
Maggio 1989: i lavori nella "piccola casa rosa" a Losanna sono finiti, Simenon la ristruttura per un ultimo ritorno…
P.S. - In effetti il mese di maggio è quello in cui Simenon fà viaggiare Maigret: grazie all'inchieste che si svolgono in questo mese, sappiamo che Simenon spedisce il suo commissario in Olanda (Un crime en Hollande), a Porquerolles (Mon ami Maigret), a Tolone (La folle de Maigret) et a Bandol (Maigret et l'indicateur)…
Murielle Wenger
Maggio 1923 - Simenon è arrivato da appena cinque mesi a Parigi ha già cominciato a scrivere, ma publicare è ancora un miraggio. Per di più a marzo si è sposato con Tigy... Insomma ha bisogno di soldi per vivere e sta cercando un lavoro da affiancare alla scrittura. Fu così che, presentato al marchese de Tracy (proprietario anche di un quotidiano locale "L'Echo di Centre"), viene assunto come segretario. Ma viene avvertito che gran parte dell'anno si sposteranno tra castelli e possedimenti del nobile che d'abitudine vuole controllare di persona. Addio Parigi, dunque. Nel maggio del '23 inizia questo tour in varie località della Francia, che durerà un anno. A settembre infatti Colette accetta di pubblicare un racconto di Simenon su Le Matin, cosa che impremerà un'accelerazione alla sua attività di scrittore tanto che si dimetterà dal suo incarico di segretario viaggiatore.
Maggio 1929 - Ormai lanciato nella fornitura a vari editori di racconti, romanzi brevi e articoli di ogni tipo e argomento, Simenon può addirittura permettersi di farsi costruire un' imbarcazione, l'Ostrogoth con cui arriva attraverso canali e fiumi in Olanda, facendo scalo a Delfzijl. Poi una volta arrivato, prosegue con una nave di linea, il Tramway che lo porterà in Norvegia e poi in Lapponia.
Maggio 1945 - Dopo una dozzina d'anni passati in Vandea (ma abitando in posti diversi) Simenon torna a Parigi, nella sua casa di Place des Vosges. E' alla vigilia di un'altro grande viaggio. Ha già infatti deciso, in seguito alle accuse di collaborazionismo che lo perseguitano dalla fine della guerra, di partire con tutta la famiglia per gli Usa e fermarsi a viverci.
Maggio 1946 - Dopo essere sbarcato a New York, Simenon si stabilisce in Canada, nel Quebec, per via della lingua, e, trova casa a SainteMarguerite-du-Lac- Masson, ma maggio, dopo sei mesi, decide di traslocare a Saint-Andrews dove rimarrà fino ad agosto, quando si trasferirà definitivamente negli Usa.
Maggio 1947 - Stabilitosi a Bradenton Beach (Florida), a maggio, dopo aver scritto Lettre à mon juge (novembre '46), parte a maggio per un giro che lo porterà prima a Silver Springs e poi ad attraversare il deserto per raggiungere la sua nuova sistemazione a Tucson (Arizona)
Maggio 1958 - Simenon, tornato in Europa nel '55, dopo dieci anni di residenza in America, si stabilisce infine in Svizzera (Echandens). Ma per ora è il centro di diversi spostamenti. Tra l'altro torna anche a Parigi dove dal 9 maggio si concede una settimana nella capitale francese, scendendo la suo hotel preferito, il Georges V
Maggio 1960 - Altro viaggio in Francia. Questa volta è a Cannes, perchè dovrà presiedere la giuria del Festival Internazionale del Cinema di quell'anno. Farà una conoscenza che si tramutera in una complice amicizia di lunga durata. Si tratta del regista italiano Federico Fellini che è in gara con La dolce vita cui, alla fine di una serie di contrasti molto duri con la giuria e i responsabili del festival, riuscirà a far assegnare la Pama d'oro.
Maggio 1976 - A metà maggio arriva una telefonata da Parigi. E' il suo primogenito Marc che lo chiama per comunicargli che la sua unica figlia, Marie-Jo, ha tentato il suicidio. La ragazza, ventitre anni, non gode di un equilibrio psichico stabile e ne ha già dato segnali evidenti. Ma questa volta il gesto è grave. E' ricoverata al reparto di terapia intensiva dell'ospedale Cochin a Parigi. Simenon prende il primo volo per Parigi. Dopo due anni il fatto si ripeterà, ma non ci sarà nulla da fare e Marie-Jo morirà suicida a venticinque anni.
P.S. Ciò detto, vediamo se oltre a viaggiare in questo mese Simenon riusciva anche a scrivere... Beh , sì... qualcosa...
Maggio 1929 - A Delfzijl sta preparando quella che sarà la prima serie di Maigret editata da Fayard
Maggio 1945 - Fine maggio/primi di giugno Simenon termina la stesura di Maigret se fache. Simenon finisce di scrivere anche il roman-dur Le cercle des Mahé
Maggio 1946 - A SainteMarguerite-du-Lac- Masson scrive i racconti Maigret à New York , Le temoignage de l'enfant de choeur, Le client le plus obstiné du monde, Maigret et l'inspecteur Malchanceux. Simenon completa anche il romanzo Au bout de rouleau
sabato 10 maggio 2014
ANCORA ALTRE PARTENZE A MAGGIO...
Si possono aggiungere altre date di viaggi. Eccole:
Maggio 1926: prima visita all'isola di Porquerolles
Maggio 1932: partenza per il viaggio in Africa
Maggio 1933: partenza per la Turchia, poi per il Mar Nero
Maggio 1935: finisce il viaggio intorno al mondo, dall'America del Sud al Mar Rosso, via Tahiti e l'Oceano Indiano
Maggio 1952: Simenon parte per Liegi per tornare alla sua città natale e il 10 maggio, a Bruxelles, viene nominato membro dell'Académie Royale de langue et littérature françaises
Maggio 1989: i lavori nella "piccola casa rosa" a Losanna sono finiti, Simenon la ristruttura per un ultimo ritorno…
P.S. - In effetti il mese di maggio è quello in cui Simenon fà viaggiare Maigret: grazie all'inchieste che si svolgono in questo mese, sappiamo che Simenon spedisce il suo commissario in Olanda (Un crime en Hollande), a Porquerolles (Mon ami Maigret), a Tolone (La folle de Maigret) et a Bandol (Maigret et l'indicateur)…
Murielle Wenger
giovedì 8 maggio 2014
SIMENON SIMENON. MAIGRET E IL CASO "DIGITALE" SIMENON... TUTTO E' POSSIBILE
Imitare Simenon? Non é possibile nemmeno immaginarlo. Non sarebbe una questione di presunzione o di eccesso di autostima, saremmo nell'ambito della follia bella e buona. No, davvero non sarebbe nemmeno concepibile, a meno che.... A meno che non sia dichiaratamente un gioco. Un gioco che, sia chiaro, non può ambire nemmeno alla qualifica di apocrifo. Un gioco, dunque, e quando si gioca tutto è possibile, gli asini possono volare, la classe politica italiana può essere definita onesta... e uno come Maurizio Testa può scrivere una biografia di Simenon, come fosse un'inchiesta del commissario Maigret. La fantasia e l'irreale sono due componenti essenziali del gioco e in questa dimensione può capitare che qualche editore giocherellone pubblichi i risultati di questo gioco e che poi, vista l'evoluzione dell'editoria, continui il gioco proponendone una versione in ebook.
Simenon? Levatevelo dalla mente. Chi dovesse apprestarsi a leggere questo Maigret e il caso Simenon potrà magari trovarlo divertente, ma attenzione... non è una biografia, perchè una biografia seria non si scrive così. Non è, come abbiamo detto, un apocrifo perchè non c'é nessuno che possa soltanto immaginare di scrivere come Simenon. Ci si potrà divertire alle spalle dell'autore che si è ficcato in un cul de sac come questo. Oppure ci si potrà divertire (ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa) a misurare la distanza tra i Maigret simenoniani e questo titolo.
Eppure qualcuno l'ha letto e... è anche sopravvissuto. Se voleste, a vostro rischio e pericolo, vivere anche voi questa temeraria avventura, potrete scaricare l'ebook dalle pagine dei siti con uno dei link qui di seguito indicati. Auguri!
Maurizio Testa
• IBS
• Rizzoli
• Hoepli
• Robin
• DeaStore
• Kobo
mercoledì 7 maggio 2014
SIMENON SIMENON. LE FIGARO: DA MALET A MODIANO COMMENTI DI SCRITTORI ALLA SUA SCOMPARSA
Quando abbiamo iniziato a pubblicare
la riproduzione delle pagine di quotidiani
italiani e francesi del 7 settembre 1989,
quando tutti davano la notizia della
scomparsa di Simenon, la prima fu
quella de "Le Figaro" (vedi il post).
Ma oggi, scartabellando nel nostro archivio
(per la verità non granché ordinato),
è venuta fuori un'altra pagina di quel numero
con firme interessanti di studiosi e di scrittori francesi.
Questa è pagina 30 de Le Figaro di quel giovedì. Si tratta di una pagina dedicata, come indica il titolo all'omaggio degli scrittori. Nell'occhiello è scritto "Gide aveva salutato i suoi debutti con una frase famosa "... credo che Simenon sia un grande romanziere, forse oggi il più grande.." Cinquant'anni dopo questo giudizio non è stato smentito"
Tra gli interventi in vista quello di Leo Malet che definisce Simenon un lavoratore eccezionale e scrive: "...posso dire che era un genio...Simenon non potrà essere rimpiazzato... C'è uno charme, un'atmosfera nei suoi libri che non si spiegano, potrebbe forse essere lo stile, è qualcosa comunque di assoulutamente particolare...".
A fianco troviamo un commento di Patrick Modiano che ritiene Simenon un grade romanziere e sottolinea: "...da qualche anno il passaporto di Georges Simenon riportava la seguente dicitura - senza professione -. Simenon in precedenza aveva tenuto particolarmente a che ci fosse scritto - romanziere -. Non - uomo di lettere - né - scrittore -. Ma - romanziere -. E' stato senza dubbio l'ultimo ad incarnare quel tipo d'uomo che si chiama romanziere, così diverso dai poeti, dai saggisti e dagli uomini di lettere...". Nella pagina troviamo anche Angelo Rinaldi che parla delle famose atmosfere simenoniane, Bruno de Cesseole che ricorda i suoi amici letterati, oltra al già citato Gide, anche François Mauriac ed Henry Miller. Poi Pierre Debray-Ritzen fà la storia della vita di Simenon dividendola in tre epoche contraddistinte dal rapporto con i suoi principali editori: Fayard, Gallimard e Sven Nielesen. Infine, ma non per ultimo, il sofisticato simenonologo Pierre Assouline che racconta un episodio che vedeva Simenon contrapposto a Gaston Gallimard, in un braccio di ferro al momento di chiudere il contratto che avrebbe portato Simenon nella scuderia della celebrata Nrf.
la riproduzione delle pagine di quotidiani
italiani e francesi del 7 settembre 1989,
quando tutti davano la notizia della
scomparsa di Simenon, la prima fu
quella de "Le Figaro" (vedi il post).
Ma oggi, scartabellando nel nostro archivio
(per la verità non granché ordinato),
è venuta fuori un'altra pagina di quel numero
con firme interessanti di studiosi e di scrittori francesi.
Questa è pagina 30 de Le Figaro di quel giovedì. Si tratta di una pagina dedicata, come indica il titolo all'omaggio degli scrittori. Nell'occhiello è scritto "Gide aveva salutato i suoi debutti con una frase famosa "... credo che Simenon sia un grande romanziere, forse oggi il più grande.." Cinquant'anni dopo questo giudizio non è stato smentito"
Tra gli interventi in vista quello di Leo Malet che definisce Simenon un lavoratore eccezionale e scrive: "...posso dire che era un genio...Simenon non potrà essere rimpiazzato... C'è uno charme, un'atmosfera nei suoi libri che non si spiegano, potrebbe forse essere lo stile, è qualcosa comunque di assoulutamente particolare...".
A fianco troviamo un commento di Patrick Modiano che ritiene Simenon un grade romanziere e sottolinea: "...da qualche anno il passaporto di Georges Simenon riportava la seguente dicitura - senza professione -. Simenon in precedenza aveva tenuto particolarmente a che ci fosse scritto - romanziere -. Non - uomo di lettere - né - scrittore -. Ma - romanziere -. E' stato senza dubbio l'ultimo ad incarnare quel tipo d'uomo che si chiama romanziere, così diverso dai poeti, dai saggisti e dagli uomini di lettere...". Nella pagina troviamo anche Angelo Rinaldi che parla delle famose atmosfere simenoniane, Bruno de Cesseole che ricorda i suoi amici letterati, oltra al già citato Gide, anche François Mauriac ed Henry Miller. Poi Pierre Debray-Ritzen fà la storia della vita di Simenon dividendola in tre epoche contraddistinte dal rapporto con i suoi principali editori: Fayard, Gallimard e Sven Nielesen. Infine, ma non per ultimo, il sofisticato simenonologo Pierre Assouline che racconta un episodio che vedeva Simenon contrapposto a Gaston Gallimard, in un braccio di ferro al momento di chiudere il contratto che avrebbe portato Simenon nella scuderia della celebrata Nrf.
martedì 6 maggio 2014
SIMENON SIMENON. LE MINACCE DI MAIGRET E LE SORPRESE DI GEORGES
Consueta rassegna delle vendite e delle relative posizioni in classifica dell'ultimo Simenon lanciato in libreria: Minacce du morte, una raccolta di racconti del commissario Maigret.
Secondo i sondaggi della Nielsen Bookscan (20/26 aprile), realizzati per l'inserto TuttoLibri de La Stampa, pubblicato sabato scorso, il titolo in questione perde qualche posto e si attesta sulla 9a posizione del settore "Tascabili". Esce invece dalla classifica dei top ten "Tascabili" della classifica elaborata da Eurisko (21/27 aprile) per conto di RCult de La Repubblica di domenica. Anche per i calcoli di GFK realizzati per conto del supplemento La Lettura del Corriere della Sera (21/27 aprile), Minacce di morte perde alcune posizioni e si stabilizza al 16° posto della sezione "Letteratura straniera".
Per quanto riguarda la vedita on-line, lo incontriamo sulla classifica di Internet Book Shop insediato nella 37a posizione. Sulla piattaforma on-line della Fetrinelli occupa invece il 24° posto. Per gli ebook dobbiamo citare la presenza di un titolo non certo recente, un roman-dur di Simenon, La vedova Couderec che occupa la 30a posizione nella Top 100 degli ebook I.B.S. ma che ritroviamo anche al 18° posto della Top 50 di inMondadori Ebook.
Sul versante televisivo continuano le repliche del Maigret interpretato da Crémer il sabato sera in prima serata su LA7. La serie conferma sostanzialmente una tenuta, con 574.000 spettatori per il primo episodio (share al 2.28%) e 393.000 per il secondo (share al 2.92%). Quanto continueranno le puntate del Maigret francese? Se l'emittente di Cairo non trova di meglio per il sabato sera (fascia e giorno in cui è sconsigliato per un'emittente così, scontrarsi con le produzioni di Rai e Madiaset), andranno avanti fino a primavera inoltrata, finchè non arriverà il palinsesto estivo.
domenica 4 maggio 2014
SIMENON SIMENON. MAIGRET ? VOTO: "10 ETERNO" ... SOSTIENE D'ORRICO
Nel consueto commento d'appoggio alla classifica pubblicata dall'allegato settimanale La Lettura del Corriere della Sera di oggi, il giornalista saggista scrittore Antonio D'Orrico si dedica a Simenon e all'ultima raccolta di racconti di Maigret edita dall'Adelphi.
Lo citiamo perché, come abbiamo anticipato nel titolo, il voto che assegna D'Orrico non è un semplice dieci o un dieci con lode (come era successo all'uscita di "Maigret e l'informatore", vedi il post "Simenon un informatore dieci e lode"), ma addirittura un 10 (eterno).
Insomma se ne deve dedurre un'inccomensurabile ammirazione per il modo in cui Simenon scrive i suoi romans-durs più drammatici e le più ironiche indagini del commissario Maigret, ammirazione che lo spinge a scrivere che "...Leggendo le storie di Maigret si fà collezione anche di vertà della vita...".
Insomma D'Orrico parla così bene di questa raccolta di racconti che implicitamente contraddicesse le voci, più volte girate, che Simenon fosse un formidabile romanziere, ma non un altrettanto bravo scrittore di racconti. E invece no. Noi siamo perfettamente d'accordo con lui. Questi racconti che sono stati scritti tra la serie d'esordio (quella dei primi 19 titoli scritti per Fayard) e quelli della maturità (usciti per i tipi di Gallimard e poi per Presses de La Cité), dimostrano invece come già allora lo scrittore avesse raggiunto una maturità e una versatilità da trovarsi a suo agio con entrambe le tipologie di narrazione. E certo a questo non possono essere estranei quei dieci anni passati a scrivere di tutto nell'ambito della narrativa popolare su commissione: romanzi brevi, a puntate, racconti, brevi articoli taglienti, racconti-reportage di viaggi esotici mai fatti e tutti compilati con una velocità e una disinvoltura che stupivano già allora. Insomma questa sinergia tra la potenza dell'inconscio (il suo famoso "état de roman") e un consumato mestiere nello scrivere di tutto è quella che fà scaturire quella qualità della sua letteratura, quella qualità che dopo oltre settant'anni (questi racconti sono del '38/'40) fa dare ad un come D'Orrico un 10 (eterno).
Lo citiamo perché, come abbiamo anticipato nel titolo, il voto che assegna D'Orrico non è un semplice dieci o un dieci con lode (come era successo all'uscita di "Maigret e l'informatore", vedi il post "Simenon un informatore dieci e lode"), ma addirittura un 10 (eterno).
Insomma se ne deve dedurre un'inccomensurabile ammirazione per il modo in cui Simenon scrive i suoi romans-durs più drammatici e le più ironiche indagini del commissario Maigret, ammirazione che lo spinge a scrivere che "...Leggendo le storie di Maigret si fà collezione anche di vertà della vita...".
Insomma D'Orrico parla così bene di questa raccolta di racconti che implicitamente contraddicesse le voci, più volte girate, che Simenon fosse un formidabile romanziere, ma non un altrettanto bravo scrittore di racconti. E invece no. Noi siamo perfettamente d'accordo con lui. Questi racconti che sono stati scritti tra la serie d'esordio (quella dei primi 19 titoli scritti per Fayard) e quelli della maturità (usciti per i tipi di Gallimard e poi per Presses de La Cité), dimostrano invece come già allora lo scrittore avesse raggiunto una maturità e una versatilità da trovarsi a suo agio con entrambe le tipologie di narrazione. E certo a questo non possono essere estranei quei dieci anni passati a scrivere di tutto nell'ambito della narrativa popolare su commissione: romanzi brevi, a puntate, racconti, brevi articoli taglienti, racconti-reportage di viaggi esotici mai fatti e tutti compilati con una velocità e una disinvoltura che stupivano già allora. Insomma questa sinergia tra la potenza dell'inconscio (il suo famoso "état de roman") e un consumato mestiere nello scrivere di tutto è quella che fà scaturire quella qualità della sua letteratura, quella qualità che dopo oltre settant'anni (questi racconti sono del '38/'40) fa dare ad un come D'Orrico un 10 (eterno).
sabato 3 maggio 2014
SIMENON SIMENON. SIMENON E MAIGRET VINCONO ANCHE NEL BOOK SHARING
Maigret visto dall'illustratore Giancarlo Malagutti |
venerdì 2 maggio 2014
SIMENON SIMENON. MAIGRET E IL CASO SIMENON IN EBOOK
Questo ebook esce in occasione del 25° anniversario della scomparsa di Simenon, e vuole ovviamente essere un tributo all'opera e alla vita del romanziere, intrecciando nella propria trama la sua vita con le inchieste del suo più famoso personaggio. Chi volesse acquistarlo (prezzo ebook 3,99 euro) potrà trovarlo su varie piattaforme di vendita on-line. Qui di seguito vi elenchiamo i link alle pagine di alcune delle più importanti:
• IBS
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• Hoepli
• Robin
• DeaStore
• Kobo
lunedì 28 aprile 2014
SIMENON SIMENON. LE MINACCE DI MAIGRET E LA PIPA TELEVISIVA DI CREMER
Siamo alla terza settimana della presenza in classifica della raccolta di racconti di Maigret che l'Adelphi ha editato con il titolo di Minacce di morte. Per quanto riguarda le posizioni nellle varie Top Ten o Top 100, troviamo che secondo le stime realizate da Nielesen Bookscan (13/19 aprile) per l'inserto TuttoLibri de La Stampa di sabato, l'ultimo volume d'inchieste di Maigret tiene saldamente il 2° posto come nella precedente settimana per la sezione dei "Tascabili". Per GFK l'ultima classifica (14/20 aprile) elaborata per il supplemento La Lettura del Corriere della Sera di ieri, vede Minacce di morte fare un discreto passo indietro dalla 9a posizione della rilevazione precendente alla 15a di quella attuale nei libri di "Narrativa straniera". Anche per Eurisko l'ultima rilevazione (14/20 aprile) effetuata per RCult de La Repubbica di ieri, dà la raccolta simenoniana in leggera discesa dal 2° al 5° posto dei "Tascabili".
Per quanto riguarda le classifiche dei libri venduti sul web troviamo Minacce di morte alla 23a piazza della Top 100 di Internet Book Shop. Sulla piattaforma di Feltrinelli.it occupa invece una buona 5a posizione sui primi 100 più venduti. Per un pelo invece rientra nella Top 100 di inMondadori... attaccandosi al 96 posto. Per quanto riguarda la versione ebook di Minacce di morte, lo troviamo al 2° posto della classifica della Rizzoli.it.
Concludiamo, come di consueto, andando a monitorare le due puntate della fiction francese su Maigret con Bruno Crémer. Sabato scorso su LA7 la prima delle due puntate trasmesse ha totalizzato 443.000 telespettatori, raggiungendo uno share dell’1,81%. La seconda puntata, trasmessa di seguito, ha realizzato un ascolto di 269.000 telespettatori, toccando uno share del 2,03%. Per il commissario con la pipa una piccola battuta d'arresto in tv, su un livello di spettatori/share già non altissimo nei sabati precedenti.
Per quanto riguarda le classifiche dei libri venduti sul web troviamo Minacce di morte alla 23a piazza della Top 100 di Internet Book Shop. Sulla piattaforma di Feltrinelli.it occupa invece una buona 5a posizione sui primi 100 più venduti. Per un pelo invece rientra nella Top 100 di inMondadori... attaccandosi al 96 posto. Per quanto riguarda la versione ebook di Minacce di morte, lo troviamo al 2° posto della classifica della Rizzoli.it.
Concludiamo, come di consueto, andando a monitorare le due puntate della fiction francese su Maigret con Bruno Crémer. Sabato scorso su LA7 la prima delle due puntate trasmesse ha totalizzato 443.000 telespettatori, raggiungendo uno share dell’1,81%. La seconda puntata, trasmessa di seguito, ha realizzato un ascolto di 269.000 telespettatori, toccando uno share del 2,03%. Per il commissario con la pipa una piccola battuta d'arresto in tv, su un livello di spettatori/share già non altissimo nei sabati precedenti.
domenica 27 aprile 2014
SIMENON SIMENON. E GEORGES ENTRA ANCHE NELLA PELLE DEL... LETTORE
"Ho sempre avuto voglia di scrivere un romanzo, come per moltissimi... Vale a dire, quello che io chiamo la ricerca dell'uomo per me era quasi una ricerca di me stesso, poiché io non sono che un uomo come gli altri...".
Così diceva Simenon nel 1974, in un'intervista a Fracis Lacassin, proprio, dopo l'incidente di Victor, il romanzo mancato che lo aveva indotto a rinunciare alla sua attività di romanziere. Simenon guarda in quel momento con un minimo di distacco la sua opera e la sua vita passata a scrivere. Questa dichiarazione d'introspezione attraverso la scrittura ci dice molto sulla famosa "impellenza di scrivere" più volte dichiarata e più volte ripresa da studiosi e critici. Il non poter far a meno di mettersi nelle storie, nei personaggi, nelle ambientazioni è dato da una forza interna che si traduce in quel famoso entrare nella pelle del personaggio, come se diventare qualcun'altro per qualche giorno, oltre che a scrivere il romanzo, gli permettesse di guardarsi meglio dentro.
"... e uno si mette nella pelle di un altro e non si sa dove questo ti porterà, lo si segue giorno per giorno ed è soltanto all'ultimo capitolo che si viene a sapere qual'é la soluzone del dramma...".
E qui si capisce come, oltre a cadere nell'ormai conosciutissimo état de roman, Simenon non solo riuscisse a mettersi nella pelle del personaggio di turno, ma entrasse anche un quella del lettore... proprio quello che poi seguirà la vicenda del romanzo... scoprendo personaggi, situazoni e ovviamente senza sapere come andrà a finire.
Forse potrebbe essere proprio questo uno dei motivi del grande successo della sua opera. Questo metodo gli permette infatti di mettersi dalla parte di chi legge, cosa che spiegherebbe la curiosità, diremmo quasi lo stupore, che traspare tra le righe che Simenon mette sulla carta. Ed é un metodo che finisce per coinvolgere il lettore che scopre i personaggi, che si sente all'interno delle sue ambientazioni, che finisce per immedesimarsi nelle situazioni che vengono raccontate. Insomma mentre scrive Simenon entra nella pelle dei suoi personaggi proprio come faranno poi i lettori con il suo libro in mano.
"...Qualsiasi uomo è il protagonista di un romanzo - precisa lo scrittore - perché la vita di ciascun uomo è un romanzo...".
E così Simenon entra nella pelle del lettore, inconsciamente, come inconsciamente si identifica con suoi personaggi. E l'inconscio è centrale nella letteratura simenoniana "...parlo del romanzo del subconscente. Perché io divido i romanzi in due tipologie: ci sono dei romanzi scritti con l'intelligenza, la sensibilità, la poesia... e ci sono dei romanzi letteralmente scritti dal subcosciente...".
sabato 26 aprile 2014
SIMENON SIMENON. "LA CHAMBRE BLEUE"... I PRIMI FRAME
Queste sono le prime immagini che circolano sulla realizzazione cinematografica di Matieu Amalric, La chambre bleue, che come abbiamo già riportato (vedi "La chambre bleu" arriva in concorso a Cannes), sarà presente al prossimo Festival Internazionale del Cinema di Cannes, concorrendo nella sezione Un certain regard. Con l'occasione, ricordiamo ancora che il film è tratto dall'omonimo romanzo di Simenon, scritto nel 1963.
venerdì 25 aprile 2014
SIMENON SIMENON. LETTERA A MIA MADRE...DAL PALCOSCENICO
Stavolta è uno dei più toccanti romanzi di Simenon ad essere sotto i riflettori. Si tratta del famoso Lettre à ma mère (scritto a Epalinges nel 1974), dove lo scrittore mette a nudo i rapporti drammatici, per altro già conosciuti, con la propria genitrice. Il romanzo sarà infatti presentato sotto forma di pièce teatrale al prossimo Festival du Polar de Cognac edizione 2014... (una location che non sarebbe dispiaciuta al commissario Maigret). Il festival debutterà il 17 ottobre prossimo e, tra le varie sezioni, ce ne sarà una teatrale, dove appunto sarà rappresentata Lettre à me mére, un omaggio in occasione del 25° dalla scomparsa del romanziere. Il lavoro teatrale sarà curato da Jean-Baptiste Baronian, con l'interpretazione di Robert Benôit (che nel 2009 aveva presentato proprio a Cognac un'altro calssico simenoniano "Lettre à mon juge").
Il festival darà spazio alla letteratura, al cinema, alla television e alla graphic novel, ma del programma definitivo ve ne parleremo un po più in là, dopo l'estate.
Il festival darà spazio alla letteratura, al cinema, alla television e alla graphic novel, ma del programma definitivo ve ne parleremo un po più in là, dopo l'estate.
giovedì 24 aprile 2014
SIMENON SIMENON, ECCO COME L'ABBIAMO CONOSCIUTO/2
Claudio Binotto - Tre anni fa, alla veneranda età di 56 anni, e dopo una vita di sterminate letture, ho incontrato Simenon, non so perché così tardi, ma è successo questo. Da allora, dopo avere letto ed acquistato i 75 Maigret di Adelphi, più i 4 volumi di racconti, ho letto altri 90 roman-durs, di cui sono riuscito ad acquistarne ben 80, finora, essendo gli altri di più ardua reperibilità. Da allora, praticamente, non leggo altro!! Se Adelphi si sbrigasse a pubblicare tutti i romanzi che ancora oggi mancano di una traduzione italiana - il che a tutt'oggi è a dir poco vergognoso - saremmo tutti più felici. Nell'attesa faccio ricorso a ebay per leggere ciò che ancora mi manca dell'antico lavoro di traduzione fatta decenni addietro da Mondadori. Questo incontro letterario è stato uno dei più ricchi della mia vita. Un saluto a tutti i simenoniani!
*Jean-Claude-Pirotte - Ho letto Simenon quando avevo dieci anni, l'ho riletto a venti, Lo rileggo ancora. Alcuni dei suoi eroi - che non lo sono affatto - mi accompagnano ancora. E sempre di fronte a migliaia di pagine mi chiedo: "è così che bisognerebbe scrivere. Ma chiuso il libro me lo dimentico. Potrei riaprirlo, ma sarebbe come aprirlo per la prima volta...
*Scrittore e poeta belga
Claudio - Georges Simenon ha bussato alla mia porta non molto tempo fa grazie a mio padre, fidatissimo consigliere personale in fatto di libri e non solo, che porgendomi La Camera Azzurra con uno sguardo inebriato probabilmente dal ricordo delle atmosfere plumbee, di quell'umidità che lenta s'annida nell'animo dei personaggi depredandoli solo in apparenza del calore vitale delle passioni, mi disse:"Leggilo, scorre che manco te ne accorgi". Non esitai - con il senno di poi dico fortunatamente - a seguire il suo consiglio, e in men che non si dica una nube grigiastra e opaca m'avvolse irrimediabilmente catapultandomi in un mondo dove regnava una tranquillità apparente, dove le rispettive vite di due amanti erano scandite dal ritmo lento di una quotidianità fredda e vuota, riempita solamente in quella squallida camera azzurra da una calda carnalità destinata ad esplodere in un condensato di ossessioni e criminalità. Finito il libro pensai tra me e me:"Felice di averti conosciuto Georges e grazie papà".Da allora in poi non ho più smesso di frequentare i suoi personaggi, sembra un ricordo vivido e concreto quella reazione esplosiva di Kees Popinga, una persona così tranquilla e perbene che devitalizzata da una cocente scoperta, sbatte violentemente sulle contraddizioni di una realtà che non ha nulla da offrirgli,se non la coscienza di un'esistenza di per se stessa finita ancor prima di essere iniziata. Detto questo, vorrei raccogliere a mio modo l'invito al dibattito e alla discussione che il signor Maurizio ha fatto nell'intestazione al post di Anonimo (personaggio interessante quanto il suo bel commento). Premetto che sono uno studente di Filosofia, per dire che in questo periodo oltre a Lettera Al mio giudice di Simenon sto leggendo un libro di Nietzsche, Così parlò Zarathustra. Entrambe le scelte non sono state casuali, ho deciso di accoppiare due mondi così diversi per un motivo molto semplice:da sempre si obietta alla filosofia di costruire ragionamenti astrusi e puramente concettuali a discapito del contatto con la realtà,quella fisica,quella umana di tutti i giorni che vede noi uomini gettarci a capofitto in cose delle quali non comprendiamo neanche il senso profondo, né sentiamo il bisogno di indagarlo. In modo diverso, con mezzi e forme diverse, sia Nietzsche che Simenon hanno posto al centro della loro scrittura l'uomo e la sua condizione. Non voglio assolutamente forzare paragoni o instaurare parallelismi che non si reggano, ma le profondità umane ricercate e trovate da Georges mi stanno aiutando a nuotare meglio nell'oceano tempestoso di Zarathustra, dove c'è sentimento,dolore nel racconto di un agire dell' uomo che ha tradito le sue stesse attese degenerando in qualcosa che deve essere necessariamente superato. Da un lato Simenon mi dà l'idea d'essere uno speleologo che non esaurisce mai la sua voglia di andare sempre più giù, sempre più in profondità nelle ambiguità e nelle complessità di un animo umano che non sembra aver mai un fondo;dall'altro lato c'è Nietzsche, il suo manifesto malessere nei confronti dello schifo che l'uomo è stato capace di generare e nel quale naviga fiero e presuntuoso, senza dubitare mai della rotta intrapresa.
Cristina De Rossi - Un regalo di quando compii sedici anni. Un mio zio professore, appassionato di letteratura francese, mi regalò Maigret e il ladro pigro. Me lo ricordo a distanza di anni perchè mi sembrava un titolo buffo, buono per un romanzo umoristico. E mio zio mi disse "Auguri Cri... e vedrai che questo libro sarà la porta che ti farà entrare nel mondo della letteratura francese".
Zio Roberto aveva ragione, però entrai prima nella stanza di Maigret (di cui lessi decine e decine di libri) poi, nella grandissima casa di Simenon e poi effettivamente nel mondo della letteratura francese. Ma da allora, tra gli altri, sul mio comodino troverete sempre o un Maigret o un romanzo di Simenon.
martedì 22 aprile 2014
SIMENON SIMENON. CLASSIFICHE E SHARE: "MINACCE" SMORZATE DALL'UOVO DI PASQUA
La settimana prima di Pasqua ha visto l'ultima raccolta di racconti di Maigret, scendere di qualche posto dopo l'exploit della settimana precedente.
Iniziamo subito dalla classifica stilata da Nielsesn Bookscan (6-12 aprile) per l'inserto TuttoLibri de La Stampa di sabato scorso dove Minacce di morte ha perso la prima posizine per occupare la seconda nella sezione "Tascabili". Per quanto riguarda RCult de La Repubblica di Pasqua, secondo Eurisko (7-13 aprile), invece staziona nella stessa sezione, la seconda posizione della settimana prima. Meno buone le stime fatte GFK per l'allegato La Lettura del Corriere della Sera di domenica: dal 6° al 9° posto della sezione "Narrativa straniera".
Se dalle librerie passiamo allepiattaforme che vendono i libri on-line, vediamo che nella Top 100 di Internet Book Shop la raccolta simenoniana perde un posto, dal 16° al 17° e nona è la posizione dove invece lo ritroviamo su Feltrinelli.it. Per gli ebook segnaliamo che l'ultimo Maigret in versione digitale occupa il 2° posto nella classifica della Rizzoli.it
Sempre numeri, ma dai libri alla televisione. Ecco telespettatori e share delle puntate del Maigret con Bruno Crémer trasmesso alla viglia di Pasqua da LA7:
511.000 spettatori (share 2.13%) e 302.000 (share 2.11%) rispettivamente per il primo e il secondo episodio che l'emittente manda in onda uno dopo l'altro. I dati consolidano i livelli delle settimane precedenti.
Iniziamo subito dalla classifica stilata da Nielsesn Bookscan (6-12 aprile) per l'inserto TuttoLibri de La Stampa di sabato scorso dove Minacce di morte ha perso la prima posizine per occupare la seconda nella sezione "Tascabili". Per quanto riguarda RCult de La Repubblica di Pasqua, secondo Eurisko (7-13 aprile), invece staziona nella stessa sezione, la seconda posizione della settimana prima. Meno buone le stime fatte GFK per l'allegato La Lettura del Corriere della Sera di domenica: dal 6° al 9° posto della sezione "Narrativa straniera".
Se dalle librerie passiamo allepiattaforme che vendono i libri on-line, vediamo che nella Top 100 di Internet Book Shop la raccolta simenoniana perde un posto, dal 16° al 17° e nona è la posizione dove invece lo ritroviamo su Feltrinelli.it. Per gli ebook segnaliamo che l'ultimo Maigret in versione digitale occupa il 2° posto nella classifica della Rizzoli.it
Sempre numeri, ma dai libri alla televisione. Ecco telespettatori e share delle puntate del Maigret con Bruno Crémer trasmesso alla viglia di Pasqua da LA7:
511.000 spettatori (share 2.13%) e 302.000 (share 2.11%) rispettivamente per il primo e il secondo episodio che l'emittente manda in onda uno dopo l'altro. I dati consolidano i livelli delle settimane precedenti.
sabato 19 aprile 2014
SIMENON SIMENON. BUONA PASQUA E BUONE FESTE
Cosa faceva a Pasqua Simenon?
Non lo sappiamo. Certo con i bambini
uova e ciocolato non saranno mai macate.
Se poi il romanziere sentisse la festività...
beh questo non lo sappiamo: convinzione religiosa,
convenzione sociale...
Simenon-Simenon non mancherà
di rispetto a chi è convinto
e non criticherà chi rispetta
anche solo la tradizione.
Quest'anno Pasqua cade il 21 aprile,
e, almeno per quello che riguarda
questo giorno del 1969, sappiamo che
Simenon completava la stesura di
Maigret et le tueur (ma quell'anno
il 21 aprile non era Pasqua...
era già stata il 6 dello stesso mese).
Buone feste quindi a tutti quelli
che ci seguono, perché è merito loro se,
mese per mese, Simenon-Simenon
cresce un po' di più...
Noi ci prendiamo un paio di giorni di vacanza,
arrivederci a martedi 22 aprile e auguri!
Non lo sappiamo. Certo con i bambini
uova e ciocolato non saranno mai macate.
Se poi il romanziere sentisse la festività...
beh questo non lo sappiamo: convinzione religiosa,
convenzione sociale...
Simenon-Simenon non mancherà
di rispetto a chi è convinto
e non criticherà chi rispetta
anche solo la tradizione.
Quest'anno Pasqua cade il 21 aprile,
e, almeno per quello che riguarda
questo giorno del 1969, sappiamo che
Simenon completava la stesura di
Maigret et le tueur (ma quell'anno
il 21 aprile non era Pasqua...
era già stata il 6 dello stesso mese).
Buone feste quindi a tutti quelli
che ci seguono, perché è merito loro se,
mese per mese, Simenon-Simenon
cresce un po' di più...
Noi ci prendiamo un paio di giorni di vacanza,
arrivederci a martedi 22 aprile e auguri!
venerdì 18 aprile 2014
SIMENON SIMENON. LA CHAMBRE BLEUE ARRIVA IN CONCORSO A CANNES
Durante la conferenza stampa di ieri, sono stati resi noti i titoli dei film che parteciperanno all'edizione 2014 del Festival Internazionale del Cinema di Cannes, che si svolgerà dal 14 al 24 maggio.
L'adattamento per il grande schermo del romanzo simenoniano La chambre bleue, diretto e interpretato da Mathieu Amalric, è rientrato in Un certain regard, una delle due sezioni di cui sono divise le pellicole in concorso.
Un buon risultato per un film che era stato definito dallo stesso Amalric una realizzazione a basso costo. Lavorazione iniziata con le riprese a luglio scorso e uscita prevista per aprile 2014. Un film realizzato molto velocemente, tanto che lo stesso regista, scherzando ma non troppo, affermava di volersi attenere anche al ritmo lavorativo del romanziere che, come è a tutti noto, terminava i suoi libri in poco più di una settimana.
Vale la pena ricorda che La chambre bleue fu scritto da Simenon nel '63, nel periodo svizzero, alla vigilia del trasferimento dal castello di Echandens alla grande villa da lui fatta costruire ad Epalinges. Uscì poi nel gennaio del 1964 per i tipi di Presses de La Cité.
Il romanzo racconta la torbida passione di due amanti, Tony e Andrée, travolti dalla loro storia sensuale che inizia appunto nella camera blu dell'Hotel dei Viaggiatori. I coniugi dei due muoiono entrambe, prima il marito di lei in condizioni misteriose e poi la moglie di lui, avvelenata. La coppia di amanti terribili viene messa sotto accusa...
Un romanzo a tinite forti dove l'autore mette in mostra la sua capacità di creare personaggi di spessore, la sua abilità nella costruzione psicologica dei protagonisti e la sua bravura nel rendere realisticamente quelle atmosfere cupe e tragiche che qualcuno definirebbe noir.
Sullo schermo Tony è interpretato dallo stesso Amalric e Andrée da Lèa Drucker.
Questo, se non andiamo errati, dovrebbe essere il sessantunesimo adattamento per il grande schermo dei romanzi di Simenon. Chi ne volesse un elenco può leggersi un nostro vecchio post: Film tratti dai romanzi di Georges Simenon
L'adattamento per il grande schermo del romanzo simenoniano La chambre bleue, diretto e interpretato da Mathieu Amalric, è rientrato in Un certain regard, una delle due sezioni di cui sono divise le pellicole in concorso.
Un buon risultato per un film che era stato definito dallo stesso Amalric una realizzazione a basso costo. Lavorazione iniziata con le riprese a luglio scorso e uscita prevista per aprile 2014. Un film realizzato molto velocemente, tanto che lo stesso regista, scherzando ma non troppo, affermava di volersi attenere anche al ritmo lavorativo del romanziere che, come è a tutti noto, terminava i suoi libri in poco più di una settimana.
Vale la pena ricorda che La chambre bleue fu scritto da Simenon nel '63, nel periodo svizzero, alla vigilia del trasferimento dal castello di Echandens alla grande villa da lui fatta costruire ad Epalinges. Uscì poi nel gennaio del 1964 per i tipi di Presses de La Cité.
Il romanzo racconta la torbida passione di due amanti, Tony e Andrée, travolti dalla loro storia sensuale che inizia appunto nella camera blu dell'Hotel dei Viaggiatori. I coniugi dei due muoiono entrambe, prima il marito di lei in condizioni misteriose e poi la moglie di lui, avvelenata. La coppia di amanti terribili viene messa sotto accusa...
Un romanzo a tinite forti dove l'autore mette in mostra la sua capacità di creare personaggi di spessore, la sua abilità nella costruzione psicologica dei protagonisti e la sua bravura nel rendere realisticamente quelle atmosfere cupe e tragiche che qualcuno definirebbe noir.
Sullo schermo Tony è interpretato dallo stesso Amalric e Andrée da Lèa Drucker.
Questo, se non andiamo errati, dovrebbe essere il sessantunesimo adattamento per il grande schermo dei romanzi di Simenon. Chi ne volesse un elenco può leggersi un nostro vecchio post: Film tratti dai romanzi di Georges Simenon
giovedì 17 aprile 2014
SIMENON SIMENON. INCONTRARE SIMENON
Pubblichiamo oggi un post tratto da un commento di ieri. Lo abbiamo ritenuto molto interessante e ben scritto tale da evidenziarlo in questo spazio. Si tratta di un punto di vista e di una visione personale di Simenon, delle sue opere e del suo mondo e di una voce che rende "Simenon-Simenon" più ricco, più vario e sempre più in sintonia con i propri lettori.
Questo come altri che, speriamo, andremo a pubblicare, riporteranno magari opinione molto diverse e, ci auguriamo provocheranno altri commenti e susciteranno dibattiti. E' per questo che ringraziamo L'Anonimo (ma non sarebbe meglio un bel "nom de plume"?... se non altro per non confondersi poi con altri che scrivono firmandosi: "anonimi"), lo ringraziamo quindi e vi invitiamo a leggere il suo intervento.
Forse sono un paio d'anni che ho scoperto o mi sono imbattuto, come accade a Cappuccetto Rosso nel bosco, in George Simenon. Ricordo Maigret in bianco e nero. Ma non badavo troppo chi fosse lo scrittore che aveva creato il commissario. Questa disattenzione era di certo data dall'età e della poca importanza che quelle indagini avevano a che fare con il presente che si vive. E poi la mia città piena di contraddizioni, canzoni in dialetto, l'idea romantica dell'amore e quella del sesso delle prostitute dei Quartieri Spagnoli e giù alla Ferrovia e lungo la Marina verso la zona industriale dei quartieri operai la disoccupazione e la delinquenza grande e piccola o la camorra che si spartiva e si spartisce i quartieri del centro come della periferia e intorno al porto e a l'aeroporto. Le brave famiglie che attraverso la crescita dei propri figli venivano al contatto con la droga di ogni genere e la devastazione individuale e la morte collettiva di molte generazioni. E i ragazzi che lottavano e cercavano di lottare per una società e un mondo migliore o comunque vicino alle esigenze e bisogni e sofferenze materiali di intere popolazioni. E comunque ognuno, maschi e femmine, a fare i conti con la propria esistenza individuale specie quando non ci si aggrega e il disfacimento del tessuto sociale va in frantumi e cade a pezzi. E qualche pratica di scrittura e lettura per cercare di capire e riflettere, attraverso, i romanzi, la propria vita e quelle altrui. E in quali letture tuffarsi, ognuno con i propri tempi, per afferrare attraverso le storie la realtà tangibile di personaggi inesistenti ma in cui potersi riflettere e guardare gli altri da sè? Chiaramente i classici proposti da tutte le scuole, gli insegnanti e gli amanti della letteratura. Certo. In tutto questo si adagia e si insinuano i primi romanzi di uno scrittore fotografato sempre in compagnia della sua pipa. Un immagine più classica dei contenuti stessi dei romanzi dello stesso scrittore di origine belga e francese di adozione. Come è stato e chi a farmi avvicinare a Georges Simenon. Più che delle persone in carne ed ossa, credo delle recensioni o sui giornali, inserti e settimanali e riviste. Dopo quattro cinque romanzi, (le inchieste di Maigret non ne ho letto nemmeno una) mi sono sentito lentamente avviluppato ... in fondo in quale ragnatela? E' notorio che leggere seduti in poltrona accanto a un lume o stesi a letto nel silenzio delle notte le disgrazie degli inferni altrui ci fa sentire esclusi e nello stesso tempo(inclusi)nella tragedia nella soppressione di uno o più esseri umani. Insomma viaggiamo nella mente e nei gesti di un assassino o un'assassina ma ne siamo distanti e questo ci rassicura. Mi sono chiesto perché i romanzi di Georges Simenon mi prendono e mi affascinano così tanto e piano piano e poi in maniera totale come il veleno di un serpente. E sapere o scoprire da me che Georges Simenon era un conservatore, un reazionario o addirittura un fascista e nazista alla Celine, a detta di molti il grande Celine, m'inquieta ancor più. Eppure non m'interessa ora disputare se Simenon fosse un fascista o un comunista, ma mi disturba di certo la capacità di scendere nell'animo umano e poterne vedere il percorso nello specchio della scrittura, anzi di una storia. E non m'interessa nemmeno capire la psicologia dei personaggi di Simenon. Penso a Simenon come a uno che sa raccontarci una storia.
redo che sia fondamentale saper raccontare una storia. Al momento non so dire se tutti i romanzi di Simenon abbiano una sorta di canovaccio scaletta, il successo della forma, che lui userà in tutte le altre storie. Forse siamo accanto a un camino, una stufa o in un appartamento riscaldato e Simenon ci fa vedere ed entrare in una una stanza(corpi e anime e per anime intendo le sensibilità o le sensibilità che con una improvvisa o meditata capriola diventano efferatezza, in nome delle corde allo stato brado dell'amore, della passione o del sesso. Forse Simenon attraverso le storie dei personaggi dei suoi romanzi, personaggi che sembrano nascere e crescere in carne e ossa mentre si prosegue nella lettura, vuol dire o suggerirci che gli uomini per quanto aspirino e lottino per la piena e consapevole libertà, praticamente sono incatenati e prigionieri delle propri passioni umane che inevitabilmente quando vivono o sono punte dalla lava della vita, portano al disastro e alla distruzione di sè e degli altri. Gli esseri umani perduti, sempre e comunque. Eppure i personaggi dei romanzi di Simenon sono mossi dall'amore. L'assassino pare sia proprio l'amore. Forse è questo che ci affascina in Simenon, cioè tenere nascosti i nostri "tradimenti". Il tradimento come legge sottostante e suprema dell'attuale (e futura...) società. Simenon così lontano così vicino dalla realtà in cui siamo immersi. (Anonimo)
Questo come altri che, speriamo, andremo a pubblicare, riporteranno magari opinione molto diverse e, ci auguriamo provocheranno altri commenti e susciteranno dibattiti. E' per questo che ringraziamo L'Anonimo (ma non sarebbe meglio un bel "nom de plume"?... se non altro per non confondersi poi con altri che scrivono firmandosi: "anonimi"), lo ringraziamo quindi e vi invitiamo a leggere il suo intervento.
Forse sono un paio d'anni che ho scoperto o mi sono imbattuto, come accade a Cappuccetto Rosso nel bosco, in George Simenon. Ricordo Maigret in bianco e nero. Ma non badavo troppo chi fosse lo scrittore che aveva creato il commissario. Questa disattenzione era di certo data dall'età e della poca importanza che quelle indagini avevano a che fare con il presente che si vive. E poi la mia città piena di contraddizioni, canzoni in dialetto, l'idea romantica dell'amore e quella del sesso delle prostitute dei Quartieri Spagnoli e giù alla Ferrovia e lungo la Marina verso la zona industriale dei quartieri operai la disoccupazione e la delinquenza grande e piccola o la camorra che si spartiva e si spartisce i quartieri del centro come della periferia e intorno al porto e a l'aeroporto. Le brave famiglie che attraverso la crescita dei propri figli venivano al contatto con la droga di ogni genere e la devastazione individuale e la morte collettiva di molte generazioni. E i ragazzi che lottavano e cercavano di lottare per una società e un mondo migliore o comunque vicino alle esigenze e bisogni e sofferenze materiali di intere popolazioni. E comunque ognuno, maschi e femmine, a fare i conti con la propria esistenza individuale specie quando non ci si aggrega e il disfacimento del tessuto sociale va in frantumi e cade a pezzi. E qualche pratica di scrittura e lettura per cercare di capire e riflettere, attraverso, i romanzi, la propria vita e quelle altrui. E in quali letture tuffarsi, ognuno con i propri tempi, per afferrare attraverso le storie la realtà tangibile di personaggi inesistenti ma in cui potersi riflettere e guardare gli altri da sè? Chiaramente i classici proposti da tutte le scuole, gli insegnanti e gli amanti della letteratura. Certo. In tutto questo si adagia e si insinuano i primi romanzi di uno scrittore fotografato sempre in compagnia della sua pipa. Un immagine più classica dei contenuti stessi dei romanzi dello stesso scrittore di origine belga e francese di adozione. Come è stato e chi a farmi avvicinare a Georges Simenon. Più che delle persone in carne ed ossa, credo delle recensioni o sui giornali, inserti e settimanali e riviste. Dopo quattro cinque romanzi, (le inchieste di Maigret non ne ho letto nemmeno una) mi sono sentito lentamente avviluppato ... in fondo in quale ragnatela? E' notorio che leggere seduti in poltrona accanto a un lume o stesi a letto nel silenzio delle notte le disgrazie degli inferni altrui ci fa sentire esclusi e nello stesso tempo(inclusi)nella tragedia nella soppressione di uno o più esseri umani. Insomma viaggiamo nella mente e nei gesti di un assassino o un'assassina ma ne siamo distanti e questo ci rassicura. Mi sono chiesto perché i romanzi di Georges Simenon mi prendono e mi affascinano così tanto e piano piano e poi in maniera totale come il veleno di un serpente. E sapere o scoprire da me che Georges Simenon era un conservatore, un reazionario o addirittura un fascista e nazista alla Celine, a detta di molti il grande Celine, m'inquieta ancor più. Eppure non m'interessa ora disputare se Simenon fosse un fascista o un comunista, ma mi disturba di certo la capacità di scendere nell'animo umano e poterne vedere il percorso nello specchio della scrittura, anzi di una storia. E non m'interessa nemmeno capire la psicologia dei personaggi di Simenon. Penso a Simenon come a uno che sa raccontarci una storia.
redo che sia fondamentale saper raccontare una storia. Al momento non so dire se tutti i romanzi di Simenon abbiano una sorta di canovaccio scaletta, il successo della forma, che lui userà in tutte le altre storie. Forse siamo accanto a un camino, una stufa o in un appartamento riscaldato e Simenon ci fa vedere ed entrare in una una stanza(corpi e anime e per anime intendo le sensibilità o le sensibilità che con una improvvisa o meditata capriola diventano efferatezza, in nome delle corde allo stato brado dell'amore, della passione o del sesso. Forse Simenon attraverso le storie dei personaggi dei suoi romanzi, personaggi che sembrano nascere e crescere in carne e ossa mentre si prosegue nella lettura, vuol dire o suggerirci che gli uomini per quanto aspirino e lottino per la piena e consapevole libertà, praticamente sono incatenati e prigionieri delle propri passioni umane che inevitabilmente quando vivono o sono punte dalla lava della vita, portano al disastro e alla distruzione di sè e degli altri. Gli esseri umani perduti, sempre e comunque. Eppure i personaggi dei romanzi di Simenon sono mossi dall'amore. L'assassino pare sia proprio l'amore. Forse è questo che ci affascina in Simenon, cioè tenere nascosti i nostri "tradimenti". Il tradimento come legge sottostante e suprema dell'attuale (e futura...) società. Simenon così lontano così vicino dalla realtà in cui siamo immersi. (Anonimo)
martedì 15 aprile 2014
SIMENON SIMENON. ALLORA... ECCO COME L'ABBIAMO CONOSCIUTO...
Abbiamo scelto una decina di testimonianze di come lettori, amici e collboratori, sono venuti in contatto con i romanzi di Simenon o con le inchieste del commissario Maigret.
Se volete raccontare il "vostro incontro", scrivete o nei commenti di questo post oppure inviando una mail a simenon.simenon@temateam.com
Enrico - Anche se farà sorridere gli assidui frequentatori del sito, voglio ugualmente raccontare la mia scoperta, letteralmente folgorante, di Simenon.
Se volete raccontare il "vostro incontro", scrivete o nei commenti di questo post oppure inviando una mail a simenon.simenon@temateam.com
Enrico - Anche se farà sorridere gli assidui frequentatori del sito, voglio ugualmente raccontare la mia scoperta, letteralmente folgorante, di Simenon.
La mia passione simenoniana è arrivata nel corso della mia
maturità (che fortuna!). Da un’amica ho sentito parlare in maniera entusiastica
de La camera azzurra. Simenon era da tempo un autore che avevo in mente di “aggredire”
e poi ero impaziente di leggere un bel libro, mi fidavo del giudizio, che avrebbe riacceso in me quella
curiosità di bambino quando, insieme a tutta la famiglia, si guardava il grande
Gino Cervi interpretare quel burbero commissario francese.
Vengo
subito preso dal racconto e aspetto con impazienza che
il commissario si faccia vivo; vado avanti e, con l’aumentare del
piacere della
lettura, comincia a farsi strada un piacevolissimo dubbio … Altre poche
pagine
e al dubbio si sostituisce una certezza: ho scoperto un tesoro! I libri
di questo
signore belga mi faranno una grande compagnia e non solo con Maigret.
Termino La camera azzurra e corro nella mia libreria a comprare
un'Adelphi dove questa volta il nome del commissario è ben
chiaro in copertina.
Il tempo di divorarlo, ma finiscono tutti così presto? e subito devo prendere la terribile decisione: e ora? Romanzo o
Maigret? Sono ormai più di dieci anni che adoro crogiolarmi nel dubbio e ancora
non ho trovato una risposta.
L’unica certezza è che dei libri di Simenon, e di pochissimi
altri, non si può fare a meno.
Sapere che ci sono mi da una sensazione molto simile alla
felicità.
Paolo Bernardini - Avevo 16 anni, per la morte dell'autore nel 1989. Comprai i miei primi 4 oscar Maigret alla Standa, con lo sconto. Subito dopo conobbi le repliche notturne su Raitre di Maigret Cervi Poi arrivarono i romanzi.
Andrea Franco - Era il luglio 1998, andavo per i 16 anni, eravamo attorno al 20 luglio ed ero in vacanza con i miei genitori in un agruturismo della Liguria.
Mi annoiavo e mi misi a guardare gli scaffali di una polverosa libreria... ad un tratto mi salta all'occhio un titolo: Maigret in Olanda. Ero fissato con l'Olanda in quel periodo. La copertina colorata poi mi piacque subito ed anche il fatto che c'era un bel riassunto dei contenuti in ultima pagina. Il libro che lessi in due giorni mi conquistò, avevo letto pochissimi libri fino a quell età (a parte Jack London). Tornato a casa cercai tra una libreria di libri usati altri Maigret,ne avevo una marea tra cui scegliere...poi scoprii che l'Adelphi pubblicava i romanzi di Simenon in cui non c'era Maigret e comprai Gli sconosciuti in casa, un po' per volta sceglievo tra i volumi gia pubblicati i titoli che piu mi ispiravano e cosi, col passare degli anni, divenni un simenoniano di ferro.
Claudia Vignolo - I got my first book in a train station. It was "Maigret se amuse".
Anna Rita Romano - L'ho conosciuto nell'estate del 1993... i suoi Maigret erano abbinati a un quotidiano, la Repubblica se non sbaglio... non l'ho più lasciato...
Cinzia Ciampolini - I
miei nonni materni, mia madre, mio zio, tutti simenonisti... Ho dei
suoi romanzi in edizione italiana dei primi anni '30, una raccolta
Mondadori del 1934, un Tre camere a Manhattan del 1951 , i romanzi
pubblicati nella Medusa anni '60 , più qualche
altro in lingua originale . Tra l'altro ascoltavo tempo fa su Radio Rai 3 la
lettura de Il grande Bob. Il commentatore diceva che non si trova in
edizione italiana, ma io l'ho trovato tra i miei: fa parte di volumi-raccolta (romanzi di confessione morale, autobiografici, esotici,
parigini, ecc..) del 1967. Quando andai ad abitare a Parigi , passavo
le giornate, calepino alla mano, sulle tracce dei luoghi maigrettiani e
degli altri ancora. Credo proprio di poter dire che il mio amore,
quasi maniacale, per la letteratura francese tutta abbia proprio origine da Simenon.
Nicoletta della Corte - Folgorata da Lettera al mio giudice! E da allora è diventato una mia magnifica ossessione
Alma De Donato - figlia di libraria, prima libreria, ho quindi tutto Simenon e....l'adoro, Aspetto con ansia sempre le nuove ristampe
Giulio Masera - Ho visto Maigret alla televisione, ma non nel '64, ma in una delle varie repliche che la Rai ha poi trasmesso. Quella che ho visto io era, mi pare, a metà degli anni '80. Mi sono ricordata che mio cugino, più rande di me, leggeva Simenon, e mi sono fatto prestare una raccolta di cinque-sei romanzi I romanzi della provincia francese, che non erano dei Maigret. Letti quelli, ho alternato, e alterno tutt'ora le inchieste del Commissario ai romanzi.
Murielle Wenger - Dividevo il mio tempo libero tra le letture e la televisione... Un giorno trasmisero un telefilm poliziesco e il segugio si chiamava Maigret. Non ricordo più dopo tanti anni (forse il '75 o il '76 poteva essere "La pazza di Maigret")...A contrario ricordo benissimo che quel commissario aveva uno strano modo di parlare, con la pipa tra i denti, e il suo sorriso gentile... Il mio Maigret si chiamava Jean Richard la cui rotondità bonaria si integrava bene con le mie fantasie di bambina di dieci, dodici anni... Maigret sarebbe rimasto alla stregua di tanti miei eroi televisivi, se non avessi scoperto nella biblioteca di famiglia un piccolo romanzo in edizione tascabile, copertina sobria, con una pipa disegnata, e che raccontava - indovinate un po' - un'inchiesta del commissario... di colpo il piacere della scoperta fu decuplicato ... In effetti le trasmissioni sporadiche della serie, mi impedivano di vedere il mio eroe tanto quanto avrei voluto... Pensate ritrovarlo a volontà nei libri, quale felicità... Il primo, mi ricordo, fu Maigret et l'indicateur... Poi ho letto il mio primo roman-dur di Simenon...non ma non rcordo esattamente quale...
(La versione completa e integrale del post di Murielle la trovate qui).
lunedì 14 aprile 2014
SIMENON SIMENON. MAIGRET: MEGLIO IN LIBRERIA CHE IN TV
Non era difficie prevederlo. L'ultima raccolta dei racconti di Maigret, Minacce di morte, è entrata nelle classifiche di vendita balzando subito nelle poszioni più in vista. Clamorosa la rilevazione di Nielsen Bookscan (periodo 30 marzo- 5 aprile), riportata dall'inserto TuttoLibri de La Stampa di sabato scorso. Nella sezione "Tascabili" esordisce infatti al primo posto e, dal commnto di Luciano Genta, apprendiamo che si tratta del 13° libro più venduto in assoluto in questo periodo. Minacce di morte appare nche sulla classifica dell'allegato La Lettura del Corriere della Sera di domenica, dove la GFK (31 marzo - 6 aprile) lo posiziona alla sesta posizione della "Narrativa Straniera". E ancora primo lo ritrovamo nella classifica dei "Tascabili" stilata dall'Eurisko (31 marzo- 6 aprile) commissionata dall'inserto domenicale RCult de La Reubblica.
Insomma un esordio alla grande ma, come dicevamo all'inizio, non del tutto a sorpresa, tenendo conto che era un bel po' (da ottobre 2013) che non usciva nulla di nuovo per quanto riguarda Maigret, ma soprattutto perché ben tre dei cinque racconti (L’enigmatico signor Owen, Quelli del Gran Café e Minacce di morte) erano inediti in Italia, dopo oltre settant'anni che erano stati scritti.
Anche se andiamo a vedere i lbri venduti su web la musica non cambia. Nella classifica Top 100 di Internet Book Shop l'ultima raccolta di Maigret si piazza al 7° posto, mentre tra i primi cento della Feltrinelli.it la sua posizione é l'ottava.
Il titolo si affaccia anche alla classifica di Amazon, un piattaforma ostica per i Simenon che generalmente non vi entrano mai, nemmeno con i Maigret. Ma questa volta i commissario si affaccia anche qui, sia pure all'84° posto.
E per quanto riguarda la versione digitale, l'ebook maigrettiano si piazza alla 13a posizione sulla piattaforma Internet Book Shop.
Visto che stiamo parlando di cifre, di posizioni e successi, andiamo a vedere quello che succede per Maigret sul versante televisivo.
LA7 continua il sabato in prima serata a trasmettere gli episodi del Maigret francese con Bruno Crémer, che oramai raddoppiano, cioè vengono mandati in onda in coppia in modo da coprire prima e seconda serata. La puntata di sabato scorso ha totalizzato 453.000 spettatori (share 1.87%) nel primo episodio, e 333.000 spettatori (share 2.34%) nel secondo episodio.
Rispetto al sabato precedente (media di 538.000 spettatori e share 2,19%) la situazione si è sostanzialmente stabilizzata. Iniziato il primo marzo, possiamo ormai dire che la misura della serie è intorno ai 500.000 spettatori e ad uno share che viaggia intorno a poco più del 2%.
Insomma un esordio alla grande ma, come dicevamo all'inizio, non del tutto a sorpresa, tenendo conto che era un bel po' (da ottobre 2013) che non usciva nulla di nuovo per quanto riguarda Maigret, ma soprattutto perché ben tre dei cinque racconti (L’enigmatico signor Owen, Quelli del Gran Café e Minacce di morte) erano inediti in Italia, dopo oltre settant'anni che erano stati scritti.
Anche se andiamo a vedere i lbri venduti su web la musica non cambia. Nella classifica Top 100 di Internet Book Shop l'ultima raccolta di Maigret si piazza al 7° posto, mentre tra i primi cento della Feltrinelli.it la sua posizione é l'ottava.
Il titolo si affaccia anche alla classifica di Amazon, un piattaforma ostica per i Simenon che generalmente non vi entrano mai, nemmeno con i Maigret. Ma questa volta i commissario si affaccia anche qui, sia pure all'84° posto.
E per quanto riguarda la versione digitale, l'ebook maigrettiano si piazza alla 13a posizione sulla piattaforma Internet Book Shop.
Visto che stiamo parlando di cifre, di posizioni e successi, andiamo a vedere quello che succede per Maigret sul versante televisivo.
LA7 continua il sabato in prima serata a trasmettere gli episodi del Maigret francese con Bruno Crémer, che oramai raddoppiano, cioè vengono mandati in onda in coppia in modo da coprire prima e seconda serata. La puntata di sabato scorso ha totalizzato 453.000 spettatori (share 1.87%) nel primo episodio, e 333.000 spettatori (share 2.34%) nel secondo episodio.
Rispetto al sabato precedente (media di 538.000 spettatori e share 2,19%) la situazione si è sostanzialmente stabilizzata. Iniziato il primo marzo, possiamo ormai dire che la misura della serie è intorno ai 500.000 spettatori e ad uno share che viaggia intorno a poco più del 2%.
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un certo punto, succede quacosa e di conseguenza scivola sempre più giù, in un vortice, vittima del destino e incapace di reagire. Siamo precisamente nel mondo simenoniano.
Conclude paradassalmente Delmas dicendo che "... per la prima volta, davvero possiamo dire che Simenon ha visto il film prima di scrivere il suo romanzo, per parafrasare Borges, secondo il quale è del tutto evidente che Omero abbia letto Proust... Il festival non è ancora iniziato, ma "La chambre bleue", anche fuori concorso, sfoggia il meglio del cinema..."
Insomma questo film che doveva essere un low-budget e girato in pochi mesi, sta tirando fuori una serie di inaspettate qualità, tra le quali va segnalata, l'essenzialità, quasi scarna della regia, che non può non rimandarci alla prosa asciutta e concisa che Simenon usava nelle sue opere. Sembra inoltre che Amalric dimostri nel film una particolare padronanza della narrazione attraverso le immagini e quindi, tutto sommato, non è improbabile ritenere che La chambre bleue possa rivelarsi il suo maggior successo, almeno fino ad oggi.