martedì 22 febbraio 2011

SIMENON E IL MAIGRET SPARITO

Il lancio dei Maigret vide l'uscita contemporanea di due titoli M.Gallet décédé e Le Pendue de Saint-Pholien (fine febbraio 1931) cui seguirono a ruota Le charretier de al Providence (marzo 11931) e Pietr-Le-Letton (primi di maggio 1931). Quattro titoli in poco più di due mesi, un ritmo da quindicinale. Poi, in tutto fino al marzo del 1934, un totale 19 titoli praticamente in tre anni. A quel momento Simenon aveva trentuno anni, pubblicava con Fayard ed era ormai entrato nel finale del periodo che lui chiamava letteratura semi-alimentare, la fase preparatoria per passare a quella dei romans durs si era conclusa, tanto che proprio nel '34 la produzione dei Maigret subì un'interruzione. Per poter leggere un'altra inchiesta del commissario i francesi dovettero attendere il 1942, (a parte la raccolta  del 1938/39 nei periodici Police Film e Police Roman).Insomma quasi otto anni di distacco dal  personaggio che lo aveva reso tanto popolare? Perchè?
Intanto Simenon credeva, in realtà, che la sua serie poliziesca fosse terminata lì. Tanto che con Fayard aveva iniziato a pubblicare dei romanzi, Le Relais d'Alsace (1931)  e Le passager du Polarlys (1932). E poi andiamo a vedere quello che successe nella sua vita in quegli anni. Nel 1934 lascia Fayard per la prestigiosa Gallimard, Poi iniziano i viaggi: il tour del Mediterraneo ('34), New York, Panama e Galapagos  e poi Tahiti, Nuova Zelanda, Australia, India e Mar Rosso ('35). Nel '38 entra in contatto con André Gide, diventando un suo protetto e cui dovrà parte della buona critica di cui godranno i suoi romanzi. Nel '39 nasce il suo primogenito Marc . Nel '40 scoppia la seconda guerra mondiale che vede Simenon e famiglia nei paesini della Francia centrale. E nel frattempo ha pubblicato oltre trenta romans durs.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, fu la stessa Gallimard a far riprendere a Simenon la serie di Maigret.
Da una parte Simenon, come tanti creatori di personaggi celebri, temeva di rimanere intrapolato letterariamente come papà di Maigret, come era successo tra gli altri a Conan Doyle con Sherlock Holmes, a Rex Stout con Nero Wolfe. La situazione di Simenon però era molto diversa. Da una parte perchè rispetto ad altri gialli seriali, quelli di Simenon sono meno stereotipati, più letterari, proprio perchè sono dei gialli, già all'epoca, atipici, come atipico é il protagonista, che non è l'investigatore-super-eroe, dongiovanni, tutto azione e infallibile, stereotipo che dominava gran parte della letteratura poliziesca dell'epoca. La seconda riguarda il fatto che tra tutti i grandi giallisti, Simenon è l'unico che, oltre ad aver creato un presonaggio poliziesco di letteratura seriale di successo mondiale, ha prodotto anche molti romanzi mainstream, che é considerato da André Gide "il Balzac del '900", candidato più volte al premio Nobel. Poi però, una volta acquisito lo status di romanziere riconsosciuto dalla critica e con un grande successo tra il pubblico, Simenon probabilmente sicuro di non essere esclusivamente legato a Maigret, abbia continuato con maggior tranquillità, fino al 1972, a pubblicarne le inchieste.
Ma tutto questo basta a spiegare quegli otto anni di interruzione?

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