A giugno di ottant'anni fa' veniva pubblicata la settima puntata delle inchieste del commissario Maigret, La Nuit de carrefour (edizioni Fayard). Gli altri sei erano stati pubblicati, a ripetizione, tra febbraio e maggio del '31.
Simenon era lanciato in questa sua nuova avventura letteraria e stavolta porta il suo commissario in una landa sperduta, a contatto con un caso non semplice, che parte dall'omicido di un trafficante di diamanti e porterà ad un realtà criminale molto più complessa.
Lo sfondo come abbiamo accennato é di degrado e i personaggi, criminali o tipi oscuri, individui che sembrano essere in un modo e si rivelano tutt'altro. E poi la notte, il momento in cui succedono fatti importanti, in cui si sviluppano torbide relazioni in un'atmosfera da vero noir.
Il romanzo piace soprattutto a Jean Renoir, il regista e infatti non ci pensa due volte tanto che nell'aprile del '32 esce il film. Il primo attore che interpreta il commissario Maigret sul grande schermo è Pierre Renoir, fratello del regista.
Ma a dispetto del successo del libro il film sembra nascere sotto cattivi auspici. Alla prima visione privata i produttori si dicono sconcertati, il film è confusionario e quasi incomprensibile, insomma tutt'altra cosa rispetto al copione. La verità che le scene da pagina 73 a pagina 90, per un inspiegabile mistero, non sono state girate e nessuno se n'é accorto. L'accaduto ha del grottesco.
Per Simenon e Renoir, la riproduzione della particolare atmosfera del romanzo era così predominante da causare un incidente così grave? Renoir abbozzò una difesa accampando la teoria che la mancanza di un paio di bobine del film avrebbe accresciuto il mistero e il fascino della pellicola.
C'è un terza versione. Che è quella di Simenon, il quale raccontò in seguito che Renoir stava separandosi dalla moglie Catherine Hessling ed era particolarmente depresso, beveva moltissmo ed era quasi sempre ubriaco. Ma probabilmente, disse anche lo scrittore, c'erano anche dei problemi di budget e quindi si era cercato di risparmiare in qualche modo. Ad ogni modo il film usci lo stesso e il pubblico fu conquistato soprattutto dalla sua atmosfera.
A distanza di quarant'anni Simenon commentava tutta la vicenda: "..."La Nuit de carrefour" resta un'esperienza completamente folle, alla quale però non posso che pensare con nostalgia. Ai giorni nostri quando tutto è organizzato nei minimi particolari, non si sarebbe mai potuto lavorare in quel modo...".
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