martedì 7 giugno 2011

SIMENON. LETTERATURA ALTA O BASSA ?

Tra i critici letterari c'è ancora chi sostiene che esista un Simenon capace di creare dei romanzi di alto livello, ma anche uno che si perde ancora dietro ad una letteratura minore, più semplice e più popolare come quella dei Maigret.
Una tesi che abbiamo confutato più volte, anche se lo stesso Simenon prestò il fianco a questa interpretazione, avendo definito le inchieste del commissario letteratura semi-alimentare e la sua successiva produzione roman-durs, cioè i veri romanzi. Ma come abbiamo avuto più volte modo di affermare in questi post, crediamo invece che la matrice, il modo di scrivere, la creazione dei personaggi e delle atmosfere sia la stessa. Anche perchè uno scrittore istintivo e velocissimo nella stesura come Simenon, non poteva mettersi a tavolino e scientemente usare solo un po' della sua ispirazione, imporsi di scrivere in un modo diverso e decidere di non usare le sue capacità intuitive e creative o di usarne solo una certa percentuale. Anche perchè il suo livello dai primi racconti popolari commissionati ai migliori romanzi che ha creato nella maturità é progressivamente cambiato, evolvendosi in una forma sempre migliore sia nella scrittura, che nello stile narrativo, come pure nell'approfondimento psicologico dei personaggi.
E questo vale sia per i Maigret che per i romanzi. Poi non neghiamo, anche vista una produzione così vasta, che alcuni romanzi siano dei capolavori ed altri siano molto meno riusciti, così come vale per i Maigret. Ma Simenon stesso, nonostante la divisione che aveva costruito, ammise che verso la fine tra un romanzo e un'inchiesta del commissario non c'era quasi nessuna differenza.
Su quel quasi siamo d'accordo. Infatti quello che non va dimenticato è la struttura seriale dei Maigret che pone una serie di limitazioni (o se volete, di regole) allo scrittore in fatto di lunghezza, a causa a della ripetitività di alcune situazioni o contesti, perché lavora con un protagonista che, con il tempo può cambiare un po', ma è sempre lo stesso, come sempre gli stessi sono gli altri personaggi fissi.
Piuttosto la capacità di Simenon e stata quella di usare dei temi, degli schemi narrativi ed un linguaggio che hanno saputo affascinare, letterati, uomini di grande cultura, ma pure la gente comune che si ritrova nelle sue storie e che le legge con facilità, grazie ad uno stile essenziale, scorrevole, universale. E a proposito di questo argomento vogliamo citare un intervento di Gilbert Sigaux, studioso e storico di Simenon.
"...Se comunica con i lettori di ogni livello, se tocca l'uomo qualunque e Gide, o Henry Miller, o Jung, è perché sa suscitare in ciascuno una stessa paura, un identico stupore di fronte alla vita, un medesimo terrore e un'eguale pietà. Non c'è posto per nessuna convenzione morale in questa ricerca e in questo lento cammino. Il romanziere  si mette all'interno dell'uomo e ci fà sentire il rumore della sua vita, ci fà seguire il suo destino, e quindi lo accompagna fino alle conseguenze estreme...".

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