Non che non ci sia proprio nulla in comune. Ma non si riscontrano, almeno a nostro avviso, analogie significative, nel linguaggio, nel modo di essere, nel metodo di indagine. Stiamo parlando di due celebri commissari. Uno da tempo molto famoso in tutto il mondo, il commissario Maigret, e uno che è sulla buona strada e che già ha una fama internazionale, il commissario Montalbano.
E invece spesso si scrive sui giornali, si sentono fare commenti alla radio o alla tv dove si sottindende che tra i due poliziotti letterari una qualche comunanza ci sia. L'unico punto di contatto concreto è la persona Camilleri produttore delegato Rai della serie di Maigret prodotta dalla Rai a metà degli anni sessanta (vedi il post del 4 agosto Simenon. Quando Camilleri lo incontrò) e da diversi anni autore della serie del commissario (anch'essa trasposta in un sceneggiato televisivo Rai). Oggi il quotidiano veronese L'Arena intervista Andrea Camilleri a proposito del fatto che stasera gli verrà conferito il premio alla carriera dal Fondazione Campiello, una sorta di regalo di compleanno dal momento che martedì prossimo compirà 86 anni. Il giornalista Antonio di Lorenzo nella pagina della cultura di ieri gli ha fatto una seri di domande da cui ne abbiamo estrapolato tre che riguardano appunto i due commissari. Eccole qui di seguito.
Antonio di Lorenzo - Lei ha prodotto negli anni Sessanta anche il commissario Maigret televisivo. Chi le è più simpatico tra i suoi commissari?
Andrea Camilleri - Non c'è dubbio, Jules Maigret. Montalbano non mi è simpatico. Oltretutto a Maigret devo anche la mia tecnica di scrittore, che è la stessa di Simenon.
A.d.L. - Vale a dire?
A.C. - Ero un produttore piuttosto puntiglioso e osservavo Diego Fabbri come lavorava alla sceneggiatura: smontava, destrutturava e rimontava le pagine.
Ho imparato da lì e messo da parte, mai immaginando che mi sarei messo a scrivere romanzi. Quando è successo ho tirato fuori quanto avevo imparato. A.d.L. - C'è qualche differenza tra i due commissari?
A.C - Certo. Montalbano non si mette mai nei panni del morto, come invece fà Maigret. E poi Maigret è già sposato e sua moglie cucina benissimo. Montalbano non è sposato e Livia non è un granché in cucina...
Insomma qui c'è una conferma. E un'ammissione chiara. I due commissari sono diversi come poliziotti, hanno un approccio differente nei confronti delle indagini e d'altra parte le caratteristiche personali se non proprio antitetiche, si discostano assai, ma... C'è un ma. Camilleri ammette di essere debitore nei confronti delle inchieste di Maigret scritte da Simenon e addirittura definisce la propria tecnica di scrittore "la stessa di Simenon". Personalmente siamo lettori ed estimatori della prima ora anche di Camilleri e della sua serie con Montalbano. Ma sul fatto che la sua scrittura sia la stessa di Simenon, beh su questo non siamo d'accordo. Non si tratta di un giudizio di valore, ma di un'analisi approfondita di entrambe le serie e crediamo che la struttura narrativa, lo stile linguistico e l'approccio creativo di Camilleri sia molto diverso di quello di Simenon. Se meglio o peggio questo ce lo sapremo, o meglio, si potrà dire tra cinquanta, sessanta o settanta anni. Camilleri è letterariamente ancora giovane dal momento che, anche se ha iniziato a scrivere poco più di trent'anni fa', il grande successo e la popolarità sono venuti proprio con Montalbano, serie iniziata nel 1994, 17 anni fa' con 27 tra romanzi e raccolte di raccconti pubblicati ad oggi. Simenon, dopo diciassette anni dal lancio di Maigret ne aveva pubblicati 55 (più 65 romas-durs nello stesso periodo)... certo la quantità, non fà la qualità, ma il caso di Simenon certamente esula da questo luogo comune...
Certo che non ci sono affatto somiglianze! Rimane solo il fatto che Montalbano spesso cita Simenon e a volte Maigret, come letture che lo appassionano. Ecco.
RispondiEliminaMa sia Maigret che Montalbano sono veramente serie avvincenti e non me ne appago mai: ho letto tutto, ma proprio TUTTO!
E ora che faccio?
Ricomincio da capo?
...Simenon e' morto e Camilleri... beh, quanto potra' scrivere ancora...?