giovedì 22 settembre 2011

SIMENON. PARDON... I MEDICI

Per Simenon quella dei medici é sempre stata un categoria nei confronti della quale ha avuto più che ammirazione diremo attrazione. Lui stesso, se il padre non si fosse prima ammalato e non fosse poi morto, non avrebbe abbandonato la scuola e almeno nelle intenzione avrebbe voluto frequentare medicina.
Lo stesso accade per Maigret. Nella biografia del commissario, immaginata da Simenon, il padre morì anche lui abbastanza giovane e Jules dovette interompere i suo studi in medicina e, grazie ai buoni uffici di uno zio, entrò in polizia.
Poi non va dimenticato che spesso Simenon ha dichiarato il gradimento della loro compagnia. "...succede che sia con loro che mi ritrovi più a mio agio - dichiarava in un'intervista a Paris Match nel '67 - forse perché sull'uomo hanno lo stesso punto di vista di un romanziere...".
Anche nei suo libri troviamo a questo proposito personaggi i quali hanno un che di autobiografico. Per esempio il protagonista di Lettre a mon juge (1947) che racconta la sua infanzia "...nella pensione che gestiva mia madre c'erano spesso molti studenti di medicina. Non si parlava altro che di medicina. Di consegenza ero incuriosito tanto da leggere i loro libri. Ricordo bene di aver studiato l'opera di anatomia di Testut..."
E questa è una chiara trasposizione di quanto succedeva a Liegi al piccolo Simenon, proprio con quegli studenti cui la madre affittava alcune camere della loro casa e quando lui andava a leggersi i loro testi universitari, chissà capendo cosa, ma c'era dell'attrazione.
Certo ci fu anche un medico che nel '40 gli combinò un bello scherzo, a Fontenay  gli diagnosticò un cuore malato e una prospettiva di vita di due anni (leggi il post del 5 aprile  Simenon. Quando credette (o fece credere) di essere quasi morto ).
Ma ci fu anche la famosa intervista che gli fecero ben cinque medici della rivista Médicine et Hygiène, cui Simenon si sottopose di buon grado, rispondendo a tutte le loro domande e dando segno di grande fiducia nella loro classe  (vedi il post del 22 dicembre 2010 Simenon sotto esame... psichiatrico ).
E poi, tornando a Maigret, non bisogna dimenticare i coniugi Pardon. Sappiamo che i Maigret sono una coppia molto casalinga, vita mondana quasi inesistente,  qualche passeggiata la domenica pomeriggio, qualche rara volta al cinema.
Però una volta al mese c'è la cena con i loro amici Pardon. Lei casalinga come M.me Maigret e lui medico. L'unico amico, se così può essere definito, di Jules Maigret è un medico. Le coppie si scambiano gli inviti, una cena a casa dei Maigret e una a casa dei Pardon. Per le mogli diventa quasi una gara di cucina, i mariti si gustano i manicaretti, ma poi si appartano, fumano e parlano. E spesso, un po' per deformazione professionale di Pardon, un po' per l'interesse mostrato da Maigret, finiscono a parlare di medicina...pardon, de médicine.

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