sabato 18 febbraio 2012

SIMENON TRA GALLIMARD E PRESSES DE LA CITE'

Non se parla molto. Ma nel passaggio tra le edizioni Gallimard e La Presses de La Cité, ci furono tre romanzi pubblicati da un piccolo editore, le Edition de La Jeune Parque. Erano ormai una decina d'anni che Simenon faceva parte della scuderia di patron Gaston, ma i rapporti si erano andati via via deteriorando. Simenon con il passare degli anni aveva sempre più alzato le sue pretese, anche quando i suoi romanzi non si rivelavano un successo commerciale immediato. Il romanziere attribuiva le scarse vendite all'organizzazione editoriale (da un resoconto del '42 risultavano ad esempio per "Le Locataire" '34  25.541 copie, "Le Pitard" '35 addirittura 10.970 copie per risalire alle 12.255 di "Le Bourgmestre de Furne"). Con queste vendite Gallimard aveva tagliato le tirature abituali quasi del 50%, cosa che mandò su tutte le furie Simenon, come quando il comitato dei lettori dette parere negativo su uno dei suoi romanzi. E poi c'era un altro fattore. In mezzo a tutti i grandi nomi della casa editrice, Simenon si sentiva uno dei tanti e quindi non sufficientemente considerato. Insomma la sua insoddisfazione lo portò a forzare i rapporti con l'editore proprio in vista del rinnovo del contratto, forse da un parte cercando la rottura, ma forse anche per sentirsi più considerato. E gli andò bene. Il suo acconto salì dal 10 al 12% fino a 10.000 copie, per aumentare fino al 15% fino a 30.000 copie, e addirittura al 18% oltre quella soglia. In più ottenne di poter pubblicare con un altro editore i suoi prossimi tre romanzi. Gallimard, che con lui aveva un contratto fino al 1946,  era un po' con le spalle al muro. Non avrebbe voluto perdere una firma come Simenon, ma per lui si trattava di un passivo non indifferente, nessun un guadagno, ma quello che più di tutto gli interessava era mantenere aperta la possibilità di continuare ad annoverarlo tra la sua scuderia di autori.
Ed ecco questa specie di intervallo che porta Simenon a pubblicare con la piccola Edition del La Jeune Parque tre romanzi non da poco che nel temp la critica avrebbe apprezzato. Si tratta infatti del famoso La Fenetre des Rouet (1945), del notevole La Fuite de Monsieur Monde (1947), considerato uno dei capolavori dello scrittore e in seguito anche Le Passeger clandestin (1947).
In quel periodo Simenon fa la conoscenza di Sven Nielsen, che dopo diverse esperienze editoriali aveva aperto una distribuzione di libri, Messaggeries du Livre, ma che da tempo aveva intenzione di sperimentare l'attività di editore. Quando nel '45 i due si incontrano a Parigi si piacquero e subito nacque un feeling che porterà alla nascità de La Presses de La Cité, una società editrice di cui il 45% era detenuto da Simenon stesso. L'altro 45% era di Nielsen e il rimanente 10% di un agente letterario americano, Max Becker.
E così la scelta di Simenon era fatta. Il piccolo invece del più prestigioso degli editori francesi. La possibilità di decidere, controllare e dettare la strategia editoriale di tutta la sua produzione. E delle condizioni he avrebbero fatto tremare i polsi a Gallimard stesso: il 15% fino a 20.000 copie, e il 20% sopra quel livello, in più  300.000 franchi per iniziare e la cessione dei  diritti per dieci anni. Simenon inoltre tenne per sè il 100% di tutti i diritti delle pubblicazioni all'estero, dei diritti cinematografici e di ogni altro diritto  etra-letterario.
Certo si trattava di condizioni davvero molto draconiane, che probabilmente nessun altro editore avrebbe accettato, ma detenere l'esclusiva delle opere di Simenon, negli anni successivi dimostrerà invece quanta lungimiranza editoriale e commerciale avesse dimostrato Sven Nielsen, con cui Simenon continuò a pubblicare fino alla propria scomparsa.

1 commento:

  1. la ricostruzione del passaggio da gallimard a les presses de la cité con l amico sven nielsen è assolutamente ben riportata,tant'è che non ho ùda aggiungere altro se non ricordare la particolarità dei tre romanzi pubblicati da la jeune parque,che sono tra i piu collezionati e ricercati dell opera simenoniana firmata col suo vero nome

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