Il 1938 è un anno d'oro per il romanziere. Pubblicò ben sette romanzi: Les Rescapés du Télémaque, Monsieur La Souris, Touriste de bananes, La Marie du Port, Le suspect, Les soeurs Lacroix, Le cheval blanc, oltre al già citato L'Homme qui regardait passer les trains. Non uscì nessun volume di Maigret, anche se Simenon pubblicò cinque racconti con il commissario su Police Magazine. Certo non furono scritti tutti in quell'anno, ma pubblicati sì.
Ma torniamo a L'Homme qui regardait passer les trains, uno dei più bei romanzi di Simenon, dove il protagonista compie il più classico dei "passaggi della linea", come diceva lo scrittore, in cui un piccolo uomo si libera di tutti i cliché che lo avevano fino ad allora caretterizzato agli occhi di tutti e lo avevano imprigionato in una parte che non si era scelto. E allora il tragico evento che però lo libera, lo trasporta in mondo che è l'opposto di quello che ha sempre frequentato, accompagnato da un'ondata di libertà che lo sommerge e gli cambia la mentalità, il comportamento, la prospettiva con cui guardava il mondo. La descrizione di questa trasformazione é da parte di Simenon magistrale, ad iniziare dalla tragedia che scatena tutto il cambiamento, l'esigenza di fuggire e la metamorfosi da individuo integrato nella società, ligio a tutte le convenzioni ad un emarginato che si sente libero di comportarsi come i suoi istinti, fino ad allora repressi, gli avevano negato.

La degradazione è seguita passo passo come solo Simenon sa fare, costringendoci all'identificazione con questo piccolo uomo che passa dal grigiore di un'esistenza spenta, all'euforica e inebriante sensazione di libertà e di liberazione, sino al declino ineluttabile verso una fine indecorosa, non da "mostro" come la polizia e l'opinione pubblica l'ha soprannominato, ma da piccolo e insignificante uomo, che forse ha commesso crimini più grandi di lui, forse senza nemmeno rendersene conto fino in fondo.
Ritengo il romanzo in oggetto uno dei migliori di simenon,l ho riletto molte volte.
RispondiEliminaQuando ho cominciato a leggere il post avrei voluto fare alcune considerazioni ma poi ho visto che le hai gia scritte tutte tu,Maurizio.
Ricordo solo che in questo romanzo troviamo il fedele collaboratore di maigret,lucas,nelle vesti di commissario.Tra i libri usciti nel '37 lo troviamo anche in "monsieur la souris",una divertente commedia in cui trova spazio anche un altro maigrettiano:lognon,l ispettore sfortunato