sabato 2 marzo 2013

SIMENON. MAIGRET E LA TRATTORIA DI TESTACCIO / 1

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Questo weekend la short-story che vi proponiamo 
è scritta da Giulio Masera. Un'immaginaria inchiesta 
di Maigret tra Roma e Parigi. Un inedità situazione 
quella del commissario a Roma  tra indagini e intingoli
a fianco di un commissario romano. Oggi la prima parte
Chiunque volesse pubblicare un racconto sullo stile di Maigret o che in qualche modo rigardi Simenon, la sua vita e le sue opere
scriva all'indirizzo
simenon.simenon@temateam.com





MAIGRET E LA TRATTORIA DI TESTACCIO
di Giulio Masera 




Sarà stata la primavera del ’60. Si respirava già un’aria tiepida e Maigret da qualche tempo non accendeva la stufa, nemmeno la sera tardi. Era una mattina tranquilla o meglio lo sembrava.

La convocazione di Comeliau arrivò all’improvviso. Quando il commissario entrò nel suo ufficio lo trovò che aveva per le mani un cablogramma.

Il giudice non si perse in convenevoli.

- Commissario, è urgente. Dovrà partire subito per Roma…

- Roma?

- E’ arrivato un cablogramma dalla questura centrale di Roma con la comunicazione che Fernand Portier avrebbe trovato rifugio nella capitale italiana, grazie alla malavita locale…

- Ecco perché sembrava scomparso!



- Già, il commissario Ranieri e il suo ispettore Giannini l’aspettano…  hanno già messo su una squadra…

Un velo d’apprensione scese per un attimo sul volto di Maigret.

- …dovrò prendere l’aereo?

Comelieu rise sotto i baffi. Sapeva bene che non amava volare, anzi lo detestava.

- Ma no, potrete prendere un wagon-lit stasera e domattina sarete a Roma.

Portier…Portier… Maigret andava con la mente a quelle indagini che ormai andavano avanti da mesi… retate, soffiate dagli informatori, serate passate ad interrogare esponenti dalla mala… apostamenti… Niente! Nessuno sapeva, nessuno parlava. Loro lì a sudare e correre in ogni direzione e intanto Portier se la spassava a Roma.

- Ecco, queste sono le informazioni giunte dalla polizia romana.  Lo stanno tenendo d’occhio, ma vorrei che anche lei partecipasse alle operazioni… e poi lo conosce meglio di chiunque altro…

- Certo, anch’io ho una certa voglia di mettergli le mani addosso… ci ha preso troppo per il naso… Ora basta!... Ah… ma per l’estradizione?

- A quella poi ci penseremo, prima prendiamolo. Ma si ricordi che lei è solo un osservatore, ufficialmente non deve prendere parte alle operazioni. Ovviamente… io non ne so nulla come d’altronde il giudice De Giovanni da cui dipende l’inchiesta a Roma. Ve la vedrete lei e Ranieri.

Maigret usci dall’ufficio di Comelieu a passo veloce e di umore contrastato. Da una parte pensava con insofferenza alla preparazione della valigia, alla notte in treno, che avrebbe di certo passato in bianco… Dall’altra non vedeva l’ora di acchiappare quel Portier che tante problemi e notti insonni gli aveva causato. E poi Roma. Certo non avrebbe avuto tempo di fare il turista, ma era un viaggio che avrebbe voluto offrire a M.me Maigret. Ora invece, sia pure per lavoro, ci andava da solo… gli sembrava un po’ di tradirla.

Entrò nella stanza degli ispettori come un treno. C’era soltanto Lapointe.

- Chiama subito Janvier e informati per un biglietto ferroviario, un wagon-lit  Parigi –Roma per stasera…

- Stasera Per chi?

- Sì. Lapointe… stasera! E’ per me. Non mi pare così difficile!

Si chiuse nel suo ufficio, avvisò la moglie del’imprevisto, sicuro che così gli avrebbe preparato la valigia, ramazzò tutti i fogli e le cartelline che riguardavano il caso Portier  con cui riempi una vecchia borsa che da anni teneva in ufficio per queste occasioni. Mentre si accendeva la pipa, entrò Janvier, anche lui con la pipa accesa.

- Capo mi cercava?

- Hanno trovato Portier…

- Chi l’ha preso?... dove stava…?

- Non l’hanno ancora catturato, ma la polizia italiana l’ha segnalato a Roma… Lo tengono sotto controllo. E ora stasera mi tocca partire…

- Ci siamo, allora, è fatta, ormai per lui è finita?

Nell’aria fumosa dell’ufficio di Maigret si percepiva la fibrillazione dei due poliziotti che da tempo aspettavano questo momento

- Janvier, non correre troppo, prima bisogna prenderlo, poi c’è l’estradizione da ottenere, quindi va processato… Adesso però vai in archivio e procurami tutto quello che abbiamo foto, testimonianze,  prove… Ma in fretta che io debbo muovermi subito.

Uscito Janvier entrò Lapointe.

- Ecco il biglietto per il treno, stasera Gare de Lyon ore 22.45 destinazione Stazione Roma Termini… Per il rientro mi deve dare disposizioni…

- Magari sapessi quando tornerò… due tre giorni, una settimana, dieci giorni?... Comunque, di’ al centralino che mi passino la comunicazione con la questura centrale di Roma:  commissario…. Ranieri… e che nessuno mi disturbi durante la telefonata.

Lapointe uscì al volo come era entrato.

Aspettando la linea osservava la Senna, le cui acque baluginavano al sole primaverile, e dove si vedevano comparire le prime barche da diporto oltre alle  chiatte e ai natanti da lavoro.

Il telefono squillò.

- Bon-giurno, moi Maigret polizza française…

Maigret non se la cavava proprio con l’italiano. Se quelli non lo parlavano svelti capiva qualcosa, ma parlarlo lui era tutto un’altro discorso

- Bonjour commissare Maigret, nous attendions votre appel…

Maigret rimase piacevolmente stupito dalla buona conoscenza del francese da parte del suo collega italiano.

- Monsieur le comissaire Ranieri?

- No, je suis l’inspecteur Giannini, je fais d'interprète…

- Ah… bien…  Alors… je serai à Rome demain matin, à dix heures et demi… à la Gare Termini

- Vous nous  trouverez au quai de la station à le vôtre arrive…

-  A demain alors e merci.

- Merci à vous commissarie.

La presenza di un interprete lo sollevava, tutto sarebbe stato più facile. Ora mancavano poche ore alla partenza.

- Lapointe!

Il giovane ispettore si precipitò subito, nemmeno fosse stato dietro la porta.

- Dov’è Janvier? Doveva portarmi il dossier-Portier al completo e ancora non si vede. Cercalo e digli di venire subito. Io al massimo tra una mezz’ora vado via.
Nell’attesa si immerse a pensare a Roma, sicuramente era più caldo che a Parigi, e poi  doveva assolutamente vedere dal vivo quel monumento romano… quello con tutti quegli archi… quello rotondo… il Colossum?... Chiuse gli occhi e si vide già nella capitale italiana... (segue)

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