E' fine febbraio del 1933. Simenon si trova in Germania. Ha compiuto un tour che lo ha portato a Dusseldorf, a Colonia, a Francoforte e infine a Berlino.
Siamo nella fase finale del declino della repubblica di Weimar, in piena svalutazione del marco ed e durante l'innarrestabile ascesa del partito nazista e del suo fuhrer, Adolf Hitler.
Ma veniamo all'incontro. Simenon era sceso al Kaiserhof, un albergo di lusso, dove il capo del partito nazional-socialista e i suoi gerarchi si riunivano per delle riunioni in vista delle elezioni federali tedesche del 5 marzo.
Alloggiando nello stesso albergo per più giorni, era difficile che lui e "il Messia" non si incontrassero. Simenon l'aveva soprannominato così per i suoi discorsi e le sue deliranti teorie.
"... Ho incontrato decine di volte Hitler al Kaiserhof - avrà modo in un primo momento di raccontare lo scrittore -... sì, Hitler in persona...".
In realta come riporta in suo articolo (La géneration du désordre) pubblicato nel 1933 da Voilà, "... l'ho incontrato nell'ascensore... Quella sera si svolgeva un gran consiglio per decidere un modo per chiudere la bocca ai comunisti prima delle elezioni. Hitler proponeva di organizzare un falso attentato contro sè stesso, al fine di galvanizzare le proprie truppe. Goebbels più freddo, lo dissuase insinuandogli il dubbio che organizzare un finto attentato, avrebbe potuto far venire l'idea a qualcuno di reaizzarne uno vero. Allora pensarono al Reichstag (il progetto di incendiarlo). Mancava una settimana alle elezioni, il sabato..."
Simenon telegrafò subito la notizia a Parigi, ai giornali della sera, ma non uscì nulla, secondo lo scrittore, perchè nessuno osò pubblicare quella terribile previsione.
Ma da dove apprese quella notizia, decisa nel segreto del gran consiglio nazista? Simenon non rivela la fonte. Dice solamente che si trattava di "un amico molto fidato". Secondo altre voci, sembra che Simenon fosse stato avvicinato da una squadra segreta di comunisti, la quale aveva piazzato microfoni addirittura nel quartier generale nazista, riuscendo a sapere che era in preparazione un attentato, ma senza riuscire a capire quale potesse essere l'obiettivo. Ma se fosse andata così, come faceva Simenon a telegrafare a Parigi le informazioni complete?
Il mercoledì successivo comunque il Reichstag bruciava, Hitler vinse le elezioni, divenne cancelliere e fece aprovare delle leggi speciali che lo nominavano Fuhrer del Terzo Reich.
Le informazioni di Simenon erano di prima qualità.
L articolo in questione puo essere letto nel libro raccolta di reportages"à la rencontre des autrea"edito nel 1989 dalle edizioni 10/18
RispondiEliminaè contenuto nella serie di 7 articoli europe 33(è il sesto,se non erro)