Stiamo parlando di Jean Renoir, francese, di Charlie Chaplin, americano e di Federico Fellini, italiano .
Si tratta di tre registi che, ognuno a suo modo, ha fatto la storia del cinema in epoche diverse e in contesti differenti, ma tre cineasti di quelli che, se non fossero esistiti, l'arte cinematografica sarebbe probabilmente diversa da quello che è. Insomma tre nomi che ebbero un rapporto particolare con Simenon e con cui condivisero moltie eperienze.
Iniziamo oggi da Renoir, di cui Truffaut disse "... è il più grande regista del mondo...", ed Eric Rhomer scrisse "...Renoir contiene tutto il cinema...". Quasi coetanei Simenon e Renoir (1894-1979), si conobbero nel '23 quando il regista raggiunse all'improvviso lo scrittore nel Calvados, dov'era in vacanza. Come racconta il romanziere. "...arrivò di corsa con la sua sontuosa Bugatti, un gran sorriso stampato sulle labbra e una copia de "La nuit de carrefour" sotto il braccio ...". Era l'inizio di una grande amicizia fatta di stima e rispetto reciproco, che ebbe modo di svilupparsi anche negli Usa dove Renoir emigrò nel 1941 e dove pochi anni dopo sarebbe arrivato anche Simenon (incontri a New York, Los Angeles, Tucson...). Ed entrambe negli anni cinquanta fecero ritorno in Europa (Renoir nel '51 e Simenon nel '55). Insieme realizzarono la prima uscita sul grande schermo del commissario Maigret La nuit de carrefour (1932), poi la loro amicizia visse d'incontri personali, di progetti di lavoro non andati in porto e di un particolare entusiasmo contagioso che li legava in modo che potremmo definire fraterno. Fino a 75 anni, Renoir conservò la speranza di portare un'altro romanzo di Simenon sullo schermo. Ad esempio, fu colpito dal romanzo Il ya encore des noisetier in cui si immedesimò talmente con il protagonista che pensava addirittura di interpretare la sua parte. Maggior segno di ammirazione Simenon non avrebbe potuto chiedere...
segue domani: L'americano Chaplin
"la nuit du carrefour"di jean renoir è il primo simenon in assoluto adattato per il grande schermo.l atmosfera resa,un ambiente teso e inquietante, quella che oggi verrebbe definita quasi gotica del romanzo,lo rende ancora, a distanza di oltre 80 anni, uno dei migliori adattamente cinematografici delle opere simenoniane
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