• MAIGRET E IL MINISTRO •
(Maigret chez le ministre) - anno 1955 - Edizioni Presses de La Cité
 |
Copertina di Pintér - Oscar Mondadori 1980 |
Questa é un'inchiesta "politica" che cade tra capo e collo a
l nostro
commissario e che lo porta ad avere un rapporto diretto con un ministro
della repubblica. Ora sappiamo quanto Simenon detestasse i politici, i
loro malaffari, i loro intrallazzi e, di solito, ogni occasione era
buona per dipingere a tinte fosche i politici e i politicanti. In questo
caso invece il ministro, cui Maigret si avvicina, con la sua abituale
diffidenza, è una mosca bianca. Era infatti unsemplice, avvocato
di provincia, con saldi principi e un'etica del tutto diversa da quella
dei politici di professione. Eletto al parlamento, e poi chiamato al
Governo, quando in politica, subito dopo la guerra, c'era ancora voglia
di pulizia e di personaggi non compromessi con i poteri economici, con i
giochi di partito e con le lotte di potere. Aguste Point, ministro dei
lavori pubblici, racconta così a Maigret come funziona in Parlamento: "...
ogni giorno si stringe un maggior numero di mani e, se queste non
sono molto
pulite, si scuotono le spalle con indulgenza : 'Bah! Non è un
cattivo diavolo' si dice. Oppure: E' costretto a farlo per i suoi
elettori... Io ho dichiarato
che se ciascuno di noi si rifutasse, una volta per tutte, di stringere
le mani sporche, l'atmosfera politica verrebbe immediatamente
purificata...". Siamo nel mondo, o meglio nella politica, così come Simenon la vorrebbe (
e magari non solo lui...).
E Maigret si accorge pian piano che quel politico, nonostante il potere
che potrebbe esercitare, è rimasto un semplice... é un po' come lui, e
capisce il suo disagio per essersi fatto incastrare. La sua
arredevolezza gli ricorda la propria... Infatti, quando tempo prima il
commissario era stato accusato ingiustamente, non aveva tirato fuori le
unghie, ma si era quasi ripiegato su sé stesso. Insomma il ministro é
innocente e Maigret dovrà provarlo. Anche qui il commissario sarà un
"aggiustatore di destini"?
"
Come
ogni sera tornando a casa, nello stesso punto del marciapiede, un po'
dopo il lampione a gas, Maigret alzò lo sguardo verso le finestre
illuminate del suo appartamento.
Non se ne rendeva più conto. Se
gli avessere domandato a bruciapelo se la luce era accesa o no,
probabilmente avrebbe esitato a rispondere. Inoltre, come una specie di
mania, fra il secondo e il terzo piano, cominciava a sbottonarsi il
soprabito per prendere le chiavi nella tasca dei pantaloni e,
invariabilmente, la porta si apriva nel momento stesso in cui lui posava
il piede sullo stuoino....".
Edizione: Oscar Mondadori 1980 - "Maigret é solo" - Traduzione: Lidia Ballanti
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