venerdì 27 maggio 2011

SIMENON E MAIGRET NEL LINGUAGGIO DEI MEDIA

L'uso del nome di Simenon e della sua creatura più famosa, il commissario Maigret, sembra ormai entrato nell'uso comune e, soprattutto stampa e altri media, lo tirano in ballo ad esempio per citare un caso di cronaca nera, un giallo, oppure per richiamare le atmosfere dei romanzi simemoniani, ma non solo. Per curiosità siamo andati a spulciare nelle notizie recenti e vogliamo riportare alcuni tra gli esempi che abbiamo trovato, tanto per dare un'idea del fenomeno.

Agenzia ANSA - Dando la smentita di un presunto mistero intorno al testamento  del conduttore televisivo Mike Bongiorno, e in merito al trafugamento della salma del celebre presentatore: "Non c'e' alcun mistero sul testamento di Mike - dice la vedova Daniela Zuccoli, amareggiata dai ''gossip usciti ieri - Quella di ieri é una non notizia, perché già sapevamo che il commercialista di Mike aveva subito un furto e in ogni caso il nuovo testamento annulla il vecchio''. ''Qui pare che abbia trafugato io la salma, ma non c'e' - ribadisce - nessun giallo alla Simenon''. Per quanto riguarda il furto della salma ''la morte é una cosa naturale, il trafugamento no, tutta Italia - conclude Zuccoli - vuole ritrovare Mike''.

•  Lo Spazio Bianco.it - In un'intervista Igort, illustratore e disegnatore di fumetti, a proposito di una collaborazione con lo scrittore Massimo Carlotto per un lavoro con protagonista l'ormai famoso "Alligatore", cita in merito ai viaggi e all'allontanarsi dalle proprie radici "... C’é che impara l’arte del distacco stando seduto nello stesso luogo per del tempo. Io capisco meglio le mie radici se mi allontano fisicamente. Era Simenon che diceva questo: non ha mai scritto tanto bene dell’Europa sin tanto che non é andato a stare in America...".

La Repubblica - Siamo addirittura nelle pagine sportive, ciclismo, e a proposito della tappa del Giro d'Italia sul Grossglockner, Maurizio Crosetti commenta: "...All'ora di pranzo, lo oscuravano nuvole cattive ma scenografiche, poi spostate appena da una spallatina di sole nel pacchetto di mischia delle rocce. La neve era sporca, come avrebbe detto Simenon... tuttavia suggestiva..."

Cinecittà News - Citando uno dei due film che hanno chiuso la kermesse cinematografica di Cannes, Once upon a time in Anatolia di Nuri Bilge Ceylan, Cristiana Paternò scrive: "...con "Once upon a time in Anatolia" ha composto un giallo dalle atmosfere misteriose e sospese, che a tratti ricordano Georges Simenon, dove il colpevole è noto fin dall'inizio dell'indagine...".

LeiWeb - il sito di Io donna settimale femminile della Rizzoli, allegato al Corriere della Sera, in un'inchiesta, dedicata ad un'agenzia investigativa gestita da una donna, l'articolista Pierangelo Sapegno, raccontando la storia di un appostamento per raccogliere le prove di un tradimento, scrive : "...c’è qualcosa che colpisce entrando dentro a queste vite, una melanconia tutta femminile, nella scansione ripetuta dei tempi e dei gesti. C’è qualcosa della tristezza delle donne. I due amanti compiono sempre gli stessi movimenti, ripetono assiduamente gli stessi appuntamenti, all’apparenza così noiosi, come se venissero fuori da un romanzo di Georges Simenon, nel grigiore di una città che ha qualcosa della provincia francese, della sua lentezza...".

• Il Giornale - A proposito del reato di violenza sessuale ai danni di una cameriera di un hotel newyorkese, di cui è stati incriminato Dominique Strauss-Kahn, ormai ex-direttore del Fondo Monetario Internazionale, Luciano Gulli addirittura attacca l'articolo scrivendo "Simenon, che era Simenon, se c’era una femmina in giro faceva terra bruciata, e le cameriere lo ingolosivano non meno delle baronesse, non avrebbe mai commesso una simile connerie, per dirla in francese. Perché anche con le cameriere, soprattutto con le cameriere, avrebbe fatto dire Simenon all’ispettore Maigret, ci vuole stile...".

Il Corriere della Sera - Nelle pagine del Corriere del Mezzogiorno.it si parla della Festa della polizia a Salerno, con un intervento di Enzo Todaro in cui cita tra l'altro i commissari che lì hanno fatto storia: "...Guardo al passato e mi viene in mente il mitico Ugo Macera. Conosciuto in Italia e all'estero come il Maigret italiano...".

Lettera 43 - Il quotidiano on-line indipendente dedica un articolo all'occupazione del mezzo televisivo attuata dal premier e dagli uomini del suo governo e/o del suo partito. Scrivendo degli "onnipresenti della tv" e degli "stakanovisti degli studi televisivi", Massimo Del Papa scrive tra l'altro: "...Per alcuni, è fondato il sospetto che dormano direttamente negli studi, forse su una poltroncina pieghevole, come Maigret al Quai...".

Come avete potuto constatare si passa dalla cronaca nera allo sport, dagli scandali alle rievocazioni, dalle inchieste allo spettacolo. Ma fare riferimento a Simenon o a Maigret sembra venga comunque spontaneo nel mondo dei media.
E abbiamo preso in esame solo questo mese di maggio.

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